Tutti i post della categoria: Rassegna stampa

Rassegna stampa, 15 gennaio ’11

postato il 15 Gennaio 2011
La rassegna stampa di oggi è un po’ particolare: nella giornata della verità su Mirafiori, del Legittimo Impedimento e dell’annuncio della proclamazione a santo di Papa Giovanni Paolo II, vogliamo farvi vedere come – nonostante tutto questo – il padrone assoluto della scena resti sempre e solo lui, Silvio Berlusconi. In che modo? Ovvio, per i processi che lo coinvolgono: in primis, quello che ruota intorno al Ruby-gate. Si tratta davvero di armi di distrazioni di massa? Si tratta davvero di un modo per sviare l’attenzione dalle cose serie? Non lo sappiamo, è troppo difficile da dire. L’indignazione è grandissima, la sete di verità pure. Ma, come sottolinea Concita De Gregorio su l’Unità (a proposito, è un editoriale da applauso, comunque la si pensi), l’Italia civile langue, soffre sotto il peso delle difficoltà, dell’incomunicabilità, della consapevolezza di essere stati abbandonati al proprio destino, in balia di forze e di interessi che ci superano. Di fronte a questa terribile situazione, a noi (cittadini) di “responsabili” e giochi di potere vari, cosa diavolo potrà mai interessare? Nulla, assolutamente nulla. Aspettiamo, cosa altro volete fare? Ah, dimenticavo: prendiamo esempio dai nostri fratelli tunisini, che ci hanno insegnato come liberarsi di un dittatore con la sola forza della protesta.

Le accuse dei pm, l’ira del premier (Ferrarella Luigi, Corriere della Sera)

La testimone che incastra il premier (Giuseppe D’Avanzo, La Repubblica)

Vietti: “Legittimo impedimento, ora non c’è più spazio per i trucchi” (Giovanni Bianconi, Corriere della Sera)

Asse Casini-Fini: silenzio, evitiamo strappi (Giovanni Grasso, Avvenire)

Il Punto – Premier e procure all’ultimo atto. Fare chiarezza è dovere di tutti (Stefano Folli, Sole24Ore)

Delirio di impotenza (Unità)

Nasce la nuova giunta Alemanno: «E’ la squadra del cambiamento» (Davide Desario, Il Messaggero)

I responsabili ci sono, ma per ora guardano più ai pm che al Cav. (Il Foglio)

Bersani punge gli oppositori: «Una linea alternativa non c’è» (Monica Guerzoni, Corriere della Sera)

La suora guarita dal Parkinson «Sento Wojtyla al mio fianco» (Daniele Zappalà, Avvenire)

Ben Ali fugge. Il Paese in stato d’emergenza (Antonella Rampino, La Stampa)

Commenti disabilitati su Rassegna stampa, 15 gennaio ’11

Rassegna stampa, 14 gennaio ’11

postato il 14 Gennaio 2011
Ieri è finalmente arrivata la sentenza tanto attesa della Corte Costituzionale, che ha dichiarato illegittimo “a metà” (sembra un paradosso, ma è così) il Legittimo Impedimento, lo scudo che avrebbe dovuto risolvere parecchi problemi al Presidente del Consiglio. Peccato? Per fortuna? A voi l’ardua scelta: noi, da parte nostra, possiamo solo ricordare al Premier che se fosse stato un po’ più umile e ci avesse ascoltato, magari avrebbe avuto più fortuna (come ricordano Casini e il Vice-presidente del CSM Vietti). Cosa succede ora nel mondo della Politica è poco chiaro: Stefano Folli sul Sole pone l’accento sul quadro ormai logoro della legislatura; Massimo Franco esplora le varie opportunità sul Corriere; Massimo Ajello assicura che la sentenza è un colpo all’appeal del Centrodestra e rilancia il Polo della Nazione. Ma il vero dato della situazione è che la crisi è parallela per entrambi gli schieramenti (leggete Sorgi su La Stampa): se il Pdl soffre (complice la giunta Alemanno-bis), il Pd non solo arriva alla conta e al rischio scissione (buona notizia, secondo il Riformista), ma è costretto a rimpiangere Veltroni, l’unica vera anima democratica (trovate tutto sul Foglio). Infine, da non perdere l’inchiesta de L’Espresso sull’avanzata leghista nei luoghi del potere, il commento di Buttiglione sul cammino del Nuovo Polo e l’agenda delle liberalizzazioni necessarie.

