Unità d’Italia, una riflessione collettiva per ripensare il futuro
Recuperiamo il dna della nazione italiana che è pluralità, solidarietà e umanità
Il 150° anniversario dell’unità italiana è una grande occasione per una riflessione collettiva sul nostro passato ed un ripensamento, per il futuro, del senso di appartenenza alla comunità nazionale.
Purtroppo oggi il distacco tra la politica e i cittadini si è gravemente accentuato e le rivendicazioni del cosiddetto ‘federalismo’ alimentate dalla Lega, cui fanno eco dal Sud lamentazioni nostalgiche del Regno delle Due Sicilie, mettono in discussione le ragioni stesse dell’unità. Ben altro era il clima delle precedenti celebrazioni, nel 1911 e nel 1961.
Mi chiedo se il declino dell’Italia non sia dovuto proprio al venir meno del sentimento della comunità nazionale. Dopo che la Repubblica aveva coronato il Risorgimento in senso democratico, è parso a molti che si sarebbe potuto fare a meno della propria identità. E’ solo con il Presidente Ciampi, il cui testimone e’ stato pienamente raccolto dal Presidente Napolitano, che il nostro linguaggio istituzionale si è riappropriato della parola ‘patria’. E l’ingresso di Giovanni Paolo II nell’Aula della Camera – che reca iscritto su una sua parete il risultato del plebiscito dell’annessione di Roma – è stato un ulteriore tassello di quella ricomposizione nazionale fra laici e cattolici.
Infatti, il nostro Risorgimento si innerva in una tradizione umanistica liberale e cristiana, in cui tra laici e cattolici vi è un comune sentire.
Per l’Italia, diversamente da altri Paesi dell’Europa moderna, la nazione fu innanzitutto una tradizione storico-culturale prima che un dato etnico, fu intesa come un’appartenenza comune che non comportava la rinuncia all’identità municipale, ovvero regionale. Infine, l’unificazione nazionale è stato il processo necessario per rientrare a pieno titolo come soggetto a se’ in seno all’Europa.
Se queste sono le radici, oggi l’Italia è chiamata a tre grandi sfide: l’integrazione di una società multietnica; la costruzione di un federalismo solidale; la partecipazione all’Europa sovranazionale. E se il programma ideale è lo stesso del Risorgimento, quello che ci manca oggi è la continuità della memoria storica diffusa, un tessuto connettivo che, al di la’ del coraggio e della dedizione di singoli, solo la coscienza nazionale puo’ esprimere.
Per questo, quello che colpisce è il silenzio assordante del Governo e spiace che non si sia pensato ad un simbolo che unisse tutti gli italiani.
Mi permetto di avanzare tre proposte: coniare l’euro del 150°, perché tutti gli italiani abbiano in tasca un simbolo dell’unita’ nazionale; inserire l’inno di Mameli nella Costituzione tra i simboli della Repubblica, accanto alla bandiera tricolore; progettare un Museo Nazionale che abbia una sede centrale e sedi interattive in ogni regione.
La nobiltà della politica si è manifestata nel Risorgimento e nella Repubblica come capacità di trasformazione della società, di emancipazione e di educazione di tutti i cittadini: da lì dobbiamo attingere per superare le attuali contrapposizioni. Nel passato è la via per l’avvenire: recuperiamo il dna della nazione italiana che è pluralità, solidarietà e umanità.
Pier Ferdinando
buon pomeriggio
Purtroppo oggi il distacco tra la politica e i cittadini si è gravemente accentuato.
Così scrive lei, facendo seguire tutte le motivazioni politiche. E se le motivazioni fossero molto più pratiche… potremmo definirle “di pancia”, specialmente dopo aver letto quanto segue:
mandiamoli a lavorare:
sull’espresso di qualche settimana fa c’era un articoletto che spiegava che recentemente il parlamento ha votato all’unanimita’e senza astenuti (ma và?!)un aumento di stipendio per i parlamentari pari a circa e. 1.135,00 al mese.
inoltre la mozione e stata camuffata in modo tale da non risultare nei verbali ufficiali.
stipendio euro 19.150,00 al mese
stipendio base circa euro 9.980,00 al mese
portaborsecirca euro 4.030,00 al mese (generalmente parente o familiare)
rimborso spese affitto circaeuro 2.900,00 al mese
indennita’ di carica(da euro 335,00 circa a euro 6.455,00)
tutti esentasse
+
telefono cellularegratis
tessera del cinemagratis
tessera teatrogratis
tessera autobus – metropolitanagratis
francobolligratis
viaggi aereo nazionaligratis
circolazione autostradegratis
piscine e palestregratis
fs gratis
aereo di statogratis
ambasciategratis
cliniche gratis
assicurazione infortunigratis
assicurazione mortegratis
auto blu con autistagratis
ristorante gratis (nel 1999 hanno mangiato e bevuto gratis per euro 1.472.000,00). intascano uno stipendio e hanno diritto alla pensione dopo 35 mesi in parlamento mentre obbligano i cittadini a 35 anni di contributi (per ora!!!)
circa euro 103.000,00 li incassano con il rimborso spese elettorali (inviolazione alla legge sul finanziamento ai partiti), più i privilegi per quelli che sono stati presidenti della repubblica, del senato o della camera. (es: la sig.ra pivetti ha a disposizione e gratis un ufficio, una segretaria, l’auto blu ed una scorta sempre al suo servizio)
la classe politica ha causato al paese un danno di 1 miliardo e 255 milioni di euro.
la sola camera dei deputati costa al cittadino euro 2.215,00 al minuto !!
far circolare…….si sta promovendo un referendum per l’abolizione dei privilegi di tutti i parlamentari………… queste informazioni possono essere lette solo attraverso internet in quanto quasi tutti i massmedia rifiutano di portarle a conoscenza degli italiani……
per favore continuate la catena.