Tutti i post della categoria: Politica

Il ricorso alla piazza è segno di impotenza

postato il 29 Gennaio 2011

L’ipotesi di un ricorso alla manifestazione di piazza per protestare contro l’operato dei magistrati è il segno dell’impotenza: si urla perché non si riesce a ragionare. Gli italiani hanno capito perfettamente che le questioni relative al premier non si possono ridurre solo a vicende penali. Chi lo pensasse dimostrerebbe di vivere sulla luna.

Pier Ferdinando

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Meglio le elezioni che occuparsi di ciò che fa Berlusconi

postato il 29 Gennaio 2011

Rispetto a questo scenario, con la politica del tirare a campare che si occupa di ciò che fa Berlusconi, meglio andare al voto. Le elezioni non sono la via maestra: meglio sarebbe un passo indietro di Berlusconi. Il nuovo polo non nasce per fare vendette ma per un disegno di pacificare e rasserenare il Paese.

Pier Ferdinando

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Non siano i pm a liquidare questa fase politica

postato il 28 Gennaio 2011

L’intervento all’assemblea di Todi

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Non possiamo accettare l’idea che la soluzione alla crisi politica in atto possa essere lasciata in mano alle vicende giudiziarie. Guai a pensare di affidare ai giudici la liquidazione di una fase politica che e’ fallita, sarebbe una sconfitta enorme per la politica e la certificazione dell’alterazione delle regole della democrazia. Il nostro compito sta proprio nella responsabilità che ci è affidata di chiudere una fase della nostra storia perché è fallita politicamente.

Pier Ferdinando

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Polo per l’Italia per non confondere Aldo Moro con Lele Mora

postato il 28 Gennaio 2011

E’ Ferdinando Adornato ad aprire l’assise tudertina del Polo per l’Italia e a stilare la carta d’identità del nuovo Polo. La riflessione di Adornato sul “cosa sarà” il nuovo Polo però ha la sua necessaria premessa nella necessità del Paese di «uscire dal berlusconismo», da diciassette anni di immobilità politica segnate dalle «metafore berlusconiane eclissate come stelle cadenti», e dal superare il bipolarismo italiano che si è purtroppo configurato come una «nuova guerra civile ideologica tra gli italiani».

E’ una analisi attenta della parabola discendente del Cavaliere quella di Adornato non senza il rammarico per le opportunità perdute di costruire la sezione italiana del Partito Popolare Europeo e la triste constatazione di un Pdl che confonde «Aldo Moro con Lele Mora». Tuttavia – suggerisce Adornato –  non è possibile fermarsi a constatare il desolante quadro politico e a guardare il passato ma è necessario “coltivare il futuro” e questo futuro ha le sue radici nelle scelte di libertà fatte nel 2008 da Pier Ferdinando Casini, nel 2009 da Francesco Rutelli e nel 2010 da Gianfranco Fini. Questo futuro è rappresentato dal Polo per l’Italia, l’alleanza che vede insieme uomini e donne di ispirazione cristiana, liberale, patriottica e repubblicana e  che vuole proporsi come vera chance di cambiamento per un Paese aggredito dai ritardi e dalle incertezze, e di cui Adornato ha stilato una carta d’identità articolata in cinque punti che vede il nuovo Polo come il Polo dell’unità nazionale, della ricostruzione della Repubblica, della modernizzazione liberale, della promozione sociale e della nuova etica pubblica.

E’ anche un ritorno alla politica quello tratteggiato da Adornato, un ritorno che prevede gioco di squadra e la rinuncia al mito dell’uomo solo al comando. Sono parole di speranza e di voglia di cambiamento le prime parole ad uscire dal “conclave” di Todi, ma sembrano anche un percorso politico coraggioso  che non teme il confronto e la prova elettorale.

Adriano Frinchi

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A Todi si parla del futuro del Paese… seguiteci!

postato il 28 Gennaio 2011

Oltre cento parlamentari nazionali ed europei appartenenti ad Udc, Fli, Api e alle forze liberali e repubblicane saranno da oggi riuniti in “conclave” a Todi per far muovere i primi passi al “Nuovo Polo per l’Italia”. Primi passi ma anche prime parole dell’alternativa moderata e riformista su come fare uscire l’Italia dal pantano, attraverso una proposta politica nuova e condivisa. L’assemblea di Todi è certamente una novità nel quadro politico italiano, non solo perché è la prima iniziativa  politica unitaria delle forze che fanno riferimento al “Nuovo Polo per l’Italia” ma perché dopo settimane di indegno gossip, di scandali e di intercettazioni finalmente si torna a parlare di politica e soprattutto di ciò che è bene per il Paese.

