postato il 10 Dicembre 2010
Continua il countdown in vista del 14 dicembre: ieri, alla corte di Berlusconi, sono approdati due parlamentari dell’Idv, mentre anche nell’Area di Responsabilità cominciano a emergere i primi confronti interni. Casini, infatti, non ha gradito la trattativa tra Fli e Pdl, definita un “evidente errore”: non per nulla, Fini ha puntato dritto sulla mozione di sfiducia, assicurando la compattezza del gruppo. La decisione dell’Udc sul voto favorevole alla sfiducia è irrevocabile. Interessanti, a questo proposito, i retroscena del Foglio (che ci racconta del grande ascendente esercitato da Pierferdinando Casini sui moderati) e del Fatto (che invece descrive il leader dell’Udc irremovibile davanti alle avances che gli vengono, addirittura da dentro la Chiesa). Perché se è vero, come scrivono sul Manifesto e su L’Unità, che questa è la Democrazia dei Peones e dei compratori, è pur vero che noi non ci presteremo mai a fare le vacche grasse.
Il gelo di Casini: la trattativa è stata un errore (Alberto Gentili, Il Messaggero)
Ma la trattativa continua. Gelo tra l’Udc e i futuristi (Paola Di Caro, Corriere della Sera)
Fli: basta trattative, sì alla sfiducia. Berlusconi: irresponsabili, avrò i voti (Alberto D’Argenio, La Repubblica)
Fini, linea dura tra i malumori (Fabio Martini, La Stampa)
Mani libere per Casini: il «no», poi tutto è possibile (Lina Palmerini, Sole24Ore)
Sorgi – Nei giorni decisivi per la sopravvivenza Berlusconi gioca su più tavoli (Marcello Sorgi, La Stampa)
L’Idv perde due pezzi. E Di Pietro va dai pm (Francesco Grignetti, La Stampa)
I poliziotti protestano davanti alla villa di Arcore: no ai tagli (Sole24ore)
Terzo Polo alla corte di Casini (Linea)
Naufraga la trattiva Pdl-finiani (La Stampa)
Mogli, amici, figli e compagne. Le assunzioni che agitano Roma (Corriere)
L’allarme delle imprese: competività a rischio (Sole24Ore)
Il Vaticano puntella B. Ma Casini resiste a Ruini (Il Fatto Quotidiano)
Il 7- dellla Bce all’Italia (Il Foglio)
“I radicali voterrano la sfiducia” (La Repubblica)
Democrazia dei peones (Il Manifesto)
Casini si è ripreso il centro della pista e fa ballare Fini al suo ritmo (Il Foglio)
A che prezzo (L’Unità)
postato il 8 Dicembre 2010
Il borsino parlamentare fa su e giù e le quotazioni di Piazza Montecitorio sono sempre più pazze: ieri – fino almeno alla serata – a tenere banco sono state le posizioni dell’Area di Responsabilità, rinvigorito dall’annunciata candidatura di Gabriele Albertini a Sindaco di Milano. Ma, come ci raccontano i giornali di oggi, in realtà il tutto ha i contorni di un giallo, ed ecco allora i berluscones che giurano di avere dalla propria un deputato Idv pronto a votare sì al Governo, attirandosi le furie e gli strali di Di Pietro (per capire cosa stia succedendo, leggete l’intervista al Riformista di Enrico Musso). Nel frattempo, Fini – intervenendo a Ballarò – ha assicurato che la sfiducia ci sarà e con essa anche un deciso cambio di pagina, mentre è bagarre anche nel PD, dopo il ricevimento ad Arcore del sindaco di Firenze, Matteo Renzi, che su La Stampa attacca i compagni: “io parlo con Silvio, voi volete allearvi con Fini”. Sempre ieri, poi, al teatro La Scala di Milano, il grande Maestro Daniel Barenboim ha riportato l’attenzione sui tagli ai finanziamenti alla cultura portati avanti dal Governo, leggendo l’art. 9 della Costituzione (non perdetevi il commento di Natalia Aspesi su La Repubblica) e scatenando le ire del Centrodestra (leggete la cronaca da ItaliaOggi). Infine, da non perdere due interessanti editoriali (“Il potere digitale” di Rodotà e “Il Barrito leghista” di Stella sul Corriere) e l’intervista de La Repubblica al Presidente Ciampi, che oggi compie 90 anni.