Berlusconi: vado avanti, il bicchiere è mezzo pieno (Ugo Magri, La Stampa)

Ma Casini lo bacchetta: «Se mi avesse ascoltato…» (Andrea Cangini, QN)

«Se Silvio ci avesse dato ascolto…» (Giovanni Grasso, Avvenire)

Vietti: saggezza nella scelta. Salvo l’impianto della legge (Corriere della Sera)

Il punto di Folli – Una sentenza da rispettare in un quadro generale che si logora (Stefano Folli, Sole24Ore)

Franco – Che succede ora (Franco Massimo, Corriere della Sera)

Conta nel Pd, Bersani vince. Ma il partito è spaccato (Roberto Zuccolini, Corriere della Sera)

Il Pd si divide, buona notizia (Tommaso Labate, Il Riformista)

Sorgi – Centrosinistra e centrodestra. Due crisi in fotocopia (Marcello Sorgi, La Stampa)

Roma, rimpasto senza «big». Alemanno chiama due tecnici (Ernesto Menicucci, Corriere della Sera)

Il dossier. Così la Cina si compra il mondo dalla Volvo ai bond portoghesi (Giampaolo Visetti, La Repubblica)

Un referendum sulle liberalizzazioni (Sole24Ore)

Lo Stato siamo noi (L’Espresso)

L’Italia insegue sulla fibra ottica (Sole24Ore)

Il Pd, cioè Veltroni (Il Foglio)

Il nuovo cammino dell’area moderata (Liberal)

Come cambia la politica dopo il verdetto (Il Messaggero)

Commenti disabilitati su Rassegna stampa, 14 gennaio ’11

Rassegna stampa, 13 gennaio ’11

postato il 13 Gennaio 2011
Il Polo della Nazione marcia compatto e sempre più forte: tra Fini e Casini la sintonia “è massima” e se la situazione della legislatura dovesse precipitare, siamo pronti ad affrontare le urne insieme. Con un programma riformatore e un grande obiettivo: aggregare i moderati attorno a valori oggi negletti: merito, legalità, responsabilità e nazione. Imperdibile, per capire il perché della serietà del nostro progetto, è l’editoriale di Aldo Cazzullo per il Sette (supplemento del Corriere della Sera), che spiega – con grande bravura e acume – le prospettive per il nuovo Polo: se ci configureremo solo come un un cartello elettorale, non andremo certo da nessuna parte. Per questo dobbiamo aprirci alla “società, agli studenti e ai loro professori, agli imprenditori, ai cattolici”; parlare alla Nazione tutt’intera. E dobbiamo, soprattutto, essere pronti a dare risposte concrete a domande cocenti: a cominciare proprio dalla Fiat e dal rapporto tra imprenditoria e lavoro (senza facili populismi o demagogie). Solo se sapremo essere veramente innovativi, saremo in grado di vincere la nostra grande scommessa con il futuro. Pronti?

Asse Fli-Udc sul patto d’emergenza. Casini: insieme anche alle urne (Carmelo Lopapa, La Repubblica)

Il gelo di Fini: mai parlato di coalizione alla tedesca. Casini apprezza. E il terzo polo serra i ranghi (Claudia Terracina, Il Messaggero)

Il nuovo Polo è una cosa seria (Aldo Cazzullo, Sette del Corriere)

Libertà religiosa, passa mozione bipartisan (Gianni Santamaria, Avvenire)

Alemanno e il rimpasto che non c’è: i «no» di Monorchio e Luigi Abete (Ernesto Menicucci, Corriere della Sera)

Berlusconi: «La Fiat? Se vincerà il no, giusto lasciare l’Italia» (Corriere della Sera)

«La linea non cambia». Oggi la Direzione, il leader sfida la minoranza (Fabrizio Nicotra, Il Messaggero)

A Bologna nel Pd torna l’incubo Guazzaloca (Fabio Martini, La Stampa)

«Scudo», nucleare, acqua. Ammessi quattro referendum (Dino Martirano, Corriere della Sera)

