Con questa campagna acquisti Berlusconi ha già perso
L’intervista ai microfoni del Tg3
Con questa campagna acquisti Berlusconi sta sbagliando tutto. Sbaglia quando evoca il numero magico dei 316 voti, che non raggiungerà in Parlamento senza l’apporto dei deputati finiani.
Ma che bisogno ha di 316 voti? I finiani hanno detto che confermano la lealtà verso la maggioranza. Il premier si accontenti quindi dei voti che avrà e cerchi di capire che i nodi sono politici.
Quando un governo che parte con 100 voti di maggioranza è ridotto alla contabilità dopo due anni ha già perso, comunque vadano i conti.
Noi continuiamo nella nostra linea di responsabilità. Siamo stati il partito che ha inventato il legittimo impedimento, siamo il partito che il lodo Alfano costituzionale lo esaminerà con grande costruttività. Non cambiamo posizione se Berlusconi ci porta via un parlamentare o due: l’Udc non è una caserma e se qualcuno ha cambiato idea sulla linea politica è giusto che vada dove ritiene di essere meglio identificato nelle sue idealità politiche.
Noi continuiamo per la nostra strada. Una strada che i fatti dimostrano vincente.
ho visto Casini su La7. io sono un’elettrice siciliana di sinistra quindi non tifo per lui, però vorrei dargli un consiglio. Farebbe bene a staccarsi da Cuffaro e da Mannino , se vogliono andare con berlusconi ne deve essere felice. Con questi due individui mi sa che in Sicilia non farà molta strada. La gente si sta svegliando e non tollererà che Cuffaro vada ancora al governo per avere l’immunità.Qui non si tratta di giustizialismo o di garantismo. Cuffaro non è più credibile in Sicilia, anche se dovesse risultare innocente nei processi (cosa che non accadrà).
cito testualmente: “i sondaggi ci danno sempre in crescita”
quali sondaggi? chi li ha fatti? con quale tecnica?
sono 2 anni che l’udc è in crescita, ed io non ho visto nessuna crescita. forse sarà nei sondaggi, ma nella realtà non c’è.
E’ ciò che vogliono gli UDC e che la strada sia la “maestra”
On. Casini, è giunta l’ora di elaborare,
assieme a Bruno Tabacci e Gianfranco Fini,
un programma per il prossimo governo del paese,
non più di 10 punti strategici,
se vuole sono disponibile a darle una mano.
E’ solo perdita di tempo pensare ancora al PDL e al PD o alla Lega o a IDV.
Così come è perdita di tempo pensare ancora a destra o sinistra o centro mi creda.
Con Stima
Bartolomeo
Tornelli e Body Scanner: doppio flop della Lega al Viminale!
Il Viminale è uno dei sette colli di Roma. Proprio qui è ubicata la sede del Ministero dell’Interno! E proprio qui, dove ancora non riescono a far funzionare i tornelli per controllare le presenze del personale, si infrange il tentativo di mettere a punto i body scanner negli aereoporti italiani! Doveva essere il fiore all’occhiello nella “lotta tecnologica al terrorismo aereo”, ma ha fatto flop! I body scanner installati negli scali di Fiumicino, di Malpensa e di Venezia sono stati smontati e restituiti alle aziende che li avevano messi a disposizione per la sperimentazione. Doveva essere il fiore all’occhiello nella “lotta tecnologica al fancazzismo ministeriale”, ma ha fatto flop! I tornelli installati al Viminale, costosi, inutili e inutilizati, invece, restano al loro posto quale monumento all’inefficienza e all’incompetenza di una burocrazia vecchia, lenta e sonnolente! Insomma, un fallimento totale su entrambi i fronti! Non è stato un gran contributo quello fornito dalla tecnologia al contrasto dei fannulloni paventato dal terrorismo mediatico di Brunetta, nè lo è stato quello fornito dagli scansionatori elettronici posizionati a marzo dal Ministero dell’Interno a difesa delle tratte aeree a maggior rischio di atti terroristici.
