Abbiamo parlato con milioni di italiani, di loro, delle loro famiglie, dei loro problemi. Gli altri hanno parlato di veline, feste e voli su aerei di stato. Sono orgoglioso di non essere caduto in tentazione come di non aver parlato di Lui. Ho parlato di voi e ho sempre ribadito che il governo si deve muovere per risolvere i vostri problemi. Vi voglio bene e mi auguro che vi ricordiate dell’Unione di Centro. Comunque finisca vi sono grato per avermi trattato con rispetto.
Le foto di Villa Certosa sono un’umiliazione che gli italiani e l’Italia non meritano. In questa campagna elettorale abbiamo parlato di veline, di questioni private, non abbiamo parlato dell’Italia e degli italiani. Ieri, finalmente, il presidente del Consiglio ha planato sull’Italia, ma solo lui non sa che un milione e 600 mila precari non hanno un euro di copertura per la perdita del lavoro. Se il governatore Draghi era berlusconiano una settimana fa lo è anche oggi, e ha ricordato che un milione e 600 mila precari sono senza copertura.
Pier Ferdinando Casini giura che comunque vadano le elezioni non accetterà un posto a tavola in un nuovo centrosinistra neanche se glielo chiedesse Massimo D’Alema. Confessa che al congresso dei Democratici tiferà Bersani perché spera di far confluire nel suo progetto di un Partito della Nazione anche i moderati delusi da un Pd radicalizzato a sinistra. Un progetto che uscirà rafforzato solo se l’Udc riuscirà a strappare più voti rispetto al 5,7% ottenuto alle politiche 2008. Pier Ferdinando Casini sta per andare a pranzo con una delle sue figlie maggiori in un pit stop del suo circuito elettorale. [Continua a leggere]
Il Pd è in evidente stato confusionale, non ho capito ancora se esiste o meno ma un partito che dichiara che Berlusconi è un grande pericolo e poi annuncia che voterà sì al referendum sulla legge elettorale che rafforzerà Berlusconi, ha bisogno di una cura molto seria di autoanalisi. L’alternativa non può venire dalla sinistra, che ha perso nel Paese e in Ue ed è incapace di capire le questioni determinanti per i cittadini italiani.
Mi chiedo se questo meccanismo di selezione delle donne e degli uomini della politica italiana ci consenta di avere anche in Italia una Angela Merkel. Le 24 donne candidate nelle liste dell’Udc alle Europee, se votate, andranno al Parlamento europeo non perché amiche di tizio o di sempronio ma perché scelte dalla gente. Io non mi sono candidato perché sono una persona seria e non faccio lo specchietto per le allodole, so che poi non andrei a Strasburgo. Quella per le elezioni europee è stata una brutta campagna elettorale, perché tra veline, foto a villa Certosa e passaggi su voli di Stato si è parlato sempre di lui, di Berlusconi, e non degli italiani.
Pier Ferdinando
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Le foto di Villa Certosa sono un’umiliazione che gli italiani e l’Italia non meritano. In questa campagna elettorale abbiamo parlato di veline, di questioni private, non abbiamo parlato dell’Italia e degli italiani. Ieri, finalmente, il presidente del Consiglio ha planato sull’Italia, ma solo lui non sa che un milione e 600 mila precari non hanno un euro di copertura per la perdita del lavoro. Se il governatore Draghi era berlusconiano una settimana fa lo è anche oggi, e ha ricordato che un milione e 600 mila precari sono senza copertura.
Siamo stati gli unici a non abbassare la schiena sul decreto sulle quote latte, a contestare ronde civili e medici spia. Bossi fa bene a identificare noi come suo bersaglio. Non permetteremo che il destino della regione Veneto venga deciso ad Arcore. Faccio un appello al presidente Giancarlo Galan di resistere al tentativo di esproprio che sta attuando Berlusconi, anche se quando si consegnano le chiavi di casa ai ladri non ci si può lamentare se l’argenteria sparisce.
Nella campagna elettorale ci sono state molte polemiche e toni molto accesi. È chiaro che di battute se ne fanno tante, ma io credo di non aver perso il senso della misura e di aver parlato dell’Italia e degli italiani, cosa che penso non sia capitata a tutti. Si è parlato di veline, delle feste, delle foto. Dobbiamo chiedere scusa agli Italiani perché abbiamo parlato sempre di Berlusconi e poco dei problemi del popolo. Un Paese si guida anche con la capacità di saper ascoltare la gente e i suoi problemi. Questa campagna elettorale è stata deludente, perché si è sempre parlato di “lui”, mentre gli Italiani avrebbero voluto che si parlasse di loro.
Pier Ferdinando
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Pubblicato da Pier Ferdinando Casini | su: Facebook
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