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Rassegna stampa, 11 agosto 2011

postato il 11 Agosto 2011
Oggi, rassegna stampa snella e lineare per cercare di ragionare insieme sui temi dell’economia e sull’importante incontro congiunto delle Commissioni Finanza e Affari di Camera e Senato che comincerà a breve. Partiamo con qualche articolo di “cronaca”: le sempre maggiori incertezza e confusione che si respirano dalle parti del governo, non fanno che aumentare il distacco dalle opposizioni, con il Pd che chiede “chiarezza” e il Terzo Polo – in testa Casini – che continua a spronare il Premier; come scrive Patta sul Sole, infatti, Udc, Fli e Api si dicono disponibili a collaborare su misure credibili, a patto – però – che si diano risposte serie e che si abbia un progetto di ampio respiro. Anche perché, come spiega Paradisi su Liberal, i mercati non “abboccano” più (ieri Piazza Affari è crollata, chiudendo in rosso al -6,6%, peggior risultato di questo ultimo periodo) e Pigi Battista sul Corriere rilancia: siamo in un vuoto “temporale” di potere e non possiamo permetterci di aspettare le mosse del governo fino al 18 di agosto. Il problema sostanziale, però, è che l’idea di adottare provvedimenti pesanti e impopolari ha spaccato nettamente la maggioranza: da una parte Berlusconi, che non vuole assolutamente cedere e teme un altro crollo di consensi, e dall’altra un fronte stretto intorno a Tremonti, che invece ipotizza anche il lancio di una nuova patrimoniale (a questo fronte va ascritto anche il sindaco di Roma, Alemanno, che intervistato dal Corriere ha detto che “tassare le rendite” non può essere un tabù): come scrive il direttore Menichini su Europa, la verità è che non sanno proprio cosa fare. Mentre Mario Deaglio su La Stampa si dice favorevole a dei sacrifici, in cambio di una rilancio della crescita, il blog Phastidio.net si scaglia duramente contro l’ipotesi “tremontiana” di un vasto prelievo fiscale (leggete la nota di Bertoncini su ItaliaOggi), sostenendo che una mossa del genere ci rispedirà in recessione molto prima di quanto si immagini. Da Repubblica, poi, due interessanti commenti di Massimo Giannini (che critica duramente le insufficienze generali e generalizzate di un governo accortosi improvvisamente di navigare in un mare in tempesta)  e di Franco Cordero (che tira le somme di 8 anni di Governo Berlusconi, impietoso). A questo punto, non ci resta che aspettare.

Il Pd chiede chiarezza, Casini «chiama» il premier (Emilia Patta, Sole24Ore)

Terzo Polo: anche il premier in Aula (Avvenire)

La Germania al bivio: salvare l’Europa o diventare meno solida? (Tonia Mastrobuoni, La Stampa)

La Borsa non aspetta più (Riccardo Paradisi, Liberal)

Alemanno: tassare le rendite smetta di essere un tabù (Ernesto Menicucci, Corriere)

Il nuovo gioco dell’estate italiana (Phastidio.net)

Dalle forbici alla scure (Vittorio Feltri, Il Giornale)

Patrimoniale, il premier non cede. E spunta l’ipotesi Eurotassa (Amedeo La Mattina, La Stampa)

Le parti sociali insoddisfatte: «Dal governo niente risposte» (Melania Di Giacomo, Corriere della Sera)

Veltroni: “Le elezioni anticipate? Un pericolo per il Paese” (Antonella Rampino, La Stampa)

Sì ai sacrifici se aiutano la crescita (Mario Deaglio, La Stampa)

Non possiamo aspettare otto giorni (Pierluigi Battista, Corriere)

La verità è che non sanno che fare (Stefano Menichini, Europa)

Il risveglio sul Titanic (Massimo Giannini, La Repubblica)

Il ministero delle Finanze pensa solo al prelievo (Marco Bertoncini, ItaliaOggi)

Fuori dal Patto la spesa per gli investimenti (Giorgio La Malfa, Sole24Ore)

