Un errore isolare il Cremlino
È un alleato contro i jihadisti
Il colloquio con Alberto Custodero pubblicato su La Repubblica
«Le sanzioni alla Russia sono un danno gravissimo alla nostra economia». Pier Ferdinando Casini, presidente commissione Esteri del Senato, interviene sui rapporti Italia-Russia dopo la pubblicazione della ricerca dell’istituto Wifo secondo cui le sanzioni costerebbero al nostro Paese 12 miliardi e 215 mila posti di lavoro.
«Il problema vero- dice Casini – è la sbagliata impostazione dell’Ue nei confronti della Russia». Casini non ha dubbi sul fatto che Putin abbia «commesso atti illegali in Crimea e in Ucraina. «Ma – aggiunge – vagheggiare una politica che spinge l’Ue e la Nato ai confini della Russia, non può vedere i russi insensibili».
A proposito delle emergenze internazionali, il presidente della commissione Esteri è chiaro: «Siamo circondati nel Mediterraneo e nel mondo da un nascente jihadismo. Se guardiamo a cosa succede in Libia, in Siria e al Mediterraneo (il caso degli immigrati sono solo l’aspetto visibile del problema), l’aspetto reale è che sono saltati i confini nazionali e il sistema di stati definiti dopo la Prima Guerra mondiale. Sono saltate la Somalia, la Libia, gli Stati Africani, la Siria, l’Iraq».
Insomma, di fronte a questo drammatico scenario, Casini chiede: «Possiamo consentirci anche la Guerra Fredda con la Russia? O la Russia può essere un partner essenziale per stabilire il nuovo ordine mondiale?» «La Russia – osserva ancora – ci sta aiutando nei negoziati con l’Iran e la Siria e ci aiuta in l’Egitto: è un attore fondamentale». «L’Italia deve mantenere questa linea di apertura con la Russia perché questo fa parte della migliore intuizione della nostra politica estera che ha visti uniti Berlusconi e Prodi».
A proposito della linea del governo, Casini spiega: «Fa benissimo Renzi a mantenere una posizione equilibrata nell’ambito della solidarietà atlantica. Con gli Usa, del resto, non ci sono incomprensioni, i rapporti sono talmente forti che tra amici ci si dice la verità, e non le bugie».
Ha ragione.