Tutti i post con tag: Berlusconi

Riceviamo e pubblichiamo, l’economia non era in ripresa?

postato il 12 Luglio 2011

Lo sò che non è il momento per fare polemiche sterili, ma la situazione non era sotto controllo? L’economia non era in ripresa ?
Non era vero che l’Italia non correva nessun rischio di finire come la Grecia? Tremonti non era l’orco che non voleva allentare i cordoni della borsa? E ora invece? Scopriamo di essere anche noi nei guai e che finora il Governo ci ha raccontato solo balle per far credere che stava facendo bene! Ora, come al solito siamo noi a dover avere il senso di responsabilità e dello Stato. Non sarebbe più responsabile che il capo del governo la smetta di accanirsi contro il Paese e contro tutti? Certo che di occasioni per mostrare un briciolo di responsabilità ne ha avute molte, tutte sprecate ovviamente. Se come al solito la croce ce la dobbiamo addossare noi, Amen, ma almeno facciamolo pesare politicamente.

Riceviamo e pubblichiamo” di Francesco Lauria

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Rassegna stampa, 9 luglio ’11

postato il 9 Luglio 2011
Due interviste importanti, rispettivamente al Presidente Casini e al segretario Udc Cesa, aprono la nostra rassegna stampa: intervistato da Libero, il nostro leader torna sull’apertura fatta da Alfano nei confronti del nostro partito (“lo fa perché sa che con noi si vince”) e sull’abolizione delle province (da fare subito, a partire dalla Sicilia – integrate, infatti, con l’intervista sempre su Libero a Raffaele Lombardo); Cesa, invece, lo trovate sul Messaggero: anche lui torna sulle parole di Alfano, ma le declina sotto un’altra prospettiva: noi godiamo di ottima salute, la maggioranza no; ecco perché, se Alfano vuole davvero aprire all’Udc, è bene che prima pensi a far diventare il Pdl un partito veramente “moderato”. A destra, nel frattempo, scoppia la “guerra del delfino”: Alberto d’Argenio, su Repubblica, ci propone un retroscena sui mugugni dei vari colonnelli berlusconiani; sul Corriere, a firma di Roberto Zuccolini, trovate infatti un’intervista al ministro Altero Matteoli, che stoppa ogni ipotesi di primarie, così come immaginate dal segretario del Pdl, Alfano; l’Unità, infine, con un articolo di Ninni Andriolo, tira le somme e “giura” che la successione al Cav. non è più scontata. È una crisi di regime, sostiene Macaluso dalle colonne del Riformista, e Sergio Soave, sul Foglio, si prodiga a suggerire “due o tre mosse” a Silvio Berlusconi per evitargli la stessa fine di Zapatero in Spagna. Crisi – per usare le parole di La Spina su La Stampa, di “dissoluzione senza soluzione” – che oggi si aggrava per due nuove vicende (giudiziarie): la Corte di Appello di Milano ha infatti reso esecutiva la condanna sul Lodo Mondadori (la Fininvest dovrà sborsare 560 milioni di euro), mentre il gip della procura di Palermo chiede di procedere (per associazione mafiosa) contro il ministro Saverio Romano.

Casini: “Alfano con l’Udc vince. Le Province? Tagliamole” (Barbara Romano, Libero)

Cesa: “L’appello del neosegretario all’Udc? Prima diventino un partito moderato” (Nino Bertoloni Meli, Il Messaggero)

A destra parte la guerra al delfino: “Il Premier ha scontentato tutti” (Alberto D’Argenio, La Repubblica)

Matteoli: “Il candidato lo sceglie il partito” (Roberto Zuccolini, Corriere della Sera)

Il Pdl in mille pezzi. E la successione al Cav non è più scontata (Ninni Andriolo, L’Unità)

Due o tre cose da ricordare al Cav. per evitare gli stessi errori di Zapatero (Sergio Soave, Il Foglio)

Sì, è una crisi di regime (Emanuele Macaluso, Il Riformista)

Restiamo uniti contro il Porcellum (Walter Veltroni, La Repubblica)

Lodo Mondadori, Fininvest condannata dovrà pagare 560 milioni alla Cir (Emilio Randacio, Repubblica.it)

“Mafia, processate il ministro Romano” (Riccardo Arena, La Stampa)

Lombardo non aspetta: “In Sicilia le chiudo subito” (Andrea Scaglia, Libero)

Il fuoco amico che brucia l’Italia (Massimo Giannini, La Repubblica)

Dissoluzione senza soluzione (Luigi La Spina, La Stampa)

