postato il 19 Agosto 2009
In una fase particolarmente delicata della missione Isaf esprimo piena solidarietà ai nostri uomini e alle nostre donne impegnate in Afghanistan contro il terrorismo e per la libertà.
Gli italiani devono essere orgogliosi dei loro militari che consentono lo svolgimento di elezioni storiche in un Paese martoriato dalla violenza e dal fanatismo religioso. Il loro mandato trae piena legittimità non solo al consenso delle forze di governo ma anche da una opposizione che non può mai smarrire una visione repubblicana delle istituzioni e degli impegni internazionali.
Pier Ferdinando
postato il 19 Agosto 2009
Casini, la Lega vuole disgregare il Paese.
E’ una vera e propria strategia. Bisogna fermarli subito
di Giacomo Galeazzi
Pier Ferdinando Casini (leader dell’Udc ed ex presidente della Camera) che effetto le fa l’attacco di Bossi all’inno nazionale?
«E’ un grave allarme politico. II sentimento di unità nazionale va difeso dalle manovre in corso. La questione non è Mameli o Verdi, la boutade di Bossi rientra nella pericolosa predicazione civile dei cattivi maestri che vogliono disgregare il tessuto identitario del Paese. Non è più la critica alla retorica dell’unita d’Italia, bensì una strategia per minare i costumi, le tradizioni, le basi della comunità nazionale. Ormai serve un’immediata e forte risposta politica perché siamo di fronte a un’emergenza pari per gravità a quella economica. [Continua a leggere]
postato il 14 Agosto 2009
Bossi è molto intelligente. Ci conosce e ci vuole evitare perché sa che siamo gli unici in Parlamento e nel Paese ad avere avuto il coraggio di dire no alla Lega, no ad un finto federalismo, no ad un provvedimento che finisce per umiliare il Mezzogiorno.
Bossi in questo momento ha carta bianca, gli è stata concessa la possibilità di fare il bello e il cattivo tempo e gli unici che hanno il coraggio di alzare la schiena davanti a Bossi siamo noi. Siamo contenti che lo abbia capito anche lui.
Pier Ferdinando
postato il 11 Agosto 2009
«Piano per il Sud, pronti a dialogare ma la Lega va frenata. La classe dirigente del Mezzogiorno ha fallito»
di Antonio Troise
«Dialogare sul Mezzogiorno è un obbligo per tutti. Ma il governo deve scoprire le carte». Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc, non nasconde la sua preoccupazione sul «peso» della Lega nell’esecutivo. Ma chiede che gli impegni siano messi nero su bianco. «Come sarebbe possibile opporsi alle buone intenzioni di chi annuncia un “new deal” per il Sud – riconosce nell’intervista al Mattino – Abbiamo tutti un desiderio: che si passi dalle parole ai fatti. Mi sembra, però, che Berlusconi sia più impegnato in una gigantesca propaganda mediatica che a mettere in piedi un progetto serio per il Meridione. Speriamo che tutto non si risolva nell’ennesima presa in giro degli italiani».
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postato il 10 Agosto 2009
Bisogna riconoscere che Berlusconi è un grande venditore e questa estate è impegnato a vendere ancora propaganda agli italiani. Ma qui non c’è più la campagna elettorale ci sono da risolvere i problemi, e oggi in Italia la Lega sta determinando la politica, dalle ronde alle gabbie salariali, ai dialetti regionali, alle bandiere regionali,tutto quello che si fa lo si fa perché lo vuole la Lega. Bisogna bloccare questa deriva.
Pier Ferdinando
postato il 9 Agosto 2009
Pubblichiamo da “Nuovo Quotidiano di Puglia” l’intervista a Pier Ferdinando Casini
di Adelmo Gaetani
«Vengono alla luce tutte le contraddizioni del quadro politico nazionale. È stata concessa alla Lega la golden share di questa maggioranza e oggi tutto ruota intorno all’iniziativa leghista, dalla ronde ai dialetti alle bandiere regionali. La politica si muove in senso nordista: non c’è mai stato un trasferimento di risorse così forte dal Sud verso la parte ricca del Paese, com’è successo nell’ultimo anno».
Il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, da Otranto, dove è in vacanza con la famiglia, traccia con tinte fosche la situazione politica e spara a zero su quel «fantomatico partito del Sud promosso da gente che ha avallato le scelte nordiste del Governo». [Continua a leggere]
postato il 8 Agosto 2009
Il coraggio delle scelte,
di Pier Ferdinando Casini
Gentile Direttore,
ancora una volta dobbiamo essere grati al Presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi.
Nel suo intervento sulle colonne del Messaggero ha richiamato tutti a prendere coscienza non delle boutade agostane in salsa leghista, dalle secessioni alle bandiere regionali, ma della difficile situazione economica del paese. Condividiamo le sue parole: solo un forte senso di unità nazionale e politica, insieme ad una responsabile coscienza civile, può rendere agli italiani un futuro migliore. [Continua a leggere]
postato il 5 Agosto 2009
La vicenda dei fondi per il Mezzogiorno e del minacciato partito del Sud è stata una bella recita con attori neanche troppo brillanti. L’ennesima riunione del Cipe non ha fatto altro che sbloccare risorse già assegnate da mesi alla Sicilia. In questo anno di governo di riunioni del Cipe ne abbiamo viste tante, abbiamo visto tanti interventi finanziati, ma registriamo che alla fine del film gli investimenti dello Stato in questo periodo sono calati del 20% rispetto l’anno precedente.
Pier Ferdinando
postato il 5 Agosto 2009
Ancora una polemica scatenata dal Carroccio. Parliamo delle “gabbie salariali”, proposta rilanciata ieri dal ministro per la Semplificazione normativa Roberto Calderoli e cui oggi La Padania dedica la sua pagina d’apertura con un titolo inequivocabile: «È tempo di gabbie salariali». Nell’articolo si sostiene che Bankitalia “benedice” le gabbie salariali. Il riferimento è ai dati pubblicati dall’istituto sulle differenze nel livello dei prezzi al consumo tra Nord e Sud, riferiti al 2006, che evidenziano un costo della vita del 16,5% inferiore nel Mezzogiorno rispetto al Nord. La Lega ha quindi rilanciato la sua battaglia a favore dell’adeguamento dei salari al costo della vita, per usare le parole di Bossi “salari territoriali”. [Continua a leggere]
postato il 31 Luglio 2009
Quattro miliardi alla Sicilia: e il resto del Sud quanto dovrà aspettare?
Sono molto preoccupato per le sorti della Repubblica di un Paese in cui nascono gruppi territoriali pronti a ricattare il governo, e a cui il governo si sottomette per sedare la rivolta.
Quattro miliardi dall’Esecutivo ai siciliani ma Calabria, Campania, Puglia…quanto dovranno aspettare? In quelle regioni ci sono cittadini di serie B? E quando arriverà una fetta anche per loro? La verità è che piccoli rivoli corporativi stanno mettendo in discussione l’unità d’Italia. Il governo sta perpetrando l’idea del clientelismo politico.
La politica deve recuperare dignità, dare risposte nazionali a problemi locali. Nei prossimi mesi ipotizziamo tante vicende come quella siciliana. Questo governo non ha più un disegno generale, cerca solo di evitare lo smottamento della maggioranza. Ma lo smottamento si evita solo governando per gli italiani e non per una parte di essi.
Pier Ferdinando