Tutti i post con tag: Berlusconi

Meglio le elezioni che occuparsi di ciò che fa Berlusconi

postato il 29 Gennaio 2011

Rispetto a questo scenario, con la politica del tirare a campare che si occupa di ciò che fa Berlusconi, meglio andare al voto. Le elezioni non sono la via maestra: meglio sarebbe un passo indietro di Berlusconi. Il nuovo polo non nasce per fare vendette ma per un disegno di pacificare e rasserenare il Paese.

Pier Ferdinando

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“Bungen”, o dell’Italia di (serie) B.

postato il 28 Gennaio 2011

Sicuramente, il momento più simpatico (o tragico, forse) della giornata di oggi ce lo ha regalato Rocco Buttiglione, profondo conoscitore ed estimatore della lingua tedesca, che ha aggiornato il coordinamento del Nuovo polo per l’Italia sulla nascita di un nuovo verbo nel vocabolario dei tedeschi: bungen. Indovinate a cosa mai potrà riferirsi. Ma è ovvio, al bunga bunga di berlusconiana memoria! Buttiglione, difatti, ha anche spiegato che “dopo aver passato la vita a cercare di rassicurare i miei amici tedeschi che in fondo gli italiani sono gente seria, adesso ho quasi paura a tornare in Germania per le battute che mi faranno sugli scandali sessuali di Berlusconi”. È straordinario, no? Il Bunga-bunga adesso può addirittura vantare una coniugazione propria; avrà un singolare e un plurale, una prima, seconda e terza persona: ich bunge, wir bungen, sie bungen; e chi più ne ha più ne metta. I tedeschi ci giocheranno su, lanciandosi delle frecciatine tra amici: hai fatto bunga bunga ieri sera?, si chiederanno reciprocamente con il sorriso sulle labbra.

Gli Stati vicini, l’Europa, il Mondo intero ridono di noi. Ridono fragorosamente, con un ironia sprezzante e crudele, mista a una diffusa incomprensione (“ma come faranno mai questi Italiani a sopportarlo?”, si staranno chiedendo) e – ne sono sicuro – anche a un moto di pietà e compassione (“poveri loro, non poteva capitargli di peggio”). Beati loro che se la ridono. Perché noi invece, del berlusconismo, paghiamo e pagheremo le conseguenze, ne piangiamo e piangeremo. Il fatto che il Bunga bunga sia diventato un verbo, è l’espressione più chiara ed evidente della palude in cui siamo precipitati: qui non si fanno e non si vogliono fare facili moralismi. Qui si parla sulla base di inoppugnabili dati di fatto: mentre nei nostri Talk show i politici di Destra e di Sinistra ripetono come grammofoni impazziti lo stesso, stanco e stantio copione, il nostro livello di credibilità estera è crollato, sprofondato.

Bungen e il Bunga bunga sono il peggio che potesse capitarci. Il compito del Nuovo Polo per l’Italia, già ben espresso da Urso e Casini nei loro discorsi di oggi, è chiaro: dobbiamo tornare a insegnare (sì, proprio insegnare) ai cittadini il rispetto dell’etica privata, fornendo dei sani modelli comportamentali. Per ribadire – a chiare lettere – che con quest’Italia di (serie) B. noi non abbiamo nulla a che fare. E che al Bungen ci pensi chi non ha voglia e capacità di governare l’Italia.

Giuseppe Portonera

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Non siano i pm a liquidare questa fase politica

postato il 28 Gennaio 2011

L’intervento all’assemblea di Todi

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Non possiamo accettare l’idea che la soluzione alla crisi politica in atto possa essere lasciata in mano alle vicende giudiziarie. Guai a pensare di affidare ai giudici la liquidazione di una fase politica che e’ fallita, sarebbe una sconfitta enorme per la politica e la certificazione dell’alterazione delle regole della democrazia. Il nostro compito sta proprio nella responsabilità che ci è affidata di chiudere una fase della nostra storia perché è fallita politicamente.

Pier Ferdinando

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Rassegna stampa, 25 gennaio 2011

postato il 25 Gennaio 2011
I giornali di oggi ci informano che il Pdl è “compatto” (notiziona questa) “contro la proposta di Casini”, contro la proposta – cioè – di costruire un governo senza Berlusconi nell’interesse del Paese. E’ straordinario! In un momento in cui tutto rischia di andare a rotoli, in cui il FMI certifica l’assenza di crescita dell’Italia, in cui solo un governo largo e forte potrebbe cercare delle soluzioni concrete, i “berluscones” trovano ancora il tempo per difendere fino alla morte Silvio Berlusconi. Poi fa ancora più ridere sentire chi sostiene che, in questo modo, noi dell’Udc saremo condannati a restare per sempre all’opposizione: curioso, no? Qui si parla di salvare la Nazione e c’è chi riduce il tutto a questione di poltrone (leggete Tarquinio sull’Avvenire). Anche se, secondo il Foglio, la “giostra politica” è ferma (fino a che i PM non sveleranno le loro carte), l’Unità svela alcuni retroscena proprio di Casini e D’Alema: l’obiettivo sarebbe convincere Letta e tentare la Lega (il tutto, mentre l’insoddisfazione della Chiesa, nei confronti del Premier, aumenta di giorno in giorno). Da non perdere, infine, l’apertura che viene dal Papa al mondo della modernità virtuale, luogo di ritrovo positivo, se usato con cognizione e capacità.

