postato il 4 Agosto 2012 | in "Interventi"

Il mio partito correrà da solo, ma poi possibile alleanza con il Pd

Pubblichiamo dal “Corriere della Sera” l’intervista a Pier Ferdinando Casini
Di Andrea Garibaldi

Nichi Vendola ha chiamato Polo della Speranza l’accordo politico fra lui e Bersani, fra Sinistra e libertà e Partito democratico. Le piace questo nome, onorevole Casini?
«Dico la verità: mi è indifferente. Non mi riguarda. Bersani sta organizzando il campo progressista e io non mi impantano nelle eterne questioni della sinistra italiana. Gioco un’altra partita».

Organizza l’area moderata: cattolici di Todi, Cisl, Confindustria, ministri del governo Monti…
«Sono convinto che la politica abbia bisogno di un’apertura alla società civile e l’Udc è disponibile ad ogni passo indietro, fieri del ruolo che avremo in questa nuova costruzione. Ci va dato atto di aver rinunciato alle seduzioni del potere negli ultimi dieci anni».

Progressisti e moderati potrebbero governare assieme.
«Da tempo in Europa sostengo la collaborazione delle grandi famiglie socialista riformista e popolare europeista. Che sono diversi e tali rimarranno».

Se la futura (ipotetica) legge elettorale prevedesse un premio alla coalizione potreste anche fare un patto pre-elettorale?
«Una convergenza per il bene del Paese, sull’onda dell’emergenza, è possibile, come lo è stato in questa legislatura. Ma dopo che ognuno alle elezioni si sarà presentato con i propri programmi e le proprie liste. Non ho avuto paura di scomparire nell’epoca di Berlusconi, figurarsi se ho paura di presentarmi da solo adesso».

Faccia un pronostico: si farà una nuova legge elettorale prima delle prossime elezioni?
«Alla fine sì, perché i grandi partiti percepiscono che se non fanno neanche questo, sarà il de profundis per la politica».

Progressisti e moderati potrebbero fare un programma comune?
«E’ necessario combattere le pulsioni antieuropee, lavorare per gli Stati uniti d’Europa superare ideologismi e veti corporativi che hanno ucciso l’Italia. Noi andremo a trattare con il nostro programma. Vogliamo restare nell’euro, vogliamo parlare di economia e di mercato del lavoro. La direzione di marcia è quella del governo Monti: non si torna più indietro».

Vendola non è d’accordo su quest’ultima affermazione.
«Questo è un problema per Bersani. Apprezzo molto gli sforzi di Pier Luigi, credo sia un leader responsabile. Mi fa piacere che abbia ritenuto incompatibili le scelte di Di Pietro. Ma si ritrova a fronteggiare l’antico problema del riformismo che si scontra con radicalismo e populismo».

C’è la questione dei diritti civili.
«Non penso certo di farmi fare da Vendola l’esame del sangue. Non mi pare che le sue ricette abbiano avuto grandi ricadute né in Italia, né in Puglia. E le dimissioni di Berlusconi non sono dovute a lui, ma all’iniziativa di riformisti e moderati».

Le unioni omosessuali…
«Trovo stucchevole la strumentalizzazione dei diritti civili da parte di Vendola. Così come da parte di certi ambienti cattolici che cercano di obbligarci all’alleanza col Pdl sfruttando i “temi eticamente sensibili”. Su questi si vota secondo coscienza, e l’Udc non accetta lezioni».

Lei ha paragonato la politica in questi tempi al teatro siciliano dei Pupi.
«E’ impressionante lo stacco fra il momento che stiamo vivendo e la modestia del dibattito politico. Il mondo si occupa di aiuti a chi ha accumulato troppi debiti, di unione bancaria, di fondi salva Stati, di Bce. E noi ci gingilliamo con una riforma elettorale che un mese fa era fatta ed è stata rinviata per tatticismi vari. C’è anche chi gode se lo spread sale, così può dare la colpa a Monti».

Dopo Monti ci sarà Monti?
«I problemi che ho appena elencato fanno sì che siamo oltre il nome di Monti. Qui si tratta di aver capito che il Paese va risanato, che vanno fatte scelte impopolari. Più pragmatismo e meno ideologie».

