postato il 30 Marzo 2011 | in "Rassegna stampa"

Rassegna stampa, 30 marzo 2011

Bossi: profughi fora di ball. Napolitano: caos inaccettabile (Il Messaggero)

Casini sarcastico: «Berlino ignorava l’asse con noi» (Edoardo Petti, Il Riformista)

Bossi: Riportiamoli a casa loro (Iva Garibaldi, La Padania)

E il Pdl pensa di fare retromarcia sulla responsabilità civile (Francesco Grignetti, La Stampa)

Giustizia, le condizioni del Terzo Polo (Claudio Sardo, Il Messaggero)

Casini: i ricchi siano più solidali (Corriere della Sera)

Rai, Zavoli pronto allo scontro col Pdl: “Inarnmissibile lo stop ai talk show” (Carmelo Lopapa, La Repubblica)

Sondaggi, numeri, strategie. Che fine farà il Terzo polo Inchiestina (Il Foglio)

Rimpasto, nuovo rinvio. Nervosismo tra i Responsabili (Paola Di Caro, Corriere della Sera)

Sorgi – Bossi comanda. E Silvio rischia i voti siciliani (Marcello Sorgi, La Stampa)

Severgnini – Finalmente li chiamiamo migranti (Beppe Severgnini, Corriere della Sera)

Franco – La Lega sogna il blitz per riequilibrare un’immagine offuscata (Massimo Franco, Corriere della Sera)

Gramellini – Manca solo lo zio (Massimo Gramellini, La Stampa)

Stella – Gli investimenti esteri che non arrivano al Sud (Gian Antonio Srella, Corriere della Sera)

2 Commenti
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Giusy Giarrizzo
12 anni fa

Ma non si vergognano i giornalisti ha pubblicare informazioni sempre al contrario di come stanno realmente i fatti be è il suo lavoro!
Un caro saluto a Bossi e al Presidente Berlusconi!
Ho deciso di installarmi i fotovoltaici con il contributo dello Stato!
Un abbraccio Pier.

Attilio Biancalana
Attilio Biancalana
12 anni fa

“L’inchiestina” del Foglio ha, secondo me, due difetti che mi fanno dubitare della fondatezza dell’analisi. Il Presidente Casini ed il gruppo dirigente Udc sino ad oggi si sono interessati “a correggere la direzione dell’autobus Italia” più che a contare od a occupare i posti sul medesimo. Per questo non credo che si possa prevedere l’azione dell’Udc con bilancino delle ambizioni personali. Semmai delle opportunità politiche. Il secondo difetto è inerente la concezione antipolitica del premier il quale è già da tempo in campagna elettorale e spinge l’acceleratore della contrapposizione politica ed elettorale. Applica il vecchio principio del “divide et impera” a cui si sta opponendo solo l’Udc che cerca al contrario di unire per il bene dell’Italia. Insomma il premier vuole essere comunque il leader o della maggioranza o dell’opposizione per tutelare se stesso, la sua famiglia, le sue aziende. A me dispiace che un uomo geniale come Giuliano Ferrara si sia messo al servizio di questo meschino quanto pericoloso progetto politico che spero imploda quanto prima nelle mani dell’on. Berlusconi.



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