Sull’Iraq quante anime belle e troppe timidezze dai cattolici
postato il 22 Agosto 2014L’intervista di Umberto Rosso a Pier Ferdinando Casini pubblicata su La Repubblica
Al pacifismo di chi vuol dialogare con gli sgozzatori dell’Is, e pensa di risolvere tutto con una pacca sulle spalle, io proprio non credo. Quante anime belle, da Cinquestelle a Sel. Ma mi sanno dire questi presunti negoziatori come lo fermiamo il massacro dei cristiani curdi?’.
Presidente Casini, ma resta solo l’invio delle armi? E la diplomazia che fine ha fatto?
Il negoziato non lo fai con la resa dell’Occidente, incapace di reagire alle stragi quotidiane e al genocidio di un popolo. Ai messaggi atroci e al tempo stesso raffinati che gli jihadisti spediscono ogni giorno ai nostri paesi e agli Usa come la feroce decapitazione della reporter americano. Se l’Occidente vuole negoziare, deve battere un colpo. Molto forte, aiutando quelle popolazioni a difendersi. Solo così potrà cominciare, dopo, la partita della diplomazia.
Perché non pensare ad un intervento dell’Onu?
Una bellissima e ‘rassicurante’ coperta, non c’è dubbio. A tutti, e ne ha parlato il Papa stesso, piacerebbe che venisse ‘stesa’ laggiù. Però l’Europa deve fare la propria parte, muoversi senza temporeggiare oltre, perché se no resterà un grande cimitero. I grillini chiedono il dialogo con le milizie jihadiste? E allora ci provino loro a farli ragionare, ma subito, perchè tra un po’ ci ritroviamo con i califfati in tutta la Libia. Io penso che il tempo è scaduto, e che purtroppo siamo tutti arrivati in ritardo. Tutti.
A che cosa si riferisce?
‘Mi sono molto piaciute le cose dette dal Papa, ma credo che perfino nel mondo cattolico si sia tardato a capire l’entità di quel che stava accadendo, e si sia peccato per eccesso di timidezza. E tuttavia, attenzione: non si tratta di uno scontro tra occidente cristiano e mondo islamico, bisogna assolutamente evitare di vedere così quel che sta succedendo e quindi di reagire seguendo uno schema del tutto sbagliato.
Qual è la sua chiave?
Europa e Usa, se vogliono evitare guai peggiori, devono aprire un tavolo con alcune delle potenze regionali, con alcuni paesi determinanti in quell’area: Iran, Turchia, Egitto. Purtroppo finora è mancata una visione di insieme, a cominciare da Bush e dallo stesso Obama, con conseguenze catastrofiche. Come in Libia. O in Siria. La democrazia non si esporta.
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