Archivio per Novembre 2010

Rassegna stampa, 22 novembre

postato il 22 Novembre 2010
Ieri all’Assemblea nazionale dell’Udc, Casini ha lanciato (raccogliendo anche l’invito che era venuto dal mondo del sociale e degli industriali) un appello alla governabilità, ipotizzando la nascita di un “governo d’armistizio” che sia in grado di mettere insieme le energie migliori di Destra e Sinistra per poter ripartire, sul modello tedesco. Senza né ribaltoni, né scorciatoie. Una chiara e semplice presa di coscienza e di responsabilità. Che deve, ovviamente, passare attraverso una condizione fondamentale – ribadita da Buttiglione in una intervista al Messaggero: le dimissioni dell’attuale premier. In cosa consista poi davvero questa idea del governo d’armistizio, ce lo spiega Giorgio dell’Arti sulla Gazzetta dello Sport, in 5 rapidi punti, da leggere. Sempre poi dalla nostra Assemblea arriva la notizia che se “Vieni via con me” non darà spazio anche a un inno alla vita, da martedì l’Udc terrà un sit-in sotto la Rai (a proposito, leggete Lodato su l’Unità: Maroni stasera dica che “Mangano è un mafioso”). Due riflessioni davvero interessanti sul possibile Terzo Polo: uno sul Sole, di Lina Palmerini, che scrive di “occasione” che tiene insieme i moderati e un altro di Pigi Battista che invece racconta i movimenti dei delusi del “torneo bipolare”, di quelli che rifiutano le radicali alternative, di quelli che “vorrebbero votare, ma che, vista l’offerta miserabile, neanche ci pensa più”.

Casini, cauta apertura al Pdl (Andrea Senesi, Corriere della Sera)

«Ribaltonisti fermati» La mossa centrista rimescola le carte e divide i futuristi (Paola di Caro, Corriere della Sera)

Casini lancia il “governo di armistizio” (Andrea Montanari, Repubblica)

Buttiglione: “La condizione per il dialogo? Le dimissioni del premier” (Il Messaggero)

Franceschini (Pd): “I giochi tattici dell’Udc non ci piacciono ma Casini non salverà Berlusconi” (Goffredo De Marchis, Repubblica)

L’apertura di Casini: trattiamo, serve un governo di armistizio (Renato Pezzini, Il Messaggero)

Frattini: “Grave la minaccia di Cosentino sul voto non può restare a lungo coordinatore” (Francesco Bei, Repubblica)

“Dare voce a chi dice no alla dolce morte”. domani sit-in dell’udc davanti alla Rai (Repubblica)

Prima dica che Mangano era un mafioso (Unità)

Montezemolo attacca: “Governo cinepanettone, siamo ai titoli di coda” (Corriere)

Ma che cos’è questa idea del governo d’armistizio? (La Gazzetta dello Sport)

L’occasione tiene insieme il terzo polo (Sole24Ore)

L’autostrada dei pasticci (da 900 milioni) (Corriere)

La sfida del partito del “ma neanche” (Corriere)

La cedolare secca sugli affitti insegue il debutto al 1° gennaio (Sole24Ore)

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‘- promesse + Nord per far ripartire l’Italia’: l’intervento di chiusura

postato il 21 Novembre 2010

Martedì sit in alla Rai per i malati che vogliono affermare da Saviano il diritto alla vita

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Gianni Riotta intervista Pier Ferdinando Casini

 
Casini: Allora, fate un applauso anche ad Antonio De Poli, perché è lui l’anima di tutto, a Lorenzo Cesa, il nostro grande Segretario, a Rocco, a Pezzotta, ad Adornato, a tutti gli amici!
E adesso ragazzi dalle parole ai fatti, crescete e moltiplicatevi!
Vista la crisi della natalità! Poi c’è anche il messaggio del Papa! [Continua a leggere]

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Quali domande vorreste porre a Casini?

postato il 21 Novembre 2010

Vorresti porre una domanda a Pier Ferdinando Casini? Scrivi un tweet con il tag #piunord, invia un SMS al numero 331.8421871, oppure lascia qui un commento (max 140 caratteri).

Gianni Riotta, direttore del Sole 24 Ore, sceglierà le migliori e le porrà a Pier Ferdinando Casini durante l’intervista conclusiva dell’Assemblea “-promesse +Nord per far ripartire l’Italia” che potrete seguire qui in diretta dalle 11.30.

