Rassegna stampa, 28 luglio ’12

Di Pietro, che horror! (Riccardo Paradisi, Liberal)

Grillo: alleanze? Mai. E Di Pietro restò isolato. (Maria Teresa Meli, Corriere della Sera)

Il piano B del voto a novembre e i fan della Lista Monti ecco la rete intorno al premier. (Claudio Tito, la Repubblica)

Forza, liberateci dal porcellum. (Antonio Polito, Corriere della Sera)

Vendola verso Bersani. Un rischio per l’Udc. (Marcello Sorgi, La Stampa)

Quel tifo all’estero per il professore. (Francesco Verderami, Corriere della Sera)

L’ultimo saluto a D’Ambrosio camera ardente al Quirinale. (Mario Ajello, il Messaggero)

Vietti: Basta con le intercettazioni usate come arma politica. (Grazia Longo, La Stampa)

Rassegna stampa, 27 luglio ’12

La rete moderata di Casini. (Francesco Verderami, Corriere della Sera)

L’armistizio di Casini. (Marco Palombi, Liberal)

Casini suona la tromba: ha visto Monti e l’ha trovato tonico. (Girolamo Fragalà, Secolo d’Italia)

Vietti: Adesso la riforma delle intercettazioni. (Massimo Martinelli, il Messaggero)

Il dramma di una storia rovesciata. (Mario Calabresi, La Stampa)

Un servitore dello Stato, la sua morte faccia riflettere. (Stefano Folli, il Sole 24 Ore)

La burocrazia chiude il paese in garage. (Pierluigi Battista, Corriere della Sera)

Misurarsi e capire. (Alberto Caprotti, Avvenire)

Rassegna stampa, 26 luglio ’12

Scontro sulla legge elettorale. Voto anticipato più lontano. (Alberto Gentili, La Stampa)

L’uovo di giornata è anche lo stillicidio dei partiti inconcludenti. (Stefano Folli, il Sole 24 Ore)

Se gli italiani sventolassero la bandiera dell’Europa. (Aldo Cazzullo, Corriere della Sera)

Un ricordo di Oswaldo Payà. (Giulio Terzi, la Repubblica)

Gli scemi del villaggio globale. (Gianluca Neri, Macchianera.net)

Rassegna stampa, 24 luglio ’12

Legge elettorale, Casini fa il mediatore. (Giovanna Casadio, la Repubblica)

Adornato: Cambiare il Porcellum resta una priorità per poter scegliere. (Carlo Fusi, il Messaggero)

Perché non si vota in autunno. (Stefano Menichini, il Post)

Sei mesi da riempire per non alimentare le tentazioni di voto. (Massimo Franco, Corriere della Sera)

È l’ora di una grande politica. (Alfredo Reichlin, l’Unità)

Buttiglione: Un’iniziativa inutile e offensiva. (Pier Luigi Fornari, Avvenire)

Rassegna stampa, 22 luglio ’12

Casini: Un ultimo messaggio ai mercati legge elettorale subito. (Fabio Martini, La Stampa)

I paletti di Casini sui temi etici: non accetto né pongo ultimatum. (Alessandro Trocino, Corriere della Sera)

Patto di legislatura Pd-Udc per preparare il dopo-Monti. (Simone Collini, l’Unità)

Che cosa fare per difendere l’Italia. (Mario Calabresi, La Stampa)

A che punto è la notte. ( Alberto Alesina-Francesco Giavazzi, Corriere della Sera)

Che c’azzecca Vendola? (Emanuele Macaluso, l’Unità)

Rassegna stampa, 16 luglio ’12

Casini offre un patto a Bersani: Ma il Pd scelga l’anima riformista. (P.F.De Robertis, QN)

Legge elettorale, Casini delude il Pdl, niente imboscate contro il Pd. (Francesco Bei, la Repubblica)

Avanti Pd e Pdl. Scendono gli altri tranne Grillo. (Carlo Buttaroni, l’Unità)

Malessere degli ex An sul ritorno a Forza Italia. Galan: vadano pure. (Tommaso Labate, Corriere della Sera)

