Giovedì 27/7 Convegno ‘L’Italia ricorda Simone Veil’

postato il 23 Luglio 2017

Giovedi’ 27 luglio, alle ore 16.00, a Palazzo Carpegna avra’ luogo il convegno “L’Italia ricorda Simone Veil”.
A rendere omaggio a questa straordinaria protagonista della storia francese ed europea del XX secolo, testimone dell’orrore della Shoah e primo presidente del Parlamento europeo a elezione diretta, saranno importanti personalita’ politiche ed istituzionali.
L’incontro, presieduto dal presidente della Commissione Affari esteri del Senato, Pier Ferdinando Casini, vedra’ gli interventi dell’ex Ministro degli Esteri, Emma Bonino, e del Ministro degli Affari europei della Repubblica francese, Nathalie Loiseau. Introdurra’ i lavori il Presidente del Senato, Pietro Grasso.
L’evento, promosso dalla Commissione Affari esteri di Palazzo Madama, e’ organizzato presso l’Aula della Commissione Difesa del Senato (Via degli Staderari, 2)

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In memoria di Helmut Kohl

postato il 4 Luglio 2017

Il mio intervento al convegno organizzato alla Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani insieme al Presidente del Senato, Pietro Grasso, al Presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, al Senatore a vita, Mario Monti e al Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Angelino Alfano.

 

Oggi il Senato della Repubblica onora un grande europeo tedesco, un gigante del nostro tempo, un democratico cristiano che ci ha insegnato qual è il cuore e l’essenza della politica.
Sono grato al Presidente Grasso per aver condiviso l’idea di fermarci oggi insieme a riflettere su questa straordinaria testimonianza.
Saluto, oltre ai prestigiosi relatori, gli illustri ospiti e gli ambasciatori accreditati; in particolare l’ambasciatrice della Repubblica Federale di Germania, Susanne Wasum-Rainer.
Il nome di Helmut Kohl può a pieno titolo essere associato ai grandi statisti della ricostruzione europea, da Alcide De Gasperi a Konrad Adenauer. Ma a me viene in mente di avvicinarlo ad un’altra grande personalità, che io ho avuto l’onore di accogliere nel Parlamento italiano: Giovanni Paolo II.
Sì, Helmut Kohl e Giovanni Paolo II hanno dato un’impronta indelebile alla storia del ‘900.
Grazie alla loro straordinaria tensione morale e alta intelligenza politica hanno concorso più di ogni altro all’abbattimento dei muri che la storia aveva impropriamente collocato nel centro dell’Europa.
Il Grande polacco e lo statista tedesco sono stati gli artefici principali della riunificazione: grazie a loro si sono disintegrati i muri, segno su cui tutti noi oggi dovremmo riflettere.
Le grandi pagine di storia coincidono con la capacità di prendersi per mano e non certamente di innalzare steccati divisivi.
Essi ci hanno riconsegnato un’Europa nella sua dimensione storica e geografica, consentendo a tutti noi di riabbracciare fratelli con i quali abbiamo vissuto l’amarezza di laceranti separazioni.
Basterebbe questo per consegnare alla storia Helmut Kohl, l’uomo della riunificazione tedesca e della unificazione europea; colui che ci richiamava, come anni prima aveva fatto De Gasperi, alla necessità di dare un’anima all’Europa, convinto che senza una politica estera e di difesa comune difficilmente l’economia e la moneta unica avrebbero potuto reggere a lungo l’affanno e il decorrere dei tempi.
Ma oggi è giusto ricordare con un esempio concreto in che cosa si sia manifestata la sua diversità rispetto all’ordinarietà di altri leader politici. Alla vigilia della riunificazione tedesca, egli decise la parità tra il marco dell’est e quello dell’ovest, pur in presenza di opinioni ferocemente contrarie da parte della constituency finanziaria ed economica tedesca, della Bundesbank e delle associazioni degli industriali, oltre che di gran parte dei suoi elettori.
Quella scelta probabilmente determinò la sconfitta di Kohl alle elezioni successive, ma grazie ad essa oggi vediamo una Germania unita e forte, che in pochi anni ha colmato gli squilibri tra la parte più progredita del Paese e quella arretrata, per gli errori del sistema comunista.
Strasburgo, sede del Parlamento europeo, ha onorato sabato il Cancelliere tedesco e tanti statisti mondiali ne hanno ricordato le caratteristiche peculiari.
Lo faremo anche noi oggi con testimonianze inedite ma io vorrei concludere con due annotazioni.
Oggi rendiamo un tributo di affetto ad un grande amico dell’Italia, ad un uomo che in frangenti difficili per la nostra storia nazionale non ha mai mancato di tenderci la mano. Ricordo a tal proposito le confidenze di Carlo Azeglio Ciampi che con il cancelliere ebbe un rapporto particolare. Nel momento in cui nei salotti della finanza europea molti ipotizzavano un euro senza l’Italia, Helmut Kohl, sfidando perplessità anche legittime, spiegò a tutti che un’Europa senza l’Italia sarebbe stata semplicemente un non senso.
Accanto a Germania e Francia, l’Italia svolse in quegli anni, e a mio parere dovrà continuare a svolgere per il futuro, un ruolo di avanguardia europea nella convinzione che la relazione franco-tedesca quando è all’altezza delle sfide della storia non può mai essere esclusiva.
L’ultima annotazione è un ricordo personale: ho conosciuto Helmut Kohl tanti anni fa e ho condiviso con lui momenti per me indimenticabili. Dall’informalità di serate nella sua birreria preferita di Berlino ad occasioni analoghe in Roma negli anni seguenti al suo abbandono della Cancelleria, non è facile descrivere che cosa si provava di fianco ad un monumento della storia.
Io ne ho visto un uomo di grande umanità, di profonde convinzioni ideali e di grande orgoglio nel superare le amarezze anche personali che la vita pubblica e quella privata gli avevano inflitto.
Penso che, come spesso capita, in questi giorni sia stato restituito al Cancelliere Kohl ciò che i percorsi tormentati della politica e della vita a volte gli avevano tolto.

