Berlusconi attacca l’Udc? Lo capisco, è in uno stato di nervosismo comprensibile. Ma non intendiamo seguirlo sul terreno delle offese.
Evocare complotti come ha fatto il premier significa perdere altro tempo, essere fuori dalla realtà. E’ irresponsabile procedere con battute di questo tipo. E’ un’umiliazione continua a cui si sottopongono le istituzioni dello Stato ed è un’umiliazione alla quale si sottopongono anche i cittadini, che hanno ben altri problemi da risolvere.
Casini: in Puglia con il Pd, per noi è un test importante. Siamo equidistanti, a fine legislatura tireremo le somme di Paola di Caro ROMA -Il segretario Cesa ha commissariato il responsabile cittadino del partito, Luca Ruffino, perché si è permesso di «utilizzare il nome dell’UdC» per esprimere sostegno a Guido Podestà alla provincia di Milano. E conta molto sul risultato dei ballottaggi in Piemonte, Lazio e Puglia, dove i centristi sostengono candidati del Pd. [Continua a leggere]
Abbiamo assistito ad una passerella di ministri a L’Aquila e in Abruzzo. Oggi in aula c’è solo il sottosegretario Menia. Avrei gradito che la presenza del governo fosse adeguata al dramma che abbiamo vissuto.
Signor Presidente, l’onorevole Compagnon ha già illustrato la nostra posizione, che, peraltro, in Commissione è stata seguita dall’onorevole Mantini, per cui rinuncio a ribadire le cose che i colleghi, con molta più conoscenza di me, hanno illustrato.
Vorrei, però, rivolgermi particolarmente alla Presidenza. Prima di tutto le esprimo un dispiacere: abbiamo avuto passerelle di ministri a L’Aquila e in Abruzzo. Oggi il dibattito è stato seguito dall’onorevole Menia, che è sicuramente una persona di primissima categoria, oltre che, per quanto mi riguarda, un amico, ma avrei gradito che in un passaggio così delicato la presenza del Governo fosse stata adeguata al dramma che abbiamo vissuto. [Continua a leggere]
L’Udc è pronta a ritirare tutti gli emendamenti al decreto terremoto, a patto che nel testo sia sancito il rimborso per la ricostruzione anche delle seconde case e che la ricostruzione sia affidata a Regione ed enti locali. Siamo disponibili a ritirare immediatamente tutti i nostri emendamenti a una sola condizione, che secondo me è seria perché richiesta da tutti, dal presidente della Regione Chiodi, da quello della provincia e dal sindaco. Ci sono impegni solenni presi dal presidente del Consiglio sulla ricostruzione e si riferiscono ai contributi esclusivamente garantiti ai residenti. Ma per i piccoli paesi e per la città dell’Aquila significa una ricostruzione a gruviera. E allora, il comunicato di ieri della presidenza del Consiglio deve essere sancito nella legge.
Evocare complotti come ha fatto Berlusconi e indirettamente D’Alema significa perdere altro tempo, essere fuori dalla realtà. Se il presidente del Consiglio ha degli elementi per dire che c’e’ stato un complotto venga in Parlamento e parli al Paese.
E’ irresponsabile procedere con battute di questo tipo. E’ un’umiliazione continua a cui si sottopongono le istituzioni dello Stato ed e’ un’umiliazione alla quale si sottopongono anche i cittadini che hanno problemi loro. Poiché sarei tra coloro che complottano direi che siamo al ridicolo. Pensare che il Governatore della Banca d’Italia complotti significa essere fuori dal mondo, pensare che io che assumo pubblicamente ogni giorno la mia responsabilità di opposizione al governo in Parlamento sia impegnato nel complotto significa avere un’idea fantascientifica della realtà. [Continua a leggere]
A chi ci rimprovera di avere fatto da ago della bilancia rispondiamo che lo vedremo il giorno dei risultati.
Confermiamo la nostra linea di autonomia, ma questo non significa ‘sterilizzare’ i nostri voti. Non lo facciamo ora e non lo faremo neppure alle regionali.
In molte realta’ abbiamo consentito la vittoria del Pdl al primo turno, in altre dove ci convincevamo i candidati e dove si trattava di scegliere il meno peggio abbiamo espresso delle preferenze. Ma questo non implica intese future, ma solo intese sulle singole amministrazioni, a seconda dei programmi. Non possiamo comunque essere considerati alleati di comodo del Pdl, non sarebbe serio ne’ per noi ne’ per loro.
Noi siamo disponibili ad un dialogo franco e sereno con tutti, ma mi meraviglia il fatto che solo ora in molti si accorgano che siamo all’opposizione e che abbiano una nostra linea autonoma.
Le scelte di questi giorni hanno un carattere locale e non condizioneranno la politica nazionale.
Resteremo al centro, in autonomia, per tutta la legislatura. A meno che non si producano importanti novità politiche. Del resto, in molte amministrazioni siamo alleati con il Pdl. Ma il Pdl deve avere chiaro che non siamo un alleato di comodo. Si sbagliano di grosso se pensano di poter tranquillamente stipulare patti con la Lega e poi di disporre dell’Udc come e quando vogliono nel Mezzogiorno. Restiamo al centro, ma vogliamo contare. Siamo già stati determinanti in tanti comuni e province e in tante altre lo saremo domenica prossima. Il Pdl deve finirla di essere Lega-dipendente. Se non si ridurrà il peso del partito di Bossi non sarà riproponibile un’alleanza con noi. E anche il Pd, per poter cominciare un dialogo, deve guardare al centro, non a sinistra. E deve liberarsi del condizionamento populista e giustizialista dell’Italia dei valori.
Un piano eversivo contro Berlusconi? Se il premier ha qualcosa di serio da dire, vada in Parlamento per fare nomi e cognomi e indicare circostanze esatte, altrimenti taccia.
Pubblicato da Pier Ferdinando Casini | su: Facebook
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