Monti dopo Monti?
«Sono un grande estimatore di Monti. Perciò non mi permetto di tirarlo dentro questo dibattito. Lo affianco nel lavoro, fin dove posso. Assisto senza parole alle solite resistenze, tribunali che non vogliono essere chiusi, Province che non si vogliono accorpare, la mitologia del federalismo che non vede gli enormi sprechi avvenuti negli enti locali».

La politica nazionale rischia di essere commissariata dall’Europa, col fiscal compact, con le garanzie per l’eventuale richiesta d’aiuti?
«L’emergenza ci impone di seguire le indicazioni dell’Europa. Forse i partiti hanno fatto spazio a Monti con troppe riserve mentali: Berlusconi perché non sapeva come uscire dalle difficoltà, il Pd perché convinto di dover pagare questo prezzo per la caduta di Berlusconi».

Se Berlusconi dovesse farsi da parte davvero, si potrebbe riproporre la larga coalizione di oggi?
«La Germania si prepara a tornare alla larga coalizione: stiamo sempre a criticare i tedeschi, ma in questo non possiamo imitarli?».

Senza Berlusconi si rimescolano tutte le carte?
«C’è una gran confusione nel Pdl, si mettono d’accordo solo se c’è da insolentire me il mio partito».

E se Berlusconi resta in campo?
«E’ un suo diritto democratico e per noi una grande opportunità perché lascia liberi enormi settori politici, offre grandi spazi. Non gli faremo cortesie».

L’onorevole Lupi dice che se l’Udc si allea con Vendola, il Pdl chiederà la sua espulsione dal Partito popolare europeo.
«Un simpatico scherzo. Conservo moltissime lettere di apprezzamento ricevute da membri del Ppe per aver lavorato alla svolta del governo Monti. La caduta di Berlusconi fu ritenuta una vera e propria liberazione».

Cosa succede di Fini, che era alleato con lei nel Terzo polo?
«Fini ha dichiarato che farà alleanze con chi ha sostenuto il governo Monti. Sono d’accordo con lui».

18 Commenti
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Giovanni Martino
Giovanni Martino
12 anni fa

Caro Presidente, da sempre milito in un partito (l’Udc, e prima ancora il Ccd) di cui ho condiviso “coerenza e chiarezza” e la difesa di “valori che non sono in vendita”, anche grazie alla sagace guida del nostro leader politico. Oggi le dico che mi sembra incomprensibile – e inaccettabile – l’affermazione per cui sui temi eticamente sensibili “si vota secondo coscienza”.
Se abbiamo difeso – insieme – la democrazia dei partiti, e non dei notabilati, è perché il cittadino deve sapere come sarà speso il suo voto. La “libertà di coscienza” è necessaria solo per i giudizi sulle persone. Invocare tale “libertà” su temi politici (o addirittura su valori fondamentali) significa ritenerli irrilevanti!
E’ possibile fare alleanze con chi non condivide tutti i nostri valori? Sì, purché sia una parentesi e purché il nostro voto in aula su quei temi sia coerente e compatto.
I temi eticamente sensibili esauriscono l’orizzonte dei problemi politici? No. E’ giusto utilizzare questi temi come specchietto per le allodole per coprire una linea politico-economica opaca (Pdl)? Nemmeno. Ma ciò non significa ritenere i “valori” come qualcosa di secondario, da sacrificare sull’altare dell’intesa con ambienti che evidentemente alle loro posizioni (opposte alle nostre) tengono più che noi…
L’Udc rivendica di aver sempre difeso i valori? Giusto, in passato li abbiamo sempre difesi (in qualche sede con qualche timidezza…). Confido che questo valga anche per il futuro.
In ogni caso, il “voto di coscienza” è un escamotage inaccettabile, e mi auguro che l’averlo ritrovato in una sua intervista sia solo un fraintendimento.

