Tutti i post con tag: Berlusconi

Un inizio accidentato

postato il 14 Dicembre 2013

Pier Ferdinando CasiniL’intervista a Pier Ferdinando Casini, pubblicata su Il Foglio, di Piero Vietti

La seconda vita del governo Letta è appena cominciata e già si sentono i primi scricchiolii. A notarlo è Pier Ferdinando Casini, che analizza con il Foglio l’impatto che l’elezione di Matteo Renzi a segretario del Pd sta avendo sull’esecutivo: “Questo nuovo inizio lo vedo accidentato – ammette il leader centrista – Da dopo la sua elezione non è passato giorno in cui Renzi non abbia spiegato che gli alleati ‘minori’ del Pd in questa fase, da Ncd a noi, hanno troppa paura delle elezioni per creare problemi al suo partito che deve invece dettare la linea al governo”. Casini pensa alla commissione Affari costituzionali che giovedì ha spostato la discussione sulla legge elettorale dal Senato alla Camera grazie a un voto trasversale di Pd e gruppi di opposizione. Ieri il ministro Delrio ha però assicurato che a Montecitorio si troverà un accordo preventivo di maggioranza. “Ho abbastanza esperienza per poter dire che queste promesse sono scritte sulla sabbia”, sorride Casini. Il ciclone Renzi è dunque destinato a rendere servi inutili gli alleati minori del governo? “Sì, a meno che non siano loro ad alzare la soglia di attenzione. Non si può più stare al governo per avere qualche ministero, ma per avere un ruolo politico”.

Il che potrebbe non bastare, poiché l’impressione è che Renzi sia in grado di tenere in scacco l’esecutivo. Casini sa bene che le possibilità di caduta del governo per mano del sindaco di Firenze non sono poche: “Non credo si travestirà da re magio per portare brutti doni a gennaio – dice – ma certo non ci sono le premesse per una lunga navigazione”. E il famoso patto tra Matteo Renzi ed Enrico Letta? “Il segretario del Pd dice cose giuste – chiosa Casini – quando dice che bisogna fare le riforme, e su questo può portare un contributo straordinario a un salto di qualità della politica italiana, e magari anche linfa e idee nuove rispetto a noi più esperti. Ma ci vuole anche rispetto e capacità di rapportarsi con gli altri. Personalmente non mi interessa fare il Partito contadino polacco”. [Continua a leggere]

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Casini: «Senza Berlusconi neanche l’esecutivo ha più un alibi»

postato il 2 Dicembre 2013

Il leader dell’Udc: sostenitori e avversari, abbiamo vissuto tutti alle sue spalle
Casini Pier Ferdinando

L’intervista a Pier Ferdinando Casini pubblicata su “Il Corriere della Sera”
di Daria Gorodisky

«La verità è che abbiamo vissuto tutti alle spalle di Silvio Berlusconi: tanto chi lo sosteneva, quanto chi lo ha avversato». Dice proprio così Pier Ferdinando Casini, senatore e leader dell’Udc. Il che può apparire affermazione abbastanza audace, fino a quando non continua «Nel senso che è stato un alibi per l’intera classe politica. Per il centrodestra, che non ha saputo costruire nulla perché si è affidato al suo carisma, e per l’opposizione, che solo in nome dell’antiberlusconismo ha cercato per anni di unire elementi che non possono stare insieme. Oggi però questo mantra è finito, anche se Berlusconi non va mai sottovalutato, e quindi dobbiamo dare tutti prova di grande maturità».

Dice che il centrodestra non ha costruito nulla: dunque Angelino Alfano non rappresenta una novità politica?
«Come si dice, lo scopriremo solo vivendo. Di Alfano mi convince molto la scelta a favore della stabilità di governo. Se vogliamo essere un Paese normale, le larghe intese non possono essere continua guerriglia intorno a Palazzo Chigi. Però c’è un aspetto che mi convince meno, cioè la mancanza di qualsiasi autocritica sulla storia di questi anni».

Per esempio?
«La destra non ha fatto né la rivoluzione liberale, né grandi riforme, e ha contribuito pesantemente alla devastazione dello Stato. Il federalismo in salsa leghista, ad esempio, è stato un obbrobrio: a suo tempo, noi siamo stati gli unici a non votarlo».

