postato il 13 Febbraio 2012 | in "Interventi"

Trasparenza dei partiti: la proposta Udc in 7 punti

La conferenza stampa alla Sala De Gasperi

Per accedere ai rimborsi elettorali i partiti devono sottoporre i bilanci annuali, preventivi e consuntivi, alla Corte dei Conti. I beni immobili e mobili devono essere a loro intestati, donazioni superiori ai 5.000 euro devono essere rese pubbliche, tutte le risorse devono essere destinate in via esclusiva agli scopi del partito.
Il disegno di legge si ispira all’attuazione dell’articolo 49 della Costituzione, che dispone che tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente ai partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale e prevede che se i partiti vogliono accedere ai rimborsi elettorali, devono munirsi di statuti che recepiscono il metodo democratico e attribuisce alla Corte di Cassazione il compito di omologare gli statuti dei partiti che acquistano la personalità giuridica.
Il ddl stabilisce inoltre che i partiti cessano di vivere, ai fini dei rimborsi elettorali, se non presentano proprie liste alle elezioni politiche nazionali e europee. Con questa proposta di legge l’Udc vuole anche rilanciare la formazione della classe dirigente, destinando a questa una quota pari almeno al 5% dei rimborsi ricevuti.

Mi auguro che prima delle prossime amministrative questa proposta possa diventare legge. Ho presentato il ddl a Bersani e Alfano e mi auguro che si trovi una corsia preferenziale su questo tema sia tra i partiti che appoggiano il governo, sia tra i partiti che non lo appoggiano ma che hanno interesse al processo di trasparenza.

Pier Ferdinando

2 Commenti
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citoyenne
citoyenne
12 anni fa

Buongiorno

Le sue dichiarazioni, caro presidente, pur essendo meritorie, dimostrano due gravissime pecche:
1) la natura furbesca di tutti i politici italiani che non vogliono vedere la trave che hanno nell’occhio e cioè che gli italiani avevano detto di no al finanziamento dei partiti;
2) trattandosi della performance del defunto finanziamento, il rimborso ai partiti è stato più che decuplicato, rispetto alle vere spese elettorali.
Non le pare di mancare di “onestà”, cercando un plauso per ciò che propone e che in effetti non spetterebbe, mentre non va a toccare l’entità del “rimborso”? Una citoyenne

guido
guido
12 anni fa

La Grecia e noi
Per una sorta di un buffo e un po’ crudele paradosso storico, la Grecia, considerata la culla della democrazia, sta diventando il suo cimitero, nel nome dei “mercati” finanziari e dei loro proconsoli, si chiamino Papademos, Merkel o Monti. Ho assistito l’altro ieri alla diretta delle manifestazioni e degli scontri di fronte al Parlamento ellenico. Colpisce la lunga durata e la grande estensione degli stessi, come pure il diffuso consenso alla violenza di piazza. E’ ovvio che non basteranno le forze della sempre più screditata e malvista Celere locale a contenere quello che sta diventando un moto di popolo.

Sono note le cause del disastro greco, che non è solo greco, ma mondiale. Condivido in linea di massima l’analisi di Marco Onado. Il popolo greco viene oggi sacrificato sull’altare della finanza. Non c’è alcuna speranza di riscatto e di ripresa, visto che il double dip incombe. Unica soluzione: un default di tipo argentino, con almeno il 75% di autoriduzione del debito e l’uscita immediata dall’area dell’euro, visto che l’Europa è in mano ai tedeschi, che impongono le loro folli scelte monetariste e recessive.

La sofisticazione della finanza e il suo completo sganciamento dall’economia reale trasformano un intero Paese in carne di porco per gli appetiti degli speculatori internazionali. Deve anche essere chiaro che i principali responsabili dell’indebitamento greco sono oggi gli stessi che promuovono la svendita del Paese, si tratti di potenze straniere che hanno fomentato l’abnorme crescita delle spese militari o delle caste imprenditoriali o politiche locali che hanno prosperato sull’evasione fiscale, la fuga dei capitali e il clientelismo più sfrenato.

Colpisce l’analogia con l’Italia e la forte somiglianza fra Monti e Papademos. Qui come lì la democrazia è sospesa, le elezioni politiche rinviate, i referendum osteggiati e non rispettati. Ci si deve inoltre interrogare,con Luciano Vasapollo, autore del libro Il risveglio dei maiali, sull’opportunità di mantenere i nostri Paesi in un sistema come quello dell’euro, pienamente funzionale alle economie più ricche dell’Europa e al potere della finanza.

Con ogni probabilità Monti si appresta a scendere in campo come perno di uno schieramento elettorale di “unità nazionale” all’insegna del capitale finanziario, su cui convergeranno, oltre al Terzo Polo, settori del PD e della destra, fra cui lo stesso Berlusconi, in cambio di guarentigie personali e la possibilità di continuare a svolgere un ruolo di rilievo. Tutti quanti interessati a salvare questo sistema che sta mandando a fondo non solo la Grecia, non solo l’Europa, ma l’intero pianeta. Si prevede quindi una lunga e difficile lotta di opposizione per far vincere infine le ragioni dell’umanità contro la dittatura della finanza e l’alleanza fra le varie caste. Speriamo che questo almeno sia chiaro a quanto rimane della sinistra italiana.

Se ci fossero, in Italia, una sinistra e un sindacato degni di questo nome, si sciopererebbe e si scenderebbe in piazza a fianco del popolo greco. Se ci fossero



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