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Rassegna stampa, 5 marzo 2011

postato il 5 Marzo 2011
Il Nuovo Polo si prepara alla prima vera competizione elettorale, quella delle amministrative a Napoli, Milano, Bologna e Torino, scegliendo i vari candidati: nel capoluogo lombardo, la scelta è ricaduta su Manfredi Palmeri, futurista e presidente del consiglio comunale, che ha tutte le carte in regola per giocare, con orgoglio e dignità, una partita liberale e veramente riformista; mentre nelle altre città, si fanno i nomi di Alberto Musy per Torino e Stefano Aldovrandi per Bologna. Stallo a Napoli, dove il pasticcio combinato dal Pdl con le firme dei consiglieri dimissionari ha rimesso in gioco la Jervolino (una “tragedia di una città ridicola”, osserva duro il quotidiano online Linkiesta). Spazio poi, nella nostra rassegna, ad altri tipi di trasformismo, a più alti livelli: pare che il tanto agognato rimpasto di governo stia per arrivare e Mario Pepe, “eminenza grigia” dei Responsabili, snocciola al Riformista gli identikit dei possibili promossi: e tra Calearo, Misiti e Romano, si arriva pure a Sarkozy e a Attali. Pare che l’accordo sia un ministero (quello dell’agricoltura per il siciliano Romano, che però se la vede con altri due pretendenti, spiega il Giornale) più 5 sottosegretariati (perfino il Tempo titola “I Responsabili alzano il prezzo”). Infine, leggete: l’editoriale di Zagrebelsky su democrazia e oligarchie varie; la difesa del diritto allo studio e alla cultura, dal Secolo; l’analisi di Cappellini, sempre sul Riformista, sul Pd e il “fantasma della vittoria”.

In Italia è polemica sulla “No Fly Zone” (Carlo Bertini, La Stampa)

II Terzo polo sceglie Palmeri a Milano. A Torino l’ipotesi di candidare Musy (Corriere della Sera)

Il punto di Folli – Ora l’orizzonte della legislatura non può limitarsi al rimpasto (Stefano Folli, Sole24Ore)

Lunedì comincia il dibattito. Pregiudiziali votate giovedì (Pier Luigi Fornari, Avvenire)

Napoli, il Pdl resuscita la Iervolino (Luigi Roano, Il Mattino)

L’Udc attacca i trasformisti «Noi estranei» (Gerardo Ausiello, Il Mattino)

Rosetta torna a Palazzo, la tragedia di una città ridicola (Ciro Pellegrino, Linkiesta)

Pepe: “Da Calearo a Misiti, ecco come sarà il nuovo governo” (Tommaso Labate, Il Riformista)

“La riforma si può fare” (Matteo Bartocci, Il Manifesto)

La democrazia contro le oligarchie (Gustavo Zagrebelsky, La Repubblica)

Il Tg1 e la bufala Affittopoli. Ma Minzolini non vuole vedere le sedi Pdl in affitto (Mariagrazia Gerini, L’Unità)

Il rimpasto passa dall’Agricoltura: tre pretendenti per una poltrona (Laura Cesaretti, Il Giornale)

I Responsabili vogliono sei posti di governo. Galan, ipotesi Enel per liberare l’Agricoltura (Giovanna Casadio, La Repubblica)

I Responsabili alzano il prezzo (Fabrizio Dell’Orefice, Il Tempo)

I ragazzi in piazza. “Per difendere un libro vero” (Guglielmo Federici, Secolo d’Italia)

I democratici e il fantasma della vittoria (Stefano Cappellini, Il Riformista)

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Rassegna stampa, 3 marzo 2011

postato il 3 Marzo 2011

La Camera, ieri, ha approvato la fiducia sul decreto del Federalismo fiscale:  la “maggioranza” ha così corretto la bocciatura avvenuta nella Bicameralina e il Presidente del Consiglio Berlusconi ha ben pensato di festeggiare sventolando un fazzoletto verde. Durissimo il nostro leader, Pierferdinando Casini, che nel discorso alla Camera di ieri (ripreso interamente da Liberal), svela il “trucco” di questo federalismo: ne avremo solo molte più tasse (IMU e Tasse di soggiorno, per esempio), meno fondi ai Comuni e meno Unità d’Italia, riacutizzando i malcontenti di un Sud sempre più vessato e scontento. Rincara la dose, Casini: “se non è vero che state facendo il Federalismo fiscale, cosa state facendo allora? Semplicemente, state riparando i danni che avete provocato voi stessi con la politica dei tagli lineari”. Solo che qui, il rammendo è peggio del buco. Anche perché, non è certo aumentando le risorse solo al Nord, che ci salveremo: sarà solo un caso che – come ci spiega uno studio pubblicato su Il Sud e redatto dal Centro Einaudi – la Sicilia è la regione il cui PIL crescerà di più? Ma il Governo ha altri problemi, legati alla propria “sopravvivenza”: come, infatti, ci spiega Lopapa su La Repubblica, le tensioni sono legate al rimpasto tanto atteso e, come aggiunge Giornalettismo, se Saverio Romano dovesse diventare Ministro dell’Agricoltura, la Lega potrebbe anche pensare a staccare la spina.

