postato il 4 Giugno 2009
Donne in politica, vita da gregarie di Maria Teresa Meli
Può sembrare una provocazione dire che le donne in politica non sono incisive. E lo sarà anche, tanto più che viene da un uomo, il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini. Ma dato per scontato tutto quel che c’è da dare per scontato, ossia che nel nostro Paese, in qualsiasi campo, le donne partono svantaggiate, c’è un fondo di verità in questa affermazione. [Continua a leggere]
postato il 4 Giugno 2009
Siamo stati gli unici a non abbassare la schiena sul decreto sulle quote latte, a contestare ronde civili e medici spia. Bossi fa bene a identificare noi come suo bersaglio. Non permetteremo che il destino della regione Veneto venga deciso ad Arcore. Faccio un appello al presidente Giancarlo Galan di resistere al tentativo di esproprio che sta attuando Berlusconi, anche se quando si consegnano le chiavi di casa ai ladri non ci si può lamentare se l’argenteria sparisce.
Pier Ferdinando
postato il 4 Giugno 2009
Chiederemo più risorse per polizia e carabinieri. Dire no alle ronde e tagliare fondi alle forze dell’ordine è un messaggio devastante. E’ come dire ai cittadini difendetevi da soli e autogestitevi, perché il governo non ha la forza di garantire la vostra sicurezza. Non si può combattere l’illegalità con la demagogia perché la demagogia non fa altro che alimentare altra criminalità. La sicurezza fai da te non esiste.
Pier Ferdinando
postato il 4 Giugno 2009
Nella campagna elettorale ci sono state molte polemiche e toni molto accesi. È chiaro che di battute se ne fanno tante, ma io credo di non aver perso il senso della misura e di aver parlato dell’Italia e degli italiani, cosa che penso non sia capitata a tutti. Si è parlato di veline, delle feste, delle foto. Dobbiamo chiedere scusa agli Italiani perché abbiamo parlato sempre di Berlusconi e poco dei problemi del popolo. Un Paese si guida anche con la capacità di saper ascoltare la gente e i suoi problemi. Questa campagna elettorale è stata deludente, perché si è sempre parlato di “lui”, mentre gli Italiani avrebbero voluto che si parlasse di loro.
Pier Ferdinando
postato il 4 Giugno 2009
L’Udc è equidistante dal Pdl e dal Pd. Nel 90% delle province andiamo da soli, coerenti con la nostra storia e con la scelta fatta un anno fa. Sulle riforme siamo pronti al dialogo dopo il voto di europee e amministrative, a patto che queste siano vere e non spot propagandistici come il federalismo, che siamo lieti di non aver votato.
Pier Ferdinando
postato il 4 Giugno 2009
Quella sulle donne in politica non è un polemica, sono stato chiarissimo. Il mio modello di donna è Angela Merkel, che è una donna straordinaria e che vorrei avere primo ministro nel nostro Paese, a dimostrazione che le donne in politica quando sono selezionate con il criterio non delle amicizie ma del rapporto col popolo sono donne straordinarie. È questo a cui ho fatto appello quando ho parlato di donne non incisive. Ho fatto una battaglia straordinaria per le preferenze. Se oggi si vota al Parlamento europeo con le preferenze è grazie a noi. Credo che la selezione delle donne, così come quella degli uomini, non debba avvenire sulla base dell’amicizia con qualche leader di turno, ma sulla base del rapporto con la gente. Semplicissimo, tutto qui, il resto sono piccole propagane elettorali.
Pier Ferdinando
postato il 4 Giugno 2009
Un avvicinamento tra Enrico Letta e l’Udc? Non credo che ci sia. Enrico Letta è un esponente del Partito democratico e io rispetto la sua scelta di fare una battaglia in quell’ambito. Noi abbiamo una caratteristica, quella di formare il partito della nazione, che deve essere un elemento nuovo della vita politica italiana. Aspettiamo anche il voto, diciamo la verità: speriamo che questo voto faccia aumentare i nostri consensi rispetto alle elezioni politiche e questo ci consenta di avere un incoraggiamento rispetto a questo processo, perché poi alla fine in democrazia sono gli elettori ad avere ragione.
Pier Ferdinando
postato il 4 Giugno 2009
Sulle risorse per il Mezzogiorno decide la Lega di Umberto Bossi, mentre Silvio Berlusconi chiacchiera. La Lega ha le chiavi del centrodestra ed è stata determinante sul trasferimento di risorse dal Mezzogiorno al Nord Italia.
Pier Ferdinando
postato il 4 Giugno 2009
Tradizionalmente eravamo in tutte le giunte al cento per cento, oggi andiamo da soli nel novanta per cento dei casi. Mi sembra che il mio partito con grande coraggio, perdendo assessorati e posti di potere, si sia omologato ad una situazione nazionale. Se in Campania siamo col Pdl, è per un effetto straordinario unificante che hanno avuto la Jervolino e Bassolino, che hanno condotto al disastro quella regione e hanno spinto fortemente tutti gli altri a creare un’alternativa. Il partito non è una caserma, è giusto che ci sia una flessibilità periferica, perché sarebbe assurdo una imposizione di alleanze dalla A alla Zeta.
Pier Ferdinando