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Migranti: «Si rischia di regalare il Paese al populismo, se nessuno collabora ci serve un piano B»

postato il 4 Luglio 2017

L’intervista di Marco Ventura pubblicata sul Messaggero

«Serve un piano B dell’Italia». Pier Ferdinando Casini, presidente della Commissione Esteri del Senato, non crede più alle dichiarazioni d’intenti dei partner europei e suggerisce un’agenda concreta sull’immigrazione. «Il vertice europeo giovedì servirà a capire se oltre alle parole, a una generale consapevolezza, si passerà ai fatti. La determinazione del governo italiano, del ministro dell’Interno Minniti, ha prodotto frutti, ma adesso non c’è più un secondo tempo e se vogliamo essere efficaci nelle trattative dobbiamo avere un piano alternativo.»

Quale sarebbe il piano B?
«Tre punti. Il primo: la parziale chiusura dei porti che sono ingolfati e al limite della capacità recettiva, e il dirottamento delle navi in altri porti. Secondo: l’adozione di una linea nazionale più rigorosa verso le navi delle Organizzazioni non governative che adottano comportamenti sospetti come spegnere i transponder quando si avvicinano alle acque libiche. Una cosa inaccettabile, che nulla ha a che fare con lo straordinario esempio del volontariato e che introduce un’ombra, un sospetto sulla correttezza delle operazioni. Queste navi non devono poter attraccare da noi.»

Il terzo punto?
«Se la situazione rimane com’è, le navi che battono bandiere per esempio spagnole e francesi devono essere dirottate sui porti della Corsica o delle Baleari. Perché dobbiamo farci carico noi di tutto e di tutti? La situazione in Italia è esplosiva, la rete di accoglienza straordinaria che il Viminale ha messo in campo tramite i prefetti è allo stremo e rischiamo di regalare il paese all’anti-europeismo e al razzismo.»

Un netto cambio di politica?
«L’Italia ha già dimostrato di avere un grande spirito umanitario, fra l’altro con la missione Mare Nostrum. Adesso non abbiamo scelta. L’altro tema è la Libia. Una parte di quanti vengono salvati devono poter essere riportati in centri d’accoglienza gestiti dall’Onu in Libia. Ci vuole una missione europea sui confini tra Libia e altri Paesi subsahariani. È importante che abbiamo missioni dall’Afghanistan al Libano, ma è paradossale che ne l’Italia ne l’Europa siano presenti nella Libia del Sud da dove transitano i profughi. Che non sono libici.» [Continua a leggere]

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Migranti: “Le minacce a vuoto? Danneggiano l’Italia”

postato il 2 Luglio 2017

Le Ong straniere attracchino nei loro porti

L’intervista di Veronica Passeri a Pier Ferdinando Casini, pubblicata su QN

Le navi delle Ong francesi e spagnole che salvano migranti in mare attracchino nei porti francesi e spagnoli. Secondo Pier Ferdinando Casini, presidente della commissione Esteri del Senato, bisogna iniziare da questo. Ma attenzione a lanciare all’Ue ‘avvertimenti’ che poi non si mettono in pratica. È controproducente.

