Tutti i post della categoria: Rassegna stampa

Rassegna stampa, 10 febbraio 2011

postato il 10 Febbraio 2011
Casini attacca la “scossa economica” di Berlusconi: sono i soliti spot, altroché; ha ragione Bersani, sono provvedimenti da “solletico”: l’idea potrebbe anche funzionare, perché no, ma come sottolinea Dario Di Vico, anche se la strada è giusta, il passo compiuto è breve, troppo breve. Anche perché, ve lo ricordavamo ieri, alla manovra manca l’approvazione di Tremonti (a cui si rivolge, oggi, con una lettera aperta Il Foglio). Fa ridere poi sentire Berlusconi parlare di “schifo eversivo” e, addirittura, della necessità di dover fare “causa allo Stato”: ci chiediamo perché, una volta ogni tanto, il Premier non pensi seriamente a cosa fare per questo Paese, invece di scivolare sul paradigma “bugie, sesso e false riforme” (Insardà su Liberal) e fare toccare “il fondo che più fondo non si può” all’Italia (Caldarola sul Riformista). Ce lo chiediamo, ma dubito che troveremo presto una risposta.

Casini: ancora niente per le famiglie. E Bersani: «Scossa? Solo solletico» (Il Messaggero)

Il Pdl: “Vogliono sovvertire il voto”. Il Pd: “Toni da gruppo terroristico” (Silvio Buzzanca, La Repubblica)

Il Cavaliere in calo nei sondaggi, perde con Bersani, Casini e Vendola (Mauro Favale, La Repubblica)

Rutelli – Cinque riflessioni sul Terzo polo (Francesco Rutelli, Corriere della Sera)

Sfogo del premier: “schifo eversivo. Dovrò fare causa allo Stato” (Paola Di Caro, Corriere della Sera)

Il Csm: il Cavaliere ha denigrato l’intera magistratura (Valentina Errante,Il Messaggero)

Mafia ed elezioni – Allarme di Pisanu: scambio elettorale politico-mafioso (Sole24Ore)

Agenda digitale l’Italia è in ritardo (Juan Carlos de Martin, La Stampa)

Multe latte, blitz della Lega (Massimo Agostini, Agrisole)

Il viaggio di Tremonti nel Sud: i soldi ci sono ma vanno spesi bene (Corriere della Sera)

Un tesoro di ostacoli (Il Foglio)

Ministro Tremonti, parliamoci chiaro (Il Foglio)

Il punto di Folli – Cresce il pericolo di corto circuito fra politica e istituzioni (Stefano Folli, Sole24Ore)

Di Vico – Strada giusta, passo breve (Dario Di Vico, Corriere della Sera)

Severgnini – La mischia difensiva delle pantere grigie (Beppe Severgnini, Corriere della Sera)

L’equilibrio da ritrovare (Giovanni Bianconi, Corriere della Sera)

Caldarola – Questa Italia è la nave dei folli (Peppino Caldarola, Il Riformista)

Belpietro – Guerra santa (Maurizio Belpietro, Libero)

Ancora una volta bugie, sesso e false riforme (Franco Insardà, Liberal Quotidiano)

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Rassegna stampa, 9 febbraio 2011

postato il 9 Febbraio 2011
Resta alta la tensione su i due fronti caldi di questi giorni: federalismo e giustizia. Da una parte la Lega continua ad assicurare il “via libera” al DDL di bandiera entro due mesi (anche se lo stallo in Bicamerale costringe a cercare il dialogo e il compromesso e manda i leghisti sull’orlo di una crisi di nervi), dall’altra il ministro della giustizia Alfano giura che il provvedimento del processo breve arriverà presto alla Camera. Sempre le solite chiacchiere? Molto probabile; nel frattempo “arriva” la famosa frustata di Berlusconi (stretto tra sempre più incombenti processi): spazio alle imprese e al Mezzogiorno, ma – come ci spiega QN – i fondi scarseggiano e Tremonti sarebbe disposto a dare l’ok agli incentivi solo nel 2012. Infine, leggete: il duro botta e risposta tra Ezio Mauro e Giuliano Ferrara, tra liberalismo, azionismo e libertinismo impenitente, sul Foglio; il commento di Alessandro Campi, sul Mattino, sulla “nuova Destra”, alla vigilia della Costituente di Fli; la polemica di Sergio Rizzo, sul Corriere, nei confronti dell’Svp; l’editoriale di Danilo Paolini, sull’Avvenire, sul nodo giustizia.

