postato il 23 Agosto 2010
Che il Paese viva un periodo critico, è sotto gli occhi di tutti. Che la politica italiana sia totalmente disinteressata a questo, anche.
Sono ormai mesi e mesi che prosegue la telenovela Berlusconi-Fini, condita dalle sparate di Bossi, sui rapporti all’interno della maggioranza, sull’entità dello strappo nel PDL, sui problemi all’interno della coalizione. Insomma, si parla di tutto, meno che della salute del nostro povero bel Paese.
Oggi l’ultima novità, arriva dal leader della Lega: “Andare al voto comunque”.
Naturalmente, in un Paese già di per sé in condizioni economiche molto precarie, dove il debito pubblico è alle stelle, e la ripresa stenta a decollare, non c’è nulla di più utile di elezioni anticipate!
Forse il sole, il caldo e l’afa, hanno azzerato la memoria degli uomini del Carroccio, che dimenticano quanto costino al Paese le elezioni, specialmente se anticipate. Infatti il Paese dovrebbe spendere, in caso di elezioni, circa 350 milioni di euro (cifra stanziata per le elezioni del 2006), senza dimenticare che a marzo si voterà in molti comuni, con un’ ipotetica spesa di 250 milioni di euro. Incalcolabili invece i danni dovuti alla vacanza di un Governo.
Ora, permettetemi di fare una riflessione su questi dati.
L’Italia non può continuare a sprecare soldi per pagare le elezioni volute soltanto dai signori di Palazzo. Sono passati soltanto due anni dalle ultime elezioni politiche, pochi mesi da quelle regionali. Ci sarebbero 3 anni senza “interruzioni elettorali”. Tempo prezioso, durante il quale il premier Berlusconi potrebbe portare avanti numerose riforme importanti, avendo una buona maggioranza (nonostante lo strappo con Fini), e una frangia di opposizione pronta ad esaminare in modo responsabile e serio le proposte.
Le elezioni sarebbero per Berlusconi un’ancora di salvezza, per il Paese un’ulteriore sconfitta.
Perciò, un monito arriva dal Paese intero: noi italiani siamo stanchi di questa telenovela, adesso è l’ora di portare sugli schermi della politica italiana un film d’autore.
Ci sarà un regista capace di girarlo?
“Riceviamo e pubblichiamo” di Marta Romano