Presidente Casini la preoccupa ciò che sta avvenendo sul fronte immigrazione?

«La pressione è ormai insostenibile, le prefetture non ce la fanno più a distribuire sul territorio i migranti né i Comuni ad accoglierli: a questo punto la solidarietà di rito che ci arriva dall’Ue rischia quasi di essere insultante. Gli elogi e i complimenti fanno piacere ma qui rischiamo che la pressione migratoria, nel periodo estivo di massimo afflusso, sia ingestibile».

Chiudere i porti è una soluzione?

«Ora io non so se è possibile, in base agli accordi internazionali, la chiusura dei porti, so che una cosa è possibile: le navi delle Ong che battono bandiera francese o spagnola vadano ad attraccare nei porti francesi e spagnoli, alle Baleari o in Corsica, dove vogliono, ma non è più possibile che vengano tutte da noi». [Continua a leggere]

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L’Italia, l’Europa ed Helmut Kohl: convegno al Senato 04/07

postato il 30 Giugno 2017

“Il Parlamento italiano celebra Helmut Kohl. A tre settimane dalla scomparsa dello statista tedesco, la Commissione Affari esteri del Senato, martedì 4 luglio, alle ore 11.00, ha organizzato presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani (Via della Dogana Vecchia 29) un convegno alla sua memoria dal titolo: “L’Italia, l’Europa ed Helmut Kohl”, alla presenza di importanti personalità politiche ed istituzionali italiane ed internazionali.
L’incontro, presieduto dal Presidente della Commissione Affari esteri del Senato, Pier Ferdinando Casini, vedrà gli interventi del Presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, del Senatore a vita Mario Monti, del Ministro degli Affari esteri, Angelino Alfano. Aprirà i lavori il Presidente del Senato, Pietro Grasso”.

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Ue: non possiamo essere “eurotimidi”

postato il 21 Giugno 2017

Necessario affermare l’inevitabilità del progetto europeo

L’intervento in Senato di Pier Ferdinando Casini dopo le comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 22 e 23 giugno 2017 del Presidente del Consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni

Signora Presidente,

cercherò di essere all’altezza di un impegno europeo anzitutto restando nei tempi europei. Consentitemi, in apertura di questo mio breve intervento, di associarmi alle parole del presidente Gentiloni e del presidente Monti nel ricordo di un grande europeo e di un grande amico dell’Italia, Helmut Kohl.

Il 4 luglio, per iniziativa del presidente Grasso e anche del sottoscritto, noi lo commemoreremo in Senato. Il presidente Napolitano sarà tra i relatori principali, come è giusto che sia. Il Parlamento italiano deve un omaggio particolare a Helmut Kohl e vorrei dire che l’Italia gli deve un omaggio perché Helmut Kohl, nei passaggi fondamentali in cui molti teorizzavano una Europa ristretta e chiusa rispetto alla possibilità dell’Italia di svolgere un ruolo da protagonista, ha sempre voluto difendere il ruolo essenziale del nostro Paese in Europa.

Spesso vediamo i tedeschi come dei carnefici rispetto al richiamo costante che essi esercitano sui conti pubblici italiani e sulla politica del rigore. Bisogna cercare a volte, però, di mettersi anche nei panni altrui e capire il rapporto tra i governanti tedeschi e la loro opinione pubblica.

Comunque, per quanto riguarda la moneta unica, io ricordo le confidenze di Ciampi, molto chiare in proposito: Kohl è stato determinante affinché l’Italia non fosse esclusa dal nucleo della moneta unica. È stato veramente un grande amico dell’Italia e, soprattutto, un uomo che, come il presidente Monti ha ricordato, ha saputo sacrificare anche il proprio destino politico ad un ideale più forte, che era quello dell’Europa. Dunque, il 4 luglio questo omaggio del Parlamento italiano sarà un omaggio doveroso e necessario. [Continua a leggere]

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Ius soli: “Centro e destra stanno solo cercando un tornaconto elettorale”

postato il 17 Giugno 2017

L’intervista pubblicata su Repubblica

«Il nostro paese invece di andare avanti torna indietro ed emerge la barbarie di chi sull’immigrazione vuole fare campagna elettorale». Pier Ferdinando Casini, ex presidente della Camera, ora alla guida della commissione Esteri del Senato, centrista, invita ad approvare lo Ius soli: «Mi appello prima ancora che all’umanità all’intelligenza. La parte più illuminata del centrodestra non segua i boati».

