Tutti i post della categoria: Rassegna stampa

Rassegna stampa, 19 novembre ’11

postato il 19 Novembre 2011
Il Governo Monti non è e non sarà una parentesi, un incidente di percorso della politica italiana; lo andiamo ripetendo da tanto tempo: questo sarà l’inizio di una nuova fase, civile e sociale, ancora prima che politica. Lo ha ribadito anche Casini, nel suo intervento alla Camera di ieri, tornando a votare la fiducia a un governo dopo “5 anni di digiuno”: bisogna lavorare insieme seguendo un disegno comune e, pur sapendo ciò che ci divide, punteremo a valorizzare ciò che ci unisce – mandando in soffitta, almeno temporaneamente, gli scontri ideologici e le posizioni preconcette. Che questi giorni precludano a grandi novità sul campo, lo spiegano anche il neoministro della Cultura, Lorenzo Ornaghi, intervistato dal Corriere, e Mariantonietta Colimberti, su Europa: quest’estate si è parlato a lungo di un rinnovato impegno dei cattolici in politica ed ecco che questo nuovo Governo ha rappresentato il primo e utile banco di prova in tal senso. Superato, almeno per ora, a pieni voti.

Casini: dal sostegno al governo nasceranno nuove alleanze. (Nino Bertoloni Meli, il Messaggero)

La politica non perda questa occasione. (Pier Ferdinando Casini, Liberal)

Ornaghi: “Il governo Monti segna il risveglio dei cattolici in politica”. (Goffredo De Marchis, la Repubblica)

Casini: esecutivo non poteva affrontare ora i temi etici. (Corriere della Sera)

E Casini apre al Pd: si può fare insieme la legge sul fine-vita. (Simone Collini, l’Unità)

Bagnasco «riunisce» i leader: la vita non divida! (Carlo Marroni, il Sole 24 Ore)

Cosa può cambiare Todi al governo. (Mariantonietta Colimberti, Europa)

L’entropia del Pdl, fra montiani e anti montiani, ex finiani, pretoriani pentiti e già sedotti dal Terzo polo. (Salvatore Merlo, il Foglio)

Twitter, 50 italiani da seguire. Giornalisti, politici, influencer della Rete: a chi dare il follow? (Gaia Berruto, Wired)

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Rassegna stampa, 17 novembre ’11

postato il 17 Novembre 2011
Nasce il governo di Mario Monti, il Governo che – come spiega Casini ad Avvenire – il Paese aspettava da molto tempo. Nasce un esecutivo moderato, responsabile, capace di rappresentare gli interessi di tutta la Nazione, senza che questo porti ad una posizione di galleggiamento o inconcludenza: tutti i nuovi ministri, infatti, a partire da quelli che rivestiranno ruoli chiave come Welfare, Giustizia e Sviluppo Economico, sono uomini e donne dalle idee chiare e dalle innegabili competenze. Ecco, perché, così come sostengono Marco Tarquinio su Avvenire e Marco Calabresi su La Stampa, questo nuovo governo rappresenta l’inizio di una nuova fase, di una “stagione di speranza”: addio alla “politica-spettacolo” e ai siparietti tutti italiani a cui ci eravamo, ahinoi, abituati; spazio, finalmente, alla politica seria e ai valori negletti della “ricostruzione”, della “responsabilità” e della “serietà”.

Parte il governo Monti. E sembra il governo dei moderati.

Casini: «E’ quello che serve al Paese». (Avvenire)

Giù il sipario sulla politica spettacolo. (Mario Calabresi, La Stampa)

Quei cattolici usciti dal “conclave” di Todi. (Andrea Tornielli, La Stampa)

Severino, l’anfibia moderata Letta-Casini. (Europa)

Stagione di speranza . (Marco Tarquinio, Avvenire)

Al Terzo polo è andata alla grande. (Marco Bertoncini, Italia Oggi)

Una ventina di ribelli rischia di spaccare il Pdl. (Libero)

Casini celebra l’affermazione dei moderati sulla scena politica.