Casini – Un trucco chiamato federalismo (Pier Ferdinando Casini, Liberal)

Fisco comunale, la Camera approva. Calderoli: sì alla proroga di 4 mesi (Lorenzo Fuccaro, Corriere della Sera)

Federalismo comunale. Fiducia alla Camera (Ugo Magri, La Stampa)

Fiducia al federalismo, promessa mantenuta (Iva Garibaldi, La Padania)

Cambio all’Agricoltura, alt della Lega: “Non può andare a un ministro del Sud” (Carmelo Lopapa, La Repubblica)

La missione in Tunisia sul tavolo del governo. Una nave per Bengasi (Maurizio Caprara, Corriere della Sera)

«No-fly zone» in Libia – Perché è giusto intervenire (Christian Rocca, Sole24Ore)

Scaglione – Non capire è impossibile (Fulvio Scaglio, Avvenire)

Energie verdi – Se gli incentivi (e le regole) sono rinnovabili a gioco in corso (Carlo Durante, Sole24Ore)

Sorgi – Il destino del premier è nelle mani di Gianfranco (Marcello Sorgi, La Stampa)

Nel 2012 impennata del Pil siciliano:+5.9% (BlogSicilia.it)

Se Saverio Romano diventa ministro, il governo cade. Ecco perché (Tommaso Caldarelli, Giornalettismo)

Romano – Quelle parole sul nostro Paese (Sergio Romano, Corriere della Sera)

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Rassegna stampa, 1 marzo 2011

postato il 1 Marzo 2011
Nuovo attentato in Afghanistan, con una bomba che uccide un alpino nostro connazionale. Onore e rispetto per chi sacrifica la propria vita, ma la domanda ritorna con forza: ha ancora senso restare? Berlusconi resta sul vago, visto che è impegnato ad attaccare con durezza il Quirinale, reo di bocciare le leggi che la maggioranza approva (ma non era nelle prerogative del Capo dello Stato?) e Casini attacca: vanificare oggi il sacrificio di tanti giovani, sarebbe una colpa imperdonabile. E ha ragione Europa, quando scrive che il nostro Premier parla come al “bar”, dimenticandosi del delicato ruolo istituzionale che riveste. Resta poi aperta la questione libica, con l’Italia ancora immersa nell’ambiguità: serve cautela sul Raìs, spiega il Cav, e La Stampa ci spiega che non è stata ancora presa una decisione sui beni libici in Italia. Ha ragione Antonio Polito, che trovate sul Corriere: nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia, il nostro è sempre più un Paese di confine. Una frontiera.

Berlusconi attacca il Quirinale: “Troppi interventi sulle nostre leggi” (Andrea Montanari, La Repubblica)

Franco – Crescono i rischi di un conflitto con Napolitano (Massimo Franco, Corriere della Sera)

Attentato in Afghanistan. Bomba uccide un alpino (Francesco Grignetti, La Stampa)

Berlusconi parla come al bar: ci chiediamo se questo sacrificio serva (Europa)

Berlusconi: cautela sull’esilio del rais (Marco Conti, Il Messaggero)

Beni libici, l’Italia non decide (Luca Fornovo, La Stampa)

«La Chiesa ha fiducia in tutta la scuola» (Gianni Santamaria, Avvenire)

Gianfranco Fini: «Lascio la politica se Fli fallisce» (Palmerini, Sole24Ore)

Urso: «Resto in Fli ma basta parlare di spallate» (Paola Di Caro, Corriere della Sera)

Benedette primarie. Fassino le salva. Bersani le riforma (Ettore Colombo, Il Riformista)

WiMax a banda stretta fra proroghe e ritardi (Gianluca Paolucci, La Stampa)