La Lega: entro due mesi via libera al federalismo (Carlo Bertini, La Stampa)

Lega: il federalismo si farà, siamo compatti (Alberto D’Argenio, La Repubblica)

Bicamerale in stallo, Lega all’attacco: serve la maggioranza (Corriere della Sera)

Processo breve, già pronti a ripartire. Alfano: tempi certi e risorse adeguate (Il Messaggero)

Bondi, il mistero del ministro scomparso senza dimissioni (Mattia Feltri, La Stampa)

Il Cavaliere stretto tra pressing leghista e il rigore sui conti (Barbara Fiammeri, Sole24Ore)

La scossa del Governo all’economia. Aiuti alle imprese e al Mezzogiorno (Olivia Posani, QN)

Lega sull’orlo di una crisi di nervi (Marco Bertoncini, ItaliaOggi)

Caso Ruby, la richiesta dei pm: giudizio immediato per due reati (Luigi Ferrarella, Corriere della Sera)

Affondo dei legali del Cavaliere: «Milano viola la Costituzione» (Dino Martirano, Corriere della Sera)

Maroni gela Alemanno sulla strage dei bimbi: «Basta chiedere soldi» (Ernesto Menicucci, Corriere della Sera)

A Napoli il Pdl corteggia l’Udc (nonostante Silvio) (Sonia Oranges, Il Riformista)

“Ora si colmi il vuoto legislativo” (Ilaria Nava, Avvenire)

Paolini – Né star né bersagli (Danilo Paolini, Avvenire)

Il parlare chiaro di Durnwalder (e le cattive abitudini della Svp) (Rizzo, Corriere della Sera)

Piano digitale, pressing su Romani spunta un testo datato dicembre 2010 (Alessadra Longo, La Repubblica)

La tregua tra le istituzioni è finita prima di cominciare (Marcello Sorgi, La Stampa)

Il punto di Folli – Processi, federalismo, economia: un incrocio pericoloso (Stefano Folli, Sole24Ore)

Campi – Le tre critiche alla nuova destra (Alessandro Campi, Il Mattino)

Ferrara – Mauro: “Contro il golpe morale” – “Il Fantasma dell’Azionismo liberale” (Giuliano Ferrara e Ezio Mauro, Il Foglio)

Agenda digitale. La carica dei 104: “Il Paese ha bisogno di una svolta” (Mila Fiordalisi, Corriere delle Comunicazioni)

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Rassegna stampa, 8 febbraio 2011

postato il 8 Febbraio 2011
Il Cav. ha paura e preme su Bossi: il tema della giustizia (che ritorna prepotente nell’agenda politica) è troppo importante e quindi si lanciano appelli alla distensione, o – meglio ancora – si tentano abboccamenti vari – come ci racconta Francesco Bei su La Repubblica – “federalismo in cambio del processo breve”. Eppure, scrive La Stampa e conferma l’intervista di Calderoli sul Sole, o i numeri sono certi o sono meglio le urne a maggio (magari dopo la riforma, magari no, chi lo sa); secondo Marcello Sorgi, poi, “Umberto è berlusconiano per amore”, sì, ma soprattutto “per forza” e quindi si cercherà in tutti i modi un accordo in extremis. Folli scrive invece di una via sempre più stretta per la maggioranza e il Foglio fa il punto della situazione su riorganizzazione del Pdl e riposizionamenti della Lega (da leggere). Nel frattempo, Onida sul Sole assicura che la modifica dell’art. 41 è un “falso problema”, mentre il Riformista ci racconta dell’ennesimo stop alla frustata di rilancio economico immaginata da B. e sottoscritta dalla Marcegaglia (pur tra diverse riserve) e si allarga il perimetro del Rubygate (leggete, dalla Stampa, delle accuse che la showgirl Sara Tommasi ha indirizzato a Lele Mora).