Casini esulta: «È finita la diaspora dei democristiani». (Francesca Angeli, il Giornale)

Casini: oggi si chiude diaspora Dc. (Barbara Fiammeri, il Sole 24 Ore)

Casini alla mostra dell’orgoglio Dc: “Oggi è la fine della nostra diaspora”. (Antonello Caporale, la Repubblica)

Anche Casini racconta la crisi con Twitter.

Di chi sono questi tweet? (Panorama)

 

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Rassegna stampa, 15 novembre ’11

postato il 15 Novembre 2011
Continuano le consultazioni del Premier incaricato, Mario Monti, che entro stasera dovrebbe sciogliere la sua riserva. Casini, che trovate sui giornali di oggi, ha ribadito il sostegno assoluto e incondizionato del Terzo Polo al governo tecnico, sottolineando che pensare di poter porre delle condizioni adesso (come, per esempio, volere un governo a tempo o mettere veti incrociati sui nomi dei vari ministri) è pura follia. Perché questa è, come spiega bene Macaluso sul Riformista, l’ora della prova per tutti i partiti. Vediamo di non sprecarla.

Dal Terzo Polo carta bianca. Casini: ma ora fare in fretta. (Mario Ajello, il Messaggero)

Casini: per noi Monti ha carta bianca. E avverte il Pd di non porre condizioni. (Roberta D’Angelo, Avvenire)

Pdl e Pd, riflettete sui numeri del Terzo Polo. (Osvaldo Baldacci, Liberal)

L’errore di Pdl e Pd che non vogliono una base politica per il Governo Monti. (Stefano Folli, il Sole 24 Ore)

L’ora della prova per tutti i partiti. (Emanuele Macaluso, il Riformista)

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Rassegna stampa, 13 novembre ’11

postato il 13 Novembre 2011
Silvio Berlusconi si è dimesso. Dopo 18 anni, e dopo tanti falsi allarmi, è calato il sipario sulla fase politica più instabile e controversa della nostra storia recente: con il passo indietro di Berlusconi, infatti, si apre un nuovo periodo, che sarà suggellato dalla nascita del primo governo di larghe intese di questa Seconda Repubblica. Proprio in queste ore, infatti, al Quirinale si stanno svolgendo le consultazioni per la formazione del nuovo governo, al fine di poter incaricare il Sen. Mario Monti, che lo guiderà probabilmente già stasera : ecco, perché, come ci racconta Marzio Breda dal Corriere, Napolitano ha scelto di tenere queste consultazioni a tappe forzate, tutte in un unico giorno. La sfida di Monti sarà impari, e per questo avrà bisogno del sostegno di tutti, non certo di scadenze o ricatti (leggete Zingales sul Sole e Scalfari su Repubblica). Il Terzo Polo sta con lui, in modo incondizionato e sui giornali, infatti, trovate la centralità della nostra posizione e delle nostre ragioni: sono anni che invocavamo un largo governo di emergenza e vedere che ora tutti (o quasi) hanno sposato questa opzione ci permettete un sano moto di orgoglio politico. E non date credito a quanti sostengono che questo sia un abdicazione della politica o una cessione di sovranità nazionale: come infatti sostiene Casini, lo trovate sul Corsera, dei nostri problemi ci occuperemo noi (l’Italia può farcela, come spiega bene Emmot su La Stampa). Perché, ora che questa fase si è chiusa, tocca a noi aprirne una nuova, investendo sul futuro: abbiamo messo in fila alcuni bei pezzi, cartacei e non, sull’argomento (e rilanciamo lo spunto di De Martin, un ministro per il digitale sarebbe una santa cosa). Infine, leggete i pezzi che abbiamo scelto per voi per raccontare l’uscita di scena di Berlusconi. Triste, solitaria y final.

Le consultazioni per il dopo Berlusconi, la sfida di Monti.