Liti e sfottò a sinistra. E nel partito torna a crescere la sindrome dell’Unione. (Federico Geremicca, La Stampa)

Bobo e Angelino l’occasione per mostrarsi uomini di dignità. (Alberto Statera, la Repubblica)

The trouble with Nicole. (Luca Sofri, il Post)

I massacri in Siria e la doppia morale. (Franco Venturini, Corriere della Sera)

Rassegna stampa, 14 luglio ’12

Casini: Bentornato Silvio, i moderati stanno da un’altra parte. (Carlo Fusi, il Messaggero)

Berlusconi, noi italiani non abbiamo bisogno di lei. (Jacopo Tondelli, Linkiesta)

Porcellum, trattativa segreta dei partiti. (Dino Martirano, Corriere della Sera)

Il Cav è il porcellum, ma i porcellini sono quasi tutti di sinistra. (Salvatore Merlo, Il Foglio)

Passera, una lista anti-Montezemolo. (Andrea Carugati, l’Unità)

E la grillina espulsa si ribellò al leader: Resto per rispetto verso gli elettori. (Francesco Alberti, Corriere della Sera)

We don’t know what we shouldn’t do. (Lorenzo De Rita, il Post)

Rassegna stampa, 13 luglio ’12

Una perfetta impudenza Galli. (Ernesto Della Loggia, Corriere della Sera)

Rai, Tarantola presidente. Equilibrio e trasparenza. (Ettore Colombo, il Messaggero)

Rinvio dopo pochi minuti. Stallo sulla legge elettorale. (Dino Martirano, Corriere della Sera)

Ora sono i suoi a insistere per il gran ritorno del Cav. (Salvatore Merlo, Il Foglio)

Le gerarchie cattoliche temono altre divisioni tra centrodestra e Udc. (Massimo Franco, Corriere della Sera)

Va bene ascoltare, ma il dovere di un governo serio è decidere. (Edoardo Petti, Linkiesta)

L’ansia dei mercati. (Rocco Buttiglione, Liberal)

Non ci sono scuse contro le preferenze

“Riceviamo e pubblichiamo” di Raffaele Reina

Le dichiarazioni di Pier Ferdinando Casini a proposito della legge elettorale esprimono con nettezza la volontà dell’UDC di introdurre il sistema delle preferenze nella riforma in discussione. Chi è contro le preferenze non può avanzare alcuna scusa plausibile. Clientelismo,voto di scambio,corruzione, ecc. sono frutto della disonestà di esponenti poilitici spregiudicati, che possono verificarsi con qualsiasi tipo di legge elettorale.

Nei ricordi storici vi è il pensiero di Sturzo (PPI) che volle la proporzionale con preferenze nelle elezioni del 1919, perchè il sistema uninominale dei collegi era diventato fonte di corruttele e di demoralizzazione della vita pubblica, conniventi i governi giolittiani. Lo storico esponente politico lottò per l’introduzione della proporzionale anche perchè, dopo il primo conflitto mondiale, bisognava fronteggiare l’avanzare dei movimenti nazionalistici e allargare la base democratica del Paese, favorendo la partecipazione dei cittadini alla vita politica.

Questa fu la grande intuizione di don Luigi Sturzo che ebbe anche l’intelligenza e la capacità di introdurre ufficialmente i cattolici italiani,dopo il non expedit, nella vita pubblica. Sistema elettorale proporzionale con preferenze, partecipazione politica, autonomie locali rappresentavano un unicum per rafforzare la democrazia come sistema della libertà. Una intuizione quella sturziana ancora valida oggi? Per molti aspetti ritengo di sì.

Rassegna stampa, 10 luglio ’12

Chi ha paura delle preferenze. (Stefano Cappellini, il Messaggero)

Legge elettorale, scossa di Napolitano. (Umberto Rosso, la Repubblica)

Cosa è cambiato? (Luca Sofri, il Post)

Primavere arabe e democrazia- l’Occidente smetta di aver paura. (Pierluigi Battista, Corriere della Sera)