Archivio per Novembre 2010

Una campagna degli stracci è una perdita di tempo enorme

postato il 14 Novembre 2010

Bisogna trovare una soluzione diversa

Mi auguro che Berlusconi non ci costringa al voto. Ma questa e’ una scelta sua. Se vuole costringerci a votare, voteremo. Dopodiché, mi auguro che tutti troveremo una soluzione dignitosa che serva al Paese dal momento che una campagna degli stracci che duri cinque mesi, che presumibilmente dara’ gli stessi risultati che abbiamo oggi in Parlamento sara’ una perdita di tempo enorme, che non ci possiamo consentire.
Bisogna trovare una soluzione diversa. Anche le forze economiche e sociali del Paese, dalla Marcegaglia a Bonanni, sostengono che sarebbe una pura follia andare a votare. Con la situazione economica internazionale,  una crisi che porti alle elezioni e che faccia perdere cinque mesi al Paese e’ del tutto irresponsabile. C’e’ la necessita’ di svelenire il clima, al Paese non serve galleggiare, non serve ne’ alla maggioranza ne’ all’opposizione perdere tempo.  Proprio per questo proponiamo un percorso accelerato per l’approvazione della legge Finanziaria e dopo per una verifica parlamentare.

Pier Ferdinando

4 Commenti

Collaboriamo per risolvere i problemi del Paese

postato il 14 Novembre 2010

Vogliamo risolvere i problemi del Paese collaborando con tutte le forze responsabili. Non c’e’ nulla da imparare dai populismi della sinistra e della destra ma c’e’ la necessita’ di fare un grande patto per la nazione, perche’ questo e’ un Paese che rischia il separatismo, che rischia il populismo, malattie che sono molto gravi per tutti.

Pier Ferdinando

Commenti disabilitati su Collaboriamo per risolvere i problemi del Paese

Berlusconi sia responsabile e faccia un passo indietro

postato il 13 Novembre 2010

Dopo la finanziaria mozione Fli, Udc e Api

La mozione di sfiducia al governo firmata da Fli, Udc e Api ci sarà. Ma questo è l’ultimo dei problemi. Oggi il problema vero è trovare il senso di responsabilità comune per affrontare una questione gravissima: la maggioranza non c’è più e c’è la necessità di trovare una soluzione che non faccia galleggiare l’Italia.
Il problema degli italiani oggi non è sapere quante firme avrà la mozione di sfiducia, quando si voterà e tutto il resto. Prima va approvata la finanziaria.
E’ il momento di guardare all’interesse generale, e tutte le forze sociali dicono che è irresponsabile andare alle elezioni.
Non mi piace l’antiberlusconismo, ma il presidente del Consiglio Berlusconideve dare un suo contributo. Mi auguro che abbia senso di responsabilità, quel senso di responsabilità che lo deve portare, se c’è bisogno, a fare un passo indietro.

Pier Ferdinando

3 Commenti

Caro Telese, è ora di buonsenso

postato il 13 Novembre 2010

Giovedì, come tanti, ho visto la puntata di Annozero e come tanti mi sono preoccupato e indignato per lo sfruttamento e le condizioni miserabili di quei poveri immigrati che protestano in cima alla gru. Mi sono perfino infervorato quando Luca Telese ha difeso con enfasi e con poesia la protesta degli immigrati rispetto alla presunta “tiepidezza” di don Mario Toffari, responsabile per la diocesi di Brescia della pastorale dei migranti, e del leader dell’Udc Pierferdinando Casini.

Questo entusiasmo per le parole di Telese si è però raffreddato il giorno successivo, quando dalle colonne de “il Fatto quotidiano” il buon Luca Telese ha riproposto, in un articolo dal sapore un po’ auto celebrativo, la sua invettiva contro i tiepidi, che per vigore faceva impallidire anche l’Apocalisse di San Giovanni, dove notoriamente i tiepidi non sono trattati proprio bene. Perché l’entusiasmo si è raffreddato? Perché gli immigrati sono ancora su quella gru e le parti sembrano sempre più irrigidite. Le parole di Telese, che stimo davvero, non hanno aiutato gli immigrati, hanno strappato applausi fragorosi e lodi sperticate e forse rinfrancato il fronte della protesta, ma, diciamocelo sinceramente, di applausi e di lodi quei poveri cristi in cima ad una gru non se ne fanno un bel niente.

Sappiamo che ci troviamo davanti ad una ingiustizia, sappiamo anche che è giusto e doveroso protestare, ma dobbiamo anche ricordare che in una comunità civile e democratica in questi casi tutti gli sforzi devono convergere per trovare una soluzione che rispetti le persone e le leggi. La rabbia e lo sdegno per l’ingiustizia sono buoni nella misura in cui non ci fanno dimenticare il buonsenso, quel buonsenso che hanno tentato di esprimere don Toffari e Casini e che dovrebbe caratterizzare anche le istituzioni, quel buonsenso che ci ha ricordato  il senegalese Diaw Alboury, che ha convinto il figlio Papa ad abbandonare la gru con la sua struggente supplica e che nel suo appello al figlio e ai suoi compagni ha ricordato che «solo attraverso il rispetto delle leggi del paese ospitante ed il reciproco riconoscimento del valore di persona si possa avviare un percorso di vera integrazione».

