Tutti i post della categoria: Politica

Crisi: sacrifici italiani non vani, ora Stati uniti d’Europa

postato il 26 Luglio 2012


La conferenza stampa di Pier Ferdinando Casini dopo l’incontro con il presidente del Consiglio Mario Monti. Il leader Udc parla di crisi economica dell’area euro e della prospettiva degli Stati Uniti d’Europa, e affronta anche temi interni come quello della legge elettorale .

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Servono gli Stati Uniti d’Europa

postato il 25 Luglio 2012

E manca una leadership europea
Siamo in una fase in cui il problema, per noi e per gli altri Paesi, è la costruzione dell’Europa. Oggi o noi andiamo velocemente verso gli Stati Uniti d’Europa o rischiamo di non uscire da questa situazione. Adesso abbiamo difficoltà di orientamento anche perché non abbiamo una vera leadership europea e tutti si sono rinchiusi nel loro orizzonte nazionale.  Così rischiamo di mancare il nostro appuntamento con la storia.

Pier Ferdinando

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La tragica fine di un coraggioso

postato il 25 Luglio 2012

L’intervento di Pier Ferdinando Casini sul quotidiano “La Repubblica”

Caro direttore,
da quando nel febbraio del 2008 all’anziano e malato Fidel è subentrato Raul Castro, la questione del rispetto dei diritti umani a Cuba è sostanzialmente scomparsa dalle cronache dei grandi media e dalle preoccupazioni della comunità politica occidentale. Come se, venuto meno il blocco comunista sovietico da una parte e costretto dall’età a fare un passo indietro Fidel dall’altra, il problema fosse destinato a risolversi naturalmente. Raul ha prima promesso e poi attuato alcune limitate riforme economiche, vagheggiando il sogno di trapiantare sull’isola caraibica il modello di capitalismo socialista di Stato che ha proiettato negli ultimi anni la Cina ai vertici delle graduatorie mondiali della crescita. [Continua a leggere]

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Tema non è semipresidenzialismo ma legge elettorale

postato il 24 Luglio 2012

Il voto di oggi al Senato sul semipresidenzialismo non mi sorprende: è una sorta di “vorrei ma non posso”, un tema che non esiste.
È invece necessario lavorare ad una nuova legge elettorale: chi si attesta nel non toccare le proprie ipotesi evidentemente accetta questa legge, ma credo che né Alfano né Bersani vogliano il Porcellum. Bisogna restituire la scelta agli elettori.

Pier Ferdinando

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«Un ultimo messaggio ai mercati, legge elettorale subito»

postato il 22 Luglio 2012

“Irresponsabile sfiduciare Monti. Se invece c’è valutazione comune, elezioni possibili in autunno”

L’intervista a Pier Ferdinando Casini su La Stampa
Di Fabio Martini
ROMA – In attesa che domani mattina i mercati ridicano la loro, uno dei protagonisti della politica italiana, Pier Ferdinando Casini, propone di inserire un nuovo mattone nella diga anti-bancarotta: «Oramai lo hanno capito tutti che gli italiani hanno fatto i compiti a casa e non possono fare ulteriori sacrifici. Però ai signori dello spread è opportuno mandare un ultimo messaggio: approvando una nuova legge elettorale almeno in un ramo del Parlamento prima della pausa estiva, daremmo un segnale forte a chi dubita sulla stabilità futura dell’Italia».

Presidente Casini, ma non le pare invece che i partiti – più che pensare alla riforma – siano già impegnati in una lunga campagna elettorale?
«Su questo tema bisogna essere chiari. Ne ho parlato anche con Monti, l’ultima volta che ci siamo visti a Palazzo Chigi: le forze politiche di maggioranza in questi mesi hanno dato grande prova di sé nel sostenere misure spesso impopolari. Qualche partito lo ha fatto in modo convinto, qualche altro obtorto collo. Certo, ora la tensione cresce, anche perché dopo i tanti compiti fatti a casa siamo tutti consapevoli che la causa della crisi sta nella reticenza europea a muoversi». [Continua a leggere]

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L’intervento di Pier Ferdinando Casini alla Direzione Nazionale UDC

postato il 21 Luglio 2012

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Nessuna nuova manovra

postato il 19 Luglio 2012

Sintonia su progetto Stati Uniti UE

Questa mattina ho incontrato il Presidente del Consiglio Mario Monti: c’e’ sintonia sulla necessità di procedere non verso una nuova manovra, perché il Paese ha già fatto i compiti a casa, ma verso un’iniziativa europea che porti progressivamente agli Stati Uniti d’Europa.