Renzi al Pd: io parlo con Silvio, voi volete allearvi con Fini… (La Stampa)
“Prendo meno dell’autista di Calearo. Il prezziario? C’è domanda e offerta” (Il Riformista)
L’impegno degli europarlamentari italiani. “Pronti a portare il caso nell’aula di Strasburgo” (Avvenire)
Il Sant’Ambrogio di Albertini (Il Manifesto)
Il Potere digitale (La Repubblica)
Il Maestro e la Costituzione (La Repubblica)
Il barrito leghista di Matteo Salvini (Corriere)
Il 5 per mille punta sull’ultimo treno del milleproroghe (Sole24Ore)
I 90 anni di Ciampi: “La politica ha perso il senso delle istituzioni” (La Repubblica)
“Ho deciso”. Giallo su Albertini candidato (Corriere)
Governo in bilico sulla Scala (ItaliaOggi)
Fini: voltare pagina, la sfiducia ci sarà (Corriere)
Corsa all’ultimo voto. Un caso le fughe dall’Idv (Corriere)
Al Pil servono grandi aziende (Sole24Ore)
postato il 7 Dicembre 2010
Dopo la boutade di Berlusconi sui vecchi maneggioni, la risposta dei centristi era ovvia ed è arrivata per bocca del segretario Cesa: stop a qualsiasi governo guidato dal Cavaliere; se davvero si vuole ripartire (mettendo da parte i vecchi e soprattutto i catacombali) è necessario trovare un giovane che sappia sintetizzare il meglio di questo Paese. B. non ci sta e rilancia: se vengo sfiduciato si torna alle urne; ma – come ci spiega il Sole 24 Ore – c’è chi nel PDL è diventato sensibile alle sirene della riconciliazione nazionale. Primo fra questi, il governatore lombardo Formigoni che auspica un rinnovamento della politica e la costruzione della sezione italiana del PPE con l’Udc (dov’è che l’abbiamo già sentita questa?). Interessante, sempre su questo punto, dal Fatto Quotidiano, l’idea lanciata da Marco Travaglio: una lista civica nazionale guidata da un moderno Cincinnato (Mario Monti, tanto per fare un nome) che sappia riportare sui giusti binari la dialettica e la politica italiana; anche perché, come ribadito da Draghi, il momento economico è rischioso e mosse azzardate o pseudo-prove di forza potrebbero gettarci nel baratro. Da non perdere poi: Sergio Rizzo che sul Corriere ci spiega perché al Nord si vive meglio (non è questione solo di soldi o quasi); Aldo Grasso che se la prende con la “folle” Rai; il ritratto che fa Filippo Ceccarelli su La Repubblica della politica che diventa anagrafe.
Stop centrista al governo-bis del Cavaliere (Claudio Sardo, Il Messaggero)
Fini: niente ribaltoni. E Casini al premier: “Sei catacombale” (Alberto D’Argenio, La Repubblica)
Bossi studia la sua road map (Marco Alfieri, La Stampa)
Berlusconi deciso a sfidare i finiani: così se mi votano contro si va a elezioni (Marzo Conti, Il Messaggero)
Formigoni: «Sì al nuovo partito popolare. Fiducia, poi il rinnovamento» (Barbera Fiammeri, Sole 24Ore)
«Nessun ribaltone». «Cav. catacombale» (Ettore Colombo, Il Riformista)
“Pubblicità occulta”, nuova bufera sul direttore del Tg1 (Paolo Festuccia, La Stampa)
Tra “vecchi” e “catacombe” la politica ricade sull’anagrafe (La Repubblica)
Spionaggio in Italia per le reti energetiche (La Stampa)
Rai, 2 minuti di follia (Corriere)
Mucchio selvaggio o via di fuga dal berlusconismo? (Il Fatto Quotidiano)
La Legge Ciampi e la svolta italiana sul debito europeo che spiazza i mercati (Corriere)
Da Tettamanzi stop al razzismo (Sole24Ore)
Cresce nel Pdl chi chiede una nuova fase (Sole24Ore)
Appello di Draghi al governo: adesso la priorità è crescere (La Repubblica)
A Bolzano si vive meglio. E non è solo per i soldi (Corriere)
postato il 6 Dicembre 2010