Commenti disabilitati su Rassegna stampa, 13 gennaio ’11

Rassegna stampa, 10 gennaio ’11

postato il 10 Gennaio 2011
Grande spazio sui quotidiani di oggi al Presidente Casini. Si parte con una lunga intervista a 360° sul Corriere – a firma di Aldo Cazzullo – sulle proposte e prospettive del Polo della Nazione: stiamo all’opposizione e lì restiamo, non c’è storia. Ma siccome abbiamo a cuore l’Italia, il Governo Berlusconi porti in Parlamento proposte serie e noi le sosterremo; per quanto riguarda le richieste del Pd (e di D’Alema), noi abbiamo già scelto: e i Democratici, invece? Hanno scelto se stare con noi o con Di Pietro e Vendola? Con la Fiom anziché con la Cisl e la Uil? Con Landini  o con Bonanni? Sul futuro del Nuovo Polo, poi, assicura Casini: nessuna divisione, nemmeno sui temi etici; nel prossimo futuro potremo scegliere se restare una coalizione o diventare addirittura un unico grande partito. Nel frattempo: grandi problemi per il Pdl (il gruppo dei fantomatici responsabili non decolla); Buttiglione invita Bondi a dimettersi; continua il confronto tra Fiat e Fiom (a proposito, imperdibili Panebianco sul Corriere e Giannino sul Messaggero).

Casini: “Offro patto di pacificazione. Sosterremo le iniziative serie” (Aldo Cazzullo intervista Casini, Corriere della Sera)

Casini: “Il governo non ha i numeri, tutti insieme per l’emergenza economia” (Carmelo Lopapa, La Repubblica)

Casini: “Sui valori etici i cattolici restino uniti” (Fabio Martini, La Stampa)

Berlusconi: “Tranquillissimo. Il governo avrà i numeri” (Paola Di Caro, Corriere della Sera)

La campagna acquisti non decolla, dal Pdl aiuti per il gruppo dei Responsabili (Marco Conti, Il Messaggero)

Per il federalismo è il momento verità (Roberto Turno, Sole24Ore)

Buttiglione: «Bondi? Dovrebbe dimettersi subito» (Il Giornale)

Il Pontefice: “Siamo vicini ai copti, fa bene chi tutela la libertà di fede” (Franca Giansoldati, Il Messaggero)

Dalla cedolare secca alla nuova «Imu». Come cambierà la tassazione sulla casa (Gino Pagliuca, Corriere della Sera)

Sbarca Montezemolo, ma sono tutti veltroniani (Il Giornale)

Landini non cede e punta sui giudici. Camusso: illusorio (Corriere)

I parenti delle vitteme alla Camera: sospendete le intese con il Brasile (Corriere)

“Ecco chi frenò sul suo rientro per due anni” (Corriere)

E di liberale rimase poco (Corriere)

Dentro un accordo, la speranza di cambiare (Il Messaggero)

Commenti disabilitati su Rassegna stampa, 10 gennaio ’11

Rassegna stampa, 8 gennaio ’11

postato il 8 Gennaio 2011

Il Terzo Polo marcia compatto dopo l’appello di Bersani, infatti, come ci spiega il Messaggero, dalle parti dei centristi c’è molta cautela. Come puntualizzano il Riformista e il Corriere, la scelta di preoccuparsi dei nodi “interni” ed “esterni”: al via il coordinamento parlamentare per dire no allo shopping di Berlusconi (Italia Oggi) e discussioni a tutto campo sulla sfiducia a Bondi e sul federalismo fiscale. Il Foglio, poi, svela nel dettaglio alcune mosse dell’Udc, prima di tutte quella sulla famiglia: non solo quoziente, ma un grande piano complessivo (il tutto mentre, scrive Libero, si sprecano le aperture dei berluscones). Nel frattempo si accende la polemica tra Lega e Napolitano, dopo il saggio appello del Presidente (a proposito, leggete il bel commento di Ainis sul Sole); interessante è notare la posizione di Berlusconi, che non è intenzionato a lasciarsi trascinare in un botta e risposta con il Colle, il Premier ha già le sue preoccupazioni: gli “amici dittatori” (leggete dalla Repubblica), la riscossa di Fini (dalla Stampa) e il rebus Tremonti (dal Secolo).

