postato il 23 Giugno 2010 | in "Giovani, In evidenza, Riceviamo e pubblichiamo"

In calo il consumo di droga?

cocaina4di Adriano Frinchi

Come ogni anno è stata presentata la Relazione annuale al Parlamento sull’uso di sostanze stupefacenti e sullo stato delle tossicodipendenze e un gongolante sottosegretario Carlo Giovanardi, esattamente quello che aveva definito il povero Stefano Cucchi “anoressico, drogato e sieropositivo”, ha annunciato uno stupefacente (è il caso di dirlo) calo nel consumo di droghe ascrivendone il merito all’azione del Governo ed anche alla crisi economica che a quanto pare non è poi così solo psicologica come sostiene il Presidente del Consiglio.

La poderosa relazione governativa, si tratta infatti di ben 487 pagine di dati e commenti, annuncia che i consumatori di sostanze stupefacenti sono passati da 3.934.450 a 2.924.500: un milione di consumatori in meno (-25,7%). Il dato sbandierato dal governo e oggetto di un’intensa peana giornalistica desta però qualche perplessità soprattutto per quanto riguarda la natura dell’indagine: nulla viene detto della metodologia d’indagine e inoltre si citano in maniera vaga le fonti che vengono solamente classificate come “diverse ed indipendenti fonti informative“.

eroina

Ci si potrebbe legittimamente domandare perché una indagine di questo tipo non sia stata affidata all’Istat che è il principale produttore di statistica ufficiale a supporto dei cittadini e dei decisori pubblici. E’ pertanto auspicabile che nei prossimi giorni ci sia da parte del governo qualche chiarimento relativo all’indagine ed è bene che esperti, in particolare di statistica, studino il rapporto governativo per verificarne la bontà dei dati.

In attesa di risposte e di ulteriori analisi dei dati c’è il riscontro degli “addetti ai lavori” che davanti alle trionfalistiche dichiarazioni di Berlusconi e Giovanardi hanno raffreddato gli entusiasmi e hanno snocciolato i loro dati: Fausto D’Egidio, segretario nazionale di Federserd e direttore del Sert di Pescara, non riscontra alcuna diminuzione di richieste di cura e denuncia: «attualmente nel mio Sert ho circa 650 persone in carico, ma ho dovuto introdurre il numero chiuso perche’ sommersi dalle richieste. C’è tanta gente in mezzo alla strada senza cure perche’ mancano risorse e personale. Non ce la facciamo»; dubbi sull’indagine vengono anche da Achille Saletti, presidente dell’associazione Saman, che dalle sue dieci comunità diffuse sul territorio nazionale rileva invece un aumento sia delle droghe legali che di quelle illegali: «In Lombardia ad esempio la domanda di cura non e’ affatto diminuita ma e’ aumentata, e ora arrivano anche i consumatori che abusano san-patrignanodi psicofarmaci e di alcol». Un giudizio duro arriva anche da San Patrignano, comunità apprezzata e portata a modello da Berlusconi e dal centrodestra, per bocca di Andrea Muccioli che parlando di “fantomatici dati” chiede conto al governo di capire sistemi e metodologie di indagine del rapporto 2010. Muccioli non si limita a mettere in dubbio i dati del governo ma lancia un allarme per quanto riguarda “l’espansione del disagio”, secondo il responsabile di San Patrignano l’aumento di coloro che fuggono dalla realtà non è accompagnato da un progressivo aumento dell’aiuto, inoltre le comunità sono profondamente in crisi e purtroppo si configurano come discariche sociali in cui vengono mandate persone in regime di mantenimento farmacologico, non per cambiare ma per sopravvivere. Il figlio di Vincenzo Muccioli ha infine ricordato che negli ultimi 15 anni hanno chiuso oltre 300 comunità e che il numero delle persone che vi risiedono si è dimezzato negli ultimi 10 anni, così come si sono ridotti gli invii in comunità dal carcere.

Il trionfalismo di Giovanardi e Berlusconi stona con la dura realtà riportata da chi ogni giorno si misura col problema droga e con tante, diverse e drammatiche storie di persone, particolarmente giovani, che hanno bisogno di un aiuto concreto e non di una sterile quanto inopportuna campagna propagandistica.



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