La Redazione

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Rassegna stampa, 21 novembre

postato il 21 Novembre 2010
Ricchissima l’assemblea dell’Udc di ieri a Milano (qui e qui le nostre analisi): il confronto tra la Marcegaglia e Bonanni ha infatti fornito diversi spunti di riflessione per il dibattito politico. A cominciare proprio dal forte richiamo che ha fatto il Presidente di Confidustria: un appello alla “responsabilità” e al bisogno di “governabilità”, che – ha detto – l’Udc ha sempre garantito in questi anni (La Stampa scrive di una vera e propria “chiamata”). Imperdibile anche Bonanni che – come ci racconta il Corriere – ha “tuonato” sia contro Marchionne che contro la Fiom, assicurando che per il dialogo con con la Fiat ci stanno ancora “otto giorni” per capire cosa si vuol veramente fare. Altra notizia importante di ieri è stata senza dubbio l’annuncio delle dimissioni “dal Pdl, da ministro e dal Parlamento” di Mara Carfagna, che è stanca delle lotte intestine all’interno del Pdl (e Berlusconi che fa? Niente, glissa: non si sente per nulla “tribolato”). Da leggere poi su La Repubblica due articoli economici: l’editoriale di Scalfari (che parla di “insostenibile leggerezza” della manovra Tremonti) e il retroscena di Giuseppe Turani sulla Lega diventata come il PSI.

Casini: partecipiamo al governo se c’è vero cambiamento (Sole24Ore)

Casini: Al Governo, purché cambi (QN)

Bonanni: otto giorni a Marchionne (Corriere)

Se il Nord fa gli errori del Sud (Il Mattino)

Marcegaglia-Bonanni: no alle urne ma vogliamo un governo che governi (Avvenire)

Marcegaglia: “Udc nell’esecutivo. Elezioni Soluzione estrema” (Corriere)

Marcegaglia “chiama” l’Udc nel governo (La Stampa)

L’insostenibile leggerezza della manovra di Tremonti (La Repubblica)

L’idea di finiani e centristi: la fiducia ci fa gioco (Corriere)

La Lega e le banche come il vecchio Psi (La Repubblica)

La Carfagna ha deciso: “il 15 lascio il governo, il partito e il Parlamento” (Il Messaggero)

Il 67% degli elettori Udc vuole l’alleanza con Fli e Pd (Corriere)

Fli: Silvio si dimetta e l’Udc entri nel governo (Il Messaggero)

Debito pubblico, per ogni cittadino un fardello di 30 mila euro (Corriere)

Berlusconi: “O la fiducia o vinco alle urne. La signora Carfagna non mi fa tribolare” (La Repubblica)

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Albertini e la politica del fare “onestamente”

postato il 20 Novembre 2010

Parliamoci chiaramente: Gabriele Albertini, già sindaco di Milano per due mandati, era l’ospite d’onore della giornata d’oggi. L’europarlamentare, in rotta con il suo partito – il Pdl -, è accreditato come possibile guida di un Terzo Polo fondato sull’alleanza tra Udc, Api e Fli. Per questo, sicuramente, erano in molti quelli che speravano in una sua conferma dei sempre più numerosi rumors: io – non ve lo nascondo – ero uno di questi.

E, invece, nel discorso di Albertini non c’è stato né un passaggio, né un accenno a possibili nuove alleanze: probabilmente qualcuno ne sarà rimasto deluso. Io, invece, no. Perché, come si suol dire, “chi ha orecchie per intendere, intenda”: il discorso dell’ex Sindaco è stato impostato sui temi della concretezza e della Politica del Fare “Onestamente”, dai contorni fortemente riformisti e liberali, con un occhio alla precedente esperienza amministrativa e alle sfide del futuro. Albertini ha lanciato un appello alla ricostruzione di Milano da portare avanti insieme ai partiti più responsabili, a partire proprio dall’Udc, e a una rinnovata alleanza tra Politica e imprenditoria. Un’idea che condivido pienamente, nell’ottica riformatrice della nostra struttura statale: c’è chi si riempie la bocca tanto di federalismo ma non riconosce poi l’importanza di costruire un rapporto solido tra capitale pubblico e capitale privato. Il fatto che la Politica abbia smesso di parlare al mondo dell’imprenditoria e del sociale è sintomatico del fallimento della nostra classe dirigente. Ecco perché, dopo la Marcegaglia e Bonanni stamattina, sentire Albertini lanciare questo appello mi ha molto soddisfatto.