lorenzo
lorenzo
12 anni fa

Orizzonti di gloria è un film degli anni ’50. Come è noto si parla di un generale senza molti scrupoli che, pur di raggiungere il suo scopo, è disposto a decimare il suo esercito, anche sparandogli addosso. Quando il suo piano fallisce accusa i suoi uomini di codardia e li manda davanti al plotone d’esecuzione.
Probabilmente il paragone è crudo. Eppure sembra che nella politica italiana, e nel nostro partito, si replichi una simile situazione. Generali che non sanno che pesci pigliare e “truppe” mandate al macello mediatico.
Mi riferisco, in particolare, agli ultimi anni di discussioni sullo scioglimento dell’UDC. Prima con l’idea di una costituente di centro, un partito della nazione, poi un altro polo creato coi resti delle divisioni finiane, per restare in tema bellico, e rutelliane. Discussioni mai concluse con un voto, discussioni fatte più sui giornali per suscitare stupore e meraviglia, per pigliare applausi, barattare alleanze che per effetto di una chiara visione politica. Alla fine, dopo anni, il nulla di fatto. Anzi, l’unico fatto è il nulla. Intendiamoci, io non ero fra i promotori del cambiamento. Tuttavia se un percorso si inizia è meglio sapere dove si è diretti e, se ci si accorge di aver sbagliato, tornare indietro invece di restare sospesi nel mezzo del cammino. Mi chiedo come possiamo candidarci a governare un Paese intero se non siamo in grado di arrivare a votare una mozione congressuale, non siamo nemmeno in grado di decidere come si chiama il nostro partito.
Qua nelle trincee non si capisce nulla. Si sentono sparare bordate e gran tonfi di cannone mediatico. Siamo alleati di Bersani, non siamo alleati di Vendola, potremmo allearci con tutti però in Parlamento, non alle urne… Ci presentiamo come terzo polo agli elettori e un minuto dopo finiamo in una curva dello stadio contrapposta a quell’altra? Guardate che far digerire al nostro elettorato che per 20 anni è stato in una coalizione “anticomunista” un’alleanza con Vendola non è cosa da poco. Se lo si vuol fare si devono trovare ragioni convincenti, ragioni non solo valide in teoria, ma concrete, serie, comunicabili. Gli altri non son messi meglio? Se fossi iscritto in un altro partito mi preoccuperei dei problemi degli altri.
I bene informati paventano una terza via, una via di mezzo tra lo scioglimento del partito e la sua conservazione. Fare una lista di personalità illustri affiancata all’UDC, o in cui l’Udc si risolva. Bella idea. Ancora generali, ancora nuove idee, molta confusione e poca chiarezza. Tecnicamente non si capisce come una simile via possa essere percorsa. Non siamo riusciti a chiudere il partito e allora trasformiamolo in una “Bad Company” – Enrico Bondi ne sa qualcosa –, ma mettiamo i pezzi migliori da un’altra parte? Agli elettori glielo spiegherete voi, vero? Andrete voi casa per casa a raccontare dell’ennesimo cambiamento di programma e ragione sociale? Glielo spiegherete voi che ai vecchi “generali” se ne aggiungeranno altri? Glielo spiegherete voi ai “giovani” – e giovane non significa 20enne, ma portatore di una mentalità diversa, di uno stile politico diverso – illusi che stanno nelle amministrazioni locali che per loro non si può parlare di promozioni, che hanno tenuto la posizione ma che tutta la loro competenza amministrativa, la loro voglia di fare, la preparazione politica non conta nulla perché c’è qualcuno di più importante che arriva? È questo il modo corretto di declinare il significato della parola “meritocrazia”? Uno che ha investito la sua vita, oltre che nel lavoro e nella famiglia, nella militanza politica vale davvero molto meno che qualche personaggio riciclato? A me sembra di vedere quei talk show in cui non si fa altro che parlare delle starlette degli anni ’70 o ’80 mentre le accademie sono piene di eccellenti attori… Questa è la riforma più importante, imparare a essere nuovi, imparare a dare spazio ai visi nuovi. Alla fine il successo di Grillo è solo questo: persone – anche – competenti che non trovavano spazio nei partiti e si son presi il loro spazio. Se la politica dell’Udc è quella della conservazione delle rendite di posizione vi dico che non siamo un partito moderato, ma il partito più conservatore dello scenario politico italiano. L’Udc invece di cercare fuori da sé l’ancora di salvezza dovrebbe guardarsi in casa, fare appello alle proprie forze, smettere di giocare a scacchi, imparare una visione strategica con buona pace della tattica. Un partito che non è stato in grado di fare scuola al suo interno, che non è in grado di rigenerarsi e si affida per sopravvivere a continui innesti rischia di trasformarsi in Frankenstein, in un essere anche esteticamente, ed elettoralmente, poco attraente. Basta con le trasfusioni, basta coi trapianti. Se siamo in grado di sopravvivere dobbiamo farlo da soli. Va bene aprirsi a nuovi settori, alla “società civile” e tutte queste cose belle ed intelligenti. Vi faccio notare che questa è la riproposizione della solita strategia, vi ricordo che questo partito nasce dall’unione del partito del leader sindacale D’Antoni e ha dentro un altro sindacalista del calibro di Savino Pezzotta. Sarei curioso di sapere quanti milioni di voti hanno portato queste eminenti personalità. Non ci si può comportare come schegge impazzite che cercano di raccattare ogni personaggio che c’è a disposizione senza mai considerare su quali basi si fonda la propria forza elettorale e la propria presenza territoriale. E poi, insomma, va pure bene che arrivi Diaz a darci nuova linfa, ma almeno che se ne vada Cadorna! E qua, scusate il manzonismo ma mi ci scappa, “Col nuovo signore rimane l’antico” quale descrizione potrebbe essere più attuale?
Responsabilità è una bella parola, ma generalmente la responsabilità implica delle conseguenze. Se positive le conseguenze si chiamano “meriti”, se negative si chiamano “colpe”. La responsabilità del nostro partito come si chiama oggi? Colpa o merito?

