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Non solo il mondo sportivo, ma anche quello politico deve farsi molte domande… una cosa semplice… non basterebbe far rispettare le leggi vigenti????
comunque concordo con lei, chiudersi a riccio sulle dichiarazioni di “Don” Fabio è “pericoloso”…
Presidente, Capello ha detto la verità, dalla seria A ai Dilettanti purtroppo è una crudele verità! Poi se ci vogliamo bendare gli occhi è un altro discorso..Galliani è sotto protezione per le minaccie degli ultras milanisti. Cannavaro quando firmò alla juve qst estate in società ci furono contestazioni, offese..Il derby romano sospeso dagli ultras?? Atalanta-Milan sospesa per ordine di un ultras Bergamasco?Taranto-Massese..Omolade giovane nigeriano che giocava nel Treviso, fu costretto a cambiare squadra per colpa di una tifoseria(4 gatti) che non sopportava il suo colore della pelle..Chi segue il calcio sa perfettamente che Capello dice la verità
mi sembra paradossale…faccio sempre molta fatica a parlare di violenza quando si parla di sport…lo trovo inconcepibile, ecco tutto.
E’ vero: negli stadi comandano gli ultras. si sta facendo tanto, per la sicurezza, ma forse non abbastanza. E fare giocare un pò meno partite, promuovendo magari sport più poveri e più sani???
Se l’allenatore della nazionale inglese, Fabio Capello ha fatto questa denuncia, ci sarà una motivazione valida e veritiera. Significa, che dopo molti anni di esperienza sui campi di gioco ha potuto constatare di persona che negli stadi comandano gli ultras. Questa “questione” dovrebbe far riflettere il mondo della politica. La soluzione è prendere il prima possibile provvedimenti seri, cercando di disciplinare e responsabilizzare le componenti più vivaci delle tifoserie delle varie società di calcio italiane. Lo stadio deve essere un luogo, accessibile anche ai genitori che desiderano portare i loro figli piccoli a vedere la loro squadra giocare.
Credo che sia giusto precisare che la maggioranza delle persone che si reca negli stadi italiani sia gente che vuol vedere solamente una partita di calcio. Il problema esiste ma non gli va dato risalto perchè è quello che vuole quella minoranza che crede che il territorio dello stadio sia una zona franca. La tessera del tifoso è un inizio speriamo di non fermarci in questa strada, creare un piano poliennali per stadi nuovi e sicuri e magari un ridimensionamento degli ingaggi per rispetto dei lavoratori e dei giovani.
Gentile Presidente e tutti Voi Lettori,
perchè non possiamo portare un bimbo con serenità allo stadio a vedere una partita?
Perchè non possiamo andare allo stadio a far festa e cantare per la nostra squadra del cuore senza offendere l’avversario?
Perchè non possiamo brindare con l’avversario a fine partita?
Perchè delle persone sono morte, tra i tifosi o tra i poliziotti, nel passato?
Questo è lo sport, il calcio, che è un atto atletico, e a volte anche artistico, molto bello?
Coloro che hanno criticato Fabio Capello per le sue parole hanno dimostrato ai miei occhi di non sapere accettare critiche, tra l’altro realistiche, e di volere tenere gli occhi bendati certamente su una parte dei tifosi, anche se non tutti. Forse non sono le persone giuste per rappresentare i vertici del calcio.
Buona giornata
Vincenzo
Bravo Casini a non rimanere in silenzio di fronte ai vertici dello sport e del calcio che non vogliono affrontare fino in fondo il problema culturale che il nostro paese ha sullo sport e sul calcio in particolare. Hanno accusato Capello di parlare ora che si trova all’estero e di non aver parlato prima: ma è chiaro che chi parla in maniera chiara contro certi ultras o chi non li appoggia rischia seriamente di essere emarginato o di vivere sotto scorta. E poi proprio andando all’estero si respira un’area diversa verso lo sport. In Inghilterra per anni si è accusato gli hooligans, minoranza che è stata duramente combattuta dalle autorità inglesi, senza guardare che gli stadi non avevano barriere e che i tifosi si offendevano in modo goliardico senza sprigionare la violenza e dimenticando che da noi la domenica è impossibile per le famiglie andare allo stadio in maniera tranquilla, che un tifoso non può camminare in trasferta con la sciarpa della propria squadra senza rischi, che ogni domenica viaggiare sui treni vuol dire ritardi e rischi se c’erano dentro gli ultras e che ogni domenica si spendono un sacco di soldi pubblici per pagare carabinieri e poliziotti anche quando ci sono pochi tifosi allo stadio: un vero scandalo!
Le norme di questi anni non sembrano risolvere il problema vero che è sicuramente innanzitutto culturale e di rispetto per l’avversario (anche nello sport), limitano i tifosi e blindano ancora di più gli stadi. Bisognerebbe invece andare verso stadi di proprietà delle società che dovrebbero creare ambienti più accoglienti a dimensione familiare, più steward e meno forze dell’ordine e tolleranza zero per chi compie atti di violenza. ci vorrebbe una rivoluzione oppure sarebbe meglio chiudere per un pò. Con i problemi che ci sono occupare le forze dell’ordine per gli ultras sarà sempre più intollerabile.
Concordo pienamente con lei,presidente.. In Italia comandano gli ultras, e questo allontana dagli stadi molte persone. Amo il calcio (forza Juve, eh! 😀 ), e sarebbe bello tornare a parlare di calcio, non di scontri, il lunedì. C’è bisogno di più sicurezza, e di una severa condanna nei confronti di questi che io chiamo criminali. Mi schiero al fianco delle forze dell’ordine, quindi, senza se e senza ma.
Marta
Si capisce dal continuo allontanamento delle famiglie dagli stadi che il calcio appertiene sempre più agli ultras.tutte le proposte fatte perche gli stadi vadano nelle mani delle società si perdono per strada solo perche è un quadagno che i comuni perdono.
Il problema è che la giustizia nel caso “Stadio” non fa il suo dovere!
E poi sarebbe necessario il divieto assoluto a vita a chi nello stadio va per picchiare, accoltellare o peggio!
…e si risolverebbe tutto!
Il mio concetto è certezza della pena!
La violenza negli stadi è un reato grave perché ci sono bambini e si va per divertirsi e tifare per la propria squadra, quindi quelli violenti non ci devono entrare.
Vi siete chiesti perché negli altri Paesi non c’è neanche la rete di protezione verso il campo?
Un’invasione in campo significa che quella persona non entrerà più in uno stadio a vita!
Riflettiamoci su: il problema “Certezza della pena” in Italia risolverebbe molti problemi su varie questioni: oltre al calcio, anche la criminalità crescente in tutte le sue forme.