postato il 14 Settembre 2012
Pier Ferdinando Casini continua sulla strada della riorganizzazione del campo moderato e rimarca il sostegno all’operato del Governo Monti (su Avvenire si augura infatti che il premier Monti possa governare anche nella prossima legislatura, “corroborato” stavolta però dalla legittimazione popolare): questo attivismo probabilmente ha infastidito, non poco, gli altri possibili competitor che puntavano (magari facendo il loro ingresso in campo solo all’ultimo minuto utile) a fare propria l’eredità del Governo. Verderami, sul Corriere, ci racconta infatti di come i rapporti tra Casini e Montezemolo (e quindi tra Udc e IF) si siano deteriorati: i montezemoliani non si decidono su un loro impegno diretto o meno in politica, mentre noi stiamo supportando il lavoro di Monti, sopportandone anche le critiche e gli attacchi collaterali. Il tutto, mentre ancora si discute di riforma elettorale: Napolitano ha affidato al Presidente del Senato Schifani un nuovo appello alla convergenza tra le varie forze politiche, mentre Ainis, sempre sul Corriere, arriva a chiedere a Monti di essere lui a scrivere la legge elettorale, riesumando il Mattarellum (male minore?). Da leggere poi – sul tema crescita e lavoro, dopo la bordata del Premier contro lo Statuto dei Lavoratori – Gentili sul Sole, Ricolfi su La Stampa, Cisnetto sul Foglio e Ravasi su L’Espresso. Merita attenzione anche l’intervista rilasciata a Pinotti, sul Sette, dal Ministro Giulio Terzi, che spiega bene cosa ha fatto finora il Governo per restituire credibilità al nostro Paese (e cosa resta ancora da fare: in primis l’anticorruzione, fondamentale per acquistare fiducia dagli investitori stranieri) e l’analisi di Giuseppe Sarcina sul voto in Olanda, che ha visto il trionfo delle due forze europeiste e il successo, nel dettaglio, del centrodestra liberale di Mark Rutte (ad avercelo anche noi, un centrodestra degno di questo nome).
Casini: dalle urne esca il Mario bis. (Avvenire)
Casini e Montezemolo contro. La crisi nata in due weekend. (Francesco Verderami, Corriere della Sera)
Il pressing di Napolitano: legge elettorale da cambiare. E Bersani riapre la trattativa. (Giovanna Casadio, la Repubblica)
La lunga notte di una riforma. (Michele Ainis, Corriere della Sera)
Terzi: “Quanto conta l’Italia nel mondo” (Ferruccio Pinotti, Sette del Corriere)
I totem della sinistra abbattuti. (Michele Brambilla, La Stampa)
Donadi si ribella a Di Pietro: Favorisce Berlusconi. (Alessandra Rubenni, l’Unità)
Il nodo del lavoro – Monti: con lo Statuto meno lavoro. (Lina Palmerini, il Sole 24 Ore)
La partita da vincere (Guido Gentili, Sole24Ore)
Che cosa blocca il Paese. (Luca Ricolfi, La Stampa)
Quattro modi per dire lavoro. (Gianfranco Ravasi, l’Espresso)
Stato e mercato (Enrico Cisnetto, Il Foglio)
Fornero: lavoriamo per valorizzare di più l’apprendistato. (Marzio Bartoloni, il Sole 24 Ore)
Start-up, la lunga marcia del decreto per le (piccole) imprese innovative (Massimo Sideri, Corriere)
Lezioni per l’Italia dal voto olandese. Il buon senso può battere il populismo (Giuseppe Sarcina, Corriere)
Il Ministro va in campagna (Denise Pardo, l’Espresso)