Roma: Io scelgo Giachetti, da brividi votare M5S
L’intervista a Pier Ferdinando Casini pubblicata su La Repubblica
Chi voterà a Roma, Pier Ferdinando Casini?
«Io voto Giachetti. Ma senza ombra di dubbio».
Arriva da Buenos Aires l’endorsement del presidente della commissione Esteri del Senato, in missione in questi giorni tra Cile, Uruguay e Argentina.
Perché così convinto?
«Mi meraviglio piuttosto, e di molto, del fatto che esponenti del centrodestra pensino di votare Virginia Raggi e mi chiedo cosa un centrodestra europeo abbia in comune con i Cinquestelle».
Pensa che possa avere più assonanza con Giachetti?
«Certo che sì. Ne abbiamo molta di più. Al netto del fatto che il Pd a Roma ha contribuito a sfasciare quel che si poteva sfasciare negli ultimi anni, Giachetti è persona ragionevole. E affidare una Ferrari, se pur scassata, a un neopatentato come la Raggi fa venire i brividi».
Salvini, per restare al centrodestra, non la pensa come lei.
«Ma questa è la logica che ha già distrutto il centrodestra in passato, quella del tanto peggio tanto meglio, del “farla pagare a Renzi”. C’è ormai una disinvoltura totale: si pensa che tutti possano fare tutto. Nessuno chiede più un minimo di coerenza agli altri. E allora pur dí coltivare l’illusione di tornare al governo si sposa pure la Raggi. Ma questa è la morte della politica».
A proposito di coerenza, le potrebbero contestare la scelta di Marchini. Se ne pente?
«No. Marchini ha preso più o meno gli stessi voti di due anni fa, è vero. Ha sbagliato tutto, in campagna elettorale. Ma è una persona perbene e il suo programma lo condividevo. Spiace per l’esito. Ma non mi pento».
E nella sua Bologna, tra il pd Merola e la leghista Borgonzoni?
«Cosa penso io lo lascio alla vostra immaginazione. Il nostro candidato Bernardini ha chiesto alla luce del sole chi fosse disponibile all’alleanza e ha ricevuto due no: da una Lega in delirio di onnipotenza e da Merola che ogni volta che ha una difficoltà guarda a sinistra, per dare poi magari la colpa a Renzi. No comment».