Non accettiamo per Massimiliano Girone e Salvatore Latorre il processo in India perche’ il sistema giudiziario indiano si e’ dimostrato incapace e inaffidabile, come hanno dimostrato i fatti di questi due anni. Un potere giudiziario che si subordina a quello del governo non puo’ che essere definito inaffidabile. Ci inchiniamo davanti ai due pescatori morti, ma in questa vicenda noi siamo le vittime: dopo due anni non c’e’ ancora un’imputazione nei confronti dei due nostri fucilieri di Marina, ma solo una presunzione di colpevolezza mai dimostrata.
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postato il 18 Febbraio 2014
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Chiediamo un arbitrato internazionale e un intervento immediato dell’Onu. Dobbiamo essere uniti per rispondere a quella che e’ una vera e propri provocazione. Non si e’ mai visto in un Paese civile che il potere giudiziario chieda consigli al governo sull’applicazione di una legge. Noi siamo molto preoccupati per questo nuovo vulnus che ci proviene dall’India. Il nostro Paese e’ unito e noi siamo soddisfatti dell’attenzione con cui Renzi ci ha promesso che seguira’ questa vicenda che ci brucia fortemente. Noi chiediamo un arbitrato internazionale immediato un intervento delle Nazioni unite immediato perche’ i nostri maro’ non possono essere giudicati da un sistema inaffidabile come quello indiano.
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Tre le priorità: economia, lavoro, fìsco. Inaccettabile se l’esecutivo si sposta a sinistra, con Ned e Popolari lavoriamo per il Ppe in Italia
L’intervista pubblicata sul Messaggero di Carlo Fusi
Veniamo subito al sodo. Chissà se anche Pier Ferdinando Casini pensa, come fa Angelino Alfano, che il governo Renzi abbia solo il 50 per cento di possibilità di riuscire. «Rispondo. La vicenda della crisi è stata degna della pagine meno edificanti della prima Repubblica. Per cui onore a Letta: scaricare su di lui le presunte inefficienze del governo è una grande falsificazione della realtà. Diciamo la verità: il suo grande errore è maturato nel congresso del Pd quando ha totalmente confidato nei nuovi equilibri del partito. Ma voltata una pagina, la si è voltata per intero. Tuttavia Letta non rimarrà troppo in panchina».
Le chiedevo del presumibile governo Renzi.
«Bisogna capire il passo che riuscirà ad imprimere e la tipologia di coalizione che intende varare. E’ chiaro che le forze centriste e moderate non possono assistere ad una trasformazione della natura del governo verso sinistra».
Secondo lei quale piega deve prendere la soluzione della crisi?
«Mi piacerebbe una piega alla tedesca. Loro che se lo possono permettere hanno aspettato 55 giorni; io penso che qui da noi si possono aspettare 5 giorni per realizzare un accordo preciso, circostanziato e limpido. Questo è l’unico modo per evitare di sottoscrivere una intera frettolosa che naufraga e porta alle elezioni dietro l’angolo. Noi possiamo vincolarci al governo solo sulla base di un programma preciso, del tipo che non si rimette in discussione il giorno dopo, e che si fonda su tre priorità: economia, lavoro e fisco». [Continua a leggere]
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Berlusconi? Il progetto del Ppe in Italia non ha alternative
L’intervista di Pietro Perone a Pier Ferdinando Casini pubblicata su “Il Mattino”
Non c’è giallo sulle future alleanze dell’Udc, o quantomeno sulla riflessione che Pier Ferdinando Casini ha avviato alla vigilia del congresso del suo partito e in vista delle elezioni «formato Italicum», sia che si svolgano in primavera o il prossimo anno. Nel frattempo, a guidare il governo potranno essere Enrico Letta o Matteo Renzi, non fa la differenza purché i democratici ci «mettano il corpo e l’anima. Non è accettabile per noi partecipare a un esecutivo nei confronti di cui il Pd assume l’atteggiamento di considerarlo solo un governo amico prendendo le distanze un giorno sì e pure l’altro», avverte Casini.
Il ministro Mauro intanto ha sostenuto, dopo aver parlato con lei, che l’Udc non andrà con Berlusconi, avvalorando la tesi di un ripensamento. È così?
«Non debbo assicurare nulla a nessuno, nel senso che il mio comportamento è stato sempre lineare. Sono trent’anni che è così. Mentre molti sedevano tranquillamente nei banchi del Pd o in quelli del Pdl, ho rischiato l’osso del collo per creare in Italia un centro politico, il terzo polo. L’ho fatto nel 2008 e sono stato coerente nel 2013. Ora prendo atto, con realismo politico e con la stessa onestà di allora, che si sono verificati due fatti: in primo luogo la politica si trova ad arginare il populismo di Grillo che può provocare solo disastri in questo Paese; in secondo luogo è in arrivo una legge elettorale che ci impone un’aggregazione di centrodestra e un’altra di centrosinistra».
Condivide dunque la bozza di legge elettorale che la prossima settimana arriverà in aula?
