Tutti i post della categoria: Elezioni

Meglio le elezioni che occuparsi di ciò che fa Berlusconi

postato il 29 Gennaio 2011

Rispetto a questo scenario, con la politica del tirare a campare che si occupa di ciò che fa Berlusconi, meglio andare al voto. Le elezioni non sono la via maestra: meglio sarebbe un passo indietro di Berlusconi. Il nuovo polo non nasce per fare vendette ma per un disegno di pacificare e rasserenare il Paese.

Pier Ferdinando

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Se la maggioranza vuole andare al voto, noi siamo pronti

postato il 17 Gennaio 2011

L’intervista al Tg3

Se la maggioranza vuole confessare il proprio fallimento rispetto ai problemi del Paese e vuole andare a elezioni anticipate noi siamo pronti.  Se invece spera che un partito per evitare le elezioni sia pronto a qualsiasi cosa, noi non rispondiamo a questo indirizzo. Noi non offriamo niente al governo: offriamo un patto agli italiani, ed è una cosa ben diversa. Vogliamo un piano contro la disoccupazione giovanile, che dia detrazioni fiscali a chi assume i giovani, vogliamo la partecipazione dei lavoratori agli utili dell’impresa. Perché non si parla queste cose? Non possiamo continuare ad accettare che l’agenda dei problemi degli italiani venga dopo quella di alcuni.

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Premier si dimetta e apra nuova fase

postato il 27 Novembre 2010


Se il governo ha a cuore il Paese vada avanti, se avrà la maggioranza, ma in questo caso tirerà a campare e perderemo tutti tempo. Oppure Berlusconi si dimetta ed apra una fase politica nuova, nella quale ciascuno dovrà mettere le carte in tavola. E’ chiaro, però, che non ci possono essere più giochini ed ambiguità perché qui sta diventando peggio del teatrino della vecchia politica.

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Il 14 dicembre voteremo la sfiducia

postato il 23 Novembre 2010

Pier Ferdinando Casini ospite del TgLa7

Ospite del telegiornale de La7 Pier Ferdinando Casini ribadisce: “L’Udc e’ un partito di opposizione e quindi il 14 dicembre alla Camera voterà la sfiducia al governo”.
“Il vero problema – aggiunge-  sarà cosa succede il giorno dopo. Se il governo ottiene la fiducia per pochi voti, dovrà tirare a campare. Se invece Berlusconi deciderà di andare alle elezioni, questa sarà una fuga dalle responsabilità. E’ una sconfitta gettare la spugna dopo aver avuto cento parlamentari di maggioranza”.
Quanto alla sua proposta di un ‘governo di armistizio’ chiarisce: “Rimane l’ultima soluzione seria. Se intendono respingerlo sono ancora più contento e continuerò sulla mia strada perché questo significa che la nostra politica è chiusa su se stessa, mentre il Paese chiede uno scatto”.
“Questa classe politica – prosegue – non è in grado di gestire il Paese. Continuano a litigare su tutto senza risolvere nulla. Non mi chiedano di fare autocritica per la mia proposta, perché qui si tratta di salvare il Paese e ci sono troppe cose che non funzionano”.

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Ipotizzare ora le elezioni è da irresponsabili

postato il 17 Novembre 2010

In presenza di una situazione critica dell’euro e di tutta l’economia europea è da irresponsabili fare ipotesi sulla data del voto anticipato. Questa non e’ la Repubblica delle banane, siamo ancora una Repubblica parlamentare ed e’ il Presidente della Repubblica ad avere il compito di sciogliere le Camere. Questo toto-elezioni, così come la compravendita di parlamentari, denuncia la grande irresponsabilità di uomini di governo che dovrebbero guardare cosa accade in Europa. Ieri il Presidente dell’Ue ha lanciato un allarme sul rischio che salti l’euro e l’Unione. E noi sembriamo sulla luna, sembriamo dei fantasmi che non si rendono conto di cosa c’e’ nel mondo. Andando avanti cosi’ non so dove finiremo.

Pier Ferdinando

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Una campagna degli stracci è una perdita di tempo enorme

postato il 14 Novembre 2010

Bisogna trovare una soluzione diversa

Mi auguro che Berlusconi non ci costringa al voto. Ma questa e’ una scelta sua. Se vuole costringerci a votare, voteremo. Dopodiché, mi auguro che tutti troveremo una soluzione dignitosa che serva al Paese dal momento che una campagna degli stracci che duri cinque mesi, che presumibilmente dara’ gli stessi risultati che abbiamo oggi in Parlamento sara’ una perdita di tempo enorme, che non ci possiamo consentire.
Bisogna trovare una soluzione diversa. Anche le forze economiche e sociali del Paese, dalla Marcegaglia a Bonanni, sostengono che sarebbe una pura follia andare a votare. Con la situazione economica internazionale,  una crisi che porti alle elezioni e che faccia perdere cinque mesi al Paese e’ del tutto irresponsabile. C’e’ la necessita’ di svelenire il clima, al Paese non serve galleggiare, non serve ne’ alla maggioranza ne’ all’opposizione perdere tempo.  Proprio per questo proponiamo un percorso accelerato per l’approvazione della legge Finanziaria e dopo per una verifica parlamentare.

