Tutti i post con tag: legge elettorale

Dopo Europee, squadra moderati superi divisioni

postato il 16 Aprile 2014

Pier Ferdinando CasiniRenzi deve riuscire ad approvare il testo sulle riforme costituzionali prima del 25 maggio. Grillo è nervoso perché capisce che una politica che taglia se stessa, è una politica che incomincia a fargli male, a dargli fastidio. Una politica che riesce a superare il bicameralismo perfetto è il segnale che qualcosa cambia nel nostro Paese.
Lo schema che purtroppo rischia di esserci per il futuro è un bipolarismo costruito tra Renzi e Grillo, tra una politica che si riforma e un’antipolitica che si propone. Ma la colpa è nostra, è di noi moderati che non sappiamo andare oltre le nostre divisioni, le nostre piccole particolarità, le nostre listine che si disperdono in mille rivoli.
Questo sarà il tema vero, dopo le elezioni europee: la possibilità di rimettere in campo una squadra di moderati che sappia superare le vecchie divisioni.

Pier Ferdinando

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Renzi ha archiviato belzebù, pure i moderati adesso ci devono stare

postato il 13 Marzo 2014

Il dialogo tra il premier e il Cav. fa bene a tutti. Alfano lo capisca. La legge elettorale? Non piace, ma si fa
Casini Pier Ferdinando

L’intervista di Salvatore Merlo a Pier Ferdinando Casini pubblicata su “Il Foglio”

Pier Ferdinando Casini fa finta di parlare di sé , ma in realtà, senza dirlo, parla dei centristi, da Ncd al suo stesso partito: “E’ sbagliato vivere con irritazione il dialogo tra Berlusconi e Renzi. Piuttosto i moderati dovrebbero aiutare questo dialogo. Renderlo più solido. In passato noi abbiamo subìto sulla nostra stessa pelle le contraddizioni di una sinistra ossessionata, che combatteva ideologicamente il Cavaliere. Adesso che la sinistra è cambiata, non possiamo essere noi a farci ossessionare. Ne va del futuro del sistema politico e del centrodestra”. E insomma, mentre passeggia su e giù per il suo studio di Palazzo Giustiniani masticando sigari e barrette dietetiche (“qui prima ci stava Andreotti”) il leader dell’Udc dice di voler essere “un facilitatore” di questo dialogo: “Si può aprire una fase del tutto nuova. Di pacificazione. E credo sia ineludibile che tra le riforme istituzionali ci si metta anche quella della giustizia. Il ministro Orlando ha una prova difficile davanti a sé. L’Italia non può più permettersi di vivere tra tabù e belzebù, siano questi i magistrati o Silvio Berlusconi. Abbiamo tollerato per anni che le procure diventassero il piedistallo per le carriere politiche di qualche magistrato. Ciò non è accettabile”. [Continua a leggere]

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Casini: il Pd smetta di rinnegare il governo

postato il 8 Febbraio 2014

Berlusconi? Il progetto del Ppe in Italia non ha alternative
casini

L’intervista di Pietro Perone  a Pier Ferdinando Casini pubblicata su “Il Mattino”

Non c’è giallo sulle future alleanze dell’Udc, o quantomeno sulla riflessione che Pier Ferdinando Casini ha avviato alla vigilia del congresso del suo partito e in vista delle elezioni «formato Italicum», sia che si svolgano in primavera o il prossimo anno. Nel frattempo, a guidare il governo potranno essere Enrico Letta o Matteo Renzi, non fa la differenza purché i democratici ci «mettano il corpo e l’anima. Non è accettabile per noi partecipare a un esecutivo nei confronti di cui il Pd assume l’atteggiamento di considerarlo solo un governo amico prendendo le distanze un giorno sì e pure l’altro», avverte Casini.