L’apparecchio che dovrebbe permettere di ”spogliare” le persone prima che salgano sull’aereo, e di scoprire se portano armi, bombe o altre cose pericolose, avrebbe fallito la sua missione di sicurezza. A Fiumicino e Malpensa il periodo della sperimentazione, iniziato rispettivamente il 4 marzo ed il 15 marzo, è finito senza ”prove d’appello” ed i tecnici non avrebbero tratto un giudizio lusinghiero dall’esperienza. Al ”Marco Polo” di Venezia, dov’è entrato in funzione il 27 marzo, addirittura il body scanner è stato fermato prima del tempo. L’unico impianto ancora operativo è quello di Palermo: attivato il 1 agosto, sarà adoperato per nove settimane, quindi sino alla fine di settembre. Gli addetti ai lavori tengono la bocca cucita riguardo alle ragioni di insoddisfazione sul funzionamento dei body scanner. «Alla luce dei risultati raggiunti al termine del programma di sperimentazione si limita a chiarire in una nota il presidente dell’Enac, Vito Riggio il Comitato Interministeriale per la Sicurezza del Trasporto Aereo e degli Aeroporti Cisa, di cui l’Enac ha la presidenza, deciderà quale tipo di apparecchiatura body scanner sarà più opportuno installare definitivamente negli aeroporti nazionali, scegliendo tra quelle sottoposte a sperimentazione nel corso di questo periodo nei quattro aeroporti». Il flop è confermato, però da più fonti. Per la direzione Enac di Venezia, «il risultato non è quello sperato». In poche parole, l’immagine del passeggero esaminato e proiettata sul monitor, era indistinta, nebbiosa, non metteva in evidenza la presenza di eventuali oggetti. Così, i responsabili dello scalo hanno chiesto all’azienda costruttrice del body scanner di cambiare il software prima di procedere ad una nuova installazione. In effetti, inizialmente si era stabilito di provare per ogni scalo almeno due diversi modelli di macchine. «Quello della prima sperimentazione sottolinea il direttore Enac di Fiumicino, Vitaliano Turrà – è stato smontato al termine del periodo previsto. Quello nuovo doveva essere già qui ma non è ancora arrivato. Sui risultati non mi esprimo: i report sono stati inoltrati alla direzione generale». Gli addetti ai lavori, però, storcono il naso. «Per ciascun controllo sostengono non bastano dieci secondi. Se, poi, il passeggero ha una corporatura massiccia o si muove durante la scansione, il body scanner va in tilt e dà l’allarme». E i costi? «La sperimentazione non è stata onerosa chiariscono dall’Enac Le aziende hanno fornito gratuitamente i macchinari e si sono affrontati solo i costi del montaggio. In quanto al secondo modello da provare nella seconda fase sperimentale, si è deciso di limitare la prova ad un solo apparato per ciascun aeroporto». Insomma, una prova a metà per una prospettiva di spesa, in caso di valutazione positiva, di due milioni di euro.
…e soprattutto, malgrado squilibri interni, manteniamoci all’opposizione…
Ben detto,Presidente,l’UDC non è né una caserma né una prateria dove scorazzano cavalli imbizzarriti.
Amici siciliani,vi pongo una domanda della quale mi scuso in anticipo,ma vi sembra possibile,che qundo Berlusconi ha bisogno di voti vada a chiederli ni Sicilia?.La dignità non ha prezzo,i deputati siciliani che il Cav dice di avere ormai con lui sono sicuri di fare un favore ai siciliani?
appunto, il cavaliere dice…. mica i deputati lo hanno detto…
bisogna aspettare i fatti, prima di parlare… e valutare caso per caso.
E’ lo stesso motivo per cui l’on.le Casini, giustamente, votò a favore del Legittimo IMpedimento a favore di Berlusconi, per togliergli ogni alibi e spingerlo a governare per il paese.