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Casini: «Alfano con l’Udc vince. Le Province? Tagliamole»

postato il 9 Luglio 2011

Noi abbiamo tantissime chance di vittoria perche riteniamo che in Italia ci sia bisogno di un esecutivo di larga coalizione

L’intervista a Pier Ferdinando Casini pubblicata su ‘Libero’ di Barbara Romano

Al Cavaliere in disarmo Pier Ferdinando Casini non crede neanche un po’. Ma se fosse davvero Angelino Alfano il nuovo leader del Pdl, il capo dell’Udc non esclude di riapparentarsi col centrodestra. Aspetta sia il neosegretario azzurro che il leader del Pd, (…)

(…) Pier Luigi Bersani, alla prova dei fatti. In attesa che quadro politico si chiarisca, aderisce alla sottoscrizione di Libero per l’abolizione delle Province. «E il nostro chiodo fisso dall’inizio della legislatura», tiene a sottolineare, «ma il federalismo adesso ci fornisce l’occasione per ripartire tra Comuni e Regioni le competenze delle Province. La battaglia che noi vogliamo fare, però, non si limita a questo».

Cos’altro vuole abolire?
«I piccoli Comuni. Ce ne sono tanti in Italia con poche centinaia di abitanti, addirittura due a Sondrio inferiori ai cinquanta. Se vogliamo salvare logo municipale teniamolo, ma sopprimiamo questi micro Comuni che rappresentano uno spreco allucinante».

A parole non esiste battaglia più bipartisan. Ma allora come mai le Province sono ancora lì?
«Perché la Lega ne ha fatto un cavallo di battaglia. Avendo conquistato l’egemonia delle Province, soprattutto al Nord, non ha nessun interesse a intraprendere un cammino di riforma. E il Pdl ha ceduto su questo». [Continua a leggere]

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Due calcoli sui BOT, sugli investimenti e sulle nuove tasse del Governo

postato il 7 Luglio 2011

Abbiamo detto di come il governo, aumentando l’imposta di bollo sui conti titoli, penalizzi i piccoli risparmiatori. Oggi vorrei approfondire l’argomento, perché mi rendo conto che sono stato un po’ frettoloso, macchiandomi quindi di una colpa grave, visto che parliamo del risparmio degli italiani e che l’argomento è alquanto complesso.

Partiamo da alcune informazioni di base: sui dividendi che danno BOT, CCT, BTP e titoli azionari, al momento vi sono 3 tassazioni che colpiscono tutti (cassettisti e investitori), e poi il capital gain che colpisce solo gli investitori (con questa categoria considero i risparmiatori che acquistano e vendono titoli, guadagnando sulla differenza di prezzo). Con queste tasse, chi sono colpiti? I piccoli risparmiatori, non certo i grandi patrimoni. Perché? Perché per un grande patrimonio, pagare 39 euro o 120 euro cambia poco nei rendimenti, ma per chi investe 20.000 euro con un rendimento all’1% (caso dei BOT), significa andare in perdita.

Spieghiamo come. Intanto partiamo dal rendimento lordo e ipotizziamo un BOT che rende circa 1,2% l’anno. Se consideriamo un investimento di 20.000 euro, otteniamo un rendimento lordo di circa 240 euro. Adesso a questi 240 euro, dobbiamo togliere: 30 euro di tenuta titoli (per i titoli azionari è pari a 60 euro), 120 euro (come è nella finanziaria) di bollo annuale e scendiamo da 240 euro a 90 euro.

Abbiamo finito? No, perché in realtà il dividendo non è di 240 euro, ma meno, infatti al dividendo lo stato applica una ritenuta alla fonte (una tassa) pari al 12,5% del dividendo, quindi altri 30 euro da pagare. Quindi alla fine abbiamo: 240 euro di introito a cui dobbiamo togliere il 12,5% (quindi 30 euro circa), 30 euro di tenuta titoli, 120 euro di bollo annuale. Quanto resta? 60 euro.

Vi sembra molto? Direi di no, perché per giunta, dobbiamo fare un’altra specificazione: il dividendo lordo (240 euro) va a finire nel calcolo IRPEF e quindi altre tasse.

E se invece di un Bot, consideriamo un BTP decennale? Il BTP con scadenza a 10 anni, rende circa il 5% lordo che su 20.000 euro investiti garantisce un rendimento pari a circa 1000 euro.

Sembra molto? Intanto consideriamo che questi soldi restano “bloccati” per circa 10 anni (a meno di volerli vendere e perdere 1-2% del capitale investito), e ogni anni si percepiscono questi 1000 euro lordi. Ma quanto resta di netto? Riprendiamo i calcoli precedenti e abbiamo 1000 euro lordi a cui sottrarre 125 euro (il 12,55 di ritenuta), 30 euro di tenuta titoli e 120 euro di bollo annuale, e resta un totale di 725 euro, a cui togliere le ulteriori tassazioni dell’IRPEF.

