“Per difendere i propri interessi e i propri valori: al Nord per fermare l’arroganza della Lega, prima che sia troppo tardi, al Sud per affermare l’alternativa di buon governo contro i fallimenti della sinistra”.
Pier Ferdinando Casini conclude la campagna elettorale con una conferenza stampa con Renata Polverini, candidata governatore per il Lazio: “Ringraziamo tutti i nostri candidati presidenti che si sono battuti come leoni”.
Allo spazio di Rai Parlamento, diretto da Giuliana Del Bufalo, si fa il punto sulla campagna elettorale, sui programmi di governo regionale e sulle contrapposizioni nel Paese: ‘l’obiettivo è riconciliare l’Italia’.
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“Non mi piacciono le piazze unite, magari solo dall’odio contro Berlusconi, che convoca Di Pietro e non mi piace neanche che chi ha vinto le elezioni vada in piazza a fare delle buffonate tipo i giuramenti dei governatori. Chi ha vinto le elezioni deve rispondere di quello che ha fatto”.
Nel corso dell’intervista al Tg1, si parla dell’appello del Cardinal Bagnasco e si affontano temi della campagna elettorale delle prossime elezioni regionali. “Ogni campagna elettorale nuove promesse: il presidenzialismo, la giustizia, ma perché non si sono realizzate queste cose con 100 deputati di maggioranza? E’ una vergogna che nessuno, salvo noi, abbia parlato dei temi che riguardano i cittadini italiani”.
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Manifestazioni di piazza di Pd e Pdl? Sono contento di essere rimasto fuori. Io sono con la maggioranza silenziosa degli italiani, quelli che non vanno in piazza, quelli che vogliono che cambi la politica italiana, quelli che sono profondamente seccati perché la politica è distante dalla domande che loro formulano giornalmente. Berlusconi, dopo due anni di governo, con cento parlamentari di maggioranza va in piazza, ma a fare che cosa? [Continua a leggere]
Pubblichiamo da “Il Corriere della Sera” l’intervista a Pier Ferdinando Casini di Paola Di Caro
Onorevole Pier Ferdinando Casini, Berlusconi dice che l’Udc è «il peggio del peggio della vecchia politica», e che se fosse dipeso da lui e non dal suo partito, non si sarebbe alleato con voi alle Regionali. Che ne pensa? «Penso che è un po’ nervoso. Lo capisco, ma gli consiglio di stare sereno, anche perché per la prima volta il Pdl ha dimostrato di essere un partito democratico, dovrebbe rallegrarsene».
Pare di no, che non sia affatto allegro quando pensa a voi.
«Mi spiace, ma mi è del tutto indifferente. La verità è che noi per Berlusconi rappresentiamo una sfida molto più impegnativa di quella con la sinistra: lui pensa di essere il padrone dei moderati, ma deve rassegnarsi a convivere perlomeno in condominio. Siamo più piccoli, è vero, ma abbiamo più tempo davanti rispetto a lui…». [Continua a leggere]
Pubblichiamo da ‘la Repubblica’ l’intervista a Pier Ferdinando Casini
di Goffredo De Marchis
Fa capire che l’Udc sta per rompere gli indugi, scegliendo da che parte schierarsi. «Le regionali non sono prove generali per mandare a casa Berlusconi. Ma gli esperimenti delle regioni possono mostrarci qual è la strada giusta per il futuro dell’Italia». E il vero esperimento, rispetto agli anni della Casa delle libertà, è l’alleanza tra Udc e Pd in alcune zone. Sulla piazza del centrosinistra però Pier Ferdinando Casini non cambia idea: «Un bel ricostituente per il Cavaliere». [Continua a leggere]
Il leader Udc allo spazio di approfondimento politico di SkyTg24, condotto da Massimo Leoni.
“Il legittimo impedimento era il male minore, poi alla Camera hanno voluto estendere il provvedimento, secondo noi erroneamente, anche ai ministri, non hanno voluto accogliere i nostri rilievi e per questo ci siamo astenuti. Al Senato hanno apposto la Fiducia e noi come partito di opposizione è chiaro che votiamo contro.
Caos liste? Riteniamo sbagliato l’accanimento di Berlusconi contro i giudici, mentre avrebbe dovuto accanirsi contro i suoi che per loro stessa ammissione hanno sbagliato a consegnare le liste, così come Bersani sta commettendo l’errore di seguire il ‘pifferaio’ Di Pietro.
Ieri le statistiche hanno rivelato che l’Italia nel 2009 ha registrato un calo del Pil del 5,1%, la più grande flessione dal 1970: non dovrebbe essere questa la principale notizia dei giornali?”.
Noi non saremo in nessuna piazza perché il Paese non ha bisogno di piazze che fomentano l’odio per l’avversario politico ma che si risolvano i problemi. Ha bisogno di un grande disegno riformatore che ponga al primo posto il quoziente familiare e una gestione della sanità libera dell’intromissione dei partiti.
“Esistono motivi per ritenere che l’attenzione dedicata dalla Lega alla religione cattolica non sia genuina né disinteressata, ma espressione di una debolezza che appare invincibile a più livelli. È la Lega stessa che, non troppi anni fa, incitava “i popoli del Nord” al protestantesimo contro la Chiesa di Roma e al panteismo”. L’articolo a firma di Flavio Felice e Paolo Asolan, del Centro Studi Tocqueville-Acton, sulle colonne de ‘Il Riformista’ di oggi. [Continua a leggere]
Pubblicato da Pier Ferdinando Casini | su: Facebook
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