E’ questa la notizia clamorosa che viene da Todi: si parla del Paese. Le forze politiche riunite a Todi non hanno nessun Presidente del Consiglio da salvare e nessuno scandalo da insabbiare, ma hanno solamente a cuore le donne e gli uomini delle nostre città e dei nostri paesi, i loro sogni, le loro speranze ma anche le loro ansie e paure. A Todi si proverà a fare una proposta a questa Italia che lavora e che spera, una proposta concreta che politicamente si concretizzerà nel “Nuovo Polo per l’Italia” che col suo patrimonio di idee e di proposte non teme la discussione e il confronto in Parlamento, ma nemmeno la prova delle urne: le elezioni amministrative, ed eventualmente le elezioni politiche anticipate, vedranno sicuramente in campo i candidati e i programmi di questo schieramento per l’Italia e per gli italiani. L’appuntamento di Todi si preannuncia dunque importante per le sorti del “Nuovo Polo”, ma anche per quelle del Paese.

I volontari del sito di Pier Ferdinando Casini presenti a Todi seguiranno per voi i lavori con articoli e aggiornamenti mentre la web Tv dell’Udc trasmetterà in diretta i lavori.

Inoltre, grazie al live-twitting continuo sul nostro account, potrete seguire agevolmente i lavori in diretta.

La Redazione

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Dimissioni dall’incarico? Questione non riguarda Fini ma altri

postato il 27 Gennaio 2011

Dimissioni dall’incarico? E’ una questione che non riguarda Gianfranco Fini ma altri.
Gli italiani hanno capito che il problema non è certo quello del presidente della Camera, che tra l’altro ripone come è giusto piena fiducia nella magistratura.
Mi sembra invece che l’entità dei fatti che viene fuori dall’inchiesta dei pm di Milano sul caso Ruby sia veramente inquietante, ed è sotto gli occhi di tutti che stiamo parlando di questioni che interrogano le coscienze di genitori, figli e italiani tutti.

Pier Ferdinando

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Non saremo complici di un pasticcio

postato il 26 Gennaio 2011


Sul federalismo fiscale il giudizio negativo è nel merito. Baldassarri, Lanzillotta e Galletti, che sono i nostri rappresentanti in Commissione, sono persone armate da tutta la buona volontà possibile, ma se si fa un pasticcio, non possiamo essere complici. Noi potremmo appoggiare il federalismo nei decreti attuativi solo se risolvesse problemi dei Comuni, ma questo così com’è li aggrava e basta.

Pier Ferdinando

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Sfiducia a Bondi respinta? Non è una grande questione

postato il 26 Gennaio 2011

La sfiducia a Bondi è stata respinta? Non è una grande questione. D’altronde il governo aveva la maggioranza il 14 dicembre e ce l’ha anche oggi. Se avessimo condiviso l’operato di Bondi avremmo votato contro la sfiducia, non lo abbiamo condiviso quindi abbiamo votato a favore. E’ solo un atto di chiarezza.

Pier Ferdinando

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A Todi per dare forza alla nostra proposta politica

