Archivio per Novembre 2015

Parigi: ospite di Omnibus

postato il 16 Novembre 2015

Alla trasmissione di approfondimento politico di La7, condotta da Alessandra Sardoni, si parla di Isis e di strategia di contrasto al fondamentalismo jihadista

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Attentati a Parigi: l’intervista a Rainews24

postato il 14 Novembre 2015

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E’ la fine di venti anni di alleanze dei moderati. Ora con Renzi senza vergogna

postato il 9 Novembre 2015

Ma il Partito della Nazione dobbiamo farlo noi

Pier Ferdinando CasiniL’intervista di Marco Galluzzo a Pier Ferdinando Casini pubblicata sul Corriere della Sera

«La parabola ventennale del centrodestra si è chiusa ieri. Tutto è nato a Bologna, con appeasement verso Fini, per le elezioni comunali di Roma, e la discesa in campo di Berlusconi. E tutto simbolicamente finisce oggi a Bologna, con questo palco singolare con cui di fatto le carte le dà Salvini. È una sconfitta per tutti quegli
italiani, e sono stati tanti, che in questi venti anni hanno ritenuto che la bandiera dei moderati potesse essere sventolata dal centrodestra». Pier Ferdinando Casini giudica così la piazza di ieri: «L`involuzione di un percorso che è approdato a nient`altro che a una deriva lepenista del centrodestra, in cui Berlusconi manifesta un realismo se vogliamo anche coraggioso, che però è di fatto la subalternità a questo tipo di Lega».

Cosa non ha funzionato in questi anni?
«Abbiamo attraversato momenti positivi e negativi, ma milioni di italiani si sono identificati nel Polo della Libertà e nella centralità di Berlusconi, che aveva a fianco a sé la destra di Fini emancipata dalle parole d`ordine missine e quel pezzo di area cattolica e liberale che veniva dalla tradizione moderata della Dc. La speranza era che Forza Italia divenisse la sezione italiana del Ppe, mentre oggi è diventata la sezione di un`insofferenza antieuropea guidata da Salvini».

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«Br battute grazie a Berlinguer»

postato il 6 Novembre 2015

Il Pci di Berlinguer non fu mai una succursale del Pcus e sul divorzio non cercò mai la rottura col mondo cattolico

Pier Ferdinando CasiniL’intervista di Federica Fantozzi a Pier Ferdinando Casini pubblicata su “L’Unità”

Pier Ferdinando Casini, classe ’55, è di un’altra generazione rispetto a quella di Enrico Berlinguer. E comunque è entrato in Parlamento ne11983, un anno prima della morte del leader comunista. Ne ha un ricordo personale?
«L’ho incontrato rapidamente a Bologna quando ero un giovane studente, usciva con Renato Zangheri da una colazione al ristorante “Diana” e il sindaco mi presentò. Ne ricordo il tratto umano da grande signore, da uomo di quei tempi. L’unico rimasto in politica di quella generazione è oggi Giorgio Napolitano, con cui, pur essendo in confidenza, avverto sempre anche una sorta di soggezione. Come coi grandi della Dc, persone di grande autorevolezza morale e rigore, ad esempio Amintore Fanfani».

Guardandolo con le lenti di trent’anni dopo, Berlinguer fu conservatore o rivoluzionario?
«Con il passare del tempo che colloca le cose in una prospettiva storica ci si accorge, almeno dal mio punto di vista di giovane democristiano dell’epoca, che Berlinguer ha cercato di creare un’alternativa alla Dc rendendosi conto della complessità della situazione nazionale e internazionale. E per questo rassicurando una parte cospicua dell’Italia che la sua svolta non aveva carattere rivoluzionario nel senso tradizionale del termine». [Continua a leggere]

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Stop alla retorica destra-sinistra, magari ci fosse già il Partito della Nazione

postato il 2 Novembre 2015

Pier Ferdinando CasiniL’intervista di Giuseppe Alberto Falci a Pier Ferdinando Casini pubblicata su “Repubblica”

«Renzi deve avere lo stesso coraggio che ha dimostrato in questi due anni di governo. Alle prossime elezioni amministrative casi flop come quelli di Marino potrebbero affossare la maggioranza di governo. È arrivato il momento di puntare su esponenti della società civile che non abbiano complessi di superiorità verso la politica». È questo il consiglio di Pier Ferdinando Casini, ex presidente della Camera, oggi presidente della commissione Esteri, ultimo rappresentante della tradizione centrista.

Presidente, alle amministrative del 2016 si vota in grandi città Milano, Roma e Napoli. Sosterrà i candidati del Pd di Renzi?
«Nessuno di noi può sostenere a scatola chiusa candidati scelti esclusivamente dal Pd. Ma il tema è un altro. In molte città hanno fallito prima la destra poi la sinistra.
Io sostengo Renzi perché amo il mio Paese e si è dimostrato capace di fare cose concrete. Ma lo vedo un po’ sfuocato sulla questione amministrative».

In che senso?
«Tutti vedono che con la liturgia delle primarie si sono creati disastri che hanno fatto giganteschi regali ai Cinquestelle». [Continua a leggere]

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