«Avrei potuto capeggiare la rivolta dei ”piccoli” contro una riforma che sicuramente avvantaggerà le forze maggiori oppure accettare la sfida di Renzi e di Berlusconi. Ho deciso per la seconda perché non mi interessa issare la bandiera delle piccole forze in una sorta di sindacalismo corporativo. Credo piuttosto che bisogna organizzare in Italia l’area del socialismo europeo, a cui sono chiamati Renzi e Vendola; e l’area moderata del centrodestra». [Continua a leggere]
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I presidenti delle Commissioni Esteri e Difesa del Senato, Pier Ferdinando Casini e Nicola Latorre, e della Camera, Fabrizio Cicchitto ed Elio Vito, che recentemente hanno guidato una missione parlamentare bicamerale a Nuova Delhi per la vicenda dei marò, insieme al presidente del Gruppo italiano dell’Unione interparlamentare (UIP), Antonio Martino, hanno indirizzato, a questo riguardo, una lettera a tutti i presidenti dei 162 Paesi aderenti all’Unione Interparlamentare. L’UIP è l’organizzazione internazionale più antica e riunisce, nella sede di Ginevra, delegazioni di tutte le assemblee legislative del mondo, tra cui l’India. Recentemente ne sono stati presidenti l’on. Pier Ferdinando Casini e prima di lui, dal 1999 al 2002, la parlamentare indiana, Najma Heptulla”.
Di seguito il testo della lettera. [Continua a leggere]
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Il Terzo Polo ormai è Grillo. Renzi? Non lo ostacolerò
L’intervista di Francesco Bei pubblicata su “Repubblica”
Alla Camera molti suoi amici delle forze minori -dai Popolari all’Ncd- si sforzano di cambiare l’Italicum. Ha un senso opporsi alla corrente? «Gli ultimi dei mohicani difendevano un mondo che non c’era più. Aveva senso pensare a un terzo polo di centro, e dunque dare battaglia contro uno sbarramento così drastico, quando ancora si poteva immaginare uno schema “tedesco”, con socialisti, democristiani e liberali. Oggi tuttavia la partita che stiamo giocando è un’altra».
Quale? «Quella contro un populismo anti-europeo e anti-istituzionale, che mette a soqquadro il Parlamento e attacca in maniera dissennata il capo dello Stato. Le forze responsabili — centrodestra e centrosinistra—sono chiamate a serrare le file. Non c’è più spazio per procedere in ordine sparso, non servono a niente le battaglie di retroguardia. Al punto in cui siamo l’unico antidoto allo sfascismo è l’accordo fra Renzie Berlusconi per fare la riforma elettorale, quella del Senato e del Titolo V».
Proprio lei, il campione delle critiche al «bipolarismo malato»! «Sia chiaro, io voterò un emendamento sulle preferenze, penso che ci sia ancora spazio per migliorare questa legge, ma vada come vada: meglio l’Italicum che continuare così. È in corso una ristrutturazione drastica delle forze politiche, Vendola l’ha già capito e punta a mettersi d’accordo con Renzi. A noi moderati invece spetta il compito di lavorare sullo schema del partito popolare europeo. E dobbiamo anche fare in fretta, perché il centrodestra è molto indietro, sul piano dei contenuti, rispetto alla carica innovativa rappresentata da Renzi». [Continua a leggere]
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Gentile Senatore, Lei ci riporta il suo intervento alla Camera, perché forse ritiene che il Governo e la maggioranza che lo sostiene non le dia ascolto ?
Lei, certo, non può fare scelte che competono al Governo, ma può certamente dissentire e almeno in questi casi, non sostenere.
Tenga conto che sempre più volte i “Governati” attuale hanno appalesato imbarazzante incompetenza, che può non suscitare vergogna a chi non ha conoscenza e competenza giuridica o specifica di ciò che fa, ma Ella che ha conoscenza competenza e maturità politica di INDISCUTIBILE qualità, qualche volta dica NO! in modo più chiaro e soprattutto, più incisivo.
L’allarmismo ingenerato sin dall’inizio, soprattutto dai “Governanti” ci ha reso più vulnerabili e ha suscitato ilarità a chi ne ha tratto anche vantaggi economici (vedi gli altri Stati europei e non).
Scusi l’invadenza e il pensiero, al quanto sintetico quanto incompleto ma visto che me ne dava la possibilità, ho voluto rappresentarglielo.
Saluti Carlo Fiorillo
Caro Casini. Allo stato esisterebbe quindi una DESTRA e un CENTROSINISTRA. Come evocavi non è possibile ricostruire un CENTRO alle cui fondamenta vi sia un CATTOLICESIMO DEMOCRATICO abbandonato, ben visto anche dalla Chiesa Cattolica e ancora da buona parte dei fedeli, praticanti e non ?
Trovo che non ci sia stata troppa differenza tra sinistra e destra ma in voto disgiunto ha aiutato,comunque auguro buon lavoro al presidentebonaccini,ma si deve occupare di più della montagna,dove ha perso tantissimi voti!
Cortesemente andate a salvare i dissidenti esteri , perchè non provate a salvare quelli che scampati alla condanna a morte dei narcos trafficanti dello stato-mafia e della magistratura italiana , diventano per non loro colpa dissidenti e vengono messi a tacere con la morte o scampati legalmente con la collaborazione della più grande organizzazione criminale al mondo che la magistratura italiana e i suoi naorcos trafficanti
mi piace ricordare il compianto GUAZZALOCA QUANDO PARLAVA DI LEI… BENISSIMO NATURALMENTE. POI IL FATTO CHE ANCHE AUNA PERSONA IMPORTANTE COME LEI A VOLTE PIACCIA MANGIARE IL PANE CON L’OLIO MI FA MOLTA SIMPATIA…BUONA VITA