postato il 26 Gennaio 2011

A Todi, Venerdì e Sabato prossimi, si celebrerà la prima assemblea dei parlamentari (italiani ed europei) che hanno scelto di aderire al nuovo Polo. Sarà l’occasione per l’Unione di Centro, Futuro e Libertà, Alleanza per l’Italia, Movimento per l’Autonomia e Liberaldemocratici di mettere in campo una proposta e un progetto, all’insegna – ci auguriamo – di un rinnovato riformismo liberale. Purtroppo il momento non è dei migliori: non passa giorno che i principali istituti di ricerca nazionali non evidenzino lo stato delle cose nel nostro Paese. In Italia il 28,9 per cento dei giovani resta a casa senza lavoro; uno su cinque non studia e non lavora; la soglia di astensionismo tra i laureati aumenta sempre di più. Poche speranze e un probabile futuro grigio e triste: un ventenne, infatti, si ritroverà presto a fare i conti con una società vecchia e in ritardo rispetto al resto del mondo, con un debito pubblico sempre più grande, con delle offerte e opportunità di lavoro risibili, con un Welfare state senza più risorse. Tutto questo sta accadendo nell’indifferenza, o meglio, nell’ignoranza, generale. I nostri giornali e i vari mezzi di informazione sono monopolizzati dalla storia di un vecchio Premier ormai fuori di sé e di un giro di ragazze senza dignità e rispetto: vicende che nel resto del mondo si sarebbero chiuse, cinque minuti dopo essere state aperte, con delle “onorevoli” dimissioni, e che da noi, invece, si ripropongono – ancora una volta – come armi di “distrazione” di massa. Al di là della ferità inferta alla moralità pubblica e alla stessa Ragion di Stato, il Premier Berlusconi sarebbe da condannare, più che per le feste di Arcore, per la sua incapacità di governare. Per il fatto di essere in balia di sedicenti Responsabili (incapaci di mettersi d’accordo tra di loro). Per non essere in grado, nei 150 anni dell’Unità d’Italia, di esprimere gli interessi della nazione tutta. Per aver tradito l’unica cosa che di buono avrebbe potuto fare, una vera e sincera “rivoluzione liberale”.

E proprio da il nuovo Polo deve ripartire. Per ridare voce alla maggioranza degli Italiani, moderata, popolare, liberale, laboriosa e intraprendente, fatta di famiglie; che fa impresa più che negli altri paesi d’Europa; che ha la propria forza nel legame con il territorio, con le associazioni su piccola scala. Un’Italia che chiede, a gran voce, governabilità e non paralisi; riforme e non colpi di mano; impresa e non assistenzialismo; possibilità di inventarsi e reinventarsi, se necessario, non di accontentarsi solo del reddito minimo garantito; un futuro da organizzarsi in modo indipendente, grazie al lavoro e non su precariato e sovvenzioni. È quella parte d’Italia che nel 1994 ha votato con convinzione per Silvio Berlusconi e il Centrodestra e che ha scoperto, con delusione, che le promesse del Cav. non erano tanto diverse da quelle dei politici di professione della Prima Repubblica. e che non ce la fa proprio più a dover assistere inerte alla degenerazione libertina del Pdl, a vedere il proprio il Presidente del Consiglio ostaggio di veline e festini. Ad oggi, questa parte d’Italia è in movimento e la sua insoddisfazione può presto tradursi in qualcosa di più grande (in quest’ottica va letto il messaggio della Marcegaglia): per DNA e formazione non potrà mai votare a sinistra e se non sarà coltivata, migrerà rapidamente verso l’area del non-voto.

L’Udc lavora in questo senso già da un po’: già dalla scorsa assemblea di Milano, abbiamo lanciato un appello proprio a questa grande maggioranza silenziosa del Nord, per uscire – insieme – dal guado in cui siamo cacciati. A Todi rinnoveremo questo appello e lo estenderemo a tutti gli Italiani liberi e forti. Il primo obiettivo della vasta e composita area moderata che stiamo costruendo è proprio questo: l’Italia ha bisogno di una proposta nuova e forte, per ripartire. E quella proposta siamo proprio noi. Ci vediamo a Todi!

“Riceviamo e pubblichiamo” di Giuseppe Portonera

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Se il premier ha a cuore il Paese faccia un passo indietro

postato il 26 Gennaio 2011

Elezioni anticipate sarebbero una follia, ma non ci spaventano

Se Berlusconi ha a cuore le sorti del Paese, quale migliore occasione se non quella di fare un passo indietro per consentire la nascita di un governo con una maggioranza più ampia?
Ma il premier non lo farà. C’è una sorta di concezione proprietaria della destra italiana, e Berlusconi è più infastidito dalla nascita di un Terzo polo che dalla sinistra.
Quanto all’ipotesi di elezioni anticipate, in termini di Terzo polo forse potrebbero essere convenienti, ma sarebbero una follia vera per il Paese.
In ogni caso noi siamo pronti. Se pensano di spaventarci con la minaccia di elezioni, forse spaventano solo se stessi.

Pier Ferdinando

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