E il Cavaliere preme su Bossi: “Sulla giustizia non ti sfilare” (Amedeo La Mattina, La St ampa)

L’ultimo patto tra Silvio e Umberto: “Federalismo in cambio della giustizia” (Francesco Bei, La Repubblica)

Federalismo, i “paletti” della Lega (Roberto Bagnoli, Corriere della Sera)

«Urne a maggio dopo la riforma», il Senatùr pressa Silvio (Alberto Gentili, Il Messaggero)

Il Pdl rilancia il processo breve, è scontro (Donatella Stasio, Sole24Ore)

Processo breve, si riaccende lo scontro (Angelo Picariello, Avvenire)

Processo breve: seconda edizione riveduta e corretta (Francesco Grignetti, La Stampa)

Roberto Calderoli: «Numeri certi o stacchiamo la spina» (Barbara Fiammeri, Sole24Ore)

Il punto di Folli – Le intenzioni e la realtà: il sentiero stretto della maggioranza (Stefano Folli, Sole24ore)

Umberto berlusconiano per amore e per forza (Marcello Sorgi, La Stampa)

Il Quirinale condanna gli scontri ad Arcore (Lorenzo Fuccaro, Corriere della Sera)

Il Cavaliere divide Pannella e Bonino (Monica Guerzoni, Corriere della Sera)

Tutte le parti in commedia (Il Foglio)

II Cav fa harakiri se esclude Casini (Marco Bertoncini, ItaliaOggi)

«Basta accampamenti. Subito alloggi dignitosi» (Luca Liverani, Avvenire)

E la frustata per la crescita slitta ancora (Simona Ciaramitaro, Il Riformista)

Lotteria delle riforme: esce il 41 (Valerio Onida, Sole24ore)

Sondaggi in risalita. Azzurri al 30% (Gianluca Roselli, Libero)

La Tommasi accusa Mora “Drogava le ragazze” (Guido Ruotolo, La Stampa)

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Rassegna stampa, 7 febbraio 2011

postato il 7 Febbraio 2011
Casini e Fini si dicono sicuri che il Cavaliere si trovi isolato (e non sbagliano, anche la Chiesa comincia a nutrire forti riserve) e che pertanto gli inviti a progettare riforme condivise, siano solo specchietti per allodole. Ogni tanto, il nostro Premier, potrebbe seriamente pensare al bene del Paese: lo diciamo per lui, a meno che non preferisca finire i suoi giorni politici su un’isola deserto, nell’ennesimo, inutile delirio di onnipotenza. Ma pensate davvero che Pannella e gli “irresponsabili” responsabili (leggete il durissimo pezzo di Pigi Battista sul Corriere) possano salvare la situazione? Ma quando mai, ma dove! Ha ragione Della Loggia: o una tregua vera o meglio al voto (come già chiede un terzo degli italiani, spiega Mannheimer); anche perché – all’interno del Governo – l’irrequietudine e delusione aumentano ogni giorno di più e c’è chi, come Alfano e Bondi, progettano un ritorno a tempo pieno nella gestione del partito. Come finirà? Tra ladri e cretini (leggete il dialogo tra Celentano e Grillo), la piazza civile e i soliti violenti (Merlo su Repubblica) e l’anima romana della Lega sempre più forte (Diamanti), chi vivrà vedrà.

Fini- niente riforme condivise. Casini- Cavaliere isolato (Ajello Mario, Il Messaggero)

Il premier da Bertone e Bagnasco. Nella Chiesa timori per il «clima di confusione» (Gian Guido Vecchi, Corriere della Sera)

Berlusconi: “Non mi dimetterò. Pm e stampa sanno solo spiarmi” (Silvio Buzzanca, La Repubblica)

Fini e Casini: «Silvio resterà solo su un’isola deserta» (L’Unità)

Casini la butta sull’ironia: «Ogni tanto pensi anche al Paese» (QN)

Pannella: “Io e Silvio? Sostenere le istituzioni è dovere repubblicano” (Jacopo, Iacoponi, La Stampa)