cittadino
cittadino
12 anni fa

E’ in corso da alcuni mesi una gravissima crisi economica che si è andata a aggiungere ad una altrettanto profonda crisi di valori e di etica pubblica e privata. C ‘è stato il tentativo di nasconderle ambedue ma oggi sono venute fuori con tutta la loro virulenza tanto che la nostra società rischia di franare nella povertà economica e nel regresso civile e culturale. Questi sono i dati di fatto che incombono soprattutto sulle classi sociali medio-basse che sono il 95% della popolazione (i ricchi non hanno mai problemi) e ne abbiamo un esempio lampante nella situazione greca ed in quella spagnola. Ma non solo, addirittura anche l’ Europa rischia di franare rovinosamente insieme all’ euro e noi saremmo sicuramente coinvolti nel disastro economico e sociale che ne seguirebbe. Davanti a questa cupa prospettiva è possibile ancora stare a tergiversare su questa o quella tattica per poter avere un maggior consenso elettorale? E’ ancora possibile starsi a chiedere se allearsi con il PDL o con il PD a secondo se loro saranno alleati della Lega o di Vendola? L’ unica possibilità che abbiamo di salvarci è quella di appoggiare il governo Monti e di fare in modo che la prossima legislatura sia guidata dallo stesso Monti o, quanto meno, sia ispirata alla stessa linea programmatica, contribuendo così anche alla salvezza dell’ EUROPA (siamo la terza economia dell’ eurozona, non la Grecia e se saltiamo noi salta tutta l’ economia europea). Chi potrà portare avanti questa linea se non lo stesso Monti, i suoi ministri e gli uomini politici che hanno dimostrato responsabilità e buon senso facendo nascere questo governo e poi appoggiandolo con convinzione e lealtà? Gli Italiani hanno diritto che gli venga offerta un’ alternativa al ritorno al governo del vecchio CDX o del vecchio CSX. Questo è il tempo delle scelte drastiche altrimenti, se i chirurghi parlano solamente o mettono in atto solo le vecchie tecniche, il paziente, che saremmo tutti noi, non avrà alcuna possibilità di scampo. Quindi è giusta la decisione dell’ UDC di allearsi solo con chi si trova sulla linea europeista di rigore e di sviluppo del Governo Monti. Cittadino.

citoyenne
citoyenne
12 anni fa

Buongiorno, presidente

Lei, tra l’altro, dice:

«I problemi che ho appena elencato fanno sì che siamo oltre il nome di Monti. Qui si tratta di aver capito che il Paese va risanato, che vanno fatte scelte impopolari. Più pragmatismo e meno ideologie».