Lei apprezza il fattore stabilità, e tre giorni fa ha dichiarato che oggi il governo è più coeso. Eppure l’esecutivo è sempre più nel mirino delle forze di maggioranza, con spinte verso elezioni anticipate.
«Anche il governo non ha più alibi. Certo, in questi mesi è stato assediato da una parte della sua maggioranza non soltanto sull’Imu, ma anche con quegli atteggiamenti alla Brunetta. E adesso, da questo punto di vista, la maggioranza è più ristretta e potenzialmente più coesa. Però poi c’è il Pd: Renzi che svillaneggia gli alleati di Enrico Letta è un pessimo inizio… Le sue dichiarazioni sono quanto di più antigovernativo ci possa essere». [Continua a leggere]

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A La Telefonata di Belpietro

postato il 29 Novembre 2013
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Decadenza Berlusconi: ospite di Porta a Porta

postato il 28 Novembre 2013

Al programma di approfondimento politico di Bruno Vespa

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Decadenza Berlusconi: la questione pregiudiziale e sospensiva di P.F.Casini

postato il 27 Novembre 2013

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Signor Presidente,
ci sono dei momenti nella vita delle persone e delle istituzioni, come quelli che noi oggi viviamo, che sono molto importanti, rilevanti e interrogano la coscienza di ciascuno di noi. Pertanto – lo voglio dire in apertura di questo breve intervento – non sono interessato agli applausi degli uni o degli altri, perché so che questa è una posizione minoritaria, ma ritengo doveroso esprimerla.
 Anzitutto vorrei rifarmi al principio affermato dal presidente Stefano. Il Presidente ha parlato di difesa dell’istituzione parlamentare. È la difesa dell’istituzione parlamentare che mi porta a presentare una questione sospensiva. [Continua a leggere]

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Casini fa l’anti-Monti: «Europa da riformare»

postato il 25 Novembre 2013
Presidente Casini, sabato scorso a Roma tra centro e centrodestra tre manifestazioni. Grande affollamento…
«Siamo in una fese ricostruttiva della politica italiana. Il 25 per cento a una forza populista come quella di Grillo obbliga tutti gli altri ad assumersi le proprie responsabilità. E poi c’è la fine dell’epoca berluisconiana».

Il Cavaliere è finito?
«E finito il berlusconismo ma non Berlusconi e i suoi voti. Sono cose diverse».

La scissione del Pdl è vera o pilotata?
«È una vera scissione, anche se poi le contraddizioni nella scelta stessa di Alfano non mancano. Sono d’accordo con lui nel sostegno a Letta, ma mi sarebbe piaciuta una qualche autocritica sugli anni del governo Berlusconi».

La scissione è salutare?
«È un elemento di chiarezza che anche nell’area di destra ci sia stata una differenziazione tra i più estremisti e governativi. Anche per noi al centro, si è scavato un solco tra una visione tecnocratica ed elitaria e una più popolare». [Continua a leggere]

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Casini: «Decadenza, evitare il voto c’è una strada in Senato»

postato il 25 Novembre 2013

Da Berlusconi attacchi assurdi contro Napolitano

L’intervista a Pier Ferdinando Casini pubblicata su “Il Mattino” di Corrado Castiglione

Per Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc, c’è una strada per evitare il voto al Senato sulla decadenza di Berlusconi: «Io voterò perla decadenza, ma lavorerò perché la discussione prima del voto possa individuare percorsi alternativi. L’Aula è sovrana, ma siamo in attesa di una decisione finale in ordine all’interdizione di Berlusconi dai pubblici uffici. E mi fermo qui. Non voglio preannunciare sui giornali riflessioni e procedure che invece intendo proporre all’attenzione di Palazzo Madama». Casini aggiunge: «Le parole di Berlusconi sono nettamente al di fuori delle righe, esattamente come quelle che il Cavaliere ha pronunciato anche nei confronti del capo dello Stato, per un’accusa che non sta né in cielo, né in terra». E intanto dal Colle è arriva la pesante replica alle parole del Cavaliere: «Non ci sono le condizioni per la grazia, da lui giudizi gravi».