Battista – L’irresponsabilità dei «responsabili» (Pierluigi Battista, Corriere della Sera)

Mannheimer – Per il 30% degli italiani si deve andare a votare (Renato Mannheimer, Corriere della Sera)

Santilli – Politici distratti, il paese ha perso la virtù del fare (Giorgio Santilli, Sole24Ore)

Una tregua vera o meglio il voto (Ernesto Galli della Loggia, Corriere)

Ma nel governo sale l’inquietudine e il rimpasto diventa l’occasione per lasciare (Marco Conti, Il Messaggero)

L’anima romana della Lega (Ilvo Diamanti, La Repubblica)

La piazza civile e i soliti violenti (Francesco Merlo, La Repubblica)

Chi non ruba è un cretino (Adriano Celetano e Beppe Grillo, Corriere della Sera)

“Caro Giuliano, la frustata di Berlusconi va bene, ma…” (Emma Marcegaglia, Il Giornale)

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Rassegna stampa, 6 febbraio 2011

postato il 6 Febbraio 2011
Il Cav. passa al “contrattacco”: messo all’angolo in questi giorni dalla triangolazione giudici-Napolitano-opposizioni, B. ha scelto di giocare di nuovo tutto sull’attacco, dicendosi sicuro che i nemici cederanno. Per questo è pronto ad avviare il tanto atteso rimpasto di governo, imbarcando piccoli, piccolissimi e medi partiti, al fine di garantirsi una sopravvivenza (leggete “agonia”) più lunga: vi ricordate la retorica del voto utile del 2008? Andatela a raccontare a Storace, che ieri ha visto entrare il proprio partito nella compagine governativa, con l’assegnazione di un sottosegretariato a Nello Musumeci: come cambiano i tempi, eh? Mario Ajello, sul Messaggero, ci spiega che in ballo ci sono ben 12 poltrone, da spartire a rate e secondo convenienza; Sonia Oranges, sul Riformista, ci racconta della svolta “proprio moderata” che ha imboccato questo Governo; Filippo Ceccarelli, su La Repubblica, e Fabio Chiusi, su Il Nichilista.it, analizzano la riesumazione dello Storace-kleenex e del valore della coerenza; Gianluca Rosselli, su Libero, poi, ci offre la chicca della giornata: a salvare la legislatura saranno i radicali, gli alfieri della moderazione e estremamente compatibili con i valori tanto sbandierati dal Pdl (contenti loro, ma non vengano a farci la morale!). Eugenio Scalfari, nel suo editoriale domenicale, scrive di un leader in fuga, come l’omologo egiziano, Mubarak, mentre Travaglio e Mughini si concentrano sulla presunta esistenza delle foto dei festini ad Arcore: per il primo, ogni scatto equivale a un ricatto, mentre il secondo esorta il Centrodestra tutto a smettere di difendere il Cav, qualora dovessero venir fuori queste benedette foto. Infine, spazio ai temi dell’economia: Giuliano Amato, sul Sole, ritorna sul discorso della patrimoniale; Serena Felleoni ci espone la proposta dell’Istituto Bruno Leoni sulla modifica dell’art. 41 della Costituzione; Mario Monti, infine, esorta il CDM a varare proposte serie e non i soliti slogan.

«Silvio al Colle? No. Lui ha solo diviso» (Arturo Celletti, Avvenire)

Il Cavaliere pronto a sfidare il Colle “Tiro dritto, Napolitano cederà” (Carmelo Lopapa, La Repubblica)

Rimpasto per 12 poltrone, ma a rate (Mario Ajello, Il Messaggero)

E il governo imbarca la Destra (Amedeo La Mattina, La Stampa)

Il pensierino di Storace (prima di andare a dormire) (Fabio Chiusi, Il Nichilista.it)

E Silvio ricicla lo Storace-kleenex (Filippo Ceccarelli, La Repubblica)

Bella svolta. Proprio moderati (Sonia Oranges, Il Riformista)

Alfano alla guida del Pdl mossa chiave per il rimpasto (Marco Galluzzo, Corriere della Sera)