Pdl compatto contro la proposta di Casini (Paolo Festuccia, La Stampa)

Le carte difensive del premier (Marco Galluzzo, Corriere della Sera)

Bondi resta sulla graticola ma non si dimette (Caterina Perniconi, Il Fatto Quotidiano)

Casini punta su Letta e D’Alema tenta la Lega. Fini: «Serve il rispetto delle istituzioni» (Simone Collini, L’Unità)

La giostra politica si ferma nell’attesa che i pm svelino tutte le carte (Il Foglio)

Bersani esulta: “Il partito c’è e vince”. E spunta il lodo per bloccare Veltroni (Goffredo De Marchis, La Repubblica)

Le critiche dei vescovi «II Paese è sgomento» (Gian Paolo Vecchi, Corriere della Sera)

«Deporre le armi»: una breccia nel Palazzo (Giovanni Grasso, Avvenire)

L’Udc della Lombardia: «Basta lettere appello» (Avvenire)

La delusione del premier per i vescovi “ingrati” (Ugo Magri, La Stampa)

Sorgi – L’episcopato tra disagio e buonsenso (Marcello Sorgi, La Stampa)

Tarquinio – Al cuore del problema (Marco Tarquinio, Avvenire)

Il Papa promuove i social network «ma no a falsi profili» (Marroni Carlo, Sole24Ore)

Asse Pd-terzo polo sulla cedolare al 20% (Eugenio Bruno, Sole24Ore)

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Nec plus ultra Berlusconi?

postato il 24 Gennaio 2011

L’accentuazione della dimensione “leaderistica” nella politica italiana e in particolare nelle singole formazioni politiche è fenomeno  ampiamente documentato e discusso da esperti politologi e attenti osservatori. Si potrebbe rimanere nel campo della teoria e della discussione speculativa se questa tendenza, che si concretizza radicalmente nelle esperienze politiche di cui Silvio Berlusconi è stato capo indiscusso, non avessero delle conseguenze gravi per la vita politica, sociale, ed economica di questo Paese.

Nello specifico l’essenza “berlusconicentrica” di un partito come il Pdl, o della stessa coalizione, produce non solo un danno alla vita democratica del partito in questione ma un danno all’Italia intera nella misura in cui l’azione di un governo, la dialettica di un partito, e l’intero dibattito politico ruotano sistematicamente intorno alla persona, alle scelte e alle vicende del Presidente del Consiglio. E’ del tutto normale che una figura del calibro di Berlusconi abbia una certa centralità e una capacità notevole di calamitare attenzione politica e mediatica, tuttavia è meno comprensibile il fatto che si rapporti a Berlusconi come l’alfa e l’omega di un partito, della politica e di una intera nazione.

A tal proposito sono fortemente indicative le reazioni di alcuni esponenti del Pdl rispetto alla recente proposta politica di Pier Ferdinando Casini e alla “provocazione” della giovane Sara Giudice. Al leader dell’Udc è bastato suggerire a Berlusconi un atto di buon senso, per certi versi “sollecitato” anche dalla presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, come il cedere il passo ad una personalità forte del centrodestra per far ripartire governo e Paese, per essere sommerso da una pioggia di critiche da parte di autorevoli esponenti del Pdl: sostanzialmente dopo Berlusconi c’è solo il diluvio.

Neanche avesse chiesto le dimissioni del Papa! Se si fa muro contro chi “minaccia” la leadership del Cavaliere dall’esterno, figuratevi cosa può accadere a chi dall’interno si fa venire qualche dubbio sulle scelte del leader maximo. E’ il caso di Sara Giudice, consigliere zonale del Pdl milanese, che a seguito dell’apertura delle indagini sul cosiddetto “Rubygate” e delle ombre che getta su Nicole Minetti, ha chiesto le dimissioni (con tanto di raccolta firme) dal Consiglio regionale lombardo dell’ex igienista dentale del Premier che alle scorse elezioni era stata imposta direttamente dal Cavaliere nel listino del Presidente Formigoni. Il fatto stesso che la giovane consigliera zonale abbia osato mettere in dubbio la bontà di questa scelta di Berlusconi le ha attirato addosso le ire del governatore Roberto Formigoni e della dirigenza del Pdl che, a quanto pare, sta meditando di espellerla dal partito.

