Pubblichiamo dal Corriere della Sera: «Andiamo avanti da soli, scelte volta per volta» di Gianna Fregonara
Lo corteggiano i berlusconani, lo chiamano dal Pd. Ma lui Pier Ferdinando Casini, seduto a metà pomeriggio, con l’ennesimo caffè, sul divano rosso dell’ufficio del segretario dell’Udc Lorenzo Cesa, si fa pregare: «Il nostro è un investimento a lunga scadenza e per ora non soffriamo di, solitudine».
Un possibile riavvicinamento con il Pdl? Per correttezza devo dire che Berlusconi non ci ha mai dato nessun segnale di nessun tipo. Noi sediamo come il Pdl nel Partito popolare europeo, di cui siamo fondatori. Ma siamo all’opposizione nel Parlamento italiano, e con molta serenità seguiamo il governo quando fa la cosa giusta. E’ importante essere seri nelle intenzioni.
Non abbiamo alcun complesso di solitudine. La nostra campagna elettorale seria ha fatto prevalere i problemi degli italiani. Altri hanno fatto prevalere toni populistici e sono ricorsi a questioni diverse. Gli elettori ci hanno premiato. Non abbiamo fretta, la legislatura è ancora agli inizi e penso che prima o poi i due grandi partiti esploderanno. Il risultato delle europee ha spazzato via il bipartitismo. Il bipolarismo è malato perché fa vincere il populismo della Lega e di Di Pietro. Un anno fa l’Udc è sopravvissuta allo tzunami dei due grandi blocchi. Oggi ci siamo consolidati. La nostra opposizione è l’unica che può servire a creare in futuro un’alternativa: parliamo dei problemi degli italiani e ricordiamo a Berlusconi gli impegni presi. Avevamo chiesto agli elettori un voto in piu’ rispetto a un anno fa per chiedere una verifica, abbiamo avuto ben più di un voto in più.
Pier Ferdinando
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Le foto di Villa Certosa sono un’umiliazione che gli italiani e l’Italia non meritano. In questa campagna elettorale abbiamo parlato di veline, di questioni private, non abbiamo parlato dell’Italia e degli italiani. Ieri, finalmente, il presidente del Consiglio ha planato sull’Italia, ma solo lui non sa che un milione e 600 mila precari non hanno un euro di copertura per la perdita del lavoro. Se il governatore Draghi era berlusconiano una settimana fa lo è anche oggi, e ha ricordato che un milione e 600 mila precari sono senza copertura.
«Udc unico antidoto al dominio leghista sul governo» di Claudio Sardo
ROMA – «Il discorso di Barack Obama al Cairo ha una portata storica e contiene il germe di una nuova speranza di pace. Mi viene in mente la celebre frase di Giovanni Paolo II: “Nessuna guerra si può fare in nome di Dio”». Secondo Pier Ferdinando Casini, leader Udc, è giusto partire da Obama per parlare oggi di Europa, delle politiche per uscire dalla crisi, della posta in gioco alle elezioni di domani e domenica, delle vicende di casa nostra. [Continua a leggere]
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Mi chiedo se questo meccanismo di selezione delle donne e degli uomini della politica italiana ci consenta di avere anche in Italia una Angela Merkel. Le 24 donne candidate nelle liste dell’Udc alle Europee, se votate, andranno al Parlamento europeo non perché amiche di tizio o di sempronio ma perché scelte dalla gente. Io non mi sono candidato perché sono una persona seria e non faccio lo specchietto per le allodole, so che poi non andrei a Strasburgo. Quella per le elezioni europee è stata una brutta campagna elettorale, perché tra veline, foto a villa Certosa e passaggi su voli di Stato si è parlato sempre di lui, di Berlusconi, e non degli italiani.
Pier Ferdinando
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Il guaio della politica italiana è che il Pdl non è Popolo della Libertà, ma Partito della Lega. Berlusconi ha consegnato alla Lega le chiavi della politica italiana. Il premier chiacchiera, pontifica, scherza, fa le corna e il cucù. La Lega determina, decide sull’immigrazione, le quote latte, il federalismo.
Le foto di Villa Certosa sono un’umiliazione che gli italiani e l’Italia non meritano. In questa campagna elettorale abbiamo parlato di veline, di questioni private, non abbiamo parlato dell’Italia e degli italiani. Ieri, finalmente, il presidente del Consiglio ha planato sull’Italia, ma solo lui non sa che un milione e 600 mila precari non hanno un euro di copertura per la perdita del lavoro. Se il governatore Draghi era berlusconiano una settimana fa lo è anche oggi, e ha ricordato che un milione e 600 mila precari sono senza copertura.
Nella campagna elettorale ci sono state molte polemiche e toni molto accesi. È chiaro che di battute se ne fanno tante, ma io credo di non aver perso il senso della misura e di aver parlato dell’Italia e degli italiani, cosa che penso non sia capitata a tutti. Si è parlato di veline, delle feste, delle foto. Dobbiamo chiedere scusa agli Italiani perché abbiamo parlato sempre di Berlusconi e poco dei problemi del popolo. Un Paese si guida anche con la capacità di saper ascoltare la gente e i suoi problemi. Questa campagna elettorale è stata deludente, perché si è sempre parlato di “lui”, mentre gli Italiani avrebbero voluto che si parlasse di loro.
Pier Ferdinando
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Vogliamo che la politica in Italia sia più seria e concreta. Bisogna tornare a parlare dei problemi degli italiani, non delle veline o dei problemi giudiziari di Berlusconi. E’ questo quello che abbiamo chiesto fin dall’inizio di una campagna elettorale che non ci è piaciuta. Ed è per questo che ci proponiamo come un’alternativa di serietà contro tutte le propagande.
Pubblicato da Pier Ferdinando Casini | su: Facebook
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