Polito – La frontiera italiana (Antonio Polito, Corriere della Sera)

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Rassegna stampa, 28 febbraio 2011

postato il 28 Febbraio 2011
In Libia tutto sembra ormai all’epilogo definitivo: gli insorti hanno “liberato” gran parte del Paese e Gheddaffi è sempre più accerchiato, ora anche dall’Onu, che ha deciso all’unanimità di sanzionarlo. In Italia, invece, infuoca la polemica dopo le parole di Berlusconi sulla scuola pubblica, con Bersani che chiede le dimissioni della Gelmini, che replica: “l’istruzione non è vostra”. Ora, possiamo anche essere d’accordo sul fatto che l’Istruzione è cosa pubblica e di tutti: ma proprio per questo, caro ministro Gelmini, il Presidente del Consiglio non dovrebbe difenderla, sempre e comunque? Openpolis ha poi pubblicato un interessantissimo dossier sui lavori del Parlamento in questa prima metà di legislatura, dal quale l’Udc risulta il secondo gruppo più attivo (dietro l’Idv), con Gianpiero D’Alia – presidente dei nostri senatori – guest star assoluta in Senato. Leggete poi: da La Stampa, un interessantissimo dossier su come votino le partite iva e gli autonomi; la mappa elettorale su astensioni e coalizioni di Ilvo Diamanti, su La Repubblica; sulle due diverse idee di “democrazia” in Italia, infine, un durissimo Ostellino – a cui, però, sfugge qualcosa di fondamentale: l’indignazione, in questo caso, non è assolutamente sproporzionata o fuori luogo, ma solo direttamente proporzionale allo scempio di dignità istituzionale compiuto in queste settimane. Che poi, da uno che non perde occasione per attaccare fantomatici “nemici”, cosa ci dovremmo aspettare?

La rivolta accerchia Gheddafi: un governo nelle zone liberate (Lorenzo Cremonesi, Corriere della Sera)

L’Onu: processate Gheddafi (Angelo Aquaro, La Repubblica)

Bersani: uno schiaffo, via la Gelmini. Il ministro: l’istruzione non è vostra (Corriere della Sera)

Spariti precari e lavoro. Parlamento superattivo per le leggi sulla giustizia (Antonello Caporale, La Repubblica)

Camere Aperte. Rapporto sull’attività del Parlamento 2008/2011 (Openpolis)

II governo va al voto con l’assillo dei numeri (Antonello Cherchi, Sole24ore)

Diamanti – Il fattore coalizione che stana gli astenuti (Ilvo Diamanti, La Repubblica)

Ecco come votano gli autonomi e le partite Iva (La Stampa)

Silvio ha scelto la guerra totale (Ugo Magri, La Stampa)

Ostellino – Idee diverse di democrazia (Piero Ostellino, Corriere della Sera)

Per carità! (Alessandro Giglioli, PiovonoRane.it)

Perché la borsa non serve più (Marco Panara, Affari&Finanza)

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Rassegna stampa, 27 febbraio 2011

postato il 27 Febbraio 2011
E finalmente il Governo si sveglia, sospendendo il vergognoso Trattato dell’amicizia tra Italia e Libia e sostenendo le sanzioni targate Ue. Ma solo perché – è evidente – “il Rais ormai è fuori gioco” (Berlusconi dixit, trovate tutto sul Messaggero): come infatti spiega Scalfari su La Repubblica, quella del Cav. è una meravigliosa giravolta a 360°, degna del miglior trasformista del mondo – come siamo passati, infatti, da leader “di grande saggezza” a “insostenibile peso”, ci metteremo un po’ per capirlo. Ma, intanto, come ci racconta Favale su La Repubblica, per la prima volta cambia il vento nei sondaggi e il Premier è sempre più in picchiata: ormai, anziché trascinarlo, rappresenta una zavorra per il Centrodestra, che perde diversi punti percentuali. Letture consigliate poi: dal Giornale, con un editoriale di Giuliano Ferrara su garantismo e divisione dei poteri (con qualche pericoloso omissis, però); dal Sole 24 Ore, che ci spiega come la rivoluzione in Libia sia scoppiata grazie a Twitter e Facebook e non con i fucili; da La Repubblica, con due durissimi editoriali di Chiara Saraceno (su famiglia e valori cattolici, dopo la boutade di B. di ieri) e di Guido Crainz sui “profeti del cinismo”.