Come va risanato il Paese? a spese di chi va risanato? le scelte impopolari chi riguardano? Le rivologo queste domande perchè proprio ieri ho letto un articolo di cui copio/incollo l’incipit:

“Spending review, tra tagli a sanità e enti regalo da 10 milioni ai partiti
In tempo di tagli in tutti i settori i senatori garantiscono comunque un aumento del fondo spesa per i gruppi parlamentari. Una norma che non potrà essere modificata alla Camera. Il gruzzolo inizialmente previsto era di 150 milioni: viene ridotto di 30 milioni subito (da 100 a 70), ma aumentato di 40 nel 2013 (da 50 a 90)”

Non mi pare un codicillo da aggiungere in una Spending review, o sbaglio?
Ma dopo, io continuo ad insistere, dove sono le scelte impopolari per l’editoria? dove sono le scelte impopolari per la vendita degli immobili di proprietà dello Stato, cioè nostri? Dove sono i tagli drastici agli emolumenti dei parlamentari e ai loro vitalizi? Dov’è il tetto per gli stipendi e le pensioni più alti? Dov’è la patrimoniale per i benestanti?
Ma lei non si rende sicuramente conto, se ha rilasciato questa intervista, che la gente comune vede benissimo il vostro strapotere politico ed economico che vi autoattribuite e ne ha fin sopra i capelli delle vostre facce seriose che vengono a parlare di sacrifici, scelte impopolari … solo per il popolo.
Se le scelte impopolari riguardano di nuovo le categorie già abbastanza duramente colpite, tagliate, falcidiate, ecco pensateci un po’ prima di prenderle.
una citoyenne

cittadino
cittadino
12 anni fa

“Spending review, tra tagli a sanità e enti regalo da 10 milioni ai partiti
In tempo di tagli in tutti i settori i senatori garantiscono comunque un aumento del fondo spesa per i gruppi parlamentari. Una norma che non potrà essere modificata alla Camera. Il gruzzolo inizialmente previsto era di 150 milioni: viene ridotto di 30 milioni subito (da 100 a 70), ma aumentato di 40 nel 2013 (da 50 a 90)”……
Tratto da “Il Fatto Quotidiano”, giornale noto per la spiccata imparzialità del direttore Antonio Padellaro e del vice direttore Marco Travaglio, i quali dovrebbero spiegarci quanto hanno fatto per ridurre le su riportate spese i governi da loro appoggiati in questi ultimi 20 anni. Dovrebbero anche spiegarci come mai il loro amico Bertinotti non abbia rinunciato ai benefit di cui usufruisce quale ex Presidente della Camera. A chi spesso ci porta a conoscenza del pensiero pacato e moderato dei suddetti personaggi corre l’ obbligo di ricordare che Casini ha rinunciato da tempo ai benefit che gli sarebbero spettati quale ex Presidente della Camera e che quindi sarebbe più corretto andare sul sito di Bertinotti a bacchettare chi di dovere. Sullo stesso sito, su quello del PD dell’ IDV, di SEL oltre che del PDL e della Lega, dovrebbe andare a chiedere quando sono state prese le scelte impopolari per l’editoria? Le scelte impopolari per la vendita degli immobili di proprietà dello Stato, cioè nostri? I tagli drastici agli emolumenti dei parlamentari e ai loro vitalizi? Il tetto per gli stipendi e le pensioni più alti? La patrimoniale per i benestanti? Durante gli anni in cui queste aree politiche sono state al governo e proprio loro hanno aumentato i costi della politica e la spesa pubblica a dismisura. Cittadino.