Stesso andamento se consideriamo i titoli azionari (che rendono qualcosina in più, ma hanno maggiori tasse, ad esempio le spese di tenuta titoli raddoppiano e passano a 60 euro). Da questi calcoli diventa evidente che chi subisce il depauperamento maggiore è il piccolo risparmiatore, e andando nello specifico, chi possiamo considerare come piccolo risparmiatore? Se consideriamo gli importi calcolati, ci rendiamo conto che i 20.000 euro investiti sono appannaggio o di un pensionato o di un giovane lavoratore (che in media percepisce poco meno di 1000 euro al mese e non ha molte possibilità di mettere da parte grandi risparmi, visto lo stipendio e il costo della vita). Quindi ad essere penalizzati maggiormente sono le due categorie più “deboli” in Italia: i pensionati e i giovani lavoratori.

E cosa succede se aumentiamo il capital gain? Nel 2009 lo Stato italiano dal capital gain ha preso circa 300 milioni, quindi anche raddoppiandolo e considerando il 2009 lo Stato prenderebbe solo altri 300 milioni aggiuntivi. Ma anche qui, al di là delle ideologie, andiamo a colpire solo i piccoli risparmiatori. Infatti la tassazione del capital gain interessa solo le persone fisiche non imprenditori o, se imprenditori, limitatamente ai beni non appartenenti all’impresa.

Sono esclusi i soggetti che conseguono tali redditi nell’ambito di un’attività commerciale, in quanto per questi ultimi i proventi conseguiti sono attratti per presunzione assoluta nella disciplina del reddito d’impresa, ove non soggetti a ritenuta d’imposta o ad imposta sostitutiva (art. 45 TU). Banche, assicurazioni e investitori professionali (fondi speculativi e fondi di investimento) subiscono la tassazione del regime dichiarativo e quindi sui guadagni derivanti da investimenti di borsa pagano le tasse “aziendali” (Irap e simili) con tassazione al tra il 40 e il 50% degli utili. Da ciò si deduce che, se per una questione ideologica vogliamo aumentare la tassazione del capital gain dal 12,5%, si può fare, ma si sappia che si vanno a colpire i piccoli risparmiatori senza che lo Stato possa incamerare cifre tali da avviare un robusto risanamento dei suoi conti.

Da quanto sopra, non ho voluto considerare le conseguenze per la già debole “industria finanziaria” italiana.

A questo punto, possiamo solo concludere in un modo: se il governo vuole aumentare la tassazione dell’imposta di bollo e portarla a 120 euro, può farlo, ma, se volesse fare una cosa giusta, dovrebbe coinvolgere i grandi patrimoni o quanto meno quelli abbienti, partendo da una cifra di almeno 200.000 euro investiti, proprio per non penalizzare gli italiani non abbienti o addirittura poveri.

“Riceviamo e pubblichiamo” di Mario Pezzati

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Berlusconi ha messo le mani nelle tasche degli italiani

postato il 6 Luglio 2011

Probabilmente non c’era altro da fare, ma nessuno venga a dirci che il governo non mette le mani in tasca agli italiani. Lo ha fatto, eccome. E purtroppo lo ha fatto colpendo i soliti noti, cioè quel ceto medio che sta scivolando nell’area della povertà. Avremmo preferito che fosse colpita la speculazione sulle rendite finanziarie e sui grandi patrimoni perché è giusto che nei momenti di crisi chi più possiede più debba dare.

Pier Ferdinando

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“Aboliremo le province”, la promessa elettorale di Silvio Berlusconi (e del PD)

postato il 5 Luglio 2011

Repetita iuvant dicevano gli antichi, ma ripetere alcune cose potrebbe non giovare, anzi addirittura potrebbe fare arrossire. E’ il caso dell’abolizione delle province: durante la campagna elettorale del 2008 Silvio Berlusconi e la sua coalizione hanno promesso agli italiani di abolire le province per recuperare ben dieci milioni di euro, oggi gli stessi che nel 2008 erano i paladini di questo provvedimento si sono invece premurati di respingere alla Camera la proposta di legge per sopprimerle. A dire il vero anche il PD, allora guidato da Veltroni, si sbracciava per l’abolizione delle province; promesse anche in questo caso non mantenute, così il PD ha infatti votato con PDL e Lega, salvando il Governo. “Repetita iuvant” dicevamo, ecco un florilegio di dichiarazioni rilasciate alle agenzie di stampa da far arrossire qualunque pinocchio della politica.