Pier Ferdinando

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Elezioni anticipate: quanto costano al Paese?

postato il 23 Agosto 2010

Che il Paese viva un periodo critico, è sotto gli occhi di tutti. Che la politica italiana sia totalmente disinteressata a questo, anche.

Sono ormai mesi e mesi che prosegue la telenovela Berlusconi-Fini, condita dalle sparate di Bossi, sui rapporti all’interno della maggioranza, sull’entità dello strappo nel PDL, sui problemi all’interno della coalizione. Insomma, si parla di tutto, meno che della salute del nostro povero bel Paese.

Oggi l’ultima novità, arriva dal leader della Lega: “Andare al voto comunque”.

Naturalmente, in un Paese già di per sé in condizioni economiche molto precarie, dove il debito pubblico è alle stelle, e la ripresa stenta a decollare, non c’è nulla di più utile di elezioni anticipate!

Forse il sole, il caldo e l’afa, hanno azzerato la memoria degli uomini del Carroccio, che dimenticano quanto costino al Paese le elezioni, specialmente se anticipate. Infatti il Paese dovrebbe spendere, in caso di elezioni, circa 350 milioni di euro (cifra stanziata per le elezioni del 2006), senza dimenticare che a marzo si voterà in molti comuni, con un’ ipotetica spesa di 250 milioni di euro. Incalcolabili invece i danni dovuti alla vacanza di un Governo.

Ora, permettetemi di fare una riflessione su questi dati.

L’Italia non può continuare a sprecare soldi per pagare le elezioni volute soltanto dai signori di Palazzo. Sono passati soltanto due anni dalle ultime elezioni politiche, pochi mesi da quelle regionali. Ci sarebbero 3 anni senza “interruzioni elettorali”. Tempo prezioso, durante il quale il premier Berlusconi potrebbe portare avanti numerose riforme importanti, avendo una buona maggioranza (nonostante lo strappo con Fini), e una frangia di opposizione pronta ad esaminare in modo responsabile e serio le proposte.

Le elezioni sarebbero per Berlusconi un’ancora di salvezza, per il Paese un’ulteriore sconfitta.

Perciò, un monito arriva dal Paese intero: noi italiani siamo stanchi di questa telenovela, adesso è l’ora di portare sugli schermi della politica italiana un film d’autore.

Ci sarà un regista capace di girarlo?

“Riceviamo e pubblichiamo” di Marta Romano

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Amministrative, in Sardegna exploit dell’Udc

postato il 1 Giugno 2010

Le percentuali riportate dall’Udc nelle elezioni in Sardegna certificano la forza del nostro partito in tutta l’isola e la grande vitalità del nostro progetto nazionale. Tante province e comuni sopra il 10%, primo partito a Iglesias, molti ottimi risultati che ci permetteranno di essere decisivi nelle amministrazioni: insomma, un vero e proprio exploit per il quale ringrazio i nostri dirigenti locali e soprattutto i tanti cittadini sardi che ci hanno dato fiducia.

Pier Ferdinando

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Regionali, un elettore su tre non ha votato

postato il 2 Aprile 2010

Alle scorse elezioni un elettore su tre non è andato a votare: solo il 50% dei voti espressi è andato a Pdl e Pd mentre le estremità si sono rafforzate, la Lega da un lato e Grillo dall’altro. Questo non è un problema nostro, ma della democrazia italiana.

Pier Ferdinando

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Dai risultati delle elezioni elementi preoccupanti

postato il 30 Marzo 2010

Grazie a chi ha lavorato per questa campagna elettorale. Siamo stati decisivi ovunque e siamo migliorati rispetto alle scorse amministrative.
Dai risultati delle elezioni emergono però elementi preoccupanti: il primo è l’astensionismo. Il secondo è che nell’ambito delle coalizioni hanno vinto le formazioni più estremiste.
Abbiamo cercato di frenare l’avanzata di una coalizione che al nord è imperniata sulla Lega: in Liguria ci siamo riusciti.
Il boom della Lega nel nord Italia è anche il frutto delle scelte politiche del Pd, un partito sempre più condizionato da Di Pietro e dai Grillini. Ora l’Udc andrà avanti per la sua strada: seguiremo il nostro progetto, perché il Paese ci chiede coerenza. Saranno i fatti a dimostrare se le nostre preoccupazioni sono vere.

Pier Ferdinando

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