postato il 3 Marzo 2012
E’ stato giusto dialogare, ma oggi la Tav va fatta. La paralisi delle grandi opere non è concessa al nostro Paese, che rischia di essere tagliato fuori dall’Europa se quest’opera non si fa. Noi riteniamo che, con grande rispetto verso chi protesta e con nessun rispetto verso chi tira le pietre o verso chi fa violenza nei confronti di poliziotti che prendono 1.300 euro al mese, si deve andare avanti.
Pier Ferdinando
postato il 2 Marzo 2012
E’ finita l’epoca dell’armata degli uni contro gli altri, che poi non riescono a governare. Il Pd sta comportandosi bene, ha fatto una scelta impopolare e sarebbe assurdo chiedere adesso al partito di Bersani un patto elettorale. Per quanto riguarda le dichiarazioni di Berlusconi sulla grande coalizione, credo non si debba mettere la mano sul fuoco. Io vado avanti per la mia strada: ritengo che ognuno si presenterà alle elezioni con i suoi partiti, ma la cosa importante è continuare a lavorare per il bene del Paese e pacificando la politica.
Pier Ferdinando
postato il 1 Marzo 2012
– Academie Royale de Belgique
Partecipa al summit del PPE a Bruxelles
postato il 1 Marzo 2012
La formula di armistizio, di basta litigi, di unità tra i partiti serve al Paese oggi e tra cinque anni.
Mi auguro che questa stessa coalizione ci sia anche all’indomani delle prossime elezioni con un impegno diretto delle forze politiche.
Pier Ferdinando
postato il 1 Marzo 2012
Nel Partito popolare europeo ho trovato grande sollievo per il governo Monti. Ho sottolineato le cose ottime che il premier sta facendo. Lo spread oggi e’ arrivato a 300 o poco più.
E’ segno che stiamo andando dalla parte giusta, che si fanno riforme che servono al Paese.
Pier Ferdinando
postato il 1 Marzo 2012
“Riceviamo e pubblichiamo” di Anna Giunchi
A Bologna si è aperto il cuore. Si è spezzato in tanti pezzi, e dai portici della città traspare un’aria di malinconia. Lucio Dalla, la cui data di nascita è stata probabilmente la più cantata dalle generazioni, mancherà a tutti. Già, il vuoto che ha lasciato, si sente.
Un artista straordinariamente umano, semplice e molto riservato per quanto riguarda la propria vita privata: amava rifugiarsi nella propria città e, del resto, lui stesso cantava il desiderio, dopo i suoi tour, di rifugiarsi ancora sui colli, per poter vedere, da lassù, il temporale. Quando, dall’autostrada, vedeva avvicinarsi San Luca, si sentiva protetto. Lucio era anche molto credente.
Dalle sue canzoni, vere e proprie poesie, Lucio faceva capire molto di quello che era: un viaggiatore o meglio, un marinaio che non sapeva dove andare e si interrogava sulla profondità del mare dove, del resto, era nato. Ma era anche un cittadino bolognese profondamente legato alla sua città, al punto da essere fedele tifoso della squadra locale: non era infrequente, infatti, incontrarlo allo Stadio o nei bar del centro.
Lucio amava Bologna. Avrebbe voluto morire in Piazza Grande: attraverso le sue canzoni, invece, ha reso immortale una città. Ciao, Lucio, la Terra è finita. Ora comincia il Cielo.