Il ministro Mauro intanto ha sostenuto, dopo aver parlato con lei, che l’Udc non andrà con Berlusconi, avvalorando la tesi di un ripensamento. È così?
«Non debbo assicurare nulla a nessuno, nel senso che il mio comportamento è stato sempre lineare. Sono trent’anni che è così. Mentre molti sedevano tranquillamente nei banchi del Pd o in quelli del Pdl, ho rischiato l’osso del collo per creare in Italia un centro politico, il terzo polo. L’ho fatto nel 2008 e sono stato coerente nel 2013. Ora prendo atto, con realismo politico e con la stessa onestà di allora, che si sono verificati due fatti: in primo luogo la politica si trova ad arginare il populismo di Grillo che può provocare solo disastri in questo Paese; in secondo luogo è in arrivo una legge elettorale che ci impone un’aggregazione di centrodestra e un’altra di centrosinistra».

Condivide dunque la bozza di legge elettorale che la prossima settimana arriverà in aula?
«Avrei potuto capeggiare la rivolta dei ”piccoli” contro una riforma che sicuramente avvantaggerà le forze maggiori oppure accettare la sfida di Renzi e di Berlusconi. Ho deciso per la seconda perché non mi interessa issare la bandiera delle piccole forze in una sorta di sindacalismo corporativo. Credo piuttosto che bisogna organizzare in Italia l’area del socialismo europeo, a cui sono chiamati Renzi e Vendola; e l’area moderata del centrodestra». [Continua a leggere]

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Casini: “Il Parlamento non è un passacarte, non rinunceremo alle preferenze”

postato il 22 Gennaio 2014

Buono l’impianto della legge ma servono modifiche come la soglia di accesso al premio. Non temo lo sbarramento.

L’intervista a Pier Ferdinando Casini pubblicata su “Repubblica”

«L’impianto della legge elettorale è buono ma dobbiamo inserire le preferenze e alzare la soglia per accedere al premio di maggioranza». Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc, non vuole alzare barricate. Le modifiche al nuovo sistema di voto le chiederà in Parlamento «dialogando con Renzi e Berlusconi», senza mettere in pericolo la maggioranza. E apre a un nuovo rassemblement di centro che unisca i popolari e il Nuovo Centrodestra di Alfano, magari per poi coalizzarsi con il Cavaliere alle elezioni politiche.

Presidente Casini, come giudica l’Italicum?
«Complessivamente mi sembra abbia una buona impalcatura e il doppio turno assicura un vincitore certo. Giudico invece troppo bassa la soglia al 35% per accedere al premio di maggioranza che oltretutto sembra non tenere conto della sentenza della Corte Costituzionale sul Porcellum. C’è poi c’è il tema delle preferenze: con le circoscrizioni così piccole inserire il voto di preferenza significa rendere più trasparente il processo di selezione della classe dirigente evitando gli sperperi che si verificano alle europee, dove le circoscrizioni sono ben più ampie».

Siete pronti a dare battaglia per ottenere queste modifiche?
«Il Parlamento non è un passacarte ma nessuno può dire prendere o lasciare, nemmeno noi. Su questi punti porteremo avanti una riflessione serena con tutu gli interlocutori a partire da Renzi e Berlusconi».

Quindi il governo non rischia.
«Non abbiamo intenzione di fare barricate, sono sempre segno di debolezza. Faremo dei ragionamenti seri con persone che ritengo ragionevoli. D’altra parte sarebbe un peccato disperdere il valore di questo accordo che ritengo molto importante per il futuro dell’Italia con il superamento del bicameralismo perfetto e la revisione del Titolo V della Costituzione».

L’Italicum prevede una soglia di sbarramento alta per entrare in Parlamento: vi porterà alla creazione di un nuovo soggetto di centro con Alfano, Mauro e magari i montiani?
«Oggi la sfida delle forze moderate non è più fare da argine all’area socialista, ma battere il populismo e l’antieuropeismo che in Italia con Grillo è ormai un polo consolidato. Non mi spaventa il fatto che ci dobbiamo schierare e che ci sia una soglia di sbarramento che anzi porterà ad aggregazioni e a processi virtuosi».

