Rassegna stampa, 16 novembre
Sono giorni di grande concitazione e gli obiettivi dei giornali sono tutti per il Terzo Polo. Dopo la vittoria di Pisapia a Milano, infatti, torna prepotentemente in pista il nome dell’europarlamentare Albertini come guida di una coalizione moderata che vada oltre Pd e Pdl: il Corriere ci racconta di un suo incontro con i leader di Udc, Api e Fli, mentre Avvenire mette l’accento sul fatto che questa alleanza non nascerebbe “per aiutare la sinistra”. Proprio sui dissidi e sui travagli democratici, intervengono Andrea Romano (che scrive sul Sole di una “Sinistra che non sa guardare al futuro”) e Angelo Panebianco (che sul Corsera ci spiega che il PD è il “Partito delle Delusioni”). Intanto si consolida l’asse Fini-Casini e la richiesta di dimissioni del Premier è sempre più forte: al Messaggero il leader dei centristi ha rinnovato l’invito alla costruzione di un nuovo governo di larghe intese con Pd e Pdl (da registrare l’attenzione di D’Alema), mentre Michele Ainis – su La Stampa – sottolinea come “mezza fiducia” non faccia un governo e come l’uscita dei ministri finiani sia solo la formalizzazione di una crisi che era nell’aria da tempo.E Albertini incontra i «terzopolisti» (Maurizio Giannattasio, Corriere della Sera)
Asse Fini-Casini: niente reincarico al Cavaliere (Alberto Gentili, Il Messaggero)
Nun te reggae più (Massimo Gramellini, La Stampa)
Mezza fiducia non fa un governo (Michele Ainis, La Stampa)
Terzo Polo: sale l’ipotesi Albertini (La Stampa)
Montezemolo e la Lega: “Dimettermi? Assurdo” (Corriere)
Luca guiderà il terzo polo? La risposta entro due settimane (Libero)
Lo stop all’atomo costa 44 miliardi (Sole24Ore)
La sinistra a Milano non sa ancora guardare al futuro (Sole24Ore)
Il Partito delle delusioni (Corriere)
“Ha vinto un candidato non condivisibile” (Corriere)
Follini pronto a tornare nell’Udc (ItaliaOggi)
“Esecutivo dal Pdl al Pd”. Le condizioni di Casini (Corriere)
E Luca ora rivede la strategia (La Repubblica)
Casini e D’Alema all’unisono (La Stampa)
Albertini terzo incomodo? “Ma non per favorire sinistra” (Avvenire)