Un Polo riformatore e liberale non può dimenticare queste tematiche e il fatto di tenere la propria assemblea a Milano conferma che da parte nostra, l’attenzione è massima. Come è massima la voglia di dare voce alla “maggioranza silenziosa” del Nord, che è fatta di piccoli e medi imprenditori, di lavoratori autonomi, di impiegati statali, stanca di essere presa in giro ogni giorno da personaggi che urlano a Roma Ladrona e poi pensano solo a presidiare Banche e Fondazioni, Rai e Ministeri. Ma al popolo del Settentrione (e lo dico da meridionale che crede fortemente nell’Unità del nostro Paese) possono interessare questi populismi, queste demagogie? Ovvio che no, come non interessano noi del Sud.

Vorremmo che la Politica parlasse di impresa, di sviluppo, di lavoro, di federalismo solidale, di detassazione, di valorizzazione delle autonomie locali nell’ottica unitaria. Vorremmo una Politica che parli la lingua di Obama, di Cameron, della Merkel: la lingua della concretezza, del bene comune, del fare (ma di quello vero). Una Politica che sia innanzitutto giovane, fresca, pulita. Il nostro Paese è incapace di produrre nuova classe dirigente, nuovi leader, nella politica così come nell’economia o nel sociale. Siamo un Paese senza guida e quindi senza futuro. Un Paese che non pianifica più, che aspetta che gli eventi raggiungano il punto di non ritorno per darsi una mossa.

Dobbiamo dare una scossa a questo sistema malato: il discorso di Albertini è andato proprio in questa direzione (anche su altri temi quali il rapporto con l’Europa, per esempio). Vedremo come andrà a finire, ma di sicuro – viste le premesse – c’è da ben sperare. E che si tratti di Terzo Polo o no, beh, questo è assolutamente secondario.

“Riceviamo e pubblichiamo” di Giuseppe Portonera

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Marcegaglia e Bonanni dialogano all’Assemblea “-promesse +Nord” dell’UDC

postato il 20 Novembre 2010

I temi dell’economia tornano al centro del dibattito politico, rilanciati dai segnali davvero preoccupanti che provengono dal mondo produttivo: le imprese hanno il fiato corto, cala l’occupazione (380 mila unità in meno dal 2008 al 2009), gli investimenti crollano.

Nel pieno di una crisi che sta cambiando pelle ma che non ci ha ancora lasciato, il Nord produttivo del Paese soffre: con le sue aziende in liquidazione, le sue cattedrali della produzione della ricchezza costrette a tagliare dipendenti e forza lavoro. Dobbiamo constatare, seppur malvolentieri, che nessun territorio, nessuna comunità socioeconomica è immune dalla virulenza di questa crisi. A coloro che hanno a cuore la crescita del Paese preme che si riparta da qui: i centri produttivi del Nord, Milano, Torino, l’ex-locomotiva del Nord-Est hanno bisogno di risposte chiare, perché la “ripartenza” a cui si punta rappresenta a ben vedere la via d’uscita più convincente.

Responsabilità è la parola chiave. La rilancia in modo deciso il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che dialoga con il segretario della CISL Raffaele Bonanni, in un’affollatissima assemblea UDC dall’emblematico  titolo “-promesse, +Nord, per far ripartire l’Italia”, in corso in queste ore a Milano. Il leader degli industriali chiede alla politica un’attenzione puntuale alle questioni economiche, lasciando da parte l’interesse di facciata che tanta classe dirigente rivolge all’Italia che produce, in attesa di politiche economiche robuste.

Si parte dall’assunto che la politica ha un grande ruolo: può decidere le sorti della crescita di un Paese, legiferando pro o contro quella spina dorsale di piccole e medie imprese che ci  ha permesso di stare tra i grandi del mondo e che oggi si ritrova nella più grande incertezza, proprio nel momento più difficile. E l’incertezza si risolve con “un disegno politico serio”, per dirla con Emma Marcegaglia, e Raffaele Bonanni sottoscrive, soffermandosi sul ruolo del sindacato nei rapporti capitale-lavoro (il caso FIAT, rievocato dai due protagonisti dell’incontro, è emblematico, Bonanni critico, la Marcegaglia più comprensiva).