trackback
12 anni fa

[…] all’alleanza col Pdl sfruttando i “temi eticamente sensibili”». Casini, il 4 agosto, ha risposto al Corriere della Sera con estrema chiarezza, tanto alla domanda sulle “unioni omosessuali” quanto alla […]

raffaele reina
raffaele reina
12 anni fa

Ogni tanto vale la pena ricordarsi perchè abbiamo come simbolo l’insegna dello Scudocrociato. Significa battaglie di libertà combattute a favore dei più deboli,perchè potessero riconciliarsi anch’essi con la Patria,nel post-fascismo e nel dopoguerra.La conquista di un tetto, di un lavoro, di un salario rappresentavano per la DC la via per rafforzare la democrazia e per far crescere la libertà nella coscienza degli italiani. Da qui le decise conquiste economiche e sociali di una Nazione libera che si proiettava in una Europa libera. Se tutto ciò non va riconosciuto al partito di De Gasperi si commette il più grave e imperdonabile peccato di omissione.In ossequio a questa lezione,proprio perchè attraverso lo Scudocrociato ci riteniamo suoi legittimi “discepoli”(non che altri,avendo vissuto la medesima esperienza politica, non lo siano),dobbiamo prima definire il nostro “ubi consistam” da cui far scaturire programmi e linea politica, e poi confrontarci con gli altri partiti per eventuali alleanze.In tale prospettiva,senza superbie e senza tanti timori,con chi accetta i nostri programmi finalizzati alla crescita del Paese,non solo dal punto di vista economico, quindi, al bene comune, noi possiamo stringere alleanze in ogni direzione, senza per questo scandalizzare, opportunisti e demagoghi in particolare.Tutto il resto appartiene al vaniloquio gossipparo.

citoyenne
citoyenne
12 anni fa

Buongiorno, presidente

Può essere lieto per i numerosi interventi nel suo blog: vuol dire che questa politica, ormai morente, ha ancora qualche barlume di vita.
Mi si rinfaccia, in continuazione, dei sacrifici da lei fatti rinunciando ai vari benefit in quanto ex presidente della camera.
Mi faccia dire, presidente, che se la sua rincuncia ai benefit voleva essere un invito per tutti gli altri a comportarsi alla stessa maniera, è stato vano e, mi scusi, inutile (lei conosce benissimo la classe politica attuale e sa altrettanto bene che questa classe preferisce ignorare la deriva che li affonderà, piuttosto che cedere anche un euro per il bene dei cittadini.). Quello che si vorrebbe da un leader di quel partito che fu anche di De Gasperi (come le ricorda Raffaele Reina) è che si facesse promotore di leggi che andassero a favore del popolo e non di pochi, già fruitori di benefici.
Quello che si vorrebbe da un leader di partito è una seria campagna per un ridimensionamento consistente dei benefici di una classe politica, di una classe giudiziaria, di una classe manageriale, di una classe altoburacratica, ecc. e non sto qua a parlare di corruzione, di concussione, di malaffare, di voti di scambio, ecc.
Meno che mai mi interessa sapere che altri non hanno fatto quello che oggi tutti gli Italiani chiedono: a tutti loro auguro che i vari movimenti che agitano l’Italia di oggi, non arrivino al potere, perchè per tutti coloro che hanno ignorato la vox populi saranno problemi grossi.
Quindi il suo sacrificio serve a ben poco se non accompagnato da questa campagna.
Mi si rimprovera che la notizia dei dieci milioni regalati ai partiti, nella spending review, sia stato pubblicata da “il fatto….” i cui responsabili a quanto pare, secondo alcuni, avrebbero tanto da farsi perdonare… ma io le chiedo, presidente, risponde a verità la notizia? Se non è vera, si chieda una rettifica al giornale che l’ha pubblicata, ma se è vera ci si chiede perchè altri giornali non hanno ritenuto opportuno pubblicarla. Quindi il problema non è chi pubblica, ma piuttosto se la notizia risponda o meno a verità.
Il problema è anche che non è vero che in un mondo di “brutti e cattivi” chi dimostra anche una pur piccolissima dose di bellezza e bontà è “un illuminato”, ma trasformare i “brutti e cattivi” in “belli e buoni”. Chi ci riuscirà?
Una citoyenne

mario pezzati
mario pezzati
12 anni fa

@citoyenne: se è per questo i gironali non hanno dato risalto alle inziative a favore della famiglia varate dal governo monti martedi scorso.
e alcuni giornali non hanno dato spazio ai provvedimenti presi per dimezzare il numero di province e le auto blu.