Casini, il centrodestra è compatto contro la cittadinanza ai figli di immigrati. Sbagliano?
«Quando ero presidente della Camera, eletto con i voti del centrodestra, mi schierai per lo Ius soli. E allora non ci furono boati da stadio contro. Anzi a più riprese molti si mostrarono disponibili a ragionare su un fatto di civiltà che non può essere spacciato come questione che riguarda l’invasione di migranti che da Lampedusa sta subendo il nostro paese. Qui stiamo parlando di legare a un comune destino e a un sentiment nazionale bambini che giocano coi nostri figli, che hanno la pelle di colore diverso ma che parlano il dialetto bolognese o quello milanese, che frequentano le nostre scuole, che si sono diplomati». [Continua a leggere]

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Kohl gigante dell’epoca contemporanea, mi inchino alla sua memoria

postato il 16 Giugno 2017

Amico dell’Italia e ultimo grande leader democratico cristiano

(Foto: U. Battaglia/Camera dei Deputati)

 

Sono profondamente commosso per la scomparsa di Helmut Kohl, di cui mi onoro di essere stato estimatore ed amico. La sua figura rimarrà nella storia e i suoi meriti innegabili, per la Germania e per l’Europa, sono oggi da tutti riconosciuti con rimpianto profondo.
Kohl è stato un gigante dell’epoca contemporanea, un europeo tedesco che ha sempre salvaguardato l’Italia di cui è stato profondamente amico. Con Ciampi ha voluto il nostro Paese nella moneta unica e con i Democratici cristiani, da Fanfani a Forlani, ha profondamente ed intensamente collaborato.
Penso che l’Italia dovrà ricordarlo come merita. Io mi inchino alla memoria dell’ultimo grande leader democratico cristiano

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Con Trump aumenta il disordine mondiale

postato il 9 Giugno 2017


L’intervista di Marco Ventura pubblicata sul Messaggero

Le nuove accuse dell’ex capo dell’ Fbi, James Comey, a Donald Trump sul Russiagate? «Vedremo. Sono garantista da sempre. Mi preoccupano di Trump i riflessi della sua politica estera». Pier Ferdinando Casini interpreta come cambia il mondo con Trump. Ma questo è un problema che riguarda solo gli americani, mentre mi preoccupano di Trump i riflessi della sua politica estera. Passare dal tweet in cui accusa il Qatar di complicità col terrorismo, a una telefonata all’Emiro assicurandogli la mediazione, è sorprendente… Trump aumenta il disordine mondiale».
Pier Ferdinando Casini interpreta come cambia il mondo con Trump nella doppia veste di presidente della commissione Esteri del Senato e docente di Geopolitica del Mediterraneo alla Lumsa.

Lo Stato Islamico sta per essere sconfitto. Perché solo ora?
«C’è stato un salto di qualità nella volontà dei Paesi della coalizione di colpire il Califfato. Anche chi lo aveva foraggiato sotto banco e aveva accettato di commercializzare il suo petrolio e i reperti archeologici trafugati, ha capito che era diventato un serpente troppo pericoloso per tutti e adesso c’è l’intesa a schiacciarlo».

Quale conseguenza avrà la sua sparizione?
«L’Occidente deve aspettarsi un’offensiva del terrore attraverso i foreign fighters di ritorno, paradossalmente non è scontato che la sconfitta del Califfato sia indolore per noi. Anzi, dovremmo aumentare prevenzione e vigilanza: più sarà sconfitto sul terreno siro-iracheno, più l’Isis esporterà il terrorismo, con emissari e una propaganda jihadista su Internet che fa adepti tra gli immigrati della seconda e terza generazione in Europa». [Continua a leggere]

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Bello che leader religiosi si uniscano per salvaguardia ambiente

postato il 9 Giugno 2017

L’intervento nell’ambito del G7 Ambiente, #ALL4THEGREEN.

In una tavola rotonda sul dialogo interreligioso e lotta ai cambiamenti climatici, alla presenza di Monsignor Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo Metropolita di Bologna, Adnan Badran in rappresentanza di Hassan Bil Talal, Principe di Giordania, Alfonso Arbib, Presidente dell’Assemblea Rabbinica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Giorgio Raspa, Presidente Unione Buddhista Italiana, Swamini Hamsananda Ghiri, Presidente del Comitato del Dialogo dell’Unione Induista Italiana, Sanatana Dharma Samgha.
All’evento hanno inviato un messaggio Sua Santità, Papa Francesco, e Bartolomeo I, Patriarca Ecumenico di Costantinopoli.

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