PDL: BERLUSCONI,COLLABOREREMO CON PD PER ABOLIZIONE PROVINCE

(ANSA) - ROMA, 4 MAR - Visto che l'abolizione delle province
e' anche nel programma del Pd ''su questo potremmo collaborare,
allo scopo di abolire le principali province dove esistono aree
metropolitane''. Lo ha detto Silvio Berlusconi, leader del Pdl,
ospite di 'SkyTg24 Pomeriggio'.
(ANSA).

GMB
04-MAR-08 13:41 NNNN

Apc-*ELEZIONI/ BERLUSCONI: LE PROVINCE VANNO ELIMINATE TUTTE
Sono inutili è solo un costo per i cittadini

Roma, 5 mar. (Apcom) - Silvio Berlusconi ribadisce oil suo
progetto di abolizione delle Province, un'abolizione che, a suo
giudizio, deve riguardare tutti questi Enti locali, non solo
quelli delle città metropolitane. Intervistato durante la
trasmissione 'Porta a porta', l'ex premier ha infatti
sottolineato: "Dobbiamo eliminare le Province. Sono tutte inutili
e soltanto fonte di costo per i cittadini".

Bac/Ang/Dav

052025 mar 08

ENTI LOCALI:BERLUSCONI,ELIMINARE PROVINCE,RISPARMIAMO 10 MLN

(ANSA) - TAORMINA (MESSINA), 29 MAR - L'eventuale futuro del
governo di centrodestra ha in programma anche ''l'eliminazione
delle Province dagli enti locali''. Lo ha detto il candidato
premier del Pdl Silvio Berlusconi intervenendo al Forum di
Confagricoltura a Taormina.
''Quando furono realizzate le Regioni - ha aggiunto - tutti
davano per imminente l'abolizione delle Province, poi localismi
ed egoismi hanno prevalso. L'abolizione delle Province - ha
spiegato Berlusconi - senza licenziare alcun dipendente pubblico
porterebbe da solo un risparmio di 10 milioni di euro
l'anno''.(ANSA).

TR-FPI/IMP
29-MAR-08 13:23 NNNN

PDL: BERLUSCONI A CENA ANTONIOZZI, ABOLIREMO LE PROVINCE =
(AGI) - Roma, 3 apr. - "Oggi ho fatto la piu' grande maratona
della tv. Ho parlato per 9 ore e 20 minuti". Silvio Berlusconi
si presenta alla cena offerta dal candidato del Pdl alla
provincia di Roma Alfredo Antoniozzi e la prima cosa che spiega
alla platea e' che vuole abolire le province. "Dall'abolizione
delle province avremo 12 miliardi di euro di risparmio" dice
l'ex premier spiegando di aver fatto una prima stima in
proposito. Il candidato premier del Pdl tuttavia osserva che
"non e' giusto gettare la colpa addosso sempre alla casta dei
politici. Lo sapete - aggiunge parlando in una sala di un
albergo romano - io non ho simpatia per la casta. Anzi, mi
sento di rappresentare l'antipolitica, sono un imprenditore
prestato alla causa". Berlusconi nel suo intervento ha ribadito
la teoria del 'voto utile': "Se non abbiamo una vasta
maggioranza non riusciremo a cambiare un paese che e' in
declino. Bisogna anche ragionare - ha osservato - che
l'economia americana subira' un arresto. Le famiglie americane
hanno speso di piu' di quanto guadagnavano. Per questo motivo
noi dobbiamo far fronte ad una situazione difficile e dobbiamo
ottenere il piu' ampio consenso possibile". (AGI)
Gil/Cam
032317 APR 08

NNNN

BERLUSCONI:INUTILE METTERE MANI ITALIA SENZA AMPIA MAGGIORANZA =
(AGI) - Roma, 3 apr. - "E' inutile mettere le mani sull'Italia
se non avremo un'ampia maggioranza". E' quanto afferma Silvio
Berlusconi in un'intervento alla cena offerta dal candidato del
Pdl alla provincia di Roma, Alfredo Antoniozzi. "L'ex premier
spiega di non voler fare "lotte pazzesche" per cambiare
l'Italia, per questo chiede un ampio consenso. Berlusconi
inoltre chiarisce che le riforme sul dimezzamento dei
parlamentari e sull'abolizione delle province saranno fatte
dopo la legislatura che avra' inizio a seguito del voto del 13
aprile. (AGI)
Gil
040036 APR 08

NNNN

ELEZIONI: BERLUSCONI, ABOLIZIONE PROVINCE NEL PROGRAMMA E VA FATTA =

Roma, 10 apr. (Adnkronos) - "L'abolizione delle province e' nel
nostro programma. Le province non possono essere lasciate in piedi,
solo per l'abolizione delle province, pur assorbendo tutto il
personale si risparmiano 10-13 mld all'anno". Lo ha sottolineato
Silvio Berlusconi, durante la registrazione della puntata di 'Porta a
Porta' che andra' in onda questa sera, ribattendo a chi ricordava la
contrarieta' della Lega all'abolizione di questi enti locali.

