postato il 22 Luglio 2011 | in "Rassegna stampa"

Rassegna stampa, 22 luglio ’11

Succulente rassegna stampa terzopolista live dalla convention “Io Cambio l’Italia”, a Roma. Oggi i giornali dedicano molta attenzione a questo incontro, che si inscrive in un momento molto, molto particolare: “storico”, arriva a definirlo Enrico Cisnetto su Liberal, secondo il quale questi sono i giorni in cui sta per chiudersi la tormentata agonia della Seconda Repubblica. E allora, serve una nuova Costituente, proprio come dopo la guerra, perché o si svolta o si muore, come rilancia Gualtiero Lami sempre su Liberal. Interessante, sul Corriere, il sondaggio di oggi di Renato Mannheimer, proprio sul bacino elettorale a cui può ambire il Nuovo Polo: dalla nostra c’è già un sostanziale 12%, ma ci guarda con attenzione ben il 25% dell’elettorato, in gran parte proprio delusi del Pdl e del Pd. Cesa lo dice in modo esplicito sul Messaggero: la maggioranza è finita e il voto su Alfonso Papa lo ha certificato; se Berlusconi avrà il coraggio di lasciare il fortino (ma noi, capirete, ne dubitiamo fortemente) si potrà avviare una fase nuova di lavoro comune. Spazio poi proprio ai contraccolpi della vicenda Papa: il voto (già annunciato, largamente spiegato, palesissimo) dell’Udc sembra aver scosso parte del centrodestra, che dava per scontato un voto ribelle dal parte dei nostri parlamentari. Così, delusi e scottati, i giornali vicini agli umori berlusconiani si scagliano oggi contro di noi, accusandoci di incoerenza e “trasformismo garantista” (pensa te!): ma l’analisi migliore la fa Guelfo Fiore, su Europa, che parla di “voto rivoluzionario” , che segna una nostra netta distinzione tra “una destra che parla di garanzia e pensa all’impunità ed una sinistra sovente offuscata da un pregiudizio giustizialista”. Infine, imperdibile De Rita e Battisti sul Corriere e Geremicca su La Stampa.

Sì al terzo polo dal 12% degli italiani (Renato Mannheimer, Corriere)

O si svolta o si muore (Gualtiero Lami, Liberal)

Nuova Costituente, come dopo la guerra (Enrico Cisnetto, Liberal)

Il Terzo Polo unito lancia la costituente (Il Tempo)

Fioroni: “Convinciamo il Pdl” (Errico Novi, Liberal)

Confalonieri vede Casini alla Camera (Il Messaggero)

Cesa: “La Maggioranza è finita” (Claudia Terracina, Il Messagero)

Carra: “Votazione valida ma in futuro serve una maggior tutela della segretezza” (Avvenire)

Udc, un voto rivoluzionario (Guelfo Fiore, Europa)

Il Cavaliere deciso a non mollare (Marcello Sorgi, La Stampa)

I giorni caldi della Lega Nord (Unità)

Gli azzurri avvisano i “manettari” Udc: “Prima o poi si voterà per Cesa” (Enrico Paoli, Libero)

Follini: “Il vento dell’anti-casta non basta. Il Pd deve vincere sul campo” (Andrea Cangini, QN)

Papa in galera come i poveri Cristi (in carceri che sono incivili per tutti) (Pierluigi Battisti, Corriere)

No ai deputati pagati a cottimo: Fini boccia la riforma di Calderoli (Carmelo Lopapa, Repubblica)

L’impegno e la politica alta, unico rimedio per fermare l’agonia (Giuseppe De Rita, Corriere)

Le due debolezze (Federico Geremicca, La Stampa)

Le cataratte del Pdl (Alessandro Braga, Il Manifesto)

La ministra inadegueta innamorata di De Magistris (Giancarlo Perna, Il Giornale)

Il piano Maroni: sì al Pdl no a Berlusconi (Giuliano Zulin, Libero)

Il Pdl era per il mercato. Non lo è più. Ma per cos’è? (Diego Gabutti, ItaliaOggi)



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