Cesa: bravo Silvio, ma spiegalo al tuoi… (La Padania)

Berlusconi: voglio il processo breve (Alberto D’Argenio, La Repubblica)

A blindare la Camera ci penserà Pannella (Gianluca Roselli, Libero)

Chi comanda sul Pd (Alessandra Sardoni, Il Foglio)

Come emendare l’Articolo della Costituzione sulla libertà d’impresa togliendo ogni giustificazione per l’interventismo statale (Serena Sileoni, IBL.it)

Severgnini – Immigrati, la lezione inglese per l’Italia (Beppe Severgnini, Corriere della Sera)

Se arriva la foto del Cav, non lo si può difendere (Giampiero Mughini, Libero)

Scatti e ricatti (Marco Travaglio, Il Fatto Quotidiano)

Impegni reali, non false promesse (Mario Monti, Corriere della Sera)

Il fantasma della patrimoniale (Giuliano Amato, Sole24Ore)

Il Cavaliere e il raìs. Due leader in fuga (Eugenio Scalfari, La Repubblica)

I due cardinali, mossa felpata per una nuova Margherita (Fabio Martini, La Stampa)

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Rassegna stampa, 5 febbraio 2011

postato il 5 Febbraio 2011
Il Governo è arrivato alle strette e in mezzo a tante difficoltà, si è lasciato andare a un inaudito colpo di mano, pensando a un decreto del CDM per riparare allo stop della Bicamerale sul Federalismo Fiscale. Il resto lo sapete: il provvedimento ha mandato su tutte le furie il Presidente Napolitano, che ha cassato il decreto immediatamente, e ha invitato il Centrodestra “a fermarsi subito”, onde evitare ulteriori danni. Meno male che Giorgio c’è, diciamo con Peppino Caldarola sul Riformista: se non ci fosse stato lui, chissà dove saremmo arrivati. E la Lega, invece, cosa farà adesso? Stefano Folli, sul Sole, consiglia “prudenza”, perché si sa, la fretta è cattiva consigliera; mentre Marcello Sorgi, su La Stampa, si domanda se Bossi, sulla spinta del malcontento leghista, accetterà di continuare questa esperienza governativa o se, invece, si lascerà sedurre dalla possibilità di un Governissimo, con a capo Maroni (per capire meglio, leggete anche l’Unità). Che abbia ragione Pigi Battista, che sul Corriere analizza l’inutile e indecente teatrino della politica d’oggi? Temiamo di sì.  Nel frattempo, mentre Bersani apre a un patto costituente con le opposizioni (e Vendola cerca il dialogo con Casini), monta la polemica contro il Tg1, questa volta con i CDR di Tg2 e Tg3 e il richiamo di Garimberti che invocano maggiore serietà e rispetto per il servizio pubblico. Solo che qui, “qualcuno” continua a fare orecchie da mercante. E che mercante!

Lo sconcerto del Quirinale: «Meglio che si fermino subito» (Marzio Breda, Corriere della Sera)

Berlusconi attacca i magistrati. “Italia repubblica giudiziaria” (Alberto D’Argenio, La Repubblica)

Napolitano: “Questa legge io non la firmo” (Francesco Grignetti, La Stampa)

Casini: bene il Colle, atto dovuto il no al decreto. L’Udc: La Loggia vada via (Il Messaggero)

La corsa della riforma non è ancora a metà (Alessandro Barbera, La Stampa)

Bersani: ora confronto con tutta l’opposizione. Sì a una fase costituente (Andrea Garibaldi, Corriere della Sera)

E Vendola apre a Casini (Maria Teresa Meli, Corriere della Sera)

Il disperato bluff di Bossi, prigioniero del Cavaliere (L’Unità)

Lo strano sogno di D’Alema e Gianfry: finire a fare il secondo di Casini (Libero)

Intervista al premier, il Tg1 contro il Tg3 (Marco Mele, Sole24Ore)

Fini-Barbareschi, lite con lancio di penne. Malumori tra i futuristi in vista della costituente (Paola Di Caro, Corriere della Sera)

Battista – Il teatrino della politica (Pierluigi Battista, Corriere della Sera)

