postato il 15 Aprile 2010
Per le carceri italiane è emergenza continua. Ad agosto dello scorso anno la Corte europea ha condannato il nostro Paese per il mancato rispetto degli spazi di sopravvivenza elementari per detenuto che l’Europa richiede.
Ad oggi nulla è cambiato. Per i detenuti stare in piedi tutti contemporaneamente nella stessa cella è impossibile. Così si è costretti a fare quasi tutto restando stesi sul letto: scrivere, leggere, guardare la televisione e anche mangiare.
Le condizioni di “non vita” nei penitenziari italiani sono state denunciate martedì scorso dal portavoce della comunità di sant’Egidio Mario Marazziti, alla presentazione di un dossier sulle carceri.
Alcuni dati: nel 2008 i nuovi carcerati sono stati 93mila, a fronte di una capienza dei penitenziari pari a 43mila posti. Dal gennaio a marzo di quest’anno 2204 detenuti in più (+ 3,38%). Nel periodo gennaio-agosto 2009 si è registrato un calo medio dell’8,2% di tutti i reati commessi, ma gli arresti sono saliti del 5%, con la media di 440 nuovi ingressi nei penitenziari ogni giorno. [Continua a leggere]
postato il 14 Aprile 2010
Qualche giorno fa un imprenditore di Adro, in provincia di Brescia, ha saldato il debito contratto da alcune famiglie del paese con la mensa della scuola, che era costato l’esclusione di alcuni bambini dai pasti. Un gesto che non ha placato le polemiche. Duecento genitori hanno scritto al sindaco leghista Oscar Lancini per chiedere il rispetto delle regole, suggerendo a chi non riesce a pagare la retta di tenere i propri figli a casa. Lo stesso primo cittadino dopo il gesto dell’imprenditore è apparso critico e ha dichiarato: “il problema è stato spostato, per non dire aggravato”.
Di recente, proprio su questo blog, abbiamo parlato dell’epidosio di Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza, dove la giunta comunale guidata dal Pdl e Lega aveva stabilito che 9 bambini non potessero usufruire della mensa della scuola elementare.
Da un lato c’è chi esige il rispetto delle regole ad ogni costo, dall’altro chi sottolinea l’esigenza di costruire una società in grado di aiutare chi è in difficoltà.
Per avviare una riflessione su questo tema, pubblichiamo di seguito la lettera del benefattore bresciano.
La lettera:
“Sono figlio di un mezzadro che non aveva soldi ma un infinito patrimonio di dignità. Ho vissuto i miei primi anni di vita in una cascina come quella del film “L’albero degli zoccoli”. Ho studiato molto e oggi ho ancora intatto tutto il patrimonio di dignità e inoltre ho guadagnato i soldi per vivere bene. E’ per questi motivi che ho deciso di rilevare il debito dei genitori di Adro che non pagano la mensa scolastica. [Continua a leggere]
postato il 2 Aprile 2010
Alle scorse elezioni un elettore su tre non è andato a votare: solo il 50% dei voti espressi è andato a Pdl e Pd mentre le estremità si sono rafforzate, la Lega da un lato e Grillo dall’altro. Questo non è un problema nostro, ma della democrazia italiana.
Pier Ferdinando
postato il 31 Marzo 2010
Sulle riforme siamo aperti al dialogo se c’è la volontà di fare cose serie, ma bisogna passare dalle parole ai fatti perché le troppe chiacchiere sono state una delle cause dell’astensionismo alle elezioni regionali. Prima delle riforme istituzionali dobbiamo occuparci di quelle sociali: famiglia, lavoro e fisco per uscire dalla crisi. La maggioranza ha la responsabilità di fare proposte serie, l’opposizione non può sottrarsi alle sue responsabilità. Bisogna ricucire, non solo litigare, lavoriamo insieme in Parlamento evitando litigi e propaganda.
Pier Ferdinando
postato il 30 Marzo 2010
Grazie a chi ha lavorato per questa campagna elettorale. Siamo stati decisivi ovunque e siamo migliorati rispetto alle scorse amministrative.
Dai risultati delle elezioni emergono però elementi preoccupanti: il primo è l’astensionismo. Il secondo è che nell’ambito delle coalizioni hanno vinto le formazioni più estremiste.
Abbiamo cercato di frenare l’avanzata di una coalizione che al nord è imperniata sulla Lega: in Liguria ci siamo riusciti.