Cosa resta dopo 8 anni di governo Berlusconi (Franco Cordero, La Repubblica)

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Rassegna stampa, 10 agosto 2011

postato il 10 Agosto 2011
Oggi cominciamo la nostra rassegna stampa con un’ottima analisi di Stefano Folli, dal Sole, che riprende una considerazione che noi abbiamo fatto spesso, proprio da questa nostra rubrica: questa crisi cambierà radicalmente la politica del nostro Paese; nuove sfide si sono imposte sul campo e l’intervento della Bce dei giorni scorsi rappresenta il più grande monito che potessimo avere a dover riformare il nostro sistema. Proprio le proposte della Bce – con la loro declinazione più importante, il vincolo di bilancio in Costituzione (leggete Rossi e Brunetta) – sono l’argomento principe della discussione politica: e non a caso, saranno sul tavolo delle Commissioni Affari e Tesoro che domani si riuniranno in seduta congiunta (a questo proposito, Casini, Rutelli e Bocchino hanno invitato il Premier ad essere presente a questo incontro). Nel frattempo, dopo l’ennesimo chiarimento di ieri (siamo all’opposizione e lì rimaniamo), sui giornali trovate le posizioni più moderate e concilianti di La Russa e Quagliarello: il primo arriva a dire che “Pier fa bene a restare dov’è” (ma continua a lanciare messaggi), mentre per il secondo, il tavolo sull’economia – a partire da quella che ormai è stata ribattezzata come “Commissione Casini” – è un’occasione di dialogo tra Pdl e Udc imperdibile. Punto sul quale noi possiamo essere pure d’accordo, ma solo in linea teorica: perché, in linea pratica, sappiamo benissimo che mancano le basi sul quale rifondare un centrodestra che sia finalmente moderno ed europeo e che si spogli dei pesi del berlusconismo e del leghismo (che, a proposito, esce ammaccatissimo in questi giorni). Il Premier ha, poi, sempre più problemi: di fronte alla necessità di far cassa, c’è chi nel Pdl pensa addirittura a proporre una patrimoniale (cosa che ha suscitato le ire di Berlusconi, che piuttosto ha minacciato di dimettersi) e il possibile taglio delle pensioni (leggete l’intervista di Pezzotta al Sole che ben sintetizza la nostra posizione e il commento su MF di Satta). E il Pd? Bersani annuncia la propria assoluta contrarietà alle manovre del governo e Calvo su Europa ce ne spiega il perché (raccontandoci anche di come il Pd “liberal” del 2008 abbia ceduto il passo a un partito “laburista” tout court).

La proposta Casini prende piede (La Discussione)

Il punto di Folli – I giorni cruciali della crisi che può cambiare l’Italia politica (Stefano Folli, Sole24Ore)

Bossi: le pensioni non si toccano. Casini: noi restiamo opposizione (Diodato Perone, Il Messaggero)

Il Pdl va in pressing su Casini. La replica: «Resto all’opposizione» (Susanna Turco, L’Unità)

La Russa: “Pier fa bene a stare dov’è ma il suo futuro è nel centrodestra” (Francesco Bei, La Repubblica)

Quagliarello: “Pdl e Udc sono più vicini. Ora un patto per l’economia” (Barbara Romano, Libero)

Il pareggio di bilancio e l’importanza delle regole (Nicola Rossi, Istituto Bruno Leoni)

Perché il pareggio di bilancio in Costituzione non è un podestà straniero (Renato Brunetta, Il Foglio)

Ticket e welfare, Bersani insorge: “Sconcertante” (Ettore Maria Colombo, Il Riformista)

Sfogo del premier, la patrimoniale: “Con me mai, piuttosto mi dimetto” (Paola Di Caro, Corriere)

Pezzotta: “Età di pensionamento a misura di maternità” (Sole24Ore)

Pensioni: tagliate queste (Maurizio Belpietro, Libero)

Il governo ascolti Bonanni, davvero gli conviene (Antonio Satta, MF)

