Tutti i post con tag: Berlusconi

I moderati siamo noi, la maggioranza è estremista

postato il 24 Aprile 2011

Pubblichiamo l’intervista a Pier Ferdinando Casini su ‘Il Messaggero’ di Carlo Fusi

«Rivincita? No guardi, il passato è passato e io non ho bisogno di coltivare sentimenti di quel tipo: sarebbe un atteggiamento meschino che non mi appassiona. Certo, che il Pdl sia nel caos è sotto gli occhi di tutti, e che stavolta Buttiglione, Casini o Fini non c’entrano. Da un punto di vista strettamente politico, che Berlusconi navighi nelle difficoltà non mi dispiace così tanto; ma da quello del Paese il fallimento del premier mi preoccupa perché rischia di essere un altro serio colpo alla credibilità delle istituzioni». Insomma Pier Ferdinando Casini non è interessato a vendette: piuttosto intende dimostrare che le scelte fatte sono quelle giuste. A partire dalla nascita del Terzo Polo. «Il malinteso di fondo, nel quale Berlusconi davvero crede mi verrebbe da dire: in buona fede – è che chi vince le elezioni poi può disporre come vuole del Paese. Non è ovviamente così. E’ questo il peccato originale del berlusconismo. Lei prima mi chiedeva di rivincite. Bene, le dico questo: il fallimento del Cavaliere si acuisce perché si è progressivamente contornato di una maggioranza di yes-men che mano a mano gli ha tolto ogni freno inibitorio. Questo a dimostrazione che il nostro ruolo in alleanza con lui è stato storicamente importante perché ha consentito di temperare gli animai spirits più profondi del berlusconismo».

Tra cui c’è il populismo, come avete detto tante volte. E altrettante sostenete che bisognerebbe parlare di cose vere: ce l’ha con la scossa in economia di cui si è persa traccia?
«E’ sparita. Perché non sanno che pesci prendere. Perché quando si vive di demagogia si fanno le pentole ma non i coperchi. Quando il ministro Tremonti, peraltro uno dei migliori della compagine governativa, spiega che i controlli sulle aziende sono asfissianti dopo che lui è stato titolare dell’Economia per sette degli ultimi dieci anni: beh è surreale, sembra che venga dalla Luna. Il problema vero è che si alimentano le paure e i bisogni dei cittadini per bisogno di spot, non per risolvere i problemi. Berlusconi è un grande venditore e continua a vendere, ma dopo vent’anni da vendere non è rimasto più nulla. Neanche i sogni». [Continua a leggere]

Commenti disabilitati su I moderati siamo noi, la maggioranza è estremista

Piano nazionale di riforme? Un elenco di buoni propositi

postato il 20 Aprile 2011

Il governo è alla frutta, ossessionato anche dal Terzo polo

C’è un governo che non governa e che non affronta i temi dell’economia. Il piano nazionale di riforme che hanno presentato è un decalogo di buone intenzioni ma non c’è lo slancio necessario, non c’è l’assunzione di responsabilità per riprendere la strada dello sviluppo, e se il Paese non si sviluppa ci sono più giovani disoccupati, più donne disoccupate, più disoccupati nel Mezzogiorno. È un elenco di buoni propositi che non si capisce come si potrà realizzare.
Intanto il governo è impegnato a creare leggi particolari sulla giustizia, e oggi alle varie ossessioni ha sommato anche quella sul Terzo polo. Perché mi sembra che oltre alle leggi ad personam stiano cercando di trovare anche leggi contra personam ed entità politiche.
Non sono affatto preoccupato, questo serve solo a far capire agli italiani come siano alla frutta. Purtroppo pero’ alla frutta portano anche tutto il Paese, perché vediamo uno stato di lacerante contrapposizione e di sostanziale paralisi su ogni tema fondamentale.