Berlusconi “sbaracca” e di brutto: ieri a una convention del Pdl, ha infatti assicurato di non avere intenzione di lasciare il governo a Fini e Casini (definiti “vecchi maneggioni della politica”) e ha ribadito il “prestigio mondiale” che lo renderebbe “insostituibile”. Pronta la risposta dei diretti interessati: se Fli invita il premier a dimettersi già prima del 14 dicembre, Casini va giù pesante: “Berlusconi è un uomo allo sbando” e se pensa di poter governare con un voto in più “c’è da chiamare il 118”. Carmelo Lopapa su La Repubblica ci disegna il quadro della situazione: tra Camera e Senato, infatti, sono sempre di più coloro che si sarebbero stancati di assecondare i vaneggi del Premier e starebbero pensando di unirsi al nascente Terzo Polo; sempre sul giornale di Ezio Mauro, Filippo Ceccarelli descrive con la solita pungente ironia il “falò delle vanità” targato Silvio Berlusconi, mentre dalle colonne del Corriere, Francesco Rutelli rilancia l’idea di un Governo di larghe intese per salvare l’economia. Nel frattempo: il Pd continua a perdere pezzi, con il Senatore Maurizio Fistarol che ha abbandonato i Democratici per avvicinarsi al Nuovo Polo; il Corriere ci spiega come e perché l’Italia non investe nella green economy; Mariano Maugeri sul Sole ci racconta la fine di un ciclo (fatto di “fasti e miserie” per i nostri beni culturali; Ferrara se la prende con l’unico slogan di Sinistra, mentre l’Udc scende in campo a difesa dell’onore e della storia dell’eroe Gianfranco Paglia.
Casini attacca: Berlusconi allo sbando. Se resta con un voto in più è da 118. (Monica Guerzoni, Corriere della Sera)
Casini: se il Cavaliere pensa di governare con un voto in più, c’è da chiamare il 118 (Claudia Rizza, Il Messaggero)
Berlusconi: “Non lascio Fini e Casini vecchi”. Fli: si dimetta prima del 14 (Antonio Fraschilla, La Repubblica)
Con la sfiducia ci si gioca il bottino dei voti di Berlusconi (Lina Palmerini, Sole24Ore)
Berlusconi: il mio prestigio nel mondo mi rende insostituibile (Lorenzo Fuccaro, La Repubblica)
Pdl e Terzo polo si contendono i “dubbiosi” (Carmelo Lopapa, La Repubblica)
Udc in campo: Paglia traditore? No, è un eroe (Corriere)
Silvio e il falò delle vanità (La Repubblica)
Rutelli: “Governo di larghe intese. Due anni per rilanciare l’economia” (Corriere)
“Lo straniero cattivo? Propaganda politica” (La Stampa)
L’Italia non investe nelle politiche verdi (Corriere)
La Rai richiama Fazio: “sforò” di 2 minuti. Sospensione di altri dieci giorni a Mazzetti (Corriere)
Fistarol al Pd: al Senato mezzo gruppo può fare come me (Corriere)
Fine di un ciclo, tra fasti e miserie (Sole24Ore)
Berlusconi non si tocca, l’unico slogan di sinistra (Il Foglio)
postato il 3 Dicembre 2010
Beh, se qualcuno aveva ancora qualche dubbio circa l’esistenza o meno del Terzo Polo sarà accontentato. Udc, Fli, Api e le altre forze centriste del Parlamento hanno infatti presentato una mozione congiunta a firma di 85 deputati. Gli obiettivi sono chiari: chiudere formalmente una fase politica in declino già da troppo tempo e ridare fiato, speranza a un Paese che ha una vera voglia di cambiare; secondo il Fatto Quotidiano il premier Berlusconi trema, mentre secondo il Sole si tratta ancora di una forte pressione sul Governo, nella speranza – come spiega il Messaggero – di giungere a un esecutivo di garanzia istituzionale, magari guidato da Letta. Che, a quanto si evince dai documenti Wikileaks (leggete il Corriere), è sempre stato seriamente preoccupato dai festini di Berlusconi, fonte di logoramento eccessivo. Solo segnali?