L’unica soluzione è un governo di emergenza (Alessandro Bianchi, Europa)

L’Italia di oggi e quella di Tangentopoli (Miguel Gotor, La Repubblica)

L’irruzione delle realtà (Barbara Spinelli, La Repubblica)

Il tempo è scaduto, scelte coraggiose (Ferruccio De Bortoli, Corriere)

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Rassegna stampa, 9 agosto 2011

postato il 9 Agosto 2011
La nostra centralità comincia a dare i suoi frutti: come ci spiega Marco Bertoncini su ItaliaOggi, infatti, i primi sondaggi cominciano a descrivere una parabola in decollo per il nostro partito, che conquista le simpatie degli italiani per via della propria posizione responsabile e costruttiva. Posizione che preclude al dialogo, non certo a un’impossibile entrata nel governo, come ribadisce chiaramente Roberto Rao sul Sole: che l’Udc entri nel governo è magari una speranza della maggioranza, quello che siamo disposti a fare è votare misure utili al Paese. E non per nulla, Cicchitto su Liberal e Scajola e Sacconi sul Corriere ribadiscono il loro favore al dialogo con l’Udc: sì alla “Commissione Casini”, ok al dialogo e al sostegno di manovre condivise. Il Premier nel frattempo studia le contromosse e giovedì si terrà infatti la seduta congiunta delle Commissioni Affari Costituzionali e Tesoro di Camera e Senato a cui parteciperanno tutti i big: sul tavolo, le proposte per un rilancio immediato dell’economia e il monito del governatore della BCE, Mario Draghi, che chiede certezze in tempi rapidi. Questa è l’ultima chiamata, come ribadiscono Carra e Pezzotta su Liberal, e se non ci muoviamo subito non usciremo più dal tunnel della crisi che è sì “globale”, ma – come spiega Fortis sul Messaggero – deciderà gli equilibri futuri del nostro futuro. Come scrive bene Giorgio Merlo sul Riformista, per il “dopo” serve un largo governo di solidarietà nazionale (ma, fatto interessante, Mario Monti si tira fuori dal toto-premier), anche perché – ottimo Polito sul Corriere – questa nostra Politica, continuando a dimostrarsi debole e insicura finisce in balia della “grande” economia.

Il premier studia le mosse, domani rientro a Roma (Emilia Patta, Sole24Ore)

Lega in picchiata. Udc in decollo (Marco Bertoncini, ItaliaOggi)

Il Pd: welfare a rischio. Udc e Fli per il dialogo (Mario Stanganelli, Il Messaggero)

Da Bersani a Casini. In Aula i «big» e tutti i capigruppo (Dino Martirano, Corriere della Sera)

Cicchitto: “Commissione Casini? È il punto di partenza” (Errico Novi, Liberal)

Scajola: per ora lavoriamo uniti poi si vedrà. Bene Casini (Monica Guerzoni, Corriere)

Sacconi: non è il momento di resistenze caparbie (Maurizio Sacconi, Corriere)

Monti si smarca: “Non disponibile” (Alessandro Calvi, Il Riformista)

E Monti: mi piacciono gli esecutivi politici (Corriere)

Draghi incalza il Cavaliere: “Non si può tergiversare, la Bce ora pretende i fatti” (Francesco Bei, La Repubblica)

Una sinistra senza innovazione (Roberto Esposito, La Repubblica)

Ultima chiamata (Enzo Carra e Savino Pezzotta, Liberal)

Solidarietà nazionale per il dopo-Berlusconi (Giorgio Merlo, Il Riformista)

Se non ora, quando? (Alessandro Leipold, Sole24Ore)

Se manca la crescita (Fedele De Novellis, l’Unità)

La Politica debole in balìa dei Mercati (Antonio Polito, Corriere)

Il tunnel globale della crisi (Marco Fortis, Il Messaggero)

Contro la crisi leadership cercasi disperatamente (Alessandro Penati, La Repubblica)