Caro Telese anche io mi indigno e grido contro le ingiustizie e l’oppressione dei deboli, ma c’è un tempo per protestare e gridare e un tempo per ragionare e per trovare soluzioni. E’ giunto il tempo del buonsenso, per chi protesta e soprattutto per chi governa questo Paese e ha il compito di trovare soluzioni.

“Riceviamo e pubblichiamo” di Adriano Frinchi

3 Commenti

Grande emozione per la liberazione di Aung San Suu Kyi

postato il 13 Novembre 2010

La liberazione Aung San Suu Kyi segna la fine di un’epoca e pone le premesse per il superamento di un regime dispotico, che ha umiliato milioni di cittadini asiatici.
Finalmente la comunità internazionale è stata ascoltata. In particolare, bisogna riconoscere il grande impegno del Presidente degli Stati Uniti Barack Obama.
I democratici cristiani di tutto il mondo, che più volte hanno chiesto la liberazione del premio Nobel, vivono questo momento con grande emozione.

Pier Ferdinando

Commenti disabilitati su Grande emozione per la liberazione di Aung San Suu Kyi

Pompei, Ruby e Avetrana: metafore dell’Italia

postato il 13 Novembre 2010

Non basteranno sonetti o preghiere lungo la via dell’Abbondanza dell’antica Pompei per far risorgere la “Schola Armaturarum Juventis Pompeiani”, ossia la famosa Domus dei gladiatori, storico luogo di allenamento dei vigorosi atleti romani, crollata l’altro giorno, si dice, per colpa di un’infiltrazione d’acqua.

Il crollo di un importante monumento in uno dei siti archeologici più grandi e prestigiosi del mondo non rappresenta certamente una bella pubblicità per il nostro Paese. Ma di chi è la colpa? Del buco dell’ozono? Dello scioglimento dei ghiacciai? Della camorra? Di Bertolaso? Di Bondi? Di Berlusconi? Di Ruby? Di Fede? Di Sabrina Misseri? Della strega di Topolino?

La pratica di chiara derivazione italiana dello “scarica barile” è appena incominciata. Il Presidente della Repubblica Napolitano ha immediatamente sollevato la questione, sottolineando che quello che è successo “E’ una vergogna”, e ha aggiunto: “Chi deve dare spiegazioni le dia subito, senza ipocrisie”. Senza ipocrisie? Ma l’illustrissimo Presidente lo sa che siamo in Italia?

Secondo il sindaco di Pompei Claudio D’Alessio, il cedimento dell’edificio era un crollo annunciato: “Succede quando non c’è la dovuta attenzione e cura”. Il Partito Democratico parla addirittura di disastro da incuria, e invita Il Ministro dei Beni culturali Sandro Bondi a riferire in Parlamento oppure a dimettersi. E la risposta del ministro-poeta è giunta immediata: “Se avessi responsabilità per ciò che è accaduto sarebbe giusto chiedere le mie dimissioni, anzi le avrei date io. Se invece facciamo prevalere serietà, obiettività e misura, allora sarebbe giusto riconoscere che i problemi di Pompei, come le situazioni in cui versa il nostro patrimonio artistico si trascinano da decenni senza che nessuno sia riuscito a risolverli definitivamente e a impostare una strategia efficace”.

Ma diciamo la verità. Diciamo le cose come stanno realmente. La colpa è di tutti e di nessuno, nel senso che è pacifico che servono numerose risorse umane ed economiche per amministrare e gestire in modo dignitoso le emergenze naturali e non. Dalle alluvioni ai terremoti, servono i soldi. Tanti soldi. E l’ultima finanziaria condotta dal ministro dell’economia e delle finanze Giulio Tremonti ha tagliato i fondi dappertutto. E’ inutile dire che non è una questione di soldi, e che questi “non fanno la felicità”. I soldi oggi rappresentano un bisogno di garanzie, una necessità per un Paese che ha il debito pubblico tra i più elevati al mondo e che sta affrontando una eccezionale crisi economica.

Secondo me occorre orientare l’attenzione su queste problematiche, sulla conservazione e protezione dei beni culturali, sulle riforme, e non perderci in chiacchiere da gossip inutili come la storia di una escort marocchina o il caso di Avetrana. Quest’ultimo in particolare, è diventato l’unico argomento giornalistico degli ultimi mesi, che ha trasformato un killer in una star mondiale, un avvocato d’ufficio in personaggio televisivo (tra poco lo vedremo ospite anche dalla De Filippi), e un inviato delle reti Mediaset come Remo Croci (trasferitosi ad Avetrana da due mesi) in una vittima sacrificale. Basta. Non se ne può più. Non mi meraviglierei se creassero un gruppo su facebook, dal titolo: “Remo torna a casa!”.