E parlando di lavoro è il tema della detassazione a tenere banco: il mondo sindacale ci ricorda che in Italia la pressione fiscale è ancora troppo pesante, mentre ancora libere da ogni imposizione sono le rendite finanziarie, come i guadagni in borsa. Contemperare le esigenze delle imprese e dei lavoratori per rilanciare la crescita è dunque la sfida che Confindustria e sindacati lanciano alla politica.

“Riceviamo e pubblichiamo” di Stefano Barbero

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Assemblea Udc: i lavori in diretta da Milano

postato il 20 Novembre 2010

Sulla web tv PNTV tutti gli interventi di Sabato 20 e domenica 21 novembre  ‘- promesse + Nord per far ripartire l’Italia’ presso il Milano Convention Centre.
L’intero evento è tradotto nel Lingua dei Segni (Lis) per le persone sorde. On demand interviste, extra, tavole rotonde ed interventi.
Il  player è visibile anche su iPhone e iPad. Qualora non visualizzassi correttamente le immagini installa Microsoft Silverlight e riavvia il browser

Per rivedere gli interventi clicca sull’immagine. [Continua a leggere]

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– promesse e + Nord: ha inizio l’assemblea

postato il 20 Novembre 2010

C’è un Nord che vuole ripartire. C’è un Nord che vuole rimboccarsi le maniche, per tornare ad essere produttivo e competitivo. C’è un Nord che è stanco di dover vivere di promesse e di miraggi. È il Nord che si ritrova a Milano, alla convention organizzata dall’Udc “- promesse, + Nord: per far ripartire l’Italia”, in programma oggi e domani: un incontro nel segno dei temi economici, sociali e produttivi. Per tornare a discutere – seriamente – di ciò che questa terra ha davvero bisogno: e non stiamo certo parlando di ronde, condoni per i disonesti o secessione. Stiamo parlando di impresa, di sviluppo, di lavoro, di federalismo, di detassazione, di valorizzazione delle autonomie locali nell’ottica unitaria. Abbiamo intenzione di lanciare (e concretizzare) una serie di proposte valide ed efficaci per ridare voce alla “maggioranza silenziosa” del Nord – fatta di piccoli e medi imprenditori, di lavoratori autonomi, di impiegati statali – che non ne può proprio più di sentir parlare di Padania e Roma Ladrona, quando il vero dramma di ogni giorno è come arrivare a fine mese, come dare da mangiare ai propri figli.

Per questo, sabato 20, alle 11 si terrà una tavola rotonda – dopo le relazioni introduttive di Savino Pezzotta, Presidente della Costituente di Centro, e di Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc – dal titolo “Quale impulso per lo sviluppo”, moderata dal giornalista del “Corriere della Sera”, Dario di Vico, e a cui prenderanno parte il Presidente della Confindustria Emma Marcegaglia; il Segretario Generale della CISL, Raffaele Bonanni; il Presidente della Confcommercio, Carlo Sangalli. Alle 15, riapertura dei lavori con Ferdinando Adornato, Coordinatore della Costituente di Centro, seguito da Don Antonio Mazzi, Presidente Fondazione Exodus, e Gabriele Albertini, europarlamentare di cui tanto si è parlato in questi giorni come possibile candidato di un’alleanza moderata, riformista e liberale che veda insieme Udc, Api e Fli. I lavori saranno chiusi alle 19 da Rocco Buttiglione, presidente dell’Udc. Si ricomincia domenica, alle 9.30, con la Santa Messa e alle 11.30, il direttore del Sole 24 Ore, Gianni Riotta, intervisterà il leader dell’Udc Pierferdinando Casini. Per permettere poi anche a voi da casa il massimo coinvolgimento possibile, vi daremo la possibilità di seguire live i lavori con la nostra WebTv o con il live-twitting sull’account EstremoCentro. In più, per inviare i vostri messaggi sullo schermo dell’assemblea inviate un tweet con il tag #piunord su Twitter oppure un SMS al 331 842187. Vi aspettiamo numerosi, mi raccomando!

Giuseppe Portonera

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I giovani padani costretti alla “clandestinità”

postato il 20 Novembre 2010

In questo mondo globalizzato e sempre più straripante di terroni ed extracomunitari pronti ad invadere la paradisiaca ed eterea Padania, arriva la drammatica legge del contrappasso a punire quei ragazzotti nordici che adorano (adoravano?) il partito Leghista. Il forum ufficiale dei giovani padani, infatti, è stato oscurato in seguito alla mole considerevole di messaggi negativi comparsi nelle ultime settimane nei vari topic.