Conferma che è in corso un dialogo con Alfano e Mauro per questo rassemblement?
«Se non ci fosse sarebbe strano: siamo tutti nel Ppe e tutti sosteniamo il governo Letta per cui non vedo perché dovremmo essere competitivi tra noi anziché collaborativi. Di punti di unione ce ne sono tanti».

La lista si farà?
«Lo scopriremo vivendo».

Ci proverete per le europee o guardate alle politiche?
«Le elezioni europee hanno uno sbarramento più basso e credo che i processi politici non vadano subiti ma cavalcati».

Vede la possibilità che questo nuovo soggetto si possa alleare con Berlusconi in una nuova coalizione di centrodestra?
«Questa riforma a mio parere assicura un orizzonte di medio raggio alla legislatura e le alleanze si fanno sulla base della condivisione dei valori e dei programmi. Detto questo non c’è dubbio che a me piaccia di più il Berlusconi che va al tavolo con Renzi piuttosto del Berlusconi che sale sull’Aventino per far cadere il governo Letta. E mi lasci dire che non capisco le critiche al Renzi che dialoga con il Cavaliere visto che tutti sosteniamo che le riforme si fanno coinvolgendo maggioranza e opposizione. Non solo l’atteggiamento del segretario del Pd è stato coerente, ma mi ha sorpreso positivamente la scelta di percorrere la strada più difficile, quella di coinvolgere anche noi forze intermedie, anziché di fare l’accordo solo con Berlusconi. Non ha preso una facile scorciatoia il che è segno di grande intelligenza politica».

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Casini: “Sì al dialogo tra Matteo e Berlusconi, sulle riforme si deve parlare con tutti”

postato il 20 Dicembre 2013

I moderati interessati al confronto, Alfano sbaglia
Intervista su Repubblica-1

L’intervista a Pier Ferdinando Casini pubblicata su “Repubblica”
di Francesco Bei

Nel derby che si aperto nella maggioranza tra Renzi e Alfano sulla legge elettorale, Pier Ferdinando Casini, a sorpresa, dà ragione al segretario del Pd. «Sulle riforme —afferma il leader dell’Udc— si deve parlare con tutti. Anzi dovremmo essere proprio noi moderati che sosteniamo il governo a spingere perché si apra un confronto anche con Berlusconi».

Senatore Casini, mastica amaro perché Renzi ha imposto lo spostamento alla Camera della riforma elettorale?
«Questa accelerazione è stato un atto di arroganza e una scortesia istituzionale. Oltretutto trovo contraddittorio che Renzi demonizzi il Porcellum e poi se ne serva per imporre una prova di forza alla Camera grazie proprio ai deputati in più ottenuti con quel premio di maggioranza abnorme».

Siete voi che avete votato il Porcellum…

«Noi presentammo, da soli, un emendamento che avrebbe introdotto le preferenze, ma fummo sconfitti. Inoltre è illusorio pensare che un meccanismo elettorale possa da solo risolvere i problemi della politica. Il Porcellum fu applicato due volte e il premio non sembrò così eccessivo perché eravamo in uno schema bipolare. È diventato abnorme con l’arrivo di Grillo, quando si sono confrontate tre forze con risultati molto simili. E il Pd, con il 30 per cento dei voti, ha avuto il 55 per cento dei seggi». [Continua a leggere]

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L’intervento ‘Per l’Italia’

postato il 14 Dicembre 2013

All’Assemblea nazionale organizzata all’Auditorium Antonianum di Roma

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Totale sintonia con Napolitano

postato il 17 Dicembre 2012

Il lavoro di Monti ha bisogno di continuità
Siamo in totale sintonia col Presidente della Repubblica, rammaricati per l’incapacita’ delle maggiori forze politiche di riformare una legge elettorale che restituisse ai cittadini la possibilita’ di scegliere i propri parlamentari. Conveniamo che il lavoro svolto da questo Governo ha bisogno di una necessaria continuita’: operiamo perche’ vi siano le condizioni politiche per un governo politico europeista e riformista.

Pier Ferdinando

 

 

 

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