postato il 29 Gennaio 2011 | in "Rassegna stampa"

Rassegna stampa, 29 gennaio 2011

A Todi è nato il Nuovo Polo per l’Italia, la risposta congiunta dei moderati, riformisti e liberali alla crisi della Politica italiana. Il clima è “sereno e disteso”, scrivono i giornali, di grande “coesione e condivisione”, aggiungiamo noi: ieri sera, a cena, i parlamentari del Nuovo Polo – testimoniamo personalmente – erano tutti sulla stessa lunghezza d’onda, “parlavano” la stessa lingua, usavano le stesse parole d’ordine. Certo, i quotidiani oggi sottolineano anche le differenze tra i partiti del Polo, ma è naturale: come è stato ribadito ieri, Berlusconi non si batte costruendo una coalizione di piccoli berluschini; i nostri leader sono le idee, i valori. Guest star di ieri è stato poi il Presidente Casini: il nostro Polo si candida a governare l’Italia, visto che chi c’è adesso, non ne ha più più voglia e capacità; l’alternativi verrà da noi, “siamo noi che dobbiamo salvare l’Italia”, non i giudici. Italo Bocchino, capogruppo alla Camera di Futuro e Libertà, in un’intervista all’Unità spiega poi che non abbiamo paura di andare al voto (le urne anche a Maggio, perché no?), che Berlusconi è cotto e terrorizzato (difatti pensa al rimpasto di governo, aggiunge il Corriere) e che “Casini è il mio leader”. Stefano Folli, su Liberal, ci fa i complimenti e auspica che il processo unitario della coalizione vada avanti, per dare vita a un “nuovo Centro liberal-democratico” che dia una visione di futuro all’Italia. Il tutto mentre: a Davos il nostro Paese fa “un esame di coscienza” (La Stampa); nel nostro contesto politico s’avanza un partito “procrescita” (Il Foglio); Raffale Cantone ci spiega – sul Mattino – perché le primarie del Pd hanno fatto flop.

Casini: “Berlusconi non governa più siamo noi la vera alternativa” (Il Messaggero)

Casini: “La casa di An. Per non parlare di Ruby” (Alberto Gentili, Il Mattino)

Casini: “Siamo noi che dobbiamo salvare l’Italia” (Il Tempo)

Casini lancia il Nuovo Polo: “Ci candidiamo a guidare il Paese” (Ugo Bonasi, QN)

Casini: No a soluzioni giudiziarie, noi l’alternativa (La Repubblica)

Casini rilancia le larghe intese: “Sulle rendite tasse più alte” (Sole24Ore)

Bocchino: “Alle urne a maggio. Berlusconi è fuori, Casini è il mio leader” (L’Unità)

Parola di gran bugiardo (Giuseppe D’Avanzo, La Repubblica)

Folli: L’Italia sta marcendo datele una visione e vincerete la scommessa (Liberal)

Il premier ora pensa al rimpasto. Posti divisi tra Pdl e Responsabili (Marco Galluzzo, Corriere)

La Lega si fa mediatrice per salvare la propria riforma simbolo (Massimo Franco, Corriere)

Fini, Schifani, Frattini: chi dei tre deve dimettersi? (Federico Orlando, Europa)

E l’Italia si fa l’esame: “Perdiamo credibilità” (Stefano Lepri, La Stampa)

Ecco perché queste primarie hanno fatto flop (Raffaele Cantone, Il Mattino)

Nel silenzio tremontiano avanza il partito procrescita (Il Foglio)

3 Commenti
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carfora raffaele
carfora raffaele
13 anni fa

per portare avanti l’italia adesso serve serieta’, onesta’ , ci sono stati negli ultimi anni governi di “berlusconi quelli del pd , e siamo arrivati a tutto questo , ora e’ la volta dell udc e’ la volta di casini pierferdinando

Pasquale Messali
Pasquale Messali
13 anni fa

Aspetto di leggere quali storture intendono eliminare e, soprattutto, in che modo.

Aldo Tufano
13 anni fa

Avanti a tutta forza! Abbiamo bisogno di risolvere i problemi enormi che sono davanti a noi italiani, e è giusto non continuare a parlare dei problemi del “signor” Berlusconi, questi li lasciamo alla magistratura, che spero riesca a risolvere questo indecente problema. anche, io spero facendolo finalmente arrestare. Il lavoro che manca, la famiglia sempre più in difficoltà, l’immagine dell’Italia compromessa da un “politico” che al’estero è diventato lo zimbello di tutti; basta, basta siamo stanchi. Caro presidente, se le cose continuano ad andare avanti cosi, anche chi come me, moderato da sempre, potrebbe stancarsi di tante parole inutili e potrebbe diventare estremista, politicamente parlando, dando ragione a chi parla di rivoluzione. Si perché è questo il rischio; una deriva violenta che sappiamo porterebbe solo ad altra violenza. Quindi basta parole, fatti vogliamo fatti le parole sono finite…



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