Tutti i post con tag: Berlusconi

Gheddafi è morto, chi l’ha ossequiato in vita ora sia prudente nei commenti

postato il 20 Ottobre 2011

Gheddafi è morto e  la sua scomparsa non potrà cancellare le sofferenze che ha inflitto a migliaia e migliaia di libici. Consiglio maggiore prudenza nei commenti soprattutto a chi in vita lo ha ossequiato con poco senso della misura.

Pier Ferdinando

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I cattolici chiedono un cambio, la politica non si nasconda

postato il 19 Ottobre 2011

L’intervista a Pier Ferdinando Casini pubblicata su ‘Il Messaggero’ di Carlo Fusi

Pier Ferdinando Casini plaude alle conclusioni del convegno di Todi: «I cattolici chiedono un cambio, la politica non si nasconda». Il leader dell’udc critica Berlusconi e Alfano che rivendicano l’esclusiva della rappresentanza dei valori cristiani e anzi avverte: «La fine del berlusconismo non l’ha decretata la Chiesa bensì i fatti». L’ex presidente della Camera rivendica la vittoria in Molise e quanto alle riflessioni di D’Alema osserva: «Nel Pd matura una sensibilità importante che conforta sul futuro». [Continua a leggere]

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Quale sviluppo senza soldi?

postato il 19 Ottobre 2011

“Riceviamo e pubblichiamo” di Mario Pezzati

Berlusconi da giorni annuncia per questa settimana un Decreto Sviluppo che dovrebbe dare una sferzata all’economia. Francamente questa affermazione mi fa tremare i polsi, visti i magri -se non pessimi- risultati ottenuti a gennaio scorso con la “frustata all’economia”.

Finalmente Berlusconi getta la maschera e ammette che “non ci sono i soldi”, un decreto che nasce monco. Nel frattempo tutto il popolo italiano chiede un intervento deciso e strutturale, e anzi oggi si è saputo dell’ultimo appello lanciato in una nuova lettera inviata al premier Silvio Berlusconi da Abi, Confindustria, Rete imprese Italia, Ania e Alleanza cooperative per affrontare la crisi con misure «concrete e credibili» nel dl Sviluppo, perché ormai «il tempo è scaduto». Che il tempo sia scaduto, lo sappiamo tutti. Lo sanno le famiglie che fanno la spesa, gli italiani senza lavoro, le imprese che faticano a tenere il passo con la concorrenza, anche il resto del mondo sa che per l’Italia il tempo dei temporeggiamenti e delle furbizie è scaduto. Eppure, Berlusconi continua a mostrare la sua noncuranza, sfiorando l’incoscienza, quando dice che soldi per lo Sviluppo non ce ne sono, ma che non ha fretta di presentare questo Decreto; anzi lo presenterà solo quando sarà sicuro. Sicuro di cosa? Non si sa.

Se il problema sono i soldi, allora spero che l’on.le Berlusconi ci legga, perché stavolta glielo scriverò a lettere maiuscole, visto che da questa estate lo ripetiamo e non riesce a comprenderlo: VENDA LE 6 FREQUENZE DIGITALI TELVISIVE CEH HA REGALATO A MEDIASET E RAI; HANNO UN VALORE DI CIRCA 3 MILIARDI DI EURO.

Dopo che abbiamo incamerato questi soldi, li usi per finanziare la banda larga in Italia, visto che il pieno sviluppo di questo strumento, poterebbe risparmi per 40 miliardi di euro e una crescita del PIL di circa 60 miliardi di euro, come abbiamo detto alcune settimane fa.

Come vedete, le idee ci sono, e i metodi per ottenere soldi senza spremere gli italiani pure; basterebbe ad esempio una lotta seria all’evasione, che sottrae ogni anno circa 250 miliardi di euro all’Italia. Questa lotta si dovrebbe fare distinguendo tra grandi evasori e chi è incorso nelle sanzioni, perché ridotto in miseria da questa crisi: nel primo caso sanzionare senza pietà (chi ha i grossi capitali deve pagare, non può evadere); per il secondo caso, la sanzione dovrebbe essere diluita e rateizzata nel tempo per non essere penalizzante.

Queste proposte, sono state portate avanti a più riprese dall’UDC, anche tramite emendamenti e ordini del giorno regolarmente rifiutati dalla maggioranza che dimostra una arroganza che rasenta la follia e l’incoscienza, oltre a produrre perdite enormi per lo Stato italiano, come nel caso della privatizzazione della Tirrenia che costerà allo stato più di quanto incasserà, ovvero a fronte di un incasso di 380 milioni, il governo si è impegnato a restituire agli acquirenti ben 576 milioni di euro (arrivando a perderci circa 200 milioni di euro).

L’ultimo caso di arroganza è legato al Ponte sullo Stretto di Messina: l’Unione Europea ha ritirato i fondi, ma il governo fa sapere che realizzerà lo stesso il Ponte, usando soldi pubblici e capitali dei privati. Ma siamo sicuri che i privati vorranno investire sul Ponte? Domanda legittima alla luce della situazione economica attuale, e soprattutto alla luce di alcune particolarità che esporrò in un successivo articolo.

Intanto il governo annuncia che a breve si saprà il nome del nuovo governatore della Banca d’Italia, che, a mio avviso, sarà quasi sicuramente Bini Smaghi, nome che il premier sta tirando fuori ora, ma che già era noto, visto che, per fare andare Draghi alla BCE, era necessario che Bini Smaghi si dimettesse e, all’epoca (parliamo di pochi mesi fa), il premier gli promise la carica di Governatore di Bankitalia.