Pier Ferdinando

 

 

 

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Pier Ferdinando Casini ospite di Radio Anch’io

postato il 18 Luglio 2012

Ospite di ‘Radio Anch’io’ Pier Ferdinando Casini risponde a giornalisti e ascoltatori sui principali temi dell’attualità  politica:  dal sostegno a Monti alle strategie per affrontare un possibile attacco dei mercati, dallo scontro Quirinale-Magistrati alle alleanze in vista della scadenza elettorale di inizio 2013.

Riascolta la puntata

 

 

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Casini offre un patto a Bersani, «Ma il Pd scelga l’anima riformista»

postato il 16 Luglio 2012

L’intervista pubblicata su ‘QN’
di P.F. De Robertis
ROMA – Casini è il convitato di pietra in qualsiasi discorso che si imbastisce in Transatlantico. Parli con uno del Pd e il discorso finisce sempre lì: «Sì, va bene, ma Casini?». Con quelli del Pdl idem. Il tempo stringe e alla fine una decisione andrà presa. Ma la ri-ri-discesa in campo del Cavaliere e le risse nel Pd confondono di continuo le acque.

Presidente Casini, un’assemblea Pd molto agitata. Influirà sulle vostre scelte?
«Non mi pare una grande novità. Nel Pd sono presenti due anime. Lo si vede sul tema delle coppie omosessuali ma anche quando si parla del sostegno al governo Monti le voci sono diverse».

Inutile chiederle per chi tifa…
«Se prevarrà un Pd riformista ed europeo la sinistra potrà essere utile all’Italia. Se rimarranno aggrappati al radicalismo e al neo populismo di sinistra, perderanno un’occasione storica. Bersani si sta sforzando di tenere insieme il partito. Ma molto resta ancora da fare».

Matrimoni gay e sostegno all’agenda Monti. Su quali di questi due argomenti l’intesa con il Pd è più difficile?
«E’ giusto riconoscere diritti alle coppie conviventi ma per noi è impossibile parlare di matrimoni gay. Su questo non sono previsti cambi di rotta né oggi né domani. Comunque sui temi eticamente sensibili non si creeranno alleanze politiche: i parlamentari devono essere liberi di esprimersi secondo coscienza». [Continua a leggere]

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Una casa per i moderati

postato il 15 Luglio 2012

“Riceviamo e pubblichiamo” di Francesco Scavone

I moderati sono sotto un cumulo di macerie” commentava Casini ai cronisti lo scorso maggio, venuto a conoscenza dei dati definitivi della tornata delle elezioni amministrative. Tutti ci saremmo aspettati, dopo la catastrofe, pompieri e volontari che, uniti e solidali, avessero lavorato duramente per la ricostruzione. La ricostruzione di una casa per i moderati che nel nostro Paese, soffocato da egoismi di parte e predellini, manca da tempo. I presupposti sembravano buoni: Berlusconi, principale responsabile delle tante divisioni createsi negli anni, fuori di scena; Alfano ben intenzionato a discutere di programmi e progetti, nella veste di responsabile sostenitore di Monti; la Lega disorientata tra inchieste, amnesie e tentativi di rimonte elettorali, pronta a rispolverare la veste populista e incoerentemente antiromana.