Sorgi – Il Senatùr tra i due fuochi: cederà alle lusinghe di un “governo Maroni”? (Marcello Sorgi, La Stampa)

Caldarola – Meno male che Giorgio c’è. Ha rimediato allo strappo (Peppino Caldarola, Il Riformista)

Folli – Quella fretta cattiva consigliera (Stefano Folli, Sole24Ore)

Mubarak vacilla ma non cede (Alberto Negri, Sole24Ore)

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Rassegna stampa, 4 febbraio 2011

postato il 4 Febbraio 2011
Bye-bye Federalismo: il pareggio in Bicamerale stoppa il progetto della Lega e benché il Governo si ostini a dire che va tutto bene (capirete, ci siamo abituati ormai), le tensioni con il Colle o con i leghisti in primis sono fortissime. Questa è la vittoria di Casini e dell’Udc: vi ricordate quando due anni fa, fummo gli unici a spiegare che questo Federalismo era un rischio e avemmo il coraggio di votare no, quando Idv votò addirittura sì e il Pd si astenne? Ebbene, guardate chi aveva ragione: il tempo, si sa, è galantuomo. Tanto che, udite udite, perfino La Padania (sia pure con i soliti toni “celoduristi”) è costretta a riconoscere che Casini è ormai il “leader” delle opposizioni, l’uomo guida della proposta alternativa a Berlusconi (ovviamente, riconosciamo al grande Baldassarri il coraggio di essere coerente con sé stesso e i propri ideali, al contrario di altri). Il Messaggero si concentra sulla “doppia” sconfitta di Bossi: né la tanto agognata riforma federale, né le urne e – aggiunge il Corriere – l’Umberto deve anche guardarsi dai malumori della base, stanchi di fare i cani da guardia di Berlusconi (eppure, sottolinea Folli sul Sole, ci sono molti validi motivi per cui l’alleanza Pdl-Lega reggerà: sarà così?). Infine, leggete la bella intervista di Andrea Riccardi sul Corriere: un invito ai cattolici a “tornare a contare”. In quale luogo politico? Ovviamente, in un nuovo e rinnovato Centro, che sia la chiave per accedere a un nuovo futuro.

Federalismo, pareggio in Bicamerale. Ma il governo va avanti: sì al decreto (Roberto Bagnoli, Corriere della Sera)

Berlusconi avanti, tensioni col Colle (Barbara Fiammeri, Sole24Ore)

Pd e Udc: Parlamento travolto. Fini: situazione senza precedenti (Barbara Jerkov, Il Messaggero)

Sul federalismo Bossi non rompe (Roberto Bagnoli, Corriere della Sera)

Malumori leghisti anche verso il leader: «Non vogliamo fare i pretoriani» (Marco Cremonesi, Corriere della Sera)

Baldassarri: “Ho annunciato il mio no al premier mercoledì” (Alessandro Barbara, La Stampa)

Ruby, no della Camera alle perquisizioni, e la maggioranza tocca quota 315 (Liana Milella, Corriere della sera)

Il Pd e la «santa alleanza». «Con Udc e Fli vinciamo» (Maria Teresa Meli, Corriere della Sera)

Né urne, né riforma bipartisan. La doppia sconfitta del Senatùr (Alberto Gentili, Il Messaggero)

Così Casini li ha messi tutti al guinzaglio (Alessandro Montanari, La Padania)

Federalismo autoritario (Francesco Pacifico, Liberal Quotidiano)

Il punto di Folli – Le 315 ragioni per cui Bossi resta fedele all’alleanza con il premier (Stefano Folli, Sole24Ore)

Riccardi: «I cattolici cambino scelte politiche» (Aldo Cazzullo, Corriere della Sera)

Consultori: porte aperte alla vita (Pierluigi Fornari, Avvenire)

Il Cavaliere al Tg1, crolla lo share. I giornalisti: giornata da dimenticare (La Repubblica)

Per i click day 400mila domande (Franca Deponti, Sole24Ore)

Fisco più leggero per le famiglie, la lezione del modello Parma (Annachiara Sacchi, Corriere della Sera)

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