150 candeline per ricordare a tutti che siamo Stato noi (Sole24Ore)

Terremoto tremonti nel Pdl. E il Cav pensa allo shopping (Secolo d’Italia)

Berlusconi isola l’amico Umbero, Ora evitiamo ogni frizione con il Colle (La Repubblica)

Patto repubblicano di Bersani, il terzo polo apre ma resta prudente (Il Messaggero)

Dal Terzo Polo no all’Alleanza. Ora il rischio è il liberi tutti (Il Riformista)

Fini, un tour per tornare in sella (La Stampa)

Dalla sfiducia a Bondi al federalismo fiscale, i nodi del Terzo Polo (Corriere)

Più che il quoziente, la famiglia (Il Foglio)

Non voterò come il partito sul biotestamento (Corriere)

Stop alla pesca nell’Udc, Con Casini si deve trattare (Libero)

Formigoni apre all’Udc, siamo pronti a trattare (QN)

Terzopolisti uniti, così Silvio non fa paura (ItaliaOggi)

L’amico dittatore (La Repubblica)

Il Pdl è la speranza di chi votava a sinistra (Libero)

Riforma, lo scoglio sono le tasse comunali (La Stampa)

Abi, mutui italiani fra i più economici (Sole24Ore)

Commenti disabilitati su Rassegna stampa, 8 gennaio ’11

Rassegna stampa, 6 gennaio ’11

postato il 6 Gennaio 2011
Nella nostra rassegna di oggi, è imperdibile l’analisi che Il Foglio fa dei progetti centristi: in modo rapido ed efficace, è spiegato perché l’Udc (che, dopo molti travagli interni, rappresenta ormai quei moderati stanchi di Berlusconi) ha due vie davanti per superare l’impasse del bipolarismo/berlusconismo: una legislatura costituente (dopo il voto con il Terzo Polo) o una resa dal Premier. Che, intanto, torna a sparare a zero contro i “comunisti” – stavolta in cachemire – ed è sempre più preoccupato per le sorti della maggioranza: Cicchitto invita a mettersi “alla frusta”, ma La Repubblica ci spiega che la compravendita di deputati non sta dando i frutti sperati. Molto preoccupato appare anche Bossi, che, come sottolinea Sorgi su La Stampa, teme un “federalismo imperfetto” e pertanto si dice pronto ad aprire anche a Casini e a Bersani. Continuano poi le frizioni tra il Ministro Alfano e l’Anm (leggete l’intervista della Bongiorno che auspica un “cambio di passo”) e tra Fiat e Fiom: il 13 e il 14 gennaio si vota per il referendum tra i lavoratori (chi vincerà, secondo voi?)

Perché Casini delude il suocero e gli amici pur di non cedere al Cav (Il Foglio)

Berlusconi contro i comunisti «in cachemire»: «Non sono cambiati, vogliono farmi fuori» (Marco Galluzzo, Corriere della Sera)

Bossi: federalismo per gennaio. Aperti a chi ci sta: anche Bersani e Casini (Gianni Santamaria, Avvenire)

Alfano: risolto il blocco informatico. I giudici di pace scioperano (Alessandro Trocino, Corriere della Sera)

Rissa sulla compravendita tra boatos e bugie (Alberto D’Argenio, La Repubblica)

Cicchitto: «Giusto metterci alla frusta, troveremo i numeri» (Lorenzo Fuccaro, Corriere della Sera)

Il federalismo imperfetto che spaventa i leghisti (Marcello Sorgi, La Stampa)

D’Esposito – Quanti rumori attorno a Giulio (Fabrizio D’Esposito, Il Riformista)

Bongiorno: “Giustizia maltrattata, troppe leggi ad personam. Ora il ministro cambi passo” (Milella Liana, La Repubblica)

Referendum Fiat, si vota il 13 e il 14. I sindacati: vinceremo con il 70-80% (Polato, Corriere della Sera)

“Al Tg1 rubrica sui giornalisti faziosi”. È bufera sulla proposta di Minzolini (Leandro Palestini, La Repubblica)

Apple e Google rivali all’edicola digitale (Luca Dello Iacovo, Sole24Ore)

Commenti disabilitati su Rassegna stampa, 6 gennaio ’11


Twitter


Connect

Facebook Fans

Hai già cliccato su “Mi piace”?

Instagram