Oggi, con il senno di poi, possiamo dire che quei presupposti non solo non hanno portato a scenari migliori, ma sono addirittura peggiorati. Forse non tutti consideravano che, tra i generali consensi alla riunificazione dei moderati, stava segretamente riemergendo Berlusconi. Agli attenti osservatori non è sicuramente risultata inaspettata la notizia di qualche giorno fa della sua possibile ridiscesa in campo. E’ infatti caldeggiata e preparata da tempo, se pensiamo alle dichiarazioni e alle vesti che l’ex-premier ha indossato nei mesi passati: prima di padre nobile del Pdl, pronto a favorire da lontano il progetto del PPE italiano, poi di aspirante candidato alla Presidenza della Repubblica con l’emendamento per il semi-presidenzialismo, poi ancora di esperto statista, pronto ad accettare l’incarico di Ministro dell’Economia in un futuro governo di centro-destra.

Ed intanto il Pdl camminava spedito, mettendo in minoranza i falchi antimontiani e premiando la linea di responsabilità impersonificata dal segretario Alfano. Una linea che venne lanciata con buoni propositi nel luglio scorso, con l’elezione per acclamazione dell’ex guardasigilli alla segreteria, e fu premiata dallo stesso Berlusconi quando, poco prima delle sue dimissioni, disse: “Per la candidatura a leader del centrodestra per le prossime elezioni, Alfano è in pole position. (09/11/11)” Ma si sa, non sono questi gli atteggiamenti che piacciono al Cavaliere, sempre pronto a ritornare in prima linea, convinto di possedere un “quid” che manca ad altri, e a disattendere gli inviti lanciati ai moderati italiani.

Dobbiamo quindi proprio convincerci che quelle macerie resteranno lì? Che il progetto, seppur ambizioso, resterà intentato? Pare proprio di sì, per ora, con un Pdl in evidente sofferenza e senza ancora una direzione. Il ritorno del Cavaliere ha infatti riacceso gli animi e le polemiche, per buona parte messe a tacere, e riaperto scenari e possibilità. E’ Stracquadanio a fare il punto, non nascondendo le perplessità a riguardo: con Berlusconi candidato, o si dovrà puntare alla larga coalizione oppure ci si dovrà adeguare al grillismo, sposando battaglie antieuropeiste e antimontiane. Di fronte a dichiarazioni del genere, non resta che rimanere allibiti. Si torna a pensare al successo elettorale e non al Paese? Non si è imparato nulla dall’esperienza del Governo dei tecnici? E affiorerebbero anche dei dubbi sul reale spirito moderato della formazione di centro destra. Come può un partito che aderisce alpopolarismo europeo avanzare dubbi di tale portata sull’atteggiamento da adottare in campagna elettorale? Se così fosse, si dovrebbero fare serie riflessioni, che porterebbero alla conclusione che per molti il moderatismo è solo questione di facciata, solo una formalità da riproporre all’occorrenza.

E a Lupi, che commenta gli ultimi avvenimenti dicendo: “Bene la candidatura di Berlusconi, con lui si possono ricompattare i moderati.”, vorrei ricordare qualcosa. Quel Berlusconi è lo stesso che giorni fa indeboliva Monti, poco prima di un cruciale vertice europeo, ponendo l’attenzione su un ritorno alla lira. Quel Berlusconi è lo stesso che, pur di ritornare a giocare in attacco, archivia le primarie programmate solo un mese fa e scatena le reazioni indignate della base, come dimostrano i commenti rilasciati su diversi blog di area. Quel Berlusconi è lo stesso che, ricandidandosi, suscita preoccupazione in Europa, come espresso dal portavoce della Merkel, perché – per citare Fini – con lui ritornerebbe “il tempo di promesse solenni, di impegni disattesi dicendo poi che la responsabilità è di qualcun’altro e di palesi conflitti di interessi“.

Insomma, la situazione è complessa. E, se l’unione fa la forza, bisogna essere uniti e non lavorare per la divisione. Magari prendendo anche atto degli ostacoli che non permettono ai moderati italiani di ricompattarsi e affrontare insieme questo difficile momento per il Paese. Altrimenti, dovremo cominciare a pensare di impiegare quei pompieri e quei volontari non alla ricostruzione della casa dei moderati, bensì alla ricostruzione del Paese.

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