postato il 30 Dicembre 2011
“Riceviamo e pubblichiamo” di Giuseppe Portonera
Auguri di buona fine e splendido principio ai nostri lettori e ai nostri detrattori. A chi commenta con assiduità i nostri pezzi e a chi viene qui giusto per dirci che o facciamo troppo poco o facciamo tutto male. Auguri a noi che scriviamo e postiamo e a voi che ci condividete viralmente per tutta la blogosfera. Auguri a chi ha reso quest’anno indimenticabile e pure a chi, invece, passerà come un’ombra sbiadita troppo presto (e meno male). Auguri al nostro Pier, che ci ha guidato in questo 2011 di grandi passioni e importanti vittorie. Auguri al Terzo Polo, che era un’invenzione di quattro pazzi e che è diventata l’asse portante di un governo. Auguri al Sen. Monti, che ha dovuto abbandonare le comode aule universitarie per guidare un treno in corsa pronto a deragliare. Auguri ai suoi ministri che, nei pregi e difetti, nelle lacrime e nei sorrisi, sono stati una boccata d’aria pulita. Auguri al Presidente Napolitano, che ci ha dimostrato che essere moderni non è solo un dato anagrafico, e che ha fatto tanto, per ciascuno di noi.
Auguri ai coraggiosi di Piazza Tahrir e a tutte le rondini della Primavera Araba, che ci hanno ricordato il valore della democrazia e della democrazia partecipata, in special modo. Auguri alle nostre donne, a quelle vere, non di plastica, che sono la vera base di questo Paese – e auguri, tristi, ai familiari di Stefania Noce, che era una di queste donne, e che ora non c’è più a causa della cieca follia di chi scambia amore per possesso. Auguri anche ai familiari di Yara, di Sarah, di Melania e di Elisa: ricordiamo i loro nomi, le loro storie, per restituir loro la dignità – almeno quella – e strapparle alla famelica legge della spettacolarizzazione del delitto e del dolore. Auguri al rosso, al bianco e al verde del nostro Tricolore, che hanno ravvivato tutti gli altri colori della nostra identità nazionale. Auguri alla nostra Costituzione, che si fa vecchietta ma che tra la polvere delle sue pagine custodisce ancora una saggezza autentica e profonda. Auguri a Facebook e Twitter, che hanno reso il nostro 2011 più social e che sono sempre più strumenti di partecipazione democratica (e auguri a Steve Jobs, che non c’è più lo sappiamo, ma guardatevi intorno: qualcosa di suo troverete). Auguri anche a chi ha sofferto e pianto a causa di cataclismi naturali, dal Giappone alla Turchia, passando per Genova e Messina: e non credete a chi vi dice che è la Natura che si ribella, siamo noi che la vessiamo oltre ogni limite. Auguri a chi stapperà lo spumante sui tetti, per riacciuffare il proprio futuro che rischia di volar via, e chi, invece, in casa.
Auguri, tanti, a chi ogni giorno aggiunge un tassello nuovo al puzzle della propria vita. A chi sa che una gioia e un dolore, uguali non sono, ma contano entrambi. A chi sa che fa più buio proprio un attimo prima che torni l’alba e a chi non si arrende a un sistema che non va e cerca caparbiamente di cambiare le cose, si chiami indignados o impegnados. A loro (e anche a noi) facciamo un augurio particolare e ben preciso: buona fortuna. Il che potrebbe sembrarvi sciatto o banale, ma niente di più sbagliato: homo faber fortunae suae, dicevano i Latini. Gli artefici del nostro destino siamo noi.
Auguri, auguri e auguri. A tutti.