Presidente Casini, al Mattino Berlusconi ha ribadito che se non si è dimesso prima della decadenza è perché vuole che il Parlamento «si assuma la responsabilità di qualcosa di cui dovrà vergognarsi». Sembra una sfida, non le pare?
«Le parole di Berlusconi sono nettamente al di fuori delle righe, esattamente come quelle che il Cavaliere ha pronunciato anche ieri l’altro nei confronti del capo dello Stato, per un’accusa che non sta né in cielo, né in terra. Si tratta di attacchi assurdi. Ma, devo dire: è il contesto che mi preoccupa». [Continua a leggere]

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Casini: “Dopo la decadenza i governativi aumenteranno”

postato il 17 Novembre 2013

Silvio si sente in un vicolo cieco e reagisce con mosse disperate
Pier Ferdinando Casini

L’intervista a Pier Ferdinando Casini pubblicata su ‘la Stampa’ di Michele Brambilla

Era successo anche a lui. A un certo punto, Pier Ferdinando Casini aveva dovuto dire: caro Silvio, addio. I fatti, allora, sembrarono dare ragione a Berlusconi. Ma visto quel che succede ora, chissà: forse il leader dell’Udc aveva torto sul domani, ma ragione sul dopodomani. Nei prossimi giorni, a Roma, ci sarà una manifestazione dei gruppi Popolari, e potrebbe essere il primo tassello di qualcosa di più ampio.

Senatore Casini, Berlusconi continua a perdere i pezzi: Alfano dopo lei e Fini.
«Penso che questa sia una storia diversa. È diverso il tempo, ed è diverso anche lui, Berlusconi».

Il Cavaliere è cambiato?
«Non è più l’uomo al quale ci siamo contrapposti noi. Quello era un Berlusconi al massimo fulgore. Quello di oggi è un leader dimezzato. E lui lo sa: non è un caso se sta attenuando la polemica verso i fuoriusciti. Sa che non può permettersi lo scontro duro». [Continua a leggere]

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Ospite di “Fatti e Misfatti”

postato il 4 Novembre 2013

Nello spazio di approfondimento politico di Tgcom24, condotto da Paolo Liguori

fatti e misfatti

fatti e misfatti

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In Giunta gravissimo errore, ma io al Senato sceglierò il sì

postato il 31 Ottobre 2013

Alfano dovrà decidere se salvare la dignità o restare con Silvio

Pier Ferdinando Casini

 L’intervista di Aldo Cazzullo a Pier Ferdinando Casini pubblicata sul Corriere della Sera

Senatore Casini, lei voterà per la decadenza di Berlusconi?
«Il problema non è il mio voto. E che questa vicenda è stata costellata da troppi errori: da ultimo, quello gravissimo della votazione palese».

Visto che è palese, ci dica come vota?
«Se ci tiene a saperlo, la mia scelta per la decadenza di Berlusconi è maturata da tempo».

A quali errori si riferisce allora?
«Il primo l’ha commesso la Giunta quando ha disatteso il consiglio, giunto da autorevoli costituzionalisti di sinistra, di togliere ogni dubbio sulla retroattività della legge Severino, ricorrendo alla Consulta. Un erro re in particolare per chi in questi anni ha avversato Berlusconi. Prima di votare la decadenza di un avversario politico, ci vuole un’attenzione supplementare. Se si è garantisti, a maggior ragione bisogna esserlo con un avversario politico. Ma l’errore del voto palese è ancora più grave».

Perché? Ogni senatore si assume una responsabilità.
«È vero, ci sono valutazioni che possono spingere a una pubblicizzazione del voto. Ma c’è prima di tutto il principio sancito nel regolamento e nella prassi quando si deve decidere in ordine alle persone, a garanzia di uno Stato di diritto c’è la protezione di uno scrutinio segreto. Ci sono stati mutamenti a questa prassi, ma in casi diversi, ad esempio di dimissioni volontarie. La prassi del voto segreto risponde a una concezione garantista a tutela del singolo e della libertà di coscienza dei parlamentari». [Continua a leggere]

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