E’ chiaro che le due vicende, la proposta di Casini e la provocazione della Giudice, sono estremamente lontane e diverse, ma le reazioni a queste due sollecitazioni sono ampiamente rivelative del vissuto politico della maggioranza che vive e si muove esclusivamente in funzione delle necessità del Presidente del Consiglio. Peccato che i membri della maggioranza non si accorgano che così facendo favoriscono l’immobilismo politico e costringono l’Italia in quel pantano che sono le vicende personali di Silvio Berlusconi.

“Nec plus ultra”, così secondo la mitologia stava scritto sulle Colonne d’Ercole che rappresentavano il limite estremo del mondo conosciuto e così sembra che Berlusconi venga percepito dai suoi: non c’è nulla oltre lui. Ma la storia insegna che quel confine tracciato da Eracle è un confine che bisogna prima o poi superare per trovare il “Nuovo mondo”, che per noi è la possibilità di una stagione politica nuova che faccia uscire il Paese dal vicolo cieco in cui è stato irresponsabilmente cacciato.

“Riceviamo e pubblichiamo” di Adriano Frinchi

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Pdl chiuso a difesa del premier, non pensa al Paese

postato il 24 Gennaio 2011

Confesso che me lo aspettavo che non accettassero molto la mia proposta, perché al Pdl sta più a cuore il destino personale di Berlusconi che l’unita’ dei moderati e il destino del nostro Paese.
Il Pdl e’ un partito chiuso a riccio nella difesa di una persona. Per me invece e’ piu’ importante l’Italia e mi auguravo che anche per loro fosse piu’ importante l’unita’ dei moderati.

Pier Ferdinando

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Governo assieme al Pdl ma senza Berlusconi

postato il 24 Gennaio 2011

Appello dell’Udc ai leader del partito perché convincano il premier a un passo indietro

L’intervista pubblicata su ‘la Stampa’  di Marcello Sorgi

Presidente Casini, con il «caso Ruby» cambia tutto anche per voi?
«Non è il caso Ruby che cambia qualcosa, ma la reazione di Berlusconi che addirittura evoca il tentativo di un colpo di Stato».

Il Terzo Polo ritira la sua offerta di aiutare il governo sui provvedimenti più importanti?
«No, che c’entra. Se il governo porta avanti qualcosa di utile e necessario per il Paese avrà il nostro appoggio, com’è successo anche questa settimana per il decreto sui rifiuti di Napoli. Ma mi chiedo: è possibile che in queste condizioni il governo riesca a fare sul serio?».

Se lo chiede, ma non ci crede.
«Da quel che vedo, Berlusconi non è il solo impegnato a tempo pieno a difendersi. Anche tutti i suoi ministri hanno smesso di leggere i dossier che li riguardano per dedicarsi ai verbali dei festini di Arcore. Basta accendere la tv. E’ incredibile, invece di occuparsi dei problemi del Paese, il governo al gran completo pensa solo a dire che quel che tutti abbiamo visto e sentito non è vero e Berlusconi è vittima di una montatura». [Continua a leggere]

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Colpo di stato di Fini? No, autogolpe di Berlusconi

postato il 23 Gennaio 2011

L’intervista al Tg2

Quello di Berlusconi è un autogolpe, basta con l’alterazione della realtà. Si è lamentato di un colpo di Stato di Fini ma è stato lui a cacciarlo dal Pdl, cerchiamo di non falsificare le cose.
Nessuno vuole che Berlusconi fugga, vogliamo solo che faccia il suo dovere: vada dai magistrati e spieghi davanti agli italiani se si occupa dei problemi loro o se è impegnato in tutt’altro.
Il nuovo polo è pronto, nei sondaggi è oltre il 15%. Il dato importante, comunque, è che sta crescendo il numero degli indecisi.

Pier Ferdinando

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Il governo è occupato solo a difendere Berlusconi

postato il 22 Gennaio 2011

Il vero scandalo che c’è è che abbiamo un Governo mobilitato a 360 gradi per difendere Berlusconi dai suoi ‘bunga bunga’ mentre il Paese va a rotoli. Gli uomini del Governo e del Pdl sono tutti impegnati nei talk-show per spiegare come erano le serate del bunga bunga e le bugie dei magistrati.
Il Governo non c’è, non si stanno occupando dei problemi del Paese mentre cresce la disoccupazione, i giovani non hanno prospettive, le imprese chiudono. Quando gli italiani capiranno – come credo che stiano capendo- che serve un governo che risolva i problemi del Paese, capiranno il fallimento di questa stagione.

Pier Ferdinando

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