Critiche, asprissime, al sempre meno tollerato governo Berlusconi ed allo stesso Carroccio, hanno spinto gli admin del forum ed il coordinatore dell MGP Massimo Grimoldi a decidere per la chiusura dello spazio virtuale (senza alcun preavviso, nè spiegazione). Del resto “i panni sporchi si lavano in famiglia”: meglio evitare di apparire all’esterno come deboli e litigiosi; meglio censurare le critiche al buon Renzo “trota” Bossi ed alle escort del Premier.

E così, i giovani padani, infame ironia della sorte, sono passati essi stessi allo status di clandestini; costretti cioè ad “emigrare” su questo nuovo spazio web aperto tramite forumfree. Il tutto, ovviamente, per continuare ad essere “padroni a casa nostra”; come si sloganeggia gagliardamente sul sito dei giovani padani di Saronno (dotato di un trashissimo sottofondo midi che richiama melodie celtiche).

In ogni caso, dopo aver visto in rete il video che ritrae alcuni consiglieri leghisti mentre ruttano, dicono parolacce e bestemmiano mezzi ubriachi nella cattedrale di Monaco di Baviera, sorge automatico e pressante il dubbio che i giovani padani, pensando agli adulti che dirigono il partito, hanno molto più da censurare che da essere censurati.

“Riceviamo e pubblichiamo” di Germano Milite

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Rassegna stampa, 20 novembre

postato il 20 Novembre 2010
Apre oggi a Milano l’assemblea nazionale dell’Udc, “- promesse, + Nord: per far ripartire l’Italia”. Liberal traccia un quadro della situazione del Settentrione, “tradito” dalle promesse e dai miraggi targati Lega-Pdl e lancia un appello per ridare slancio allo sviluppo e all’economia e per far riconquistare a questa parte di Paese la centralità che merita. Nel frattempo, mentre alla Camera c’è stato il primo sì alla legge di stabilità (non senza qualche difficoltà, come ci racconta ItaliaOggi), è ripartita la “corrida” in vista del D-Day del 14 dicembre: ieri l’annuncio choc della Carfagna (“basta, lascio Pdl e Governo”) ha riacceso gli obiettivi sulle crisi interne alla compagine governativa e sulle opportunità del Terzo Polo: La Stampa pubblica una carrellata di sondaggi che vedono i centristi (Udc, Fli, Api e Montezemolo) attestarsi intorno al 20-22 per cento. Rimane poi ancora alta l’attenzione sulla trasmissione “Vieni via con me”: Maroni e Ruffini hanno raggiunto un accordo e lunedì il ministro dell’Interno sarà ospite del programma di Fazio e Saviano. Ma c’è ancora un altro fronte aperto: anche i cattolici pro-life chiedono, infatti, che sia dato loro spazio sul delicato tema del fine vita (Casini ne aveva parlato qui). Infine, dal Corriere leggete Sergio Rizzo che ci racconta il “Fronte dei rifiuti”  che ancora divide Nord e Sud.

Casini: “Silvio-bis? No, va avanti così” (Avvenire)

Primo sì alla legge di stabilità (Sole24Ore)

Finanziaria al primo giro di boa (ItaliaOggi)

“Con Montezemolo terzo polo al 21%” (La Stampa)

Carfagna: “Lascio governo e Pdl” (Sole24Ore)

Il Nord tradito (Liberal)

Da Milano per far ripartire l’Italia (Liberal)

Laboratorio sabaudo. A Torino c’è Profumo di Papa straniero (Il Riformista)

Il Nord inquinato (La Repubblica)

Il leader stretto fra i falchi e le ragioni del Colle (Il Messaggero)

I cattolici Pd e Pdl allo scrittore: “Sul fine vita spazio anche a noi” (La Repubblica)

“I cattolici in politica siano uniti da stili di vita moralmente ineccepibili” (La Repubblica)

Crisi politica e diritto alla vita (Avvenire)

Accordo Maroni-Ruffini. Sì al ministro da Saviano (La Stampa)

Il giudice: con quei rifiuti non si vive (Corriere)

Il fronte dei rifiuti che divide Nord e Sud (Corriere)

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