Pier Ferdinando

4 Commenti

Quando il gioco si fa duro… si cambia la legge elettorale

postato il 19 Aprile 2011

La notizia comincia a fare capolino sui giornali solo ora, ma il disegno di legge per modificare la legge elettorale del Senato è stato presentato il 5 ottobre 2010 e sta per essere esaminato dalla Commissione Affari istituzionali. Il disegno di legge 2356, di cui primi firmatari sono il vice capogruppo al Senato del Pdl Gaetano Quagliariello e il senatore Lucio Malan, consta di quattro articoli che sostanzialmente prevedono l’introduzione di un premio di maggioranza di 45 senatori per la coalizione vincente da ripartire su base regionale. Il “su base regionale” è estremamente importante perché metterebbe al sicuro il ddl da giudizi di incostituzionalità dato che l’articolo 57 della Costituzione dice esplicitamente che “il Senato è eletto a base regionale”. E’ evidente l’intento degli strateghi del Cavaliere che, dopo aver confezionato una “riforma” della giustizia su misura, pensano ora ad una riforma elettorale che metta fuori gioco definitivamente il Nuovo Polo di Casini, Fini e Rutelli.

I sondaggi di tutti gli istituti, infatti, dicono  che in caso di elezioni al Senato non vincerebbe nessuno e dunque la coalizione formata da Udc, Fli, Api ed Mpa sarebbe determinante per formare qualsiasi maggioranza, così gli esperti del Cavaliere, considerato che le elezioni anticipate sono sempre dietro l’angolo, si sono dati la priorità di rendere inoffensivo il Nuovo Polo, e  la maniera migliore sembra proprio quella di fare una legge elettorale che, con la scusa della governabilità, favorisca l’alleanza Pdl-Lega assicurando un cospicuo premio di maggioranza anche al Senato. Senza entrare nel merito della legge elettorale, ciò che è raccapricciante è la logica che c’è dietro a questa proposta ovvero l’idea che per trarre ovvi vantaggi si possa, a colpi di maggioranza, cambiare le regole, quelle regole che in un Paese normale andrebbero scritte insieme da tutte le forze politiche. Nemmeno un bambino che gioca a nascondino, e sta per essere scoperto, si sognerebbe di cambiare le regole del gioco. La scadente classe politica e il recente mercato delle vacche avrebbero dovuto spingere verso una riforma elettorale che restituisca ai cittadini la possibilità di scegliere i propri rappresentati, invece si pensa solamente al modo di vincere facilmente le elezioni e di continuare ad avere la possibilità di mandare in Parlamento fedeli servitori, nani e ballerine. Tutto perfettamente e tristemente in linea con la lunga lista di leggi ad personam: l’interesse non è più quello collettivo, ma quello del Capo. Ed ora il Capo vuole vincere le elezioni.

“Riceviamo e pubblichiamo” di Adriano Frinchi

1 Commento

Ridimensionare le nostre missioni? Sarebbe un tributo alla demagogia

postato il 15 Aprile 2011

Pensare oggi, mentre l’Italia è in grave crisi di credibilità internazionale, di ridimensionare la nostra presenza nelle missioni di pace significa fare un atto di autentico harakiri politico.
Vogliamo farci ascoltare di più in Europa e sembriamo non capire che queste missioni rappresentano l’unico biglietto da visita serio del nostro Paese nel mondo. Mi auguro che il governo non commetta questo errore compiendo l’ennesimo tributo alla demagogia e all’improvvisazione.

Pier Ferdinando

1 Commento

Questa legge ad personam affonda ogni dialogo, il berlusconismo è finito

postato il 15 Aprile 2011

Pubblichiamo l’intervista a Pier Ferdinando Casini su ‘la Repubblica’ di Francesco Bei

Reduce dalla battaglia parlamentare contro la prescrizione breve, Pier Ferdinando Casini è volato subito a Panama per partecipare alla 124esima conferenza dell’Unione interparlamentare. Al telefono commenta la notizia del giorno, il segnale di Napolitano sul processo breve.