Il boom della Lega nel nord Italia è anche il frutto delle scelte politiche del Pd, un partito sempre più condizionato da Di Pietro e dai Grillini. Ora l’Udc andrà avanti per la sua strada: seguiremo il nostro progetto, perché il Paese ci chiede coerenza. Saranno i fatti a dimostrare se le nostre preoccupazioni sono vere.
Pier Ferdinando
postato il 27 Marzo 2010

Una chiacchierata a tutto campo sul voto e sul dopo-voto con il leader dell’Unione di centro
Pubblichiamo da ‘Liberal’ l’intervista a Pier Ferdinando Casini di Errico Novi
Tutto quanto poteva servire a svuotare di significato questa campagna elettorale è stato fatto: dalle liste perse nei corridoi alle adunate nel segno del populismo. [Continua a leggere]
postato il 26 Marzo 2010

“Allearsi con Bersani? Deve mollare Di Pietro”
Pubblichiamo da ‘la Stampa’ l’intervista a Pier Ferdinando Casini di Carlo Bertini
Passiamo dai giuramenti di Pontida, ai falò di Calderoli e al trasferimento del Senato federale a Torino. E c’è ancora chi pensa che siamo governati da una maggioranza di persone serie. La cosa è stupefacente». Pier Ferdinando Casini sta per trasferirsi da Milano in Piemonte per dare man forte a Mercedes Bresso e fa un sobbalzo quando sente le parole con cui Berlusconi invita a non votare l’Udc anche se alleato con il centrodestra in alcune regioni chiave come Lazio e Campania. «Si vede che non ricorda di avermi implorato di stringere alleanze e che mi considera l’unico suo nemico se mentre sta a Bruxelles si occupa di noi invece che della crisi greca. Mi sembra confuso e disperato e da lunedì sarà un leader dimezzato se a vincere sarà la Lega contro la quale siamo noi l’unico baluardo».
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postato il 25 Marzo 2010
«Dal premier campagna rabbiosa, vuole abolire la par condicio per restare solo in tv. Ma è un segno di debolezza»
Pubblichiamo da ‘Il Messaggero’ l’intervista a Pier Ferdinando Casini di Claudio Rizza
Pier Ferdinando Casini non ne può più di questa Italia devastata dalle liti, del tutti contro tutti: «Serve una riconciliazione nazionale». Il problema, dice in un’intervista al Messaggero, non è occupare il centro, ma creare un partito che si ponga questo obiettivo. La campagna furiosa di Berlusconi è giudicata un grave errore che «aumenterà l’assenteismo». « Una volta il premier era lieve e simpatico, ora è rabbioso e arrogante». E aggiunge: «Guai ad abbassare il tasso etico di questo Paese». Il leader dell’ Udc vede una similitudine tra il Cavaliere e Sarkozy: troppe promesse non mantenute. E un pericolo grave: che stia cedendo la sovranità a Bossi, che con lui gioca come il gatto col topo. E dopo le elezioni si porrà il problema del rapporto tra i due. Quanto alla polemica sull’intervento del cardinal Bertone, Casini afferma che «i vescovi vanno sempre ascoltati, ma non secondo le convenienze, bensì secondo le convinzioni».
Presidente Casini, la campagna elettorale sta finendo. Per lei com’è stata?
«Brutta. Una campagna dove s’è parlato sempre e solo di questioni che nulla hanno a che vedere con le elezioni regionali. Tutti impegnati a politicizzarla». [Continua a leggere]
postato il 24 Marzo 2010
Berlusconi ci teme. Il voto per l’Udc è utile alla gente
Pubblichiamo da ‘QN’ l’intervista a Pier Ferdinando Casini di Marcella Cocchi
Ripete di essere sereno. Rivendica di aver fatto scelte coraggiose, pragmatiche, «sempre per e mai contro». L’opposto, insomma, dell’«opportunismo politico» di cui è accusata l’Udc, alleata a volte con il centrodestra a volte con il centrosinistra, spesso in corsa solitaria. E senza risparmiare critiche né a Berlusconi né a Bersani il leader dei moderati attende il verdetto elettorale. [Continua a leggere]
postato il 21 Marzo 2010
Nelle regioni italiane in cui si voterà tra una settimana l’impegno di ciascun candidato deve essere quello di governare in maniera onesta e risolvere i problemi del territorio. Se così non sarà, i cittadini continueranno a perdere fiducia nella politica.
Pier Ferdinando