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Il premier non è all’altezza del suo compito

postato il 16 Ottobre 2011

Distanza siderale dai problemi dei cittadini

Monti ha ragione: chi governa non è all’altezza dei propri compiti. Ad avvalorare questo giudizio sta il fatto che subito dopo la fiducia il governo si è affrettato a fare quattro nuove nomine.
C’è una distanza siderale con il Paese, che si aspetta piuttosto che il governo si occupi dei problemi dei cittadini e non dei propri per rimanere in sella.

Pier Ferdinando

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Personalità forte o voto, non c’è una terza via

postato il 15 Ottobre 2011

Non abbiamo mai proposto un governo di ribaltone, abbiamo detto che il Paese sta andando a ramengo e abbiamo il dovere di salvarlo. Tutti devono fare un passo indietro, lo deve fare Berlusconi e lo dobbiamo fare noi.
Dobbiamo essere disponibili a prendere una personalità sperimentata, autorevole, che ci garantisca internazionalmente e che possa guidare il Paese fuori dalla crisi anche con ricette impopolari.
Oltre a questa strada, che Berlusconi rifiuta, c’è quella delle elezioni. E’ la via che hanno scelto gli spagnoli e che sta restituendo credibilità a Zapatero.
Noi, purtroppo, stiamo andando invece verso una terza soluzione: quella di una nave che va senza guida, per forza di inerzia, senza idee, senza progetti, senza prospettive per il futuro.

Pier Ferdinando

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Niente dimissioni, non siamo inglesi.

postato il 15 Ottobre 2011

“Riceviamo e pubblichiamo” di Adriano Frinchi

«Ho colpevolmente permesso che venissero sorpassati i confini che separano gli interessi personali dalle attività del governo». Queste parole, purtroppo, non sono di Silvio Berlusconi madel ministro della difesadel Regno Unito Liam Fox che ha ritenuto opportuno lasciare la guida del dicastero dopo essere stato messo sotto accusa dalla stampa – soprattutto dal Guardian – per via del ruolo controverso ricoperto dal suo amico e testimone di nozze Adam Werritty negli affari del ministero. Il povero Fox ha avuto solo la sfortuna di nascere in Inghilterra, perché se fosse nato in Italia non solo avrebbe potuto portarsi in giro il suo amico come un qualsiasi Lavitola, ma in caso di necessità avrebbe potuto perorare presso i commissariati di polizia la causa di presunte nipoti dell’ex rais egiziano Mubarak e sarebbe stato salvato dal Parlamento dalle grinfie di magistrati e giornalisti brutti, sporchi e cattivi. Ma a Londra l’aria è diversa e così Fox è stato costretto alle dimissioni. Se a Londra la volpe viene impagliata a Roma il lupo perde il pelo ma non il vizio e così dopo l’ennesimo rocambolesco voto di fiducia, non si parla assolutamente di dimissioni, anzi Silvio Berlusconi, l’uomo che fa sembrare Liam Fox soltanto un bambino birichino, ha pensato bene di premiare ancora una volta quanti si sono prontamente impegnati, non sempre limpidamente, per garantire la sopravvivenza dell’esecutivo. I beneficiati con posti di viceministro sono l’ex finiana Catia Polidori, che il 14 dicembre fu determinante con il suo cambio di casacca per salvare il governo, e Aurelio Misiti ex Idv ed ex Mpa che aveva votato contro la perquisizione negli uffici del ragioniere di fiducia del Cavaliere. A questi si aggiunge Pino Galati che diventa sottosegretario grazie ai “mal di pancia” di Mario Baccini. Niente dimissioni, non siamo inglesi verrebbe da dire e ci sarebbe anche da ridere confrontando le nostre infornate ministeriali con le dimissioni di Fox se nello stesso Consiglio dei ministri che ha lanciato nell’empireo del potere altri peones non si fosse approvato il ddl stabilità con una incredibile  pioggia di tagli: alla polizia (60 milioni in meno tra il 2012 e il 2013), alle spese di vitto per guardia di finanza e carabinieri (tre milioni in meno), ai monopoli di Stato (50 milioni in meno a partire dal prossimo anno), agli istituti di previdenza come Inps, Inpdap e Inail, e ancora nel settore della scuola, dove i distacchi, i permessi e le aspettative saranno ridotti del 15%, e si taglia la figura del dirigente scolastico per quegli istituti autonomi al di sotto dei 300 studenti. Ciliegina sulla torta: un miliardo di euro in meno anche alla voce destinata all’edilizia sanitaria, cioè agli ospedali. E mentre si tagliava di qua e di là il ministro Romani è riuscito anche a perdere i fondi per la banda larga. L’ultima versione della legge di stabilità uscita dal consiglio dei ministri conferma che le telecomunicazioni perdono la quota dell’extragettito dell’asta per le frequenze che invece era inizialmente destinata al settore.Non vi allarmate però se questi tagli vi mettono in difficoltà, in fondo qualche altro posto da sottosegretario ci potrebbe scappare e potete anche portare tranquillamente un vostro amico. Mica siamo inglesi.

 

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Berlusconi abile solo col pallottoliere e insensibile ai problemi del Paese

postato il 14 Ottobre 2011


Berlusconi è l’ultimo dei mohicani, l’unico a credere che 316 voti gli risolvano i problemi. Oggi ha ottenuto la fiducia, ma è una vittoria di Pirro, perché nulla lascia presagire che da domani riuscirà a governare.
Questo governo si regge su una contabilità politica che non risponde ad una capacità di risolvere i problemi dell’Italia. E intanto la strategia del presidente del Consiglio è sempre più chiara: reggere ancora qualche settimana per arrivare allo scioglimento anticipato delle Camere e andare al voto nel 2012.

Pier Ferdinando

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Governo assente e distante dal Paese

postato il 13 Ottobre 2011

Conferenza stampa alla Camera dei Deputati.


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