Nella sua dichiarazione di voto contro la prescrizione breve lei pronosticava che questa ennesima legge ad personam “non reggerà alle successive verifiche istituzionali”. Adesso Napolitano annuncia che valuterà gli effetti della legge.
«Il presidente della Repubblica, applicando la Costituzione, si riserva un esame approfondito del testo. È un suo diritto-dovere. E non dimentichiamoci la seconda verifica, quella della Corte costituzionale. I compiti di queste due istituzioni di garanzia sono diversi, ma è così che funziona un sistema con pesi e contrappesi».

Si aspetta che la nuova legge sul processo breve venga bocciata o dal capo dello Stato o dalla Consulta?
«Non mi permetto di entrare in valutazioni che non mi competono. Faccio soltanto notare al presidente Berlusconi e alla maggioranza che il nostro sistema si basa su un principio molto chiaro: non è vero che chi vince le elezioni diventa il padrone del paese e può fare tutto quello che vuole».

La giornata di mercoledì alla Camera vale anche come lezione per l’opposizione?
«Ormai è chiaro che ci sono diverse linee. Da una parte c’è chi, magari per paura, sulla giustizia vuole lasciare tutto così com’è. Dall’altra chi, come noi, accetterebbe una vera riforma della giustizia e, per certi versi, persino la sollecita». [Continua a leggere]

3 Commenti

Processo breve, la dichiarazione di voto

postato il 14 Aprile 2011

Un ennesima occasione persa, si continua con le vecchie scorciatoie e il paese da 20 anni ancora aspetta quella riforma epocale della giustizia: promessa non mantenuta di cui sentiamo l’esigenza. Dopo 20 anni siamo tornati davanti al tribunale di Milano con la gente sul marciapiede. Questa legge ad personam non sarà utile nemmeno al premier perché il provvedimento non reggerà alle successive verifiche istituzionali.

Aspettiamo una riforma della giustizia che corrisponda ai criteri di imparzialità e di equilibrio risolvendo lo storico carico di processi e l’ingolfamento che si è prodotto.

Siamo convinti che per battere Berlusconi servano le armi della politica e non le scorciatoie giudiziarie che sarebbero la sconfitta della politica . E’ l’opposizione che deve indicare una nuova strada per l’Italia.

Pier Ferdinando
8 Commenti

Immigrazione, Berlusconi venga in Aula

postato il 12 Aprile 2011

Berlusconi venga a riferire sulla linea di politica internazionale che il governo ha deciso di adottare. Si faccia un dibattito in Parlamento sull’Europa, perché abbiamo sentito troppe voci discordanti. Spiegare quello che sta succedendo dopo le dichiarazioni surreali di ieri sarebbe un fatto di dignità e serietà del Parlamento e dell’intero governo.

Pier Ferdinando

4 Commenti

Berlusconi è un disco rotto che ha stancato gli italiani

postato il 11 Aprile 2011

Ormai è uno show continuo che non diverte più

Berlusconi è un disco rotto e le sue litanie non interessano più a nessuno. Gli italiani si sono stancati e vorrebbero sentir parlare delle cose che li riguardano: dei giovani che non trovano lavoro e dei precari che non hanno possibilità di stabilizzazione.
Berlusconi ormai fa uno show continuo. Non so se qualcuno si diverte ancora, io non mi diverto più.

Pier Ferdinando

6 Commenti

Immigrazione, ultimatum di Berlusconi? Non è credibile

postato il 11 Aprile 2011

Sull’immigrazione ci vorrebbe un fronte comune in Europa. Non c’è certo bisogno di ultimatum, soprattutto se non si ha credibilità per farlo, e la credibilità di Berlusconi è sotto gli occhi di tutti.
Dobbiamo invece fare quello che ha detto il Presidente della Repubblica, e cioè chiedere una corresponsabilità all’Europa con la serenità di chi non cambia opinione ogni giorno.

Pier Ferdinando

1 Commento


Twitter


Connect

Facebook Fans

Hai già cliccato su “Mi piace”?

Instagram