concordo però con lei us una cosa: un fatto, una notizia, non importa se è bella o brutta, non importa se a dirla è un gironalista che ci piace o meno… ma va, in ogni caso, data e va considerata.
se una notizia la da feltri o travaglio o scalfari o il corriere, non ha importanza. se la notizia riporta un fatto reale, il fatto resta e va considerato.

trackback
12 anni fa

[…] da due articoli recenti, entrambi del Corriere della sera. Due interviste in cui: Casini annuncia Il mio partito correrà da solo, ma poi possibile alleanza con il Pd e Buttiglione chiarisce – giusto oggi – “Su Vendola l’Udc non ha veti, il patto si […]

cittadino
cittadino
12 anni fa

@mario pezzati, “…se la notizia riporta un fatto reale, il fatto resta e va considerato”: ma è proprio il modo di riportare una notizia che poi la fa considerare da chi la apprende in maniera giusta o sbagliata! Se questa è fuori del contesto reale, se è parziale, se non viene posta in relazione ad altre notizie, magari molto più importanti, sullo stesso argomento, allora certo che la notizia è vera, ma non passa a chi la deve apprendere il messaggio giusto! E’ proprio su questo che i giornalisti si distinguono in “parziali ed imparziali”! Se si vuole, come con l’ argomento dei 10 milioni in più ai gruppi parlamentari del Senato, bollare tutta l’ azione della spending review in una proterva azione contro la classi sociali più povere per favorire i soliti ricchi, basta riportare solo che è stato preso questo provvedimento, senza dire che si tratta di ” uno di quegli emendamenti che passano regolarmente inosservati e vengono altrettanto regolarmente approvati. All’ingrosso c’è scritto più o meno così: all’articolo X della legge Y sostituire le parole ‘100 milioni’ con le seguenti ‘70 milioni’ e al terzo periodo sostituire ’50 milioni’ con ‘90 milioni’. Firmato: Paolo Giaretta del Pd e Gilberto Pichetto Fratin del PdL, relatori in Senato della spending review” come più in basso riporta l’ articolo stesso, e senza dire che il Governo deve a volte subire gli emendamenti dei parlamentari, perchè sono questi che poi debbono votare la fiducia. Fiducia su provvedimenti di miliardi e che sono indispensabili per non finire in rovina. Ma ai soliti Catoni interessa riportare la classica pagliuzza ed ignorare la trave, anzi le travi come l’ enorme aumento del debito pubblico e del costo della politica di cui sono corresponsabili anche quelle forze politiche che giornalisti parziali, prezzolati o incoscienti continuano a difendere a spada tratta! E va detto che la responsabilità della situazione gravissima in cui versa il Paese è anche di tutti i media che hanno distorto la realtà ed hanno indirizzato il consenso politico dei cittadini verso pifferai magici, venditori di tappeti, semianalfabeti fatti passare per statisti, estremisti di destra e di sinistra dipinti come mansueti progressisti attenti al progresso del popolo. Così come chi si atteggia a fustigatore di costumi prendendo di mira solo una parte (magari proprio la meno colpevole) ignorando le responsabilità delle altre, si pone fra coloro che,anche scrivendo solo su un blog, danneggiano la società perchè diffondono messaggi sbagliati che possono influenzare negativamente il pensiero della gente: il vero saggio indica la luna vera e in quel caso chi guarda il suo dito invece della luna è uno stolto vero! Ma il vero saggio indica la strada giusta e non quella sbagliata! Cittadino.

trackback
12 anni fa

[…] da due articoli recenti, entrambi del Corriere della sera. Due interviste in cui: Casini annuncia Il mio partito correrà da solo, ma poi possibile alleanza con il Pd e Buttiglione chiarisce – giusto oggi – “Su Vendola l’Udc non ha veti, il patto si può […]