Italia-Libia, trattato sospeso. Sì alle sanzioni Ue- così il Colle rafforza la posizione italiana. Gaddur firma- sto con il popolo. Diario della crisi (Carlo Marroni, Sole24ore)

Roma: sospeso il Trattato d’Amicizia. Il premier: il Raìs ormai è fuori gioco (Il Messaggero)

Trattato Italia-Libia. La Russa: «Morto, anzi vivo» (Umberto De Giovannangeli, l’Unità)

Scalfari – La Libia, Obama e la giravolta del Cavaliere (Eugenio Scalfari, La Repubblica)

Naim – Twitter e Facebook non sono stati i fucili (Naim Moses, Sole24Ore)

Cambia il vento dei sondaggi, in picchiata la fiducia del premier (Mauro Favale, La Repubblica)

Berlusconi contro la scuola pubblica: «Non educa. E mai adozioni ai single» (Barbara Jerkov, Il Messaggero)

Panebianco – Il giusto e l’utile (Angelo Panebianco, Corriere della Sera)

Decreto omnibus – Fondi, rate, cinema. Fisco superstar nella mini-manovra. Risparmio- dal 1° luglio cambia il prelievo. Tempi più lunghi (ma oscuri) ai ricorsi sui licenziamenti (Gianni Trovati, Sole24Ore)

Ora su federalismo e sanità in scena la tensione nord-sud. Scopelliti: “Se vince l’egoismo leghista il nuovo sistema parte monco” (Roberto Turno, Sole24Ore)

Quando il Premier parla della famiglia (Chiara Saraceno, La Repubblica)

L’errore di Napolititano (che può ancora rimediare) (Giuliano Ferrara, Il Giornale)

I profeti del cinismo (Guido Crainz, La Repubblica)

Bondi: vorrei dimettermi presto e lasciare la politica in prima linea. Casini barbaro con me (Corriere della Sera)

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Rassegna stampa, 26 febbraio 2011

postato il 26 Febbraio 2011
Il Nuovo Polo attacca il Governo sulla questione libica (che intanto è arrivata a uno stadio terribile, con scenari da guerra civile): il fantomatico trattato dell’Amicizia va sospeso subito, perché non possiamo permetterci di essere complici di un dittatore sanguinario e liberticida. Frattini, miracolosamente, concorda e annuncia che dopo i fatti di questi giorni, il sostegno italiano alla Libia è escluso. Nel frattempo, l’Ue rassicura l’Italia (non ci sarà alcun esodo biblico) e Moual Karima, sul Sole, fuga ogni dubbio sul rischio di deriva fondamentalista e islamista per la rivolta libica. Casini, poi, in Sicilia per un tour di due giorni, ricorda che il Nuovo Polo non ha bisogno di leader leaderistici, ma solo di guide illuminate; il tutto, mentre Ragazzi sul Secolo, Labate sul Riformista e Pandini su Libero, ci raccontano del fallimento dei Responsabili e di come si “compra e si vende” un parlamentare della Repubblica.
Il Nuovo polo: «Sospendere subito il trattato Italia-Libia» (Luca Liverani, Avvenire)

L’Italia chiude con Gheddafi, Frattini: dopo tutto ciò il sostegno è escluso. Berlusconi: azioni coordinate con alleati (Il Messaggero)

Cisnetto – In Libia rischia anche la nostra classe dirigente (Enrico Cisnetto, Liberal Quotidiano)

Profughi, l’Ue tranquillizza: “Non ci sarà l’esodo biblico” (Marco Zatterin, La Stampa)

La guerra civile insanguina Tripoli (Antonella Scott, Sole24Ore)

Libia nel caos – Evocato invano il fantasma di bin Laden (Moual Karima, Sole24Ore)

Il Pdl contesta Fini in Aula: con lui situazione insostenibile (Andrea Garibaldi, Corriere della Sera)

Ferrara torna in Rai nello spazio che fu di Biagi (Alberto Guarnieri, Il Messaggero)

Il governo alla ricerca dell’ultimo sì senza fiducia (Marco Mobili, Sole24Ore)

II Pd come il kebab, eroso da destra e da sinistra (Pierluigi Magnaschi, Italia Oggi)

Casini leader! Lui: «Il posto è aperto…» (Avvenire)

Ma sì, è proprio il governo di Scilipoti… (Desirée Ragazzi, Secolo d’Italia)

Comprati e venduti (Tommaso Labate, Il Riformista)

Si sblocca il rimpasto: Bossi e Casini cantano vittoria sui Responsabili (Matteo Pandini, Libero)

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