(Sam/Pe/Adnkronos)
10-APR-08 17:18

NNNN

 

FEDERALISMO: BERLUSCONI, ABOLIZIONE PROVINCE E' UN PROBLEMA APERTO =

(ASCA) - Roma, 15 set - ''L'abolizione delle Province e' un
problema aperto, anche se non ne abbiamo ancora parlato in
Consiglio dei ministri''. Lo ha detto il presidente del
Consiglio Silvio Berlusconi durante la registrazione di
'Porta a porta.
''Questo problema - ha aggiunto il premier - non e' ne' di
destra ne' di sinistra e quindi sarebbe auspicabile,
nell'affrontarlo, la concordia tra tutte le forze
politiche''.
lpe/mcc
152010 SET 08
NNNN

PROVINCE:BERLUSCONI, VORREI ABOLIZIONE MA LEGA NO D'ACCORDO

(ANSA) - BRUXELLES, 11 DIC - ''C'e' un solo punto nel
programma elettorale in cui ho difficolta' serie con gli alleati
ed e' quello dell'abolizione delle Province: siamo ancora
convinti che sarebbe utile per risparmiare ma la Lega ha una
posizione molto ferma''. Lo ha sottolineato il premier Silvio
Berlusconi conversando con i cronisti oggi a Bruxelles.
D'altra parte, ha spiegato il presidente del Consiglio, ''io
non ho il 51% e devo accettare cio' che i miei alleati ritengono
di non poter sottoscrivere''. (ANSA).

KWF/CIP
11-DIC-08 16:38 NNNN

Apc-*Riforme/ La Russa: Abolire le province tra cinque anni
La Lega non chiuda le porte a questo programma

Milano, 13 dic. (Apcom) - Il ministro della Difesa, Ignazio La
Russa e coordinatore nazionale di An, propone di abolire tutte le
delle Province tra cinque anni. Nel pieno del dibattito
sull'abolizione degli enti provinciali, il ministro La Russa dà
la sua ricetta, alla vigilia dell'appuntamento elettorale del
2009: "Le Province non possono essere abolite adesso che si sta
per andare a votare - ha detto a margine di un incontro presso il
gazebo del Pdl in San Babila - ritengo che fra cinque anni
debbano essere abolite tutte le Province e che subito dopo il
voto venga fatta una legge che preveda il passaggio delle deleghe
provinciali al termine del prossimo mandato a Comuni, Regioni o
aree metropolitane".

Il ministro ha voluto richiamare anche l'attenzione della Lega
sul tema delle Province: "Ci dobbiamo dotare di un programma per
l'abolizione e invito la Lega a non chiudere a questo programma.
Penso che tutte le Province vadano abolite e non alcune sì e
alcune no: questa è un'ipotesi che tutto il Pdl deve scartare".

Quanto invece ai candidati del Pdl per le provinciali milanesi
per le quali da tempo circolano molti nomi ma ancora il partito
non si è pronunciato ufficialmente, La Russa ha ribadito: "Sia
con Albertini che con la Moratti i candidati sono stati scelti
poco prima della scadenza elettorale. Penati, visto che è così
indietro, fa bene a correre". Domani, infatti, il Partito
democratico, alla presenza del segretario nazionale Walter
Veltroni, lancia le proprie candidature per le provinciali 2009.

Mlo/Ral

131711 dic 08

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Abolizione province, Lega aveva assunto impegno in campagna elettorale

postato il 5 Luglio 2011

L’impegno all’abolizione delle Province la Lega e il Pdl lo avevano assunto nella campagna elettorale del 2008. Lascio agli atti i testi delle notizie Ansa che lo contengono.

Pier Ferdinando

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Su Lodo Mondadori un balletto indecente

postato il 5 Luglio 2011

La norma sul Lodo Mondadori comparsa nella Manovra non ha padri né madri, eppure dovrebbe esserci chi si assume la responsabilità di averla inserita. Invece, abbiamo assistito a un balletto indecente e indecoroso, segno del presappochismo, della confusione e dell’arroganza che ci sono nel governo e nella maggioranza.

Pier Ferdinando

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