Consultazioni a tappe forzate: Colle contro il rischio incidente (Marzio Breda, Corriere)

«Non siamo a sovranità limitata». Casini invita la Francia a occuparsi dei suoi problemi (Lorenzo Salvia, Corriere della Sera)

Pd e Terzo Polo esultano: giorno di festa, basta giochi (Nino Bertoloni Meli, Il Messaggero)

Il professore incontra Casini. Poi telefonata con Fini e Rutelli (Alberto Di Majo, Il Tempo)

Silvio chiede il voto a maggio ma il neo senatore lo gela “lo punto a finire legislatura” (Francesco Bei, La Repubblica)

Il timore leghista: nuovo asse Pdl-Udc (Sole24Ore)

Mezzo Pd insegue la via centrista. Pure Di Pietro contempla la fiducia (Ettore Maria Colombo, Il Riformista)

Bassetti: “Per Monti la sfida sarà tenere assieme il Nord con il Sud” (Alessandro Da Rold, Il Riformista)

Per Monti un mandato da curatore fallimentare (Luigi Zingales, Sole24Ore)

Un cittadino al servizio del Paese (Eugenio Scalfari, La Repubblica)

Silvio è #maipiù. Ora facciamo il futuro.

Anche i sacrifici pretendono un futuro. Ci vuole un ministro per il digitale (Juan Carlos De Martin, La Stampa)

Superare lo ‘spread’ digitale (Fabio Chiusi, Il Nichilista)

Berlusconi Presidente del Consiglio #maipiù (Arianna Ciccone, Storify)

SocialPolìtik, Twitter e Fb riscrivono la grammatica della politica (Filippo Sensi, LaLettura del Corriere)

Emmott – Perchè l’Italia può farcela (Bill Emmott, La Stampa)

Quelli che nel ’94 ci avevano creduto. Recuperare la speranza di allora (Franco Morganti, Corriere)

Così è uscito di scena. Triste, solitario y final.

Una triste uscita di scena (Michele Brambilla, La Stampa)

Ma la rivoluzione liberale è rimasta un sogno (Giuseppe Turani, QN)

Il capitale di fiducia perso in mille giorni (Pierluigi Battista, Corriere)

Due Milano a confronto (Marco Garzonio, Corriere)

2 Commenti

Rassegna stampa, 11 novembre 2011

postato il 11 Novembre 2011
Il governo Monti non è ancora nato che è già al centro della polemica: se infatti Pd e Terzo Polo gli hanno già confermato il proprio sostegno, il Pdl continua a dividersi al proprio interno sull’atteggiamento da seguire; e mentre l’Idv ritratta il suo no, la Lega lo conferma. Ed è la lacerazione intestina del Pdl è il dato da analizzare con più attenzione: proprio quando Berlusconi sembra ormai essersi orientato verso il sostegno al governo tecnico, ecco che un pezzo importante del suo partito gli si ribella (a partire dagli ex An, capeggiati da La Russa e Matteoli, per arrivare a Sacconi e Rotondi). Per Massimo Franco, sul Corriere, è proprio la “caduta” del premier ad aver impresso una notevole accelerazione alla disgregazione del centrodestra, mentre per Marcello Sorgi, su La Stampa, questo processo non interesserà solo il centrodestra, ma coinvolgerà tutti e due i poli: si torna tutti lì, dritti al centro, dopo anni e anni di inconcludenti governi di Destra e Sinistra, con i risorti partiti, “quelli veri” (eppure, per Pigi Battista, il fatto che i due grandi Pd e Pdl possano convergere su un comune obiettivo, è una novità da salutare con calore). Spazio, poi, a Pier Ferdinando Casini, che il Tempo incorona nuovamente come grande vincitore di questi giorni: su Avvenire e QN potete trovare il suo giudizio riguardo al “governo tecnico”, che non rappresenta – come qualcuno pensa – la morte della politica, ma è anzi l’ultima occasione perché la Politica si salvi.

Addio Poli, si torna al centro. (Marcello Sorgi, La Stampa)

La caduta del premier accelera la diaspora del centrodestra. (Massimo Franco, Corriere della Sera)

I promessi alleati. (Pierluigi Battista, Corriere della Sera)

Ride solo Casini: «Tutti ci cercano». (Nadia Pietrafitta, il Tempo)

Casini: «Non sarò ministro, serve unità». (Roberta D’Angelo, Avvenire)

Casini e il governo tecnico: «Ultima occasione per salvare la politica». (Elena G. Polidori, QN)

Buttiglione: «In carica fino al 2013, c’è troppo lavoro da fare». (Maria Grazia Colombo, il Riformista)

Tre possibili scenari nel caso di elezioni anticipate. (Pietro Tatafiore, Italia Oggi)

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