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Rassegna stampa, 08 agosto ’11

postato il 8 Agosto 2011
Tutti ci cercano, tutti ci vogliono. Per rendervene conto, basta dare una lettura a due quotidiani (antagonisti), l’Unità e il Giornale: sul primo, trovate un pezzo si Susanna Turco che sonda gli umori di quegli esponenti pidiellini che, temendo il naufragio, cercano disperatamente di agganciare Casini e l’Udc; sul secondo, invece, Laura Cesaretti riconosce sì anche lei la nostra centralità, ma in funzione anti-Pd. Berlusconi, che nel frattempo si è barricato in un fortino, finisce poi al centro delle polemiche e alimento la sua rete di sospetti: vede “sicari” ovunque, dentro e fuori il partito, dentro e fuori l’Italia e cerca di blindare il salvabile (Zuccolini sul Corriere). A dire il vero, specialmente fuori l’Italia: è di ieri, infatti, la notizia del (quasi) avvenuto “commissariamento”: perché, come ci racconta Francesco Bei su Repubblica, il gelo dei leader franco-tedeschi significa sì la salvezza (almeno per ora) del nostro Paese, ma equivale pure a una “messa sotto tutela” nei confronti del nostro Premier (come a dire: non sei in grado di gestire l’emergenza? ci pensiamo noi, ma tu fatti da parte – così come conferma il direttore di Die Ziet, Giovanni di Lorenzo). Nemmeno Mario Monti, quando ieri scriveva di “podestà straniero”, poteva immaginare una cosa del genere (o sì?): proprio la ricetta che ieri ha esposto il valente economista, come scrive Monica Guerzoni sul Corriere, ha animato il dibattito politico, con notevoli apprezzamenti da parte delle opposizioni e diversi muri da parte della maggioranza (cioè, fateci caso: loro sono al governo, loro dicono di essere aperti ai contributi e alle proposte, ma poi sono sempre loro ha rinnegare qualsiasi aiuto gli venga offerto). A proposito di proposte interessanti, ve ne abbiamo selezionate tre: la prima è di Piero Ostellino sul Corriere (sul rapporto tra intercorre tra riforma dell’economia e riforma dello Stato); la seconda è di Mario Baldassarri sul Giornale (un’ottima ricetta per rispondere alla speculazione); la terza è di Sergio Chiamparino sul Mattino (la strada maestra è privatizzare).

Il Pdl teme il naufragio e spera che Casini diventi una zattera (Susanna Turco, l’Unità)

Il PD è finito nel vicolo cieco: Casini ormai balla da solo (Laura Cesaretti, Il Giornale)

Berlusconi, lite sul passo indietro (Dino Martirano, Corriere)

Il Cavaliere resiste e blinda il partito (Roberto Zuccolini, Corriere)

La rabbia del Cavaliere: “Mi commissariano” (Francesco Bei, La Repubblica)

Di Lorenzo: “Germania preoccupata, il Cavaliere non convince e c’è un clima da operetta” (Andrea Tarquini, La Repubblica)

Giro di vite, si pensa a un decreto (Antonella Coppari, QN)

Crisi, la ricetta Monti scuote e divide la politica (Monica Guerzoni, Corriere)

Bisogno di coesione e unità del Paese. Quei segnali dal Colle (Marzio Breda, Corriere)

Un Paese senza (Luca Ricolfi, La Stampa)

Ora dite la verità (l’Unità)

Se lo Stato non cambia, l’Economia non riparte (Piero Ostellino, Corriere)

Caro Feltri, ecco la mia ricetta contro la speculazione (Mario Baldassarri, Il Giornale)

Privatizzazioni, strada obbligata dei riformisti (Sergio Chiamparino, Il Mattino)

Rao: “Questa Rai perde credibilità” (l’Unità)

Libia. Siamo stati leali fino all’impossibile, ora basta (Giuliano Ferrara, Il Foglio)

Finita l’era dei carismatici. Quegli uomini soli al comando a cui affidare il proprio futuro (Francesco Grignetti, La Stampa)

Agguato agli italiani in Afghanistan. Quattro parà feriti (La Stampa)

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