Patrizia
12 anni fa

Presidente Casini, come non mai condivido la sua posizione, correre da solo, e perchè no una futura alleanza con il PD. In questo suo intervento quello che ritengo sia fondamentale è questo passo :”«Trovo stucchevole la strumentalizzazione dei diritti civili da parte di Vendola. Così come da parte di certi ambienti cattolici che cercano di obbligarci all’alleanza col Pdl sfruttando i “temi eticamente sensibili”. Su questi si vota secondo coscienza, e l’Udc non accetta lezioni».Sono stanca come cittadina italiana e principalmente come credente, di questa lotta infima che la politica estrema destra e sinistra fanno nei confronti dei temi etici e diritti civili. Sono stanca di questa pura propaganda politica, che non fa altro che creare altre diatribe, alimentare falsità ed ipocrisie in un clima politico già troppo litigioso. Se Cicchitto la insulta e Vendola la disprezza lei ne rimanga fuori, non raccolga queste basse provocazioni, gli italiani oramai non credono più agli urlatori, e a chi vuole sempre insultare per ultimo, poichè dietro coloro c’è solo fumo, tanto, troppo fumo.

trackback
12 anni fa

[…] Dibattito che ha visto il Popolo della Libertà accanirsi su Casini, reo di aver dichiarato di essere disponibile nel 2013 ad una convergenza con i riformisti, per dare continuità al lavoro iniziato da Monti. Non sono intenzionato ad entrare nel merito del […]

Vincenzo
Vincenzo
12 anni fa

Caro Casini, un tempo ti ho votato.Eri nessuno. Il Berlusca ti ha fatto Presidente della Camera. Terza carica dello Stato. Ti sei comportato da traditore.
Ora vai a lavorare insieme a Fini e Pisanu. Il vostro tempo è finito.
Abbiamo bisogno di nuova linfa. Tu sei ripetitivo ed inconcludente.
Sempre in Tv in cerca di visibilità. Anche sui videocitofoni.
Senza rancore.
Enzo Ruggieri Torino

cittadino
cittadino
12 anni fa

@Vincenzo- Enzo Ruggeri Torino, il Berlusca non ha fatto Presidente della Camera nessuno semplicemente perchè non ne ha (per fortuna) il potere, anche perchè se ce lo avesse messo lui, lo avrebbe anche tolto; chi ha tradito le aspettative dei moderati che lo avevano votato è stato proprio il Berlusca il quale prima è entrato a far parte del PPE con l’ appoggio di Casini (allora CCD) e di Buttiglione (allora CDU) che già ne facevano parte, e poi li ha emarginati spostandosi verso la Lega, demagogica e populista come lui, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti quelli che li hanno aperti e non con delle spesse fette di prosciutto davanti! Chi dovrà andare a casa, in patria oppure all’ estero, questo lo vedremo, lo decideranno gli elettori sperando che non si facciano incantare proprio dalle televisioni e dai giornali padronali e prezzolati come è successo la passata tornata elettorale. Cittadino

cittadino
cittadino
12 anni fa

@Vincenzo- Enzo Ruggeri Torino, il Berlusca non ha fatto Presidente della Camera nessuno semplicemente perchè non ne ha (per fortuna) il potere, anche perchè se ce lo avesse messo lui, lo avrebbe anche tolto; chi ha tradito le aspettative dei moderati che lo avevano votato è stato proprio il Berlusca il quale prima è entrato a far parte del PPE con l’ appoggio di Casini e di Buttiglione che già ne facevano parte, e poi li ha emarginati spostandosi verso la Lega, demagogica e populista come lui, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti quelli che li hanno aperti e non con delle spesse fette di prosciutto davanti! Chi dovrà andare a casa, in patria oppure all’ estero, questo lo vedremo, lo decideranno gli elettori sperando che non si facciano incantare proprio dalle televisioni e dai giornali padronali e prezzolati come è successo la passata tornata elettorale. Cittadino

Patrizia
12 anni fa

Vincenzo il 10 agosto 2012
..parole sante le sue, si berlusconi è la linfa nuova che cambierà l’Italia, è il vento nuovo che porterà ricchezza e benessere, un nuovo profumo di primavera.Sig. Vincenzo tutti abbiamo il diritto di dire la nostra,ma per favore un po’ di buon senso….Ho rispetto per tutte le idee e per tutti gli elettori e spero che non siano come lei tutti coloro che votano pdl , altimenti la bancarotta sarebbe il giusto prezzo da pagare.



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