postato il 13 Febbraio 2021 | in "Rassegna stampa"

«Ho solo febbre, mi affido a Dio»

Il racconto a «L’aria che tira» su La7: «Ho tranquillizzato mia mamma, l’erba cattiva non muore mai»

L’intervista di Giuseppe Alberto Falci pubblicata sul Corriere della Sera

«Mi affido a Dio, mi dispiace che non potrò votare per Mario Draghi». Da ieri sera Pier Ferdinando Casini, uno dei protagonisti della storia democristiana, un intramontabile del Parlamento, già presidente della Camera e senatore oggi di “Per le Autonomie”, ha scoperto di avere il Covid. Casini lo ha confessato ai microfoni di La7, nel corso della trasmissione L’Aria che Tira, condotta da Myrta Merlino. A sera si reca alla Spallanzani per un approfondimento. Ma tiene a specificare: «Nulla di grave». Quando risponde la voce è quella di sempre, con quell’accento bolognese inconfondibile.

Presidente, come sta? Cosa è successo?
«Prima di tutto vorrei dire una cosa».

Prego.
«Sto bene. La mente è ancora lucida. Sono sereno, il gusto l’ho mantenuto integro».

Non ha dunque sintomi?
«Ho una febbriciattola che sto tenendo sotto controllo con la tachipirina. Bisogna controllare la tosse perché parte in modo laico e poi potrebbe colpire i polmoni. Al momento la tosse è assai fastidiosa ma nulla di preoccupante».

Come pensa di averlo contratto?
«Mia figlia è stata portatrice e dopo due giorni mi sono accorto di essere stato contagiato. I ragazzi sono dei vettori pericolosi. Ho un grande rammarico».

Quale?
«Non potrò votare Mario Draghi, è una cosa che mi dispiace tanto perché stiamo parlando di un fuoriclasse alla guida del Paese».

Prima la salute.
«Appena ho sentito un po’ di tosse mi sono subito precipitato a fare un tampone. L’ho scoperto ieri sera».

A quel punto cosa ha deciso di fare?
«Sono in contatto con bravi medici che mi monitorano e con mia sorella che ha già avuto una polmonite bilaterale».

È preoccupato?
«Speriamo non degeneri. Ma sono preoccupato soprattutto per la mia mamma che stamane, quando le ho annunciato di avere il Covid, ha fatto il solito dramma per il suo bambino».

E come ha cercato di rasserenarla?
«Le ho detto: “Mamma, collegati alla televisione e vedrai che sto benissimo”. E poi ho aggiunto sorridendo: “L’erba cattiva non muore mai”. Mia madre Mirella ha 92 anni, è il bastone della famiglia».

Adesso cosa le aspetta?
«Mi attengo al protocollo e a quello che mi dicono i medici. Sono un paziente diligente. Dopodiché siamo tutti nelle mani di Dio».



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