Attendiamo Berlusconi alla prova del quoziente familiare, che aveva promesso in campagna elettorale. Il modo più serio di onorare i nostri elettori non è compiacersi del risultato elettorale, ma è dire al Governo di muoversi nell’aiuto alle famiglie, senza partecipare al pettegolezzo politico che si sente in questi giorni.
“Non dobbiamo scegliere, perché abbiamo già scelto l’Italia e gli Italiani”.
Il leader Udc, dopo l’esito del voto alle amministrative, traccia la linea del partito centrista sulle future alleanze: ‘ci schieriamo scegliendo una sola idea, una sola bussola: il buon governo per i cittadini’. [Continua a leggere]
Da oggi inauguriamo uno spazio dedicato ai nostri volontari e da loro curato, con le loro idee e opinioni su temi importanti. Iniziamo con il contributo di Nicola Squicciarini, docente di economia a Treviso.
Il paradosso è che, se da un lato le analisi economiche spingono verso l’aumento di concorrenza, flessibilità e innovazione sui mercati, dall’altro l’opinione pubblica è preoccupata che politiche in tal senso, possano ledere la sicurezza sociale che protegge chi ha un lavoro stabile.
Così, mentre i sondaggi rilevano che le principali preoccupazioni degli italiani sono la disoccupazione e lo stato dell’economia, gli stessi cittadini temono le riforme che hanno l’obiettivo di rendere l’economia più dinamica. [Continua a leggere]
Invito tutti i militanti dell’Udc a mobilitarsi con iniziative spontanee di solidarietà per questo popolo.
Oggi anche noi siamo iraniani. Con l’animo, la mente e il cuore. Tutti noi siamo vicini a questo Paese straordinario che e’ l’Iran pieno di intellettuali, di uomini e donne ricchi di risorse. E’ ancora possibile nel 2009 indignarsi in una società che ormai si è rassegnata a tutto.
Lorenzo Cesa ha la solidarietà senza riserve mia e di tutto l’Udc. Abbiamo ben chiari la logica e il disegno del quotidiano “Il Giornale”. Capiamo bene come si cerchi di fare di tutta l’erba un fascio, di omologare stili di vita, frequentazioni e abitudini tra loro molto diverse. Non siamo ingenui e se qualcuno pensa di intimorire l’Udc ancora una volta non ha capito nulla. Abbiamo avuto un atteggiamento rispettoso in tutte queste settimane verso le persone e le loro famiglie.
Non lo cambieremo, perché non siamo soliti trafficare nella melma e non vogliamo abituarci a una politica così sporca.
Noi dialoghiamo con tutti e non ci impegniamo con nessuno, perché non siamo subalterni a nessuno. Non rientriamo negli schemi di Pdl e Pd che non parlano dei problemi degli italiani.
Quella di andare da soli è una scelta sistemica che richiede tempi lunghi. E’ chiaro che Pd e Pdl compiranno aperture nei nostri confronti ma, come si dice, “la sventurata rispose”, e noi non saremo la sventurata.
Non li vedete già i sintomi di un esaurimento di questo corso politico? Lo scontro è tra il presidente del Consiglio ed una escort: questo è il livello dello scontro di oggi. Pdl e Pd non parlano più dei problemi degli italiani, ma l’Udc non fa parte di questo schema.
Il Partito Democratico, dopo aver perso, si avviluppa in una autocoscienza collettiva e nello scontro che c’è da vent’anni tra Veltroni e D’Alema.
L’attacco del Presidente del Consiglio alla stampa è un grosso errore, politico e istituzionale. Ragioniamo in astratto: Berlusconi potrebbe anche avere tutte le ragioni del mondo, ma nulla può giustificare l’invito agli inserzionisti pubblicitari a boicottare i giornali. Le aziende editoriali sono una ricchezza per l’industria del nostro Paese: danno lavoro a migliaia di persone, concorrono al pluralismo dell’informazione al nostro sistema di libertà.
Se si consente al Presidente del Consiglio una deriva di questo tipo, il Paese è avviato su una brutta china.
Pubblicato da Pier Ferdinando Casini | su: Facebook
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