Rassegna stampa, 31 luglio ’11
postato il 31 Luglio 2011 Che il momento sia estremamente difficile si sa. Noi, da parte nostra, ci sforziamo di ripeterlo e di ricordarlo da molto tempo ormai (e non certo per mero disfattismo) e Pier Ferdinando Casini, intervistato oggi dal Corriere, torna a chiedere a gran voce “un armistizio” tra le forze responsabili che precluda alla nascita di un “governo di unità nazionale”: «il presidente del Consiglio dovrebbe prendere coscienza della caduta verticale di consenso del governo e scegliere una delle due opzioni possibili: andare dritto alle elezioni oppure dare il via libera ad un esecutivo di unità nazionale composto dal centrodestra insieme alle forze responsabili dell’opposizione»; perché, se si continua su questa pericolosa china, «il Paese va a rotoli». Il nostro leader chiede poi a Berlusconi che si convochino al più presto le parti sociali, che nei giorni scorsi avevano chiesto una netta inversione di tendenza: serve una reazione decisa e subito; non possiamo più permetterci di tergiversare, bisogna avere (così come chiede anche Claudio Sardo dalle colonne de L’Unità) “il coraggio di fare le riforme”: riforme che puntino a un riequilibrio della situazione e che permettano la sintesi e l’unità nel nostro Paese, ormai sempre più fratturato tra opposti (leggete, interessantissimo, Bonomi sul Sole). Linea che trova eco anche nelle interviste rilasciate da Fini al Messaggero e D’Alema all’Unità. Spazio poi, ancora, al Tremonti-gate: dopo che il Ministro si è detto preoccupato e “spiato”, la Procura ha deciso di avviare un indagine, ma – anche nel centrodestra, leggete l’articolo del Giornale e Sechi sul Tempo – c’è chi comincia a dubitare della buonafede del titolare del dicastero dell’economia e sospetta che ci sia qualcosa oltre ad errori bonari e stupidaggini commesse: secondo il Fatto, questo scandalo che ha “dimezzato” Tremonti è un ottimo colpo per Berlusconi, che così può riprendere fiato e riannodare i fili con l’aerea anti Tremonti nel Governo: e infatti, così come fa notare Stefano Folli sul Sole, lo stato di isolamento del Ministro all’interno della compagine governativa è evidente: nessuno gli ha espresso solidarietà pubblica e la speranza è la crisi di un uomo non travolga tutti. Infine, da Repubblica, con il ricordo di Colaprico e del direttore Mauro, diciamo addio anche noi al grande Beppe D’Avanzo: che, per chi scrive, è sempre stato un modello di onestà, rettitudine e professionalità. Ciao e grazie.Casini: “Ci vuole un armistizio. Governo di unità nazionale” (Roberto Zuccolini, Corriere)
Fini: “Tremonti chiarisca è un caso senza precedenti” (Claudio Fusi, Il Messaggero)
D’Alema: “È il fallimento del governo Berlusconi non della politica” (Francesco Cundari, Unità)
Carraro: “Per rilanciare l’Italia serve un governo che ci ridia credibilità” (Roberto Brunelli, Unità)
Nuove sintesi per le mille Italie (Aldo Bonomi, Sole24Ore)
Le parti sociali incalzano: “Serve una reazione subito” (Stefania Tamburello, Corriere)
Il coraggio delle riforme (Claudio Sardo, L’Unità)
Tremonti dimezzato il salvavita di B. (Fabrizio d’Esposito, Il Fatto)
Mancano le barbe finte (Mario Sechi, Il Tempo)
La solitudine del ministro (Stefano Folli, Sole24Ore)
La pozzanghera del malaffare (Ernesto Galli della Loggi, Corriere)
Doppio colpo al ministro: Confindustria lo molla e la Finanza lo smentisce (Il Giornale)
Ciao Peppe, grande firma di Repubblica (Piero Colaprico, La Repubblica)
La forza e il coraggio (Ezio Mauro, La Repubblica)
Giorgio dà l’esempio e si taglia lo stipendio (Alberto Di Majo, Il Tempo)
Caso Noè: “Una discriminazione gravissima” (Chiara Unguendoli, Avvenire)
Albo inutile, non tutela nessuno (Vittorio Feltri, Il Giornale)