Il terzo polo: sfiducia al premier (Alessandro Trocino, Corriere della Sera)
Dal terzo polo sfiducia al premier: “Deve aprirsi una fase nuova” (Antonio Fraschilla, La Repubblica)
Dal “terzo polo” sfiducia al governo (Carlo Bertini, La Stampa)
«Silvio lasci per ottenere il bis». Fli e Udc tentano il premier, ma puntano su Letta (Alberto Gentili, Il Messaggero)
Ora nuovo centro e Pd-Idv hanno i voti per il sorpasso (Mariolina Sesto, Il Sole24Ore)
«La salute di Berlusconi rovinata dai party» (Davide Frattini, Corriere della Sera)
Un Secolo da Pdl (Espresso)
Sfiducia comune al governo. Così nasce il Terzo Polo (QN)
“Non chiudere gli occhi, fuggono da morte certa” (Avvenire)
Le 317 firme? Per ora sono una forma di pressione sul premier (Sole24Ore)
L’avviso del garante al governo: “Niente quotidiani agli editori Tv” (La Repubblica)
Il patto a tre: “Silvio ha chiuso, no al bis” (La Stampa)
Fini e Casini hanno le firme. C’è anche Pisanu (Unità)
Consiglio a Tremonti (Il Foglio)
B. trema, il Terzo Polo esiste ed è pronto a votare al sfiducia (Il Fatto)
postato il 1 Dicembre 2010
I giornali ci raccontano oggi dei numerosi contatti in corso tra Fli e Udc per la preparazione di una mozione di sfiducia comune al Premier Silvio Berlusconi; ieri, infatti, Fini ha ribadito che “senza novità politiche”, la via della sfiducia è l’unica percorribile e Granata ha assicurato che chi tra i deputati futuristi non la voterà, sarà automaticamente fuori dal partito. Nel frattempo, ieri alla Camera è stata approvata la Riforma Gelmini (non senza difficoltà: il governo è andato sotto due volte) che ha riacceso il dibattito intorno al futuro dell’Università (mentre Berlusconi se ne è uscito con una delle sue solite sparate, “i veri studenti stanno a casa a studiare”); il Sole 24 Ore elogia il profilo meritocratico di questa riforma, auspicando che dalle parole si passi ai fatti, mentre Sergio Rizzo sul Corriere critica la Casta che ha rigettato l’emendamento Tabacci (trovate la cronaca su La Stampa). Da leggere, poi, su La Repubblica il preoccupante dato sulla disoccupazione che passa all’8,6%, il top dal 2004 e, sempre sul Corriere, le nuove rivelazioni di Wikileaks sul nostro Presidente del Consiglio.
«Senza novità politiche voteremo la sfiducia». E il Fli già prepara la sua mozione con Casini e Rutelli (Claudio Sardo, Il Messaggero)
Voci su nuove rivelazioni, Casini cambia tattica (Francesco Verderami, Corriere della Sera)
Fini e Casini uniti: “Sfiduciamo il Cavaliere” (Carmelo Lopapa, La Repubblica)
Fli-Udc mozione di sfiducia comune (Avvenire)
Fini tira dritto: diremo no con l’Udc (Il Fatto)
E il nobel Soyinka cita il bunga-bunga (La Repubblica)
Granata: “Poche storie, chi voterà per il Cavaliere dovrà uscire subito dal Fli” (Carlo Bertini, La Stampa)
Il merito all’università è un aiuto ai giovani (Alberto Oriali, Il Sole24Ore)
Palermo, le autoblu del Comune usate con taxi (Il Fatto)
Pagare i ricercatori del finanziamento ai partiti: Tabacci propone, il Pd spacca (La Stampa)
Milano, Albertini scompiglia i poli (ItaliaOggi)
La guerriglia della generazione Facebook (Corriere)
I partiti fanno quadrato, non un euro (dei loro) ai ricercatori (Corriere)
I disordini dividono la politica e possono consolidare Berlusconi (Sole24Ore)
Disoccupazione all’8,6%, top dal 2004 (La Repubblica)
Chi taglia vince, a patto che spieghi (Sole24Ore)
Berlusconi: i veri studenti a casa. Maroni: evitato l’assalto alla Camera (La Repubblica)
2008, attacco russo alla Georgia (Corriere)