“Riceviamo e pubblichiamo” di Daniele Urciuolo

Commenti disabilitati su Pompei, Ruby e Avetrana: metafore dell’Italia

Rassegna stampa, 13 novembre

postato il 13 Novembre 2010
In questi giorni vi abbiamo raccontato, grazie all’ausilio dei giornali, della lunga agonia del Governo Berlusconi. Oggi, infatti, dopo le nuove chiusure di Casini e Fini a un Berlusconi bis, arriva la notizia tanto attesa: Fli, Udc, Mpa e Api presenteranno una mozione di sfiducia comune, da discutere dopo l’approvazione della Finanziaria: scrive Repubblica, “prima il voto e poi l’affondiamo” (anche se c’è chi chiede una “transizione morbida”). Sul Corriere, Massimo Franco analizza le prospettive di un post Berlusconi, mentre il Foglio ci spiega che la grande forza del Cav. è l’assenza di un chiaro antagonista elettorale. E in tutto questo, la Lega che fa? Continua a giurare fedeltà a Silvio, ma sia il Messaggero che l’Unità ci spiegano che – in realtà – è pronto un Piano B a sorpresa (chi vivrà, vedrà). Insomma, chi più ne ha, più ne metta, dice Ceccarelli su La Repubblica: la favola berlusconiana è ormai giunta alla fine. Ah, dimenticavo, tenetevi liberi per sabato 27: a Milano, scrive il quotidiano diretto da Concita De Gregorio, nascerà il Terzo Polo: da non perdere.

Casini affossa il Berlusconi bis. Il Pd: governo di transizione (Claudio Rizza, Il Messaggero)

Fli e Udc: sfiducia a Berlusconi (Luca Ostellino, Sole24Ore)

Maggioranza-opposizione, sfida sulle mozioni (Lorenzo Fuccaro, Corriere della Sera)

«Invitiamo Fini e Bersani». Rai, no a Fazio e Saviano (Monica Guerzoni, Corriere della Sera)

Il patto di Gianfranco con Udc e Pd: “Voto sulla manovra, poi l’affondiamo” (Carmelo Lopapa, Repubblica)

“Vada via, ma non sia piazzale Loreto” (Avvenire)

Tra furori e Bagaglino l’epilogo immaginario della favola berlusconiana (La Repubblica)

“Silvio come Bettino”. L’alt di Buttiglione (QN)

Parlamento vuoto, televisione affollata (Il Fatto)

L’Italia nel mezzo di due crisi (La Stampa)

L’incognita rimane un dopo Berluscon con o senza elezioni (Corriere)

La Lega: “Fedeli a Berlusconi”. Intanto studiano il Piano B (Messaggero)

La forza del Cav. è nell’assenza di un vero antagonista elettorale (Il Foglio)

La fedeltà di Bossi durerà fino al giorno della sfiducia (Unità)

“Il Pd con il terzo polo anche dopo l’emergenza” (Corriere)

I futuristi vogliono sfiduciare il Cav in proprio. E si portano Lombardo fuori dal governo (Libero)

Giù Pdl e PD, bene Lega e Fini (Corriere)

Attenzione, su Milano si abbatte il Terzo Polo (Unità)

Commenti disabilitati su Rassegna stampa, 13 novembre

Pier Ferdinando Casini ad Annozero

postato il 12 Novembre 2010

Ospite della trasmissione di Rai2, condotta da Michele Santoro.

Commenti disabilitati su Pier Ferdinando Casini ad Annozero

Crisi, il premier favorisca una soluzione, non evochi sommosse

postato il 12 Novembre 2010

Confido che si possa trovare una soluzione alla crisi della maggioranza di governo, lavorando positivamente e sperando che non ci siano sommosse di piazza, visto che è proprio il presidente del Consiglio a evocarle.
C’è nebbia e bisogna lavorare per diradarla, andare oltre la nebbia e tacere. Serve un po’ più senso della misura e responsabilità. E speriamo che anche Berlusconi lavori per favorire una soluzione.

Pier Ferdinando

3 Commenti

Bossi non difende il premier ma se stesso

postato il 12 Novembre 2010

Berlusconi è a rimorchio di Bossi: ha permesso che il leader della Lega andasse a mediare con Fini. E così quella che era una forza marginale della maggioranza è diventata decisiva. Ma cosa si aspetta a capire che le elezioni anticipate agevolerebbero la Lega, che ha fretta di andare a votare? Il leader del Carroccio non sta difendendo il presidente del Consiglio ma se stesso, ed è pronto a scaricarlo il giorno dopo le elezioni.

Pier Ferdinando

Commenti disabilitati su Bossi non difende il premier ma se stesso


Twitter


Connect

Facebook Fans

Hai già cliccato su “Mi piace”?

Instagram