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Rassegna stampa, 15 marzo 2011

postato il 15 Marzo 2011
Ieri, a In Mezz’ora, la trasmissione dell’Annunziata, il ministro Alfano ha aperto ad un patto con le opposizioni, dicendosi disponibile a ritirare il ddl sul processo breve; eppure, apprendiamo dai giornali, non tutto il Pdl la pensa come lui e precisa che per le “modifiche c’è tempo”. Anche perché, ad oggi, nella compagine di governo ci sono problemi più urgenti, come il caso Scajola, che agita i sonni del Premier e dei Responsabili, che vedono, ogni giorno di più, sfumare le loro poltrone (a proposito, il PiD ha perso il proprio Presidente, Calogero Mannino, che ha cambiato idea e, raccontano i quotidiani, si è allontanato da Silvio). Leggete poi gli aggiornamenti dal fronte del Nuovo Polo; il nuovo caso Brigandì; gli editoriali di Manifesto e Libero sull’Unità d’Italia.

Processo breve, Pdl cauto: c’è tempo per le modifiche (Dino Martirano, Corriere della Sera)

Processo breve, il Pdl non frena (Il Messaggero)

Caso Scajola, rimpasto indigesto al Pdl (Francesco Cramer, Il Giornale)

Al partito non c’è posto. Scajola ha un futuro da Politiche comunitarie (Alessandro De Angelis, Il Riformista)

Beni culturali, terremoto al vertice (Francesca Schianchi, La Stampa)

“Via Brigandì dal Csm. Era nel consiglio di una società leghista” (La Stampa)

Pdl come il Pd, a Napoli si consuma l’esplosione della politica (Salvatore Merlo, Il Foglio)

Via Brigandì dal Csm. Era nel consiglio di una società leghista (La Stampa)

Terzo Polo. Musy: “Noi siamo la proposta della competenza e della responsabilità” (Il Giornale)

Terzo Polo per Pasquino arrivano i big (Gerardo Ausiello, Il Mattino)

Non esistono scorciatoie tricolori (Il Manifesto)

Da siciliano dico: festaggiamo (Antonio Martino, Libero)

Il Pid incassa un ministero ma perde Mannino (MF)

Ferrara a “Qui Radio Londra”: ma il debutto è sul nucleare (Goffredo De Marchis, La Repubblica)

Aldrovandi si adegua e sterza a sinistra con lui Pombeni, Consorte e Bonaga (Eleonora Capelli, La Repubblica Bologna)

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Rassegna stampa, 13 marzo ’11

postato il 13 Marzo 2011
Casini, intervistato da La Stampa, rilancia la necessità del dialogo e invita Bersani ad abbandonare la posizione del no a priori, per “giocare la partita”. Sulla stessa linea, da registrare anche l’appello di Marco Boato e di Stefano Cappellini, entrambi sul Riformista, per non lasciare il “garantismo” a “mani pelose” e cercare di riformare la giustizia al meglio possibile. Michele Vietti, vice presidente del Csm, a La Repubblica, spiega che la riforma, se davvero vuole essere epocale, deve essere condivisa, anche perché – continua Vietti – se dobbiamo giocare a “guardie e ladri”, ovvio che si sta dalla parte delle prime. A Sacrofano, poi, si è conclusa la manifestazione organizzata da Rocco Buttiglione su mondo cattolico e Udc, con l’intervento di Casini che ha auspicato il rilancio dei cattolici nella vita pubblica, la vera sfida di questo tempo, “oltre la diaspora”, seguendo magari, come suggerisce Messina sul Corriere, la lezione di Donat Cattin. Da leggere poi: il commento di Dario Di Vico alle parole del governatore Draghi su ‘Ndrangheta e Nord; l’analisi di Alberto Burgio sul “virus mutante della Lega”; l’Amaca di Michele Serra su P4, P5, P6 e quel segno di rassegnazione e disillusione che ci ha colpiti tutti.

Casini: “Bersani lasci l’Aventino e giochi la partita” (Carlo Bertini, La Stampa)

Non lasciamo il garantismo in mani pelose (Marco Boato, Il Riformista)

Un Boato in mezzo allo tsunami (Francesco Damato, Il Tempo)

Perché no? La riscossa dei garantisti (Stefano Cappellini, Il Riformista)

L’appello di Vietti sulla riforma: “Cambia tutto, deve essere condivisa” (Liana Milella, La Repubblica)

“Oltre la diaspora”: sfida per i cattolici (Angelo Picariello, Avvenire)

Scajola dal premier, tre ore per una tregua (Corriere)

Rifondare la politica col dialogo. Quella lezione di Donat Cattin (Dino Messina, Corriere)

Per Costituzione e scuola 100 cortei (Giorgio Poglietti, Sole24Ore)

L’Amaca (Michele Serra, La Repubblica)

L’allarme ‘Ndrangheta di Draghi che il Nord non deve ignorare (Dario Di Vico, Corriere)

L’affondo di Berlusconi: “Dittatura dei giudici” (Dino Martirano, Corriere)

Carabinieri, politici, lobby. Caccia ai segreti della P4 (Niccolò Zancan, La Stampa)

Attenti al virus mutante della Lega (Alberto Burgio, Il Manifesto)

Aldovrandi: “Mai alleato di Merola, vado al ballottaggio o torno a casa” (Silvia Bignami, La Repubblica Bologna)

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Rassegna stampa, 12 marzo 2011

postato il 12 Marzo 2011
Casini rilancia la linea del Nuovo Polo sul tema della giustizia: sì al tavolo, ma con la giusta diffidenza, dice al Messaggero; la posizione del No preventivo è sbagliata, ma nessuno pensi che al dialogo segua una resa incondizionata alle pretese della maggioranza. Massimo Franco e Francesco Verderami, entrambi sul Corriere, spiegano come le opposizioni sappiano di non poter eludere la “sfida berlusconiana”, che può contribuire a definire il solco tra i riformisti veri e i giustizialisti impenitenti, che hanno tutto da guadagnare da una chiusura assoluta (leggete un ottimo Menichini sul Post): per dirla con il senatore Pd Ceccanti, guai a regalare alla maggioranza norme “autenticamente liberali”. Ritorniamo poi alla grande grana del rimpasto: Amedeo La Mattina, su La Stampa, ci racconta dell’inquietudine di Saverio Romano, che vede sfumare ogni giorno di più il suo posto da Ministro, e del ritorno dell’eterno Scajola, che minaccia di uscire dal Pdl (insieme a un consistente numero di deputati e senatori) e raggiungere il Terzo Polo, qualora non venga reintegrato in posizioni di comando (in quest’ottica, ci spiega De Angelis, sul Riformista, vanno letti gli incontri frequenti del ministro Scajola con lo stesso Casini). Infine, nelle piazze italiane, oggi si scende in piazza a difesa della Costituzione Italiana (leggete Marra sul Fatto e Ovadia sull’Unità).

La riforma della giustizia. Casini: «Al tavolo ma con diffidenza» (Sole24Ore)

Casini: staremo al tavolo, ma con la giusta diffidenza (Il Messaggero)

Giustizia, la prudenza di Fini e Casini: “Sì al confronto ma con diffidenza” (Francesco Bei, La Repubblica)

Pd e Udc sanno di non poter ignorare la sfida berlusconiana (Massimo Franco, Corriere della Sera)

L’opposizione tentata dalla riforma (Francesco Verderami, Corriere)

Ceccanti: “Lo status quo è indifendibile, ma guai a regalare alla maggioranza norme autenticamente liberali (Claudio Edel, Il Riformista)

Né con i magistrati né con Berlusconi (Stefano Menichini, Il Post)

Giustizia, adesso si riparte anche col processo breve (Il Messaggero)

Parte da Torino la sfida del Nuovo Polo (Angelo Picariello, Avvenire)

Casini, Fini e Rutelli per il lancio di Musy (Marco Trabucco, La Repubblica di Torino)

L’Udc si confronta con le associazioni. Bonanni: «Peccato di eccesso di delega» (Avvenire)

Romano e Scajola, gli ostacoli sulla strada del rimpasto (Amedeo La Mattina, La Stampa)

Scajola sta preparando un grupo interno al Pdl (Fabrizio de Feo, Il Giornale)

Scajola si butta nel rimpasto (Alessandro De Angelis, Il Riformista)

Perché il Cavaliere fa gli occhi dolci a Casini (Marco Bertoncini, ItaliaOggi)

Pasquino a Ranieri: “Porte aperte a laici e cattolici” (Il Mattino)

La Costituzione è viva. Ecco l’Italia che la difende (Wanda Marra, Il Fatto Quotidiano)

Demolitori di Democrazia (Moni Ovadia, L’Unità)

Così la Bei avvierà il Piano Marshall Ue per il nord Africa (Stefano Cingolani, Il Foglio)

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Rassegna stampa, 11 marzo ’11

postato il 11 Marzo 2011
Il tema della giustizia domina la nostra rassegna stampa di oggi. Il Governo avanza deciso (a detta del Giornale, è arrivata la “rivoluzione” attesa da 17 anni): separazione delle carriere e due Csm distinti saranno i punti chiave di questa riforma. Sul Messaggero, Paolo Pombeni si concentra sulla necessità di uscire dalla logica dello scontro tra pregiudizi (e loda le cautele aperture del Nuovo Polo), mentre Luigi La Spina sulla Stampa scrive di “rivincita della politica sulla magistratura”, e Pigi Battista fissa alcuni “punti fermi” sul Corriere. Roberto Rao, intervistato da Avvenire e Vanity Fair, spiega la posizione dell’Udc e del nostro Polo: sì al dialogo, ma basta leggi ad personam; anche perché il vero tema da affrontare è la giustizia civile (e magari non dimenticare il vicino Gheddaffi).

Casini: “La Lega dice no al 150° e poi fa la festa a Legnano” (Avvenire)

Casini: “E’ ora che la classe dirigente si svegli, il Paese rischia” (Liberal)

Rao: “Siamo pronti a discuterne, però basta leggi ad personam” (Paolo Viana, Avvenire)

Rao: “Esilio in Italia? A Gheddaffi andrebbe di lusso” (Marco Palombi, Vanity Fair)

Giustizia: due Csm e carriere separate (Daniele Maritano, Corriere)

Dubbi nel terzo polo, ma sì al confronto (Corriere)

“Diversi dal Pd”. Il Nuovo Polo va a vedere (Alberto Gentili, Il Messaggero)

Parte la campagna per il 2013: “Noi veri riformisti, Pd vecchio” (Amedeo La Mattina, La Stampa)

Onorevole Voltaggabana (Francesca Schianchi, L’Espresso)

La sfida di uscire dal girone infernale (Paolo Pombeni, Il Messaggero)

La rivincita della politica sui giudici (Luigi La Spina, La Stampa)

Arriva la rivoluzione attesa da 17 anni (Massimiliano Scaffi, Il Giornale)

Alcuni punti fermi (Pierluigi Battista, Corriere)

Il premier ottimista: “avremo 330 deputati”. Rimpasto congelato (Corriere)

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Rassegna stampa, 10 marzo ’11

postato il 10 Marzo 2011
Il delicato tema della giustizia domina la nostra rassegna stampa: apre l’editoriale di Massimo Franco, che sul Corriere ci spiega come proprio intorno “all’epocale riforma” (Berlusconi dixit), si giocano i destini e gli equilibri futuri; il Nuovo Polo – come spiegano diffusamente i quotidiani di oggi – ha scelto una posizione di aperta cautela: riformare la giustizia è fondamentale, ma non saremo mai complici di un massacro “ad personam” (a questo proposito, leggete l’intervista a Roberto Rao, che punta l’obiettivo sulla giustizia civile). Alfredo Mantovano, Pdl, sul Giornale, attacca l’Anm (definito un “partito d’opposizione”) e difende la proposta, che giura, “sarà a costo zero”: è proprio così? Non proprio, come puntualizza Fabio Chiusi, su Lettera43: il costo totale dell’operazione, potrebbe ammontare a quota 40 milioni di euro (bazzecole!). Salvatore Dama, su Libero, introduce poi un interessante aspetto della questione, l’ennesima “grana” dei Responsabili: nel gruppone dei nostri cari amici, infatti, sono esplose rivalità e invidie e il rimpasto di governo appare sempre più lontano; il Tempo si spinge oltre e sposa quello che noi sosteniamo da tempo: i Responsabili sono solo degli Irresponsabili doc. Ahi, mal di poltrona!

Un inizio tormentanto per una riforma-crocevia dei prossimi equilibri (Massimo Franco, Corriere)

Rao: “Ma la vera urgenza è ridurre i tempi del processo civile” (Francesco Ghidetti, QN)

Giustizia, quanto mi costi (Fabio Chiusi, Lettera43.it)

Una mano (sporca) lava l’altra (Marco Travaglio, Il Fatto)

Oggi consultazione tra Fli e centristi (Libero)

Nuova grana. Per dire sì ad Alfano, i responsabili alzano il prezzo (Salvatore Dama, Libero)

Mantovano: “L’Anm? E’ un partito di opposizione” (Anna Maria Greco, Il Giornale)

Il terzo polo sceglie una cautela tattica (Lina Palmerini, Sole24Ore)

Il Pd boccia il testo. Il Terzo Polo resta prudente (Mario Stanganelli, Il Messaggero)

Il mal di poltrona colpisce i Responsabili (Alberto Gentili, Il Messaggero)

Governo, la rivolta dei “responsabili”. Maggioranza sconfitta sugli alpini (Carmelo Lopapa, La Repubblica)

Gli Irresponsabili. Il gruppo scoppia e la Polidori protesta (Fabrizio dell’Orefice, Il Tempo)

Dat, la legge va avanti. Il voto ad aprile (Pier Luigi Fornari, Avvenire)

Csm, nessuna incompatibilità per Vietti (La Repubblica)

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