Sulle riforme siamo aperti al dialogo se c’è la volontà di fare cose serie, ma bisogna passare dalle parole ai fatti perché le troppe chiacchiere sono state una delle cause dell’astensionismo alle elezioni regionali. Prima delle riforme istituzionali dobbiamo occuparci di quelle sociali: famiglia, lavoro e fisco per uscire dalla crisi. La maggioranza ha la responsabilità di fare proposte serie, l’opposizione non può sottrarsi alle sue responsabilità. Bisogna ricucire, non solo litigare, lavoriamo insieme in Parlamento evitando litigi e propaganda.
Grazie a chi ha lavorato per questa campagna elettorale. Siamo stati decisivi ovunque e siamo migliorati rispetto alle scorse amministrative.
Dai risultati delle elezioni emergono però elementi preoccupanti: il primo è l’astensionismo. Il secondo è che nell’ambito delle coalizioni hanno vinto le formazioni più estremiste.
Abbiamo cercato di frenare l’avanzata di una coalizione che al nord è imperniata sulla Lega: in Liguria ci siamo riusciti.
Il boom della Lega nel nord Italia è anche il frutto delle scelte politiche del Pd, un partito sempre più condizionato da Di Pietro e dai Grillini. Ora l’Udc andrà avanti per la sua strada: seguiremo il nostro progetto, perché il Paese ci chiede coerenza. Saranno i fatti a dimostrare se le nostre preoccupazioni sono vere.
Una chiacchierata a tutto campo sul voto e sul dopo-voto con il leader dell’Unione di centro
Pubblichiamo da ‘Liberal’ l’intervista a Pier Ferdinando Casini di Errico Novi
Tutto quanto poteva servire a svuotare di significato questa campagna elettorale è stato fatto: dalle liste perse nei corridoi alle adunate nel segno del populismo. [Continua a leggere]
“Per difendere i propri interessi e i propri valori: al Nord per fermare l’arroganza della Lega, prima che sia troppo tardi, al Sud per affermare l’alternativa di buon governo contro i fallimenti della sinistra”.
Pier Ferdinando Casini conclude la campagna elettorale con una conferenza stampa con Renata Polverini, candidata governatore per il Lazio: “Ringraziamo tutti i nostri candidati presidenti che si sono battuti come leoni”.
Pubblichiamo da ‘la Stampa’ l’intervista a Pier Ferdinando Casini di Carlo Bertini
Passiamo dai giuramenti di Pontida, ai falò di Calderoli e al trasferimento del Senato federale a Torino. E c’è ancora chi pensa che siamo governati da una maggioranza di persone serie. La cosa è stupefacente». Pier Ferdinando Casini sta per trasferirsi da Milano in Piemonte per dare man forte a Mercedes Bresso e fa un sobbalzo quando sente le parole con cui Berlusconi invita a non votare l’Udc anche se alleato con il centrodestra in alcune regioni chiave come Lazio e Campania. «Si vede che non ricorda di avermi implorato di stringere alleanze e che mi considera l’unico suo nemico se mentre sta a Bruxelles si occupa di noi invece che della crisi greca. Mi sembra confuso e disperato e da lunedì sarà un leader dimezzato se a vincere sarà la Lega contro la quale siamo noi l’unico baluardo».
Allo spazio di Rai Parlamento, diretto da Giuliana Del Bufalo, si fa il punto sulla campagna elettorale, sui programmi di governo regionale e sulle contrapposizioni nel Paese: ‘l’obiettivo è riconciliare l’Italia’.
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Pubblicato da Pier Ferdinando Casini | su: Facebook
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