Archivio per Febbraio 2018

Ospite a Radio105 Matrix

postato il 7 Febbraio 2018

 

I 5 stelle evocano sempre soluzioni miracolose, poi li mandiamo al governo della città e mostrano un’incompetenza straordinaria. Lo vediamo a Roma. Il tema essenziale di questa campagna elettorale è fermare il misto di incompetenza e arroganza: l’arroganza di chi dice che risolverà i problemi e l’incompetenza che assurge a valore.

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Ospite a Radio24Mattino

postato il 6 Febbraio 2018

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La mia candidatura a Bologna suscita grandissimo interesse giornalistico che capisco, ma è assolutamente pacifica girando per Bologna. Sto facendo una bella campagna elettorale e ho ricevuto un’accoglienza affettuosissima.

La coalizione che si è costruita intorno al Pd, non è una coalizione di bolscevichi. È la coalizione di gente che in questi anni ha appoggiato in Parlamento i Governi Letta, Renzi e Gentiloni, governi di persone responsabili che si sono confrontate con le questioni concretamente.

Credo che in Italia oggi il rischio dopo le elezioni sia che Cinque Stelle e Lega possano fare una maggioranza insieme. I nemici sono loro, sono quelli che davanti a temi come l’immigrazione o i vaccini cercano di cavalcare le paure della gente.

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Basta clima odio. I miei avversari sono Lega e M5S

postato il 6 Febbraio 2018

In campo per dare contributo a mia coalizione

L’intervista di Giulia Merlo pubblicata sul Dubbio

Che ci fa Casini, candidato della coalizione di centrosinistra del Pd nella rossa Bologna?
Su questo si è consumato l’ultimo strappo tra Partito Democratico e Liberi e Uguali, che nello stesso collegio uninominale hanno indicato Vasco Errani, ex presidente della Regione Emilia-Romagna. Una polemica che non tocca più del necessario il diretto interessato, l’ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, che tecnicamente a Bologna gioca in casa: nel capoluogo emiliano è nato, ha studiato e si è formato politicamente tra le fila della Democrazia Cristiana.

Presidente, dopo la prima settimana di campagna elettorale e conseguenti schermaglie, com’è il clima nel suo collegio?
Il clima è freddo, umido e con temperature piuttosto rigide. Politicamente, invece, il clima è perfetto e anzi, c’è gran calore da parte della gente.

Lei ha l’arduo compito di convincere gli scettici del centrosinistra, che vedono in lei un candidato anomalo per un collegio baluardo del Pci.
Guardi, io qui sono nella mia città e sono perfettamente a mio agio. Mi conoscono tutti e le assicuro che sono pronto allo scherzo: loro prendono in giro me e io prendo in giro loro, nessun problema davvero. Questo famigerato “problema-Casini” è una costruzione mediatica che non esiste tra la gente ma solo sui media.

E la stupisce?
Ma si figuri. Anzi la capisco, capisco che la polemica è ghiotta e anche il fascino del gossip descrittivo. Il problema, al netto di ciò che si dice sui giornali, è che la realtà è molto diversa e non ha nulla a che vedere con me. Per dirla in breve, mi trovo nel crocicchio di un rapporto tesissimo tra il Pd e i fuoriusciti dal Pd e intorno a me si è sviluppato un dibattito del tutto paradossale. [Continua a leggere]

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Ospite di “Zapping” a Radio1

postato il 2 Febbraio 2018

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Questa campagna elettorale caratterizzata dalle promesse, noi la imperniamo sui dati: i governi Letta, Renzi e Gentiloni hanno rimesso in moto il Paese, dando risultati concreti sul lavoro e nel fronteggiare, grazie a Minniti, i flussi dell’immigrazione.

La lista guidata da Grasso? Il risultato sarà quello di far perdere il Pd e portare acqua al mulino di Lega e M5S.
I Cinque stelle sono un misto di incapacità e arroganza: e la sintesi si è avuta con la vicenda dei vaccini. Per scelta tattica, volendo prendere più voti, dicono di sì a tutti. A questo riguardo, ho sentito diversi interlocutori stranieri con cui hanno parlato: non si può dire ai palestinesi che hanno ragione, e poi andare dagli israeliani e dire che hanno ragione loro.
Quanto ai centristi di Noi con l’Italia che si sono schierati con il centrodestra, mi chiedo come un moderato vero possa stare con Salvini.

Di fronte a tutto ciò, la scelta più ragionevole è l’alleanza tra moderati e progressisti.

1 Commento

C’è troppo veleno in questa campagna elettorale

postato il 1 Febbraio 2018

Per noi non esistono nemici, solo avversari

C’è troppo veleno in giro in questa campagna elettorale, c’è troppo odio, c’è troppa incapacità di parlare di politica e una grande voglia di inquinare tutto con le intimidazioni, l’odio, l’esibizione delle cose più brutte. A noi piace la politica, la amiamo, ma per noi la politica è un confronto di idee, magari anche una sana discussione ma che non ha niente a che fare con le intimidazioni, con le bombe incendiarie, con le scritte, come quelle che abbiamo visto qui fuori. Purtroppo, abbiamo una segnalazione continua in tutta Italia di questo imbarbarimento. Siamo qua per dire no alla barbarie, per dire sì al confronto libero di una bella campagna elettorale: noi non abbiamo nemici in questa campagna elettorale, abbiamo solo avversari che hanno idee diverse dalle nostre e vorremmo che tutti avessero questo spirito.

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Lettera ai bolognesi

postato il 1 Febbraio 2018

Sono candidato nella circoscrizione del Senato di Bologna, la città dove sono nato e cresciuto, dove in tanti mi conoscono e tutti sanno che la mia vita è stata ed è la passione politica.
In questi anni la più grande soddisfazione è che ho servito le Istituzioni dello Stato con onore e senza che mai nessuno potesse rivolgermi critiche che non fossero esclusivamente frutto del dibattito politico.
Sono sempre stato un uomo di centro, un moderato, che ha lavorato perché in questa città opinioni e valori diversi potessero coesistere. Non ne sono pentito.
Il senso del nostro stare insieme, il sentimento collettivo che tiene uniti i bolognesi lo ha colto bene Virginio Merola quando, nei mesi scorsi, ha voluto che l’Amministrazione istituisse un premio civile alla memoria del sindaco Giorgio Guazzaloca.
Un fatto che vale piu di tante parole.
I tempi sono cambiati: le contrapposizioni ideologiche del passato che ci hanno diviso anche qui lasciano il campo alla necessità di fermare l’incompetenza; l’odio instillato sotto forma di intolleranza per gli altri; la demagogia con cui si promettono ricette impossibili da realizzare.
In Parlamento ho sostenuto il lavoro dei governi Letta, Renzi e, oggi, Gentiloni: abbiamo lavorato per affermare la visione europea dell’Italia, per bloccare l’irresponsabilitá di chi, a giorni alterni, propone la nostra uscita dall’euro, il salario garantito, o il blocco dei vaccini per i nostri figli.
Solo l’incontro tra le forze centriste e il Partito democratico potrà difendere le Istituzioni da questo impasto di populismo e di demagogia, che rischia di consegnare alla Lega e ai 5 Stelle